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Autore: Giulia K Monroe    23/07/2011    13 recensioni
E se Harry Potter avesse avuto una sorella minore?
E se Sirius Black non fosse stato catturato e portato ad Azkaban?
Cosa sarebbe successo alla storia più amata di tutti i tempi? Scopritelo leggendo!
***
All'improvviso lo sguardo opaco, grigio metallo sporco, si accese. Luminoso e carico di rabbioso odio, si riversò su quello della ragazza, che trasalì spaventata.
Alexis fece per indietreggiare, ma lui non glielo permise: lasciata scivolare la mano da sotto le sue, le aveva artigliato le spalle con una presa tanto violenta da farla gemere per il dolore; l'aveva quindi trascinata contro l'armadio e l'aveva sbattuta furibondo contro lo specchio, facendole mancare il respiro.
«Perché non ti sei fidata di me?!» ruggì Draco e alzò il braccio con una mossa così repentina che lei, per un attimo, temette che stesse per colpirla; lui invece scaraventò il pugno al di sopra della sua spalla e il suo viso venne sfiorato solo dall'aria smossa: le nocche pallide avevano cozzato con lo specchio al quale era poggiata, incrinandolo.

[IN FASE DI REVISIONE]
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Harry Potter, Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: Harry/Ginny, Lucius/Narcissa, Ron/Hermione
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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~Un Particolare In Più~

 

 

 

 

 

 

A  _Mel_ e cosmita
Due angeli di ragazze che adoro
Per i loro commenti
Per la loro gentilezza
Per i minuti che dedicano a me e a questa storia

Grazie

 

 

 

 

 

 

Capitolo XXXVIII
Indagini su Luis Cabrisk

 

 

 

 

 

Quando Alexis Potter aprì gli occhi sul mondo, lo fece con un sorriso spontaneo, che le ammorbidì immediatamente la linea delle labbra carnose. Lanciò un'occhiata alla stanza di Draco, cercando di riprendere completamente i contatti con la realtà: era sdraiata nel letto a due piazze del suo fidanzato e loro due, poche ore prima, avevano fatto l'amore per la loro prima volta.
Arrossì un po' al ricordo, ma ridacchiò felice tra sé e sé, premendosi una mano sulla bocca per impedirsi di fare rumore e svegliare Draco. Si erano addormentati abbracciati e non si erano mossi affatto durante il sonno: erano ancora nudi e vicini e Alexis aveva la testa poggiata contro il suo petto asciutto.
Lentamente, sollevò il capo per poterlo osservare in viso: stava ancora dormendo, con i capelli biondi completamente sparpagliati sul cuscino e sulle guance, le ciglia scure che accarezzavano morbidamente gli zigomi eleganti e le labbra appena schiuse.
Ebbe un'incredibile voglia di baciarle.
Piano, alzò una mano e tracciò una leggera carezza sul petto, seguendo una scia immaginaria; Draco non si svegliò, così lei continuò a sfiorarlo e ad osservarlo, rapita dalla bellezza del suo corpo. Lentamente, arrivò a sfiorargli le labbra con la punta delle dita e, alla fine, si sollevò appena per poterlo baciare teneramente. Lui non sembrò nemmeno accorgersene e si limitò a mugugnare qualcosa nel sonno; Alexis, con il viso ancora vicino a quello di lui, sorrise appena e poi si alzò piano, sempre attenta a non fare qualche movimento troppo brusco che avrebbe potuto svegliarlo.
Stava dormendo così bene.
Si sedette sul bordo del letto e si stiracchiò pigra; poi, il suo sguardo fu catturato dal suo riflesso nello specchio dell’armadio: era completamente nuda. Arrossì un po’, pudica, e allungò una mano per prendere la camicia di Draco, abbandonata sulla poltrona poco distante. Ma non appena fece per alzarsi, una presa delicata le si serrò sul polso, costringendola a fermarsi. Alexis si voltò, il viso ancora deliziosamente rosso d’imbarazzo.
Draco Malfoy era ora sveglio, con un gomito poggiato sul cuscino e la mano a sorreggersi il viso; i capelli biondi e scombinati gli ricadevano in ciocche disordinate sulla fronte e sullo sguardo, che brillava di un sentimento facilmente riconoscibile come vera e propria felicità.
- Dove stavi andando? - le domandò, sollevando un sopracciglio.
Alexis si voltò appena e solo allora gli occhi di Draco si accesero di un’espressione decisamente più…languida.
Alexis Lily Potter era completamente nuda di fronte a lui e alla luce del giorno era, se possibile, ancora più bella: la pelle morbida e candida in contrasto sublime con i capelli neri e lunghi, che le coprivano appena i seni piccoli, ma tondi; e poi quel filo di pancia adorabile e le gambe lisce, ora strette a nascondere quello che la sera prima era stato, per la prima volta, totalmente suo.
La ragazza sorrise, un po’ in imbarazzo.
- Stavo semplicemente cercando qualcosa con cui coprirmi…- mormorò nervosa.
Averlo così, nudo, nel letto, non l’aiutava di certo a sciogliere la tensione.
Draco sghignazzò, ma il suo sguardo si ammorbidì, mentre le lasciava andare il polso e le sue dita le accarezzavano il braccio e poi le si infilavano tra i capelli; si impossessò della sua nuca e la costrinse a chinarsi nuovamente, per poi rubarle un bacio.
- E perché mai? - le soffiò sulle labbra umide con tono di scherno e con un sorriso, fissandola negli occhi da quella ridicola distanza.
Alexis si morse il labbro inferiore e poi si strinse in una spalla, timida.
Deliziosa.
Draco le sfiorò il viso con una carezza, poi la guidò a stendersi nuovamente sul suo petto; lei ci si accoccolò contro, sfiorandogli una spalla con le dita. La strinse a sé con un braccio e poi sollevò la coperta a coprirli entrambi.
- Vorrei che ogni mattina fosse così…- le mormorò, mentre le lasciava un bacio tra i capelli.
Alexis sorrise e sollevò il capo.
- Sì, anch’io. -

 

 

 

 




 

 

- Alex sta con Malfoy?! -
L’urlo indignato di Luis Cabrisk risuonò nel silenzio invernale, espandendosi con una eco incredibile tra i profili delle montagne che circondavano il Lago Nero.
Harry Potter, Alexandra Black e il nuovo studente di Grifondoro erano seduti sotto la grande quercia sulle rive del Lago Nero, come era loro solito fare da un mese a quella parte.
Erano diventati quasi inseparabili e passavano ogni momento libero insieme: sembravano comprendersi l’un l’altro proprio come una vera famiglia.
Era un trio veramente male assortito, secondo l’opinione pubblica del corpo studentesco di Hogwarts: tre ragazzi troppo differenti per essere davvero diventati tanto amici in poco tempo.
Alexandra Black era una Serpeverde, sempre in compagnia di quella sgualdrina - a detta delle ragazze delle altre case - di Diamond Cherin, anche se ultimamente non erano più state viste passare molto tempo insieme; inoltre, era la fidanzata di Draco Malfoy e questo la rendeva degna del titolo di Principessa delle Serpi, nonostante quel ruolo non le si addicesse proprio.
Harry Potter era il Bambino Sopravvissuto: Grifondoro fin dentro l’ultima parte della sua anima, era sempre pronto a dare una mano a chiunque ne avesse bisogno. Cercatore della squadra di Quidditch, era odiato da tutti i Serpeverde con tanto di sentimento assolutamente ricambiato, specialmente per il mondo in cui gli studenti verde-argento trattavano sempre lui e i suoi migliori amici.
Luis Cabrisk si era guadagnato, in poco tempo, la nomina di bello e tenebroso: nuovo studente del settimo anno, in un solo mese era diventato il sogno proibito di molte studentesse - scatenando l’indignazione di Blaise Zabini, che non accettava il fatto che nella scuola ci fosse qualcuno in grado di rivaleggiare con la sua bellezza ed eleganza - specialmente se quel qualcuno era uno stupido Grifondoro che non aveva nessuno senso dello stile, a partire dai suoi capelli decisamente lunghi e perennemente scombinati, assolutamente fuori moda.
Erano veramente uno più differente dall’altro, eppure sembravano aver trovato la loro stabilità e nessuno, dopo le prime volte, si era perso in troppi pettegolezzi sul loro conto.
- Harry, dimmi che stai scherzando! - lo implorò Luis, lanciandogli un’occhiata disperata.
Il giovane Potter scosse la testa e si strinse nelle spalle.
Alexis corrugò la fronte, contrariata.
- Ehi, che cos’hai contro Draco?- gli domandò, sollevando un sopracciglio.
Luis si voltò a lanciarle un’occhiata strana, che non avrebbe saputo ben decifrare.
- E’ un idiota! Insomma, non puoi davvero stare con lui, bambina! - le disse.
Quando erano insieme, Sirius aveva preso a chiamarla Alex - diminutivo di Alexis, ovviamente, non di Alexandra - o bambina, un nomignolo carino al quale nessuno faceva particolarmente caso, ma che significava decisamente molto di più di quello che chiunque avrebbe mai potuto pensare.
Harry annuì convinto, trovandosi totalmente d’accordo con Cabrisk.
In effetti, non si era mai spiegato perché ippogrifo Alexandra si era fidanzata con Malfoy. Insomma: erano così diversi!
Alexis incrociò le braccia al petto e storse le labbra in una smorfia.
- Tu neanche lo conosci, che ne sai di com’è? - protestò indispettita.
Sirius sarà pure stato il suo adorato padrino, ma non gli avrebbe permesso di insultare Draco, né di giudicarlo, specialmente quando non sapeva nulla di lui.
Odiava con tutta se stessa i pregiudizi.

