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Autore: AngelOfSnow    29/06/2011    4 recensioni
" Shouta-kun "
Mi ridestai dai miei pensieri sentendo che le costava fatica parlare.
" Dimmi, come ti senti? "
" Shouta-kun… io "
Alzò la testa: vidi un lampo di lucidità e coraggio attraversare quei pozzi di cioccolata.
" Shouta-kun io ti amo… "
[ Sawako & Shouta Citazione Cap.4 ]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il mio mondo…
Capitolo 1
 Lacrime calde di incomprensioni.

<< Vuoi uscire con me Kunomura?>>

Cosa? Kezehaya non può avermi chiesto una cosa del genere?.. Oh si?

Abbassai istintivamente la testa, in modo da coprire il mio viso con la lunga frangetta nera. Non capisco, il mio corpo trema, la mia faccia si sta infiammando, lo sento. E i miei occhi sono lucidi, perché? Il vento soffia accarezzando i nostri vestiti e capelli. Lasciandoli giocare con esso, le foglie ballano e creano vortici in aria, i muri ascoltano impassibili e pigri una scena, che molto probabilmente hanno visto migliaia di volte dentro quelle mura.

Kazehaya, Kazehaya…
<< Sa-..>>
 sentii un lieve sussurro al mio orecchio, non mi mossi per lo stupore, ma ciò che mi tradì furono gli occhi, che pian piano andavano aprirsi per lo stupore di quel gesto: kazehaya era vicinissimo a me, potevo sentire il suo calore.
<< Saw-.. kuronuma, ascoltami..>>
si interruppe, ma non osai guardare quel viso che mi faceva battere il cuore a mille, e quasi involontariamente misi una mano all’altezza del cuore. Kezehaya non parlava più, sentivo l’imbarazzo crescere, e mi dispiaceva moltissimo, io non volevo che lui stesse in una situazione del genere.
 
Sawako parla, non puoi fare sempre così, sei pessima.

 La voce della mia testa era terribile, ma capii, grazie ad essa, il senso di quell’imbarazzo muto: era una richiesta supplice, silenziosa e dolorosa. Alzai piano il viso, puntai gli occhi in quelli suoi e, notai emozioni stranissime passare come lampi e scomparire appressi da una luce scura, che come un vortice le risucchiava via: rabbia, rancore, frustrazione, dolcezza,gioia e … passione? Non capisco, perché mi guarda così. In un secondo misi a setaccio tutti i tipi di emozioni che avevo imparato a considerare, quando elaborai un’ipotesi: Gelosia. Volevo parlare, ma le parole erano lì ferme, punti indistinti sulle mie labbra.

<< kazehaya, per- >>
 non riuscì a finire la frase: un movimento velocissimo, due braccia, il mio viso accostato al suo petto, le mie lacrime scendere calde e silenziose, la vicinanza dei nostri corpi, poi dalle sue labbra uscirono suoni, prima indistinti.
<<.. ti prego dimmi.. che quello… che ha appena detto Kurumizawa non è vero.. dimmi che non ami Ryuu e lui non ama te… dimmi anche se non sono riuscito a salvarti da quella maledettissima palla, che Ryuu fortunatamente h fermato, non ti ha portata via da me, ti prego parla… Ami Ryuu?>>
 l’ultima frase uscì fuori come una liberazione, lo sentivo dal suo tono e il modo in cui stava stringendo la presa sul mio corpo: stava soffrendo. Ma non capisco… ad un tratto però, mi fu chiaro il quadro complessivo; il perché mi avesse portata via trascinandomi quando ero con Ryuu pochi attimi prima, l’abbraccio e la frase.

 << non piangere Sa-…Kuronuma>>
 cosa? Ah si le lacrime erano iniziate a scendere sole, non ne capisco  il motivo però ebbi il desiderio di fare una cosa.
<< kazehaya, mi piace Ryuu.. >>
 lo vidi chiudere gli occhi e sentì chiudere le sue mani, ma continuai ugualmente il mio discorso.
<< ma come amico, nient’altro. Non è amore.>>


non è amore, perché…

<< e allora, perché ho paura che tu possa sparire dalla mia vista, che tu possa andare nelle braccia di un altro, che tu rivolga il tuo dolce sorriso altrove?... >>
 progressivamente alle parole si allontanava da me, per rannicchiarsi a terra con le mani a mò di cuscino. Lo trovai buffo.


Già come un bambino.

E incurante di queste parole, mi misi in ginocchio davanti a lui, oramai rosso per la vergogna delle sue parola, e gli dissi
<< non amo Ryuu, nel mio cuore c’è un altro ragazzo, provo sentimenti romantici per lui, che devo ancora capire, ma ogni volta, ogni qual volta esso rivolge il suo sguardo verso di me, mi sento rinascere di vita nuova, pervadere della felicità in ogni angolo di me e della mia mente…>>
appena mi fermai Kazehaya alzò la testa in un repentino scatto, che gli fece perdere l’equilibrio e arrivare con il fondo schiena per terra, ma quello che mi stupì  fu una sola cosa: i suoi occhi, per quanti movimenti il suo corpo stesse compiendo, non abbandonarono mai i miei. Mi rende felice questa sua caratteristica…


Lo ami anche per questo motivo no?...

 i miei pensieri erano tanti e riprendere il discorso da quel punto, fu più complicato del previsto, anche colpa di quegli occhioni cioccolato impazienti del continuo.
<< … ma aiuta sempre, in ogni situazione. Ho capito quello che provo grazie a Ryuu… non essere triste>>
 i suoi occhi si illuminarono per qualche minuto, ma poi persero vigore, e questa volta, lasciando spazio al vuoto.
<< Kuronuma, posso… >>
abbassò la testa si coprì la faccia con entrambe le mani, e vidi in alcuni punti della sua tuta, aloni di acqua.
Sta per caso piangendo? Perché?...
 << ..niente, non è niente, lascia perdere. >>
quanta sofferenza potevo sentire nell’aria e macchiare l’aura sempre solare di kazehaya. Feci lo stesso movimento che poco prima aveva fatto lui, ma stavolta il mio petto offriva lo spazio necessario per dargli conforto, e appena constatai la mia ipotesi piansi lacrime amare, che caddero dolcemente sul suo capo.
 << P- p- perché piangi? >>
 lo chiesi di slancio senza riflettere.
 
E se avesse risposto dicendomi che non sono affari miei? E se avesse detto, lasciami in pace? L’avrei sopportato?

Probabilmente no.
 Lo sentì sospirare e una mano che era allacciata alla mia schiena, seguendo il profilo e con il pollice asciugare le lacrime che scendevano piano e silenziose.
<< perché la ragazza che amo dal primo giorno di scuola…>>
gli occhi erano l’una il riflesso dell’altro e dopo aver asciugato una sua lacrima continuò
 << Ha trovato un ragazzo che potrebbe renderla felice, più di me. Per questo sono iniziate a scendere sole, non piangere per me. Perché non sono riuscito a conquistarti, non sono riuscito a renderti felice, a farti mia; dalla tua faccia capisco che non capisci quello che ti sto dicendo, in parte sono un bambino viziato ed egoista. Ti amo Sawako, ma oramai non ha più importanza.>>

 
Ha detto Sawako? Ha detto mi ama? Ha detto che mi ha sempre amata, ha detto non ha importanza?...

solo quando Kazehaya iniziò a slacciarsi dalla mia presa, inaspettatamente, salda riuscì a comprendere la natura del suo dolore. Ma non riuscì a dire nulla. Il vento soffiava e iniziava ad ingrossarsi sempre più, e fiori e l’erba erano in subbuglio. Come i miei pensieri del resto.
 STA ANDANDO VIA!
 
Appena me ne resi conto era già lontano, stava raggiungendo l’angolo. Ti sta dicendo addio per colpa di un malinteso. Mi alzai e corsi, corsi con quanto fiato avevo in corpo, non l’avrei permesso. Eccolo è lì, iniziai a correre più forte e iniziai a gridare il suo nome, in preda a lacrime grossissime
<< KAZEHAYA! Aspettami! >>
si fermò ma con il voltò rivolto davanti a sé. Le lacrime non l’avevano ancora abbandonato e conoscendolo si vergognava anche delle sue parole. Pensando a questo mi fermai, gli presi la mano e contiuai il discorso di prima: era arrivato il momento della verità.

   
 
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