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Autore: Argento    26/06/2011    9 recensioni
Salve a tutti :) allora, è da un po di tempo che avevo intenzione di scrivere qualcosina su Harry Potter accoppiato alla Disney.. ne sono uscite alcune storielle. Ciascuna di esse sarà diversa dalle altre e sarà accompagnata da alcune frasi prese da cartoni Disney e non.
Saranno vari capitoli (corti) e ognuno avrà per titolo il titolo della canzone. In fondo alla pagina ci sarà una breve spiegazione del perchè io abbia scelto le varie canzoni e di come le abbia arrangiate a una qualsiasi situazione di Harry Potter.
Fatemi sapere che ne pensate e soprattutto, ditemi se è una tale schifezza da smettere oppure posso continuare.
Buona lettura :)
Genere: Commedia, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il Mondo È Mio

 

 

 

Ron e Hermione stavano facendo le ronde notturne, quella sera, quando Ron si senti male.

 

<< Ron vieni torniamo alla nostra sala comune, non puoi continuare la ronda in questo stato! >>

Erano circa a meta delle scale tra il secondo e il terzo piano, con Ron piegato su un fianco e dolorante.

 

<< Non posso lasciarti continuare da sola! >>

Disse, non senza difficoltà.

<< Sono perfettamente in grado di cavarmela da sola. >>

Disse Hermione in tono autoritario, ma con una punta di dolcezza nella voce; dopotutto, Ron era solo preoccupato per lei.

Giunsero a fatica davanti il quadro della Signora Grassa, dove Hermione pronunciò ansimante la parola d’ordine.

<< Mimbulus Mimbletonia >>

Entrarono, e Hermione cercò con lo sguardo Harry, finché non lo individuò seduto vicino al fuoco a chiaccherare con Neville e Ginny.

<< Ron, scusami, scusami tanto, ma come Prefetto devo continuare a sorvegliare i corridoi. Posso lasciarti con Harry e Ginny? >>

<< Ovviamente. Grazie per avermi aiutato ad arrivare fin qui. >>

Ron le rivolse un sorriso un po’ impacciato, che sarebbe andato da una guancia all’altra, se non fosse stato per la smorfia di dolore che cercava di dissimulare.

Hermione gli sorrise a sua volte, e poi iniziò a chiamare Harry e Ginny, che si girarono a guardarli per raggiungerli subito dopo.

<< Harry, per favore, aiuta Ron, si sente male. Io devo ancora sorvegliare i corridoi per un po’, vi raggiungerò appena posso. >>

Harry non parlò, ma prese un braccio di Ron e se lo portò sulle spalle, sorreggendolo, e la stessa cosa fece Neville, con l’altro braccio, che si era affrettato a raggiungere Ron.

Hermione era un po’ scossa: non voleva lasciare Ron, ma il suo ruolo da Prefetto la richiamava al dovere.

Vedendola combattuta tra se, Harry si rivolse a Hermione.

<< Vai pure, ci vediamo dopo. Stai tranquilla. >>

Aggiunse subito dopo, dato che Hermione era ancora dubbiosa.

<< Si, Hermione, Ron è con noi. Non preoccuparti, ti aspetteremo. >>

Ginny accompagnò le ultime parole con uno sguardo incoraggiante, e allora Hermione decise che poteva andare.

Dopo alcuni minuti Hermione si ritrovò in uno dei corridoi del primo piano, pensando a com’era possibile che Ron si fosse sentito cosi male all’improvviso.

Pensierosa, si affacciò da una grande finestra che dava sul Campo di Quidditch, e notò che c’era qualcuno che volava, allenandosi a lanciare un bolide per poi colpirlo con una grossa mazza.

Un Battitore, pensò Hermione.

Da dov’era lei non riusciva a vedere il viso del ragazzo, perché, chissà perché, qualcosa le diceva che era un ragazzo e non una ragazza. E aveva ragione.

Sporgendosi un po’ di più riconobbe al buoi la Divisa di Quidditch Rosso e Oro, che portavano i giocatori del Grifondoro.

I Battitori del Grifondoro erano Fred e George Weasley, ma quella sera non era previsto nessun allenamento, altrimenti Harry e Ron sarebbero andati al Campo di Quidditch subito dopo cena.

Erano circa le 20.00 di sera e Hermione era del tutto convinta che chiunque fosse li non sarebbe dovuto esserci.

Consapevole che alle 21.00 in punto doveva essere alla Torre di Grifondoro*, s’incamminò verso il Campo di Quidditch.

Quando raggiunse gli spalti riconobbe la figura che volava silenziosamente.

Era Fred Weasley.

Ne era sicura, perché ormai, da quando li aveva conosciuti, si era resa conto di alcune differenze sia fisiche che caratteriali nei gemelli.

Lui sembrò non averla notata, essendo molto concentrato, perciò Hermione decise che non voleva disturbarlo e si sedette a guardarlo.

Fred continuò ad allenarsi per parecchi minuti, prima di accorgersi di qualcuno che stava seduto sugli spalti del Grifondoro e che lo osservava.

Si accorse che era una ragazza guardandole i capelli, erano troppo lunghi per appartenere ad un ragazzo. Erano ricci e piuttosto in disordine, e mentre le si avvicinava con la scopa capì chi era.

<< Ciao Hermione. >>

<< Ciao, Fred. >>

<< Che ci fai qui? >>

<< Veramente pensavo di chiederlo a te. >>

<< Ma io te l’ho chiesto per primo! >>

Disse Fred, fingendosi indignato e trattenendo a stento le risate.

Hermione gli lanciò un occhiataccia ma rispose divertita.

<< Ti avevo visto e sono venuta qui. >>

<< Per vedermi meglio? >>

Disse tra il curioso e il divertito.

Altra occhiataccia.

<< No. Comunque tu perché sei qui? È tardi. >>

<< Avevo bisogno di schiarirmi le idee. E poi volevo allenarmi. La prossima partita di Quidditch è tra meno di due settimane! >>

<< Ma ti stai allenando da un sacco di tempo! E poi, bhé, il Quidditch, insomma..è ehm cosi importante…? >>

<< Si. >>

Questa volta fu Hermione a ricevere a ricevere un’occhiataccia.

<< Giusto, capisco. Ma secondo me ti alleni troppo. Voli bene. >>

<< Grazie, Hermione. Ma come sapevi che mi stavo allenando da un po’ di tempo? >>

Fred la guardava con un pizzico di malizia.

Hermione si sentì le guance in fiamme, ma quando rispose la sua voce suonò calma e tranquilla.

<< Non sei venuto a cena. >>

<< Oh, te ne sei accorta. >>

La scrutava con lo stesso sguardo di prima.

<< Bhè, si certo.. >>

<< Mi cercavi con lo sguardo e non mi hai trovato? >>

Questa volta la guardava decisamente divertito.

<< Ma no, ehm, è- è successo per caso, c-cercavo Ginny e l’ho vista seduta accanto a George e quindi ho notato che non c’eri. >>

Disse lei balbettando leggermente e non guardandolo dritto negli occhi.

<< Si, certo. E io dovrei crederti? >>

La guardò scettico.

<< Assolutamente si. >>

Si guardarono negli occhi e dopo qualche istante scoppiarono a ridere.

Fred era ancora sulla scopa.

<< Non.. non ti andrebbe di fare un giro con me? >>

<< Fred, non so.. Io non so volare.. >>

<< Ottima occasione per rimediare, allora. >>

Le regalò uno dei suoi sorrisi più belli.

<< Posso, posso stare tranquilla? >>

Chiese Hermione un po’ intimidita.

<< Hermione >>

<< Si? >>

<< Ti fidi di me? >>

Ora il sorriso sul suo volto era appena accennato.

Era serio.

Hermione lo guardò intensamente negli occhi.

Fred sembrava non avere fretta.

Dopo un tempo incalcolabile rispose, quasi sorridendo.

<< Si >>

Le sorrise raggiante e le porse la mano, aiutandola a sistemarsi sulla scopa.

<< Vai piano! >>

Fred rise.

Hermione era decisamente spaventata e si aggrappava a lui con tutta la forza che aveva.

Non che a Fred dispiacesse.

<< Ora vieni con me, verso un mondo d’incanto.
Principessa, è tanto che il tuo cuore aspetta un si.