Luis la fissò scettico, sollevando un sopracciglio e rivolgendole un’occhiata seria.
- Conosco la sua famiglia: fidati se ti dico che dovresti stare lontana da lui.- asserì, con espressione indecifrabile.
Alexis assottigliò lo sguardo e poi corrugò la fronte, ma non ebbe il tempo di aggiungere altro, perché Harry si inserì nel discorso.
- Conosci i Malfoy? - domandò curioso, piegando il capo su di un lato.
Luis si voltò a lanciargli un’occhiata di traverso, pensieroso, e Alexis lo fissò con occhi appena aperti, all’erta.
- Già, conosci i Malfoy? - ripetè, marcando ogni parola e guardandolo con espressione piuttosto eloquente.
Espressione che, però, quello sconsiderato del suo padrino non colse affatto.
- Ovviamente. Lucius Malfoy è una persona veramente terribile. Un Mangiamorte pusillanime; quando Voldemort se ne è andato, è tornato sui suoi passi, fingendosi pentito. Ma sono sicuro che, se mai dovesse tornare, andrebbe da lui strisciando come la serpe che è.- asserì con tono duro, lo sguardo perso su di un orizzonte lontano ed immaginario.
Alexis aveva spalancato gli occhi e sollevato entrambe le sopracciglia e adesso lo fissava con espressione decisamente sconvolta.
Harry, invece, sembrava piuttosto incuriosito da quel discorso. Nessuno parlava mai troppo di Voldemort, colui che aveva causato la morte dei suoi genitori e la sua dolorosa cicatrice sulla fronte, quindi se c’era qualcuno disposto a parlargliene era ben felice di poter prendere informazioni.
- Come fai a conoscere tutti questi dettagli su Lucius Malfoy, Luis? Certe voci arrivavano anche in America? - gli domandò curioso, sistemandosi meglio gli occhiali sul naso.
Alexis si voltò per lanciargli un’occhiata strana, poi tornò a fissare il nuovo studente, un sopracciglio sollevato e il capo appena chinato verso la spalla.
- Già, Luis, come fai a sapere tante cose sui Malfoy quando vivevi a chilometri di distanza da qui? - ripetè, sottolineando con cura ogni parola e lanciandogli più di un’occhiata d’avvertimento di sottecchi.
Sirius sembrò captare i messaggi subliminali che la sua figlioccia stava tentando di mandargli, perché i suoi occhi si allargarono appena, brillando di comprensione.
Alexis lo vide deglutire, improvvisamente a disagio, mentre si portava una ciocca di capelli dietro l’orecchio - era un gesto abituale che lei aveva ereditato proprio dal padrino.
- Oh beh…- farfugliò, senza guardare nessuno dei due in faccia - Sapete, certe notizie fanno proprio il giro del mondo! Il Wizard Times ha parlato della sconfitta di Voldemort e di tutti i seguaci catturati, così ho reperito le mie informazioni. - poi sembrò pensarci su, perché subito aggiunse - Ovviamente ero piccolo quando quel bastardo è scomparso, grazie a te Harry. - e sorrise in direzione del Bambino Sopravvissuto, che si limitò a stringersi in una spalla - Ma i miei genitori sono degli appassionati di Storia Moderna della Magia e così conservano le vecchie copie dei giornali, è per questo che sono tanto informato. - concluse, annuendo e complimentandosi con se stesso: era stato proprio bravo, la scaltrezza non gli era mai mancata di certo!
Alexis lo guardò sorpresa, entrambe le sopracciglia sollevate.
Luis le rivolse uno sguardo soddisfatto, tra le righe del quale potè leggere un chiaro “ti preoccupi per nulla, bambina.”
Lei scosse la testa e alzò gli occhi al cielo.
- Parli di lui come nessuno. - notò Harry all’improvviso, costringendo entrambi a voltarsi per prestare lui la loro attenzione.
- Come, scusa? - domandò Luis, corrugando la fronte, senza capire a cosa si stesse riferendo.
- Sì, insomma: chiami Tu-Sai-Chi, Voldemort, con il suo vero nome. Non sono molte le persone che osano farlo, al giorno d’oggi.- dichiarò pensieroso.
Alexis lo fissò per qualche istante, ma non disse nulla e si limitò a portare il sguardo su Sirius, che adesso guardava il figlioccio con una strana espressione dipinta in viso.
C’era il mare in una tempesta di frustrazione, nei suoi occhi blu.
- Non ho paura di lui. - affermò conciso, con sguardo serio e impenetrabile - Figuriamoci del suo stupido nome. Se solo non lo avessi fatto secco tu, ti giuro che io…- ma non proseguì, limitandosi a lasciare quella frase in un vuoto carico di rabbia e memorie dolorose, che aleggiarono nell’aria come promesse infrante.
Il silenzio che seguì quelle parole fu duro, accompagnato solo dal freddo gelido di quell’inverno che sembrava non voler avere mai fine.
Alexis respirò a fondo, torcendosi una ciocca di capelli.
- E comunque, tu non puoi stare con Malfoy! -
Il tono indignato e improvviso di Luis la colse alla sprovvista, facendola sobbalzare spaventata. Si voltò ad osservare il padrino con un’occhiata sconcertata.
- E tu non puoi continuare ad impicciarti dei miei affari ancora a lungo! - rimbeccò lei, orgogliosa, incrociando le braccia al petto.
- Io te l’ho sempre detto, Alex. Malfoy non è il tipo per te, dacci ascolto. - si intromise Harry, annuendo convinto.
Alexis gli lanciò un’occhiataccia, assottigliando lo sguardo e serrando le labbra.
Vide Luis annuire con la coda dell’occhio.
- Esattamente! - concordò infatti lui subito dopo - Insomma, potevi scegliere chiunque: ma proprio un Malfoy? Non sono persone raccomandabili, dovresti stare lontana da loro e non starci insieme, bambina! -
Alexis tornò ad osservare Sirius e lo guardò con un’occhiata carica di significati.
- Voi Draco non lo conoscete.- protestò, alzandosi e sistemandosi meglio la sciarpa verde-argento intorno al collo - E comunque io lo amo, quindi qualsiasi cosa diciate, non riuscirete a farmi allontanare da lui, per cui conservate il fiato per altro. - dichiarò decisa.
Luis ed Harry la fissarono dal basso, senza aggiungere nulla.
- Bene, detto questo io vi saluto: si è fatto tardi ed io ho un tema di Erbologia da preparare per domani! Ci vediamo questa sera a cena. - li salutò, sorridendo loro e sventolando la mano.
Poi si allontanò, avviandosi verso il castello.
Harry e Luis rimasero in silenzio a fissarla allontanarsi, poi Cabrisk si girò lentamente a fissare l’amico.
- Ho sentito bene?- domandò, con voce improvvisamente incerta.
Harry lo guardò a sua volta: gli sembrava che adesso Luis avesse perso colorito sulle guance.
- Insomma, l’ha proprio detto? - chiese ancora.
Harry corrugò la fronte.
-Che cosa?-
Luis deglutì, e la sua espressione fu quella di qualcuno costretto ad ingoiare un uovo di Acromantula.
- Alex ha detto di amare quello spocchioso di Malfoy?!?!-

 

 



 

 

 

 

…bisogna stare estremamente attenti agli effetti velenosi delle spine della Rosa di Tenebra, perché potrebbero paralizzare una parte del corpo all’istante e, se non viene curato in tempo, potrebbe persino causare una morte lenta e dolorosa, dovuta al passaggio del veleno nel sangue e, conseguentemente, nel cuore, che smetterebbe di battere…”
Alexandra Black era chinata su di una pergamena e stringeva tra le dita una piuma nera, con la quale stava scrivendo il tema di Erbologia, da consegnare il giorno dopo.
La Sala Comune di Serpeverde era abbastanza affollata, ma, fortunatamente per lei e per la sua concentrazione, la maggior parte dei ragazzi stava studiando, occupando gli altri tavolini, oppure seduti sui divani.
Stava intingendo la penna nell’inchiostro, quando due figure le si avvicinarono ai lati del tavolo, adombrandole la vista. Alzando lo sguardo, si accorse di essere stata affiancata niente di meno che da Draco Malfoy e Blaise Zabini; li fissò con aria incuriosita: il primo sembrava semplicemente annoiato, ma il secondo aveva un’aria decisamente seria sul viso, cosa che la spinse immediatamente a posare la piuma nel calamaio e a prestargli tutta la sua attenzione.
- Che succede? - domandò, piegando il viso su di un lato.
Draco rispose con uno sbuffo ed entrambi si sedettero sul tavolino, perché le sedie erano già state precedentemente prese da altri studenti.
- Questo idiota qua ha una cosa da chiederti. - se ne uscì Malfoy, con espressione davvero tediata, come se lui non volesse affatto essere lì.
Alexis corrugò le sopracciglia e lasciò scorrere lo sguardo su uno Zabini mai così serio.
Il ragazzo ignorò deliberatamente il commento di Draco e  si piegò appena in avanti, per poterle essere più vicino, e la guardò dritta negli occhi.
- Sì, devo farti una domanda estremamente importante e tu devi giurare di rispondere con la massima sincerità. - le disse, protendendo le mani per prendere quella della ragazza tra le sue e stringerla delicatamente.
Sempre più sconcertata, Alexis si limitò ad annuire.
- D’accordo, vedrò cosa posso fare. Ma ti avverto che mi stai spaventando. - aggiunse, sbattendo le ciglia un po’ disorientata.
Sentì Draco nascondere una risata in uno sbuffo e lo vide scuotere la testa con la coda dell’occhio.
Ma che c’era di così divertente adesso?
- Bene. Sappi che io mi fido di te, principessa. - continuò Blaise serio e lei tornò a prestargli nuovamente tutta la sua attenzione, annuendo convinta. - Dimmi, allora, e non aver paura di ferirmi. -
Alexis lo fissò sempre più allarmata…si stava davvero preoccupando adesso.
Blaise la guardò negli occhi, poi prese un respiro profondo.
- Il nuovo studente, Luis Cabrisk, è per caso più bello e attraente di me?! - chiese con tono solenne e una punta di dolore nella voce.
Alexis strabuzzò appena gli occhi e poi sbattè velocemente le palpebre, fissandolo sconcertata.
Aveva capito bene?
- Come…?- domandò stordita, corrugando entrambe le sopracciglia.
- Sì, insomma, trovi che quel Grifondoro del settimo anno sia più bello di me? Sai, temo che mi stia rubando un po’ di fan e questo non posso assolutamente tollerarlo! Tu sei una mia grande amica e so che sarai imparziale nel giudicare! Devo sapere, secondo te, che cosa ha lui più di me, perché questa situazione non mi piace per niente! - esplose Blaise, con tono un po’ isterico, che lo faceva sembrare spaventosamente una prima donna.
Blaise Zabini era davvero un ragazzo particolare: in certi momenti era l’uomo perfetto, bello e assolutamente maschio, sicuro di sé ed elegante; ma in situazioni come quella si chiedeva se non avesse mai avuto una tendenza omosessuale, perché era troppo attaccato a certe frivolezza; era peggio di una donna!
Alexis si ritrovò a spalancare la bocca in maniera decisamente poco elegante, poi scosse la testa e sollevò le mani, sottraendo la mancina dalla presa del ragazzo.
- No, non ne voglio sapere niente di queste cose, ok? - disse, a metà tra il divertito e l’esasperato - Insomma, ma che razza di domande sono queste?! - trillò poi, guardandolo ancora sconcertata.
E lei che si era aspettata chissà quale domanda sconvolgente!
Blaise la osservò con tanto d’occhi, poi si chinò ancora e la riprese per mano.
- Come che razza di domande sono? Domande vitali! Sii sincera Black, la tua risposta potrebbe distruggermi nell’anima! - recitò melodrammatico, stringendole la mano tra le sue.
- Ma che…? - cominciò Alexis, ma non fece in tempo a finire la frase, perché Draco, stanco, si era alzato e aveva presto Blaise per la collottola della camicia, costringendolo a staccarsi da lei e ad allontanarsi sotto il suo sguardo sconcertato.
- Lascialo stare Alex, non sta bene; forse ha assunto qualche dose di troppo di Artigli di Drago, stamattina. Ci vediamo a cena. - la salutò Draco, trascinando via un Blaise Zabini che, in quel momento, appariva davvero disperato.
Alexis fissò la scena ancora allibita.
Erano tutti impazziti.

 

 

 

 

 

 


 

- E così eri battitore nella squadra di Quidditch della tua scuola(*)? - domandò Ron curioso, afferrando una coscia di pollo dal piatto dorato al centro del tavolo e cominciando a trangugiarla, senza mai distogliere lo sguardo da Luis Cabrisk.
Il nuovo studente sedeva di fronte a lui, accanto ad Harry Potter che era altrettanto interessato alla conversazione; stesso discorso valeva anche per Calì Patil e Lavanda Brown, che non avevano mai smesso di mangiarsi il ragazzo del settimo anno con gli occhi, fingendosi invece prese dal suo - secondo loro noiosissimo - discorso sulle vecchie partite disputate.
Ma entrambe pensavano che aveva una voce così bella, che sarebbero state ad ascoltarlo per tutta la sera, anche se si fosse messo a parlare di Storia della Magia.
Luis sorrise e annuì, mentre afferrava a sua volta una coscia di pollo e cominciava a mangiarla, con la stessa voracità di Ron, tanto che Hermione, seduta accanto al rosso, lanciò loro un’occhiata di sottecchi e poi scosse la testa, riprendendo a leggere un grosso tomo che teneva aperto accanto al piatto, dal quale mangiucchiava delle patate arrosto molto distrattamente.
- Sì, detenevo il record per i giocatori della squadra avversaria abbattuti dai miei bolidi! - affermò orgoglioso.
- Sai, i miei fratelli sono gli attuali battitori di Grifondoro! - esclamò Ron, indicando Fred e George che, poco distanti, stavano ascoltando a loro volta i racconti di Cabrisk.
- Ma davvero? Mi piacerebbe venirvi a vedere giocare e se vi serve qualche consiglio, sono a vostra disposizione! - esclamò e i gemelli annuirono.
- Sarebbe fantastico, amico! -
- Vienici a vedere quando vuoi! -
Luis annuì e poi si voltò a guardare Harry.
- So che tu sei il cercatore di Grifondoro. - asserì, con una scintilla orgogliosa negli occhi blu - Buon sangue non mente mai. - aggiunse poi, facendogli un occhiolino.
Harry corrugò la fronte, ma non ebbe il tempo di dire nulla, perché Luis intuì la sua muta domanda e lo precedette.
- Tuo padre era il cercatore di Grifondoro quando veniva a scuola, no? -
Harry annuì e si tirò su gli occhiali.
- Sì, come fai a saperlo? -
Luis sorrise appena e poi scrollò le spalle.
- L’ho letto sui vari trofei esposti in bacheca. Sono sicuro che doveva essere proprio un campione! - asserì sicuro, regalandogli un altro occhiolino.
Il Bambino Sopravvissuto si limitò ad annuire e a sorridere, ma ancora una volta non potè aggiungere nient’altro, perché venne interrotto da un’altra voce.
- Se il suo talento era come quello del figlio, allora dubito che fosse un campione. - affermò Draco Malfoy dal suo tavolo, con tono strascicato e divertito, scatenando l’ilarità dei suoi compagni di casa.
Luis, senza scomporsi minimamente, si girò a lanciargli un’occhiata indifferente.
- E tu sai tutto di talento, non è vero? - gli domandò con calma, sollevando entrambe le sopracciglia con espressione di sufficienza.
Malfoy sogghignò.
- Ovviamente. - rispose pungente, assottigliando appena lo sguardo, ma senza mai smettere di ghignare.
- Lascialo perdere, Luis. - intervenne George Weasley, lanciando un’occhiata infastidita al biondissimo Serpeverde.
- Parla solo per invidia. - aggiunse Fred, annuendo.
Blaise Zabini proruppe in una risata agghiacciante.
- Invidia? - li schernì, mimando un colpo di tosse per nascondere altre risate - Insomma, ma vi siete visti? Non credo che Draco abbia qualcosa da invidiare a…voi. - disse, scoccando un’occhiata disgustata prima ai gemelli e poi a Luis, al quale regalò uno dei suoi migliori sguardi carichi di odio.
- A noi magari no. - se ne uscì Ron, poggiando l’osso ormai spolpato sul piatto - Ma ad Harry sicuramente sì: dobbiamo forse ricordarvi com’è finita la scorsa partita di Quidditch? -
Draco assottigliò lo sguardo e i suoi occhi brillarono di rabbia.
- Quella è stata solo fortuna. - digrignò, stringendo i denti.
- No, Malfoy: quello è talento. Dovresti cercare la parola sul vocabolario, forse solo così potresti saperne lontanamente qualcosa. - intervenne Hermione, senza nemmeno degnarsi di alzare gli occhi dal libro che stava leggendo.
I gemelli Weasley fischiarono entusiasti e Ron ed Harry sogghignarono divertiti.
Le guance di Draco si imporporarono appena, mentre le sue mani si stringevano in due pugni, che cominciarono immediatamente a tremare per la rabbia.
- Come osi, Mezzosan…- cominciò iroso, ma non fece in tempo a finire la frase.
Luis, che non aveva mai smesso di fissare il Serpeverde con aria seria, si era alzato in piedi di scatto e lo aveva afferrato per il bavero della camicia, costringendolo a sollevarsi a sua volta.
- Non ci provare nemmeno. - lo avvertì duro, guardandolo dall’alto con aria minacciosa.
Calì e Lavanda trattennero il fiato, mentre gli altri osservarono la scena con occhiate tese; Hermione aveva finalmente alzato lo sguardo dal libro e adesso guardava il nuovo studente con aria preoccupata.
Draco arricciò le labbra e il naso, guardandolo con disprezzo puro.
- E tu non toccarmi. - ribatté deciso, spingendogli le mani sulle spalle e costringendolo a lasciarlo andare.
Luis staccò le mani dalla camicia di Draco, ma non si allontanò da lui, rimanendo lì a fronteggiarlo.
I due si fissarono negli occhi, orgogliosi.
Nessuno dei due avrebbe mai abbassato lo sguardo.
Sirius si chiese mentalmente come diavolo poteva Alexis essere convinta di essersi innamorata di un tipo come Malfoy.
Se solo James Potter e Lily Evans fossero stati ancora vivi, era sicuro che non avrebbero assolutamente approvato un’unione del genere.
E nemmeno lui.

Luis contrasse duramente la mascella e i suoi occhi si tinsero di cattiveria.
Aveva un’improvvisa voglia di spaccare la faccia a Malfoy.
- Che sta succedendo qui? -
 La voce severa della professoressa McGranitt li costrinse a distogliere lo sguardo contemporaneamente, per puntarlo su quello nero e serio dell’austera donna.
- Niente, professoressa. - se ne uscì Luis, con tono candido - Io e Malfoy stavamo solo avendo un pacifico confronto d’idee. -
Aveva un’espressione da angelo, tanto che Lavanda e Calì si domandarono se gli sarebbero spuntate anche le ali e l’aureola.
La McGranitt lo fissò con un sopracciglio alzato, poi strinse le mani in grembo e scoccò un’occhiata anche al Serpeverde.
- Mi auguro allora che i vostri scambi di opinione rimangano pacifici, o mi vedrò costretta a togliere punti ad entrambe le vostre case e a mettervi in punizione, sono stata sufficientemente chiara?-
- Cristallina. - rispose Luis con un sorrisone.
Malfoy si limitò a borbottare qualcosa di poco chiaro, mentre rifilava un’occhiataccia a Luis e si metteva nuovamente seduto.
La professoressa annuì e dopo aver guardato di nuovo gli studenti con uno sguardo inquisitorio, si limitò a sistemarsi il mantello sulle spalle e a tornare al tavolo degli insegnanti, sperando di poter consumare il resto della sua cena in santa pace.
Senza smettere di sorridere, Luis si rimise seduto, lanciando solo un’occhiata vittoriosa nei confronti di Zabini - Draco gli voltava adesso le spalle, senza rivolgergli più alcuna attenzione. Blaise rispose con uno sguardo carico di odio, poi si voltò altezzoso, senza degnarlo di ulteriore considerazioni.
 

 

 

 


 

 

 

Quando entrò in Sala Grande - un po’ in ritardo perché aveva dovuto concludere il tema di Erbologia - Alexandra Black si chiese mentalmente se  sarebbe mai riuscita ad entrare lì dentro una volta, senza assistere a battibecchi tra Serpeverde e Grifondoro. Ma dovette ammettere a se stessa che quella era più un’utopia che una vana speranza.
Sospirando, si diresse verso la propria tavolata, pronta a prendere posto accanto a Draco, che al momento era occupato ad accoltellare con violenza una fetta di carne che aveva decisamente vissuto momenti migliori. Passando però accanto a Luis, fu costretta a fermarsi, perché dopo aver salutato con un sorriso sia lui che Harry, il primo l’aveva afferrata gentilmente per un polso.
Alexis corrugò entrambe le sopracciglia e chinò il capo per osservarlo incuriosita.
- Sì? -
Draco, nel frattempo, si era voltato ad osservare la scena con sguardo terribilmente impassibile, subito seguito da un Blaise mai così scocciato.
Luis li ignorò e i suoi occhi si concentrarono solo sul viso della ragazza, al quale sorrise luminoso ed angelico, scatenando i sospiri di più di una Grifondoro e di qualche Serpeverde.
Pansy Parkinson storse il naso, infastidita, e si chinò a bisbigliare qualcosa all’orecchio di Diamond Cherin, che guardò la Black con un’occhiata strana e poi si limitò ad annuire appena.
Le Untouchable Ravens, dal tavolo di Corvonero, osservavano la scena con tanto d’occhi, avide di collezionare notizie fresche per l’uscita del prossimo numero di Vanity Witch.
- Perché non ti siedi qui con noi?- la invitò Luis, spostandosi appena per farle spazio tra lui ed Harry, che si limitò a sorridere incoraggