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Autore: Kumiko_Walker    05/07/2011    1 recensioni
Era una giornata come tante: il sole splendeva, gli alberi venivano mossi leggermente dal vento, gli uccellini cinguettavano sui rami. Tutto perfetto, tranne per una persona.
Una ragazza che sfrecciava tra la gente alla velocità della luce: Yume Shiro. Una persona strana: lunghi capelli rossi scuro ed occhi verdi chiaro, con un fisico snello ed alto, con grandi forme. Doveva assolutamente andare vedere se era ammessa alla Ojo Hight School.
[ShinxOC]
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Seijuro Shin
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Yume Shiro
Capitolo 12: 2 anni dopo
 
- Siamo in ritardo! - due voci squarciarono la tranquillità nell’aeroporto di Tokyo.
Una ragazza dai capelli rosso chiaro, gli occhi verdi con gli occhiali, di corporatura alta e magra, con forme piuttosto abbondanti, che indossava una vestito nero pieno di fiocchi rossi, con una minigonna che metteva in risalto le gambe, faceva zig-zag tra le persone, insieme ad un ragazzo dai capelli castano scuro, gli occhi nocciola, il viso da uomo, di corporatura bassa, che indossava una giacca nera, con dei pantaloni blu e delle scarpe da ginnastica.
- E’ tutta colpa tua Sena! - urlò lei al compagno, che faceva fatica a starle dietro.
- Ma non potevo lasciare sull’aereo la mia visiera! - rispose, mostrandole una visiera verde e consumata.
- Sei troppo attaccato ai ricordi, tu! - rispose, sbuffando e uscendo dell’aeroporto.
Si fermò di botto, facendo rischiare a Sena di andarle addosso, ma il ragazzo riuscì a fermarsi in tempo ed evitare di cadere sopra di lei.
- Perché ci fermiamo? - chiese, giustamente, Kobayakawa.
- Prendiamo un taxi o andiamo a piedi? - chiese lei distrattamente, sistemandosi gli occhiali e facendo un ghigno alquanto preoccupante.
- Meglio a piedi, c’è troppo traffico, io voglio arrivare in tempo! - Sena cominciò a prendere velocità e, in poco tempo, era già lontano.
- Sapevo che avresti risposto così, e non perché c’è traffico - la ragazza parlò da sola, e seguì il ragazzo, sempre sorridendo.
Lei sapeva bene che Sena volava sgranchirsi un po’ le gambe, dopo essere stato costretto a stare seduto per moltissime ore, sopra un aereo.
Però, anche lei non era da meno: erano due anni che non vedeva i suoi compagni, e non vedeva l’ora di rivederli!
Aveva passato due anni con quelli della stella a cinque punte, per migliorarsi.
Aveva sopportato Clifford e il suo carattere che esigeva la perfezione, aveva corso insieme a Phanter, era riuscita (anche se non capiva ancora come) a tenere a bada Bud ed aveva aiutato Mr Don ad allenarsi (procurandosi una cicatrice sul fianco destro). L’unico che non le aveva dato particolari disturbi era Tatanka, che, grazie al suo carattere tranquillo, l’aveva lasciata in pace. Si era ammazzata di studio, a causa della prestigiosa scuola a cui l’avevano iscritta. Invece la casa che le avevano dato era eccessiva, troppo grande per i suoi gusti, e la notte non riusciva a dormire, a causa del buio, visto che lei ne moriva di paura.
Quando Sena arrivò per la metà dell’ultimo, si sentì sollevata.
Le mancava il Giappone: negli USA aveva avuto qualche difficoltà nell’abituarsi all’inglese, e quello che mangiavano era davvero troppo per lei, non si sentiva “a casa”.
Ma ora si sentiva bene, anche troppo.
Quando salutò i membri della stella a cinque punte, non riuscì a trattenere le lacrime, in effetti era diventata più espansiva, ed ora piangeva senza problemi, non come due anni prima, che cercava di trattenere le lacrime a causa del suo passato.
In effetti era cambiata molto, sia nella corporatura sia emotivamente.
Si era messa gli occhiali perché aveva passato molto tempo davanti alla televisione a guardare le partite di football americano, e un’altra causa furono le luci degli stadi, dove, quando aveva tempo, andava a vedere le partite in diretta.
Le mancava un casino la sua squadra, anche se ora sarebbe stata all’università.
Non avrebbe rivisto Takami, visto che lui le aveva detto che sarebbe andato ad un’università di medicina.
Ancora non credeva, a quel giorno in cui ebbe la borsa di studio, solo perché era andata bene agli esami dell’ultimo anno, classificandosi prima, per l’Ojo.
Non si era pentita di essere andata in quella scuola, per niente.
Quando aveva incontrato Shin per la prima volta, aveva pensato che era bello, ma non aveva mai pensato che ci sarebbe finita assieme.
“La Dea della Velocità” il suo soprannome, se lo ricordava ancora, glielo aveva dato il linebacker.
Ormai aveva voltato pagina dall’incubo della morte dei suoi genitori, ed era diventato un sogno bianco, senza che dovesse più soffrire, e per lei questo era tanto.
Quando era in America, ricevette una telefonata dai suoi fratelli, che avevano ricevuto la lettere che lei li aveva mandato, dove spiegava i motivi per cui era rimasta negli USA.
Non si sarebbe mai aspettata che loro due dicessero che per loro andava bene, ma in realtà erano preoccupati, visto che chiamavano ogni settimana.
Aveva saputo che Ichigo si era fidanzato con Karin Koizumi, l’ex quarteback del Teikoku Alexanders. Ne era rimasta seriamente sorpresa, non se lo sarebbe aspettato dal fratello, che avrebbe preso una ragazza di 2 anni in meno di lui, a lui piacevano le donne adulte. Akira invece era ancora single, ma se la passava bene comunque.
Yume Shiro era un nome che le si addiceva davvero bene, anche se tre anni prima lo malediceva quel nome, dicendo che era tutto un incubo e che quel nome era brutto, e la sua vita non era per niente un sogno bianco.
Si ricordava che non voleva vedere nessuno, perché stava troppo male, e diceva che non aveva più una famiglia.
Lei aveva i capelli e gli occhi naturali, ma i suoi fratelli si erano tinti i capelli, anche se nemmeno lei ne sapeva il perché, forse perché credevano di farsi più fighi?
Aveva cancellato i suoi genitori dalla sua testa, non si ricordava né il loro aspetto né la loro voce. Akira ed Ichigo aveva nascosto tutte le foto che li ritraevano per lei, per non farla soffrire.
Aveva una punta di nostalgia, ma presto sarebbe stata colmata.
Era immersa nei suoi pensieri, e si ritrovò al fianco di Sena.
Dopo qualche minuto erano arrivati al campo del Enma, un’università che assomigliava tanto alla scuola superiore Deimon.
- SENA! - gridarono tutti.
Yume riconobbe tutti: c’erano Yamato, Agon (che si era fatto ricrescere i capelli fino alle spalle), Unsui, Taka, Takami, Yukimitsu, Hiruma, Mamori, Jumonji, Banba, Monta, Suzuna, Riku, Shin, Otawara, Ikari, Sakuraba, Akaba, Kotaro, Mizumachi, Gao, Kid, Tetsuma e Musashi.
C’erano quasi tutti!
- Ma quella chi è? - chiese Mamori notando la presenza della Shiro.
In tutta risposta, la ragazza, con un balzo felino, andò da Yamato, atterrando proprio davanti a lui.
Takeru la guardò un po’, non riconoscendola.
Ma poi riconobbe gli occhi verde chiaro della ragazza, che la caratterizzavano tanto.
- Yuki-chan?! - chiese, attendendo una risposta di conferma, sconvolto.
- Non mi chiamare così - lei gli diede un pugno in testa, ridendo.
- Ma non dovevi stare in America, mocciosa?! - Agon era scocciato dalla presenza della ragazza, che non rivedeva da due anni.
Lei osservò prima l’essere che le aveva chiesto, poi guardò tutti gli altri: in effetti erano tutti molto sconvolti, ad eccezione di Sena e Shin.
- L’accordo era fino alla fine delle superiori, non ve lo avevo detto? - chiese con faccia da ebete, che nascondeva un ghigno maligno.
- NO CHE NON  CE LO AVEVI DETTO! - urlarono tutti.
- Io lo sapevo - disse Shin, portandosi le braccia al petto, incrociandole.
- Anche io - Sena fu un po’ timido a dire quella frase, infatti arrossì.
- E perché non ce lo avete detto?! - tutti li guardarono in cagnesco i due.
- Credevo che ve lo avesse detto - rispose Shin, calmo.
- Io l’ho saputo quando eravamo in America - Sena si grattò la testa con un braccio, sorridendo nervosamente.
- Ma perché siete arrivati in ritardo? - chiese Suzuna.
- Ho dimenticato la mia visiera che ho portato per tutti i miei tre anni alle medie - Sena mostrò la visiera alla ragazza.
- Solito - rise Taki, sfilando dalle mani del ragazzo la visiera verde, e mettendola sul casco della divisa del club di football americano della scuola Enma.
Yume andò al fianco di Shin e lo baciò.
- Ma ora dove andrai all’università? - chiese lui.
- Teoricamente sono ancora iscritta all’Ojo, credo che continuerò a fare la scout per la vostra squadra - la Shiro sorrise, sistemandosi per l’ennesima volta gli occhiali.
Due figure apparirono dietro ai due.
- Ce lo potevi dire che saresti tornata -.
- Ichi-nii, Aki-nii! - disse Yume, abbracciando i due.
Vedeva che erano cambiati: Ichigo aveva ripreso il colore naturale, cioè di un bel rosso scuro fino alle spalle, ed era alto quasi 2 metri, aveva sviluppato anche grandi muscoli, mentre Akira si era fatto i capelli blu e li aveva fatti fino a metà schiena, si era fatto un pizzetto, rosso sangue, anche lui aveva una corporatura molto robusta, solo che non aveva più l’occhio destro, e al suo posto c’era un’enorme cicatrice.
- Ma cosa ti sei fatto all’occhio?! - chiese, spaventata, Yume.
- Ho ricevuto una trave in testa, ma non preoccuparti, è successo più di un anno fa - Akira accarezzò i capelli della ragazza.
Lei lo guardò preoccupata e arrabbiata allo stesso tempo.
- MA PERCHE’ NON ME LO AVETE DETTO?! - urlò, infuriata.
- Perché saresti subito venuta qui in Giappone, lasciando l’America, e questo non te lo potevamo permettere - rispose calmo Ichigo.
- Voi siete pazzi! Potevi morire, Aki-nii! - gridò la Shiro, rivolta al fratello che rideva.
- Se Akira sarebbe morto te lo avrei detto! - scherzò Ichigo.
- Idioti - sibilò tra i denti Yume.
- Andiamo, il Rice Bowl lo vincerà l’Ojo - disse Shin, mettendo una mano sulla spalla a Yume.
Lei annuì.
Non c’è fine al mondo dei sogni!
 
 
Note dell'autrice: ed ecco la fine! In questo capitolo ho scritto alcune cose che non avevo messo nei capitoli precedenti. E sì, questo capitolo è molto più corto degli altri. Grazie a tutti quelli che hanno letto!! Ci vediamo alla prossima Fan Fiction (sarà su D.Gray-Man) ed ho intenzione di non fare gli stessi errori che ho fatto qui, ma di scrivere qualcosa di migliore, senza svilluppare il rapporto troppo velocemente, più scorrevole e soprattutto IC! Ok, basta, grazie anche a tutti quelli che hanno recensito e ad ILike che ha messo la storia nelle seguite!

Baci
 
Vanessa
   
 
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