Quello che scoprirai, è davvero importante!
La scopa volante ci accompagna proprio lì.
Il mondo è tuo, con quelle stelle puoi giocar!
Nessuno ti dirà, che non si fa,
è un mondo tuo per sempre
. >>

Hermione lo guardò felice.

Nessuno l’aveva mai chiamata Principessa!

Fred la stava facendo sentire bene e a suo agio. Anche su una scopa.

<< Il mondo è mio, è sorprendente accanto a te. Se salgo fin lassù, poi guardo giù, che dolce sensazione nasce in me. >>

Questa volta fu Fred a girarsi a guardarla, sorprendendosi della sua risposta, ma cosi facendo dovette frenare un po’ bruscamente la scopa per non cadere giù.

<< C’è una sensazione dolce in te. >>

Hermione lo guardò raggiante.

<< Ogni libro che ho, anche quello più bello, no, non vale la stella che tra poco toccherò!

Il mondo è mio! >>

<< Apri gli occhi e vedrai >>

<< Tra mille diamanti volerò >>

<< La tua notte più bella >>

<< Con un po’ di follia e di magia, tra stelle comete volerò! >>

<< Il mondo è tuo >>

<< Un corpo celeste sarò >>

<< La nostra favola sarà >>

Ormai andavano all‘unisono.

<< Ma se questo è un bel sogno, non tornerò mai più, mai più laggiù.
È un mondo che appartiene a noi, soltanto a noi, per me e per te >>

<< Ci aiuterà >>

<< Non svanirà >>

Lui..

<< Solo per noi >>

Lei..

<< Solo per noi >>

E poi di nuovo insieme. Per sempre.

<< Per me e per te. >>

Scesero a terra.

Erano entrambi molto imabarazzati.

<< Grazie, Fred. >>

<< Di cosa? >>

<< Non ho più paura di volare. >>

Fred sembrò un po’ deluso.

<< Oh. Mi fa piacere. >>

<< Fred? >>

<< Si? >>

Fece lui, speranzoso.

<< Volevo dirti.. No, niente. Lascia perdere. >>

Si girò dandogli le spalle.

Ecco. Ora succedeva di nuovo.

Ogni volta che tentava di parlare dei suoi sentimenti non ci riusciva.

Sentiva che voleva dirgli qualcosa.

Prima non voleva ringraziarlo perché non aveva più paura di volare, ma non aveva avuto il coraggio di dire altro. Ancora una volta.

Lei, una delle streghe più brillanti della sua età, riusciva a farsi capire dagli altri solo quando parlava in termini di studio.

Ma forse Fred aveva capito. Forse.

La fece girare e la guardò negli occhi.

In quegli occhi profondi di una tonalità più scura dei suoi.

Magnetici.

Sapeva che se li avesse visti non sarebbe stato più in grado di distoglierne i suoi.

Ma la tentazione era cosi dolce.

<< Hermione. >>

<< Fred. >>

<< Ho paura di essermi innamorato. >>

<< Ho paura di essermi innamorata. >>

Quale dichiarazione poteva essere più esplicita di quella?

Gli occhi ancora incastonati tra loro.

Si avvicinarono ancora un po’

Ora sorridevano, consapevoli di essere importanti l’uno per l’altro.

E la distanza tra le loro labbra fu annullata.

*

*

*

Lo so che il capitolo è esageratamente lungo ma non avevo idea di come accorciarlo.
Lo so che i Prefetti non facevano le ronde notturne ma mi serviva per creare la storia.

Lo so che sono stata cattiva con Ron (e io non ho niente contro di lui, sia chiaro!) ma mi serviva una scusa per toglierlo di torno.
Lo so che Fred e Hermione non avevano questo grande rapporto di amicizia ma volevo fare una Fred e Hermione a tutti i costi.
Lo so che Hermione non si sarebbe mai messa a balbettare come un’idiota ma dovevo far vedere che in quel momento era profondamente insicura.
L’asterisco l’ho messo perché, per chi non lo ricordasse, ai ragazzi del quinto anno era permesso stare per i corridoi fino alle 21.00.
Non ha altro da dire, a parte che scrivere una FF su questi due personaggi mi è piaciuto davvero tanto e penso che lo rifarò.
Che ne pensate?

  
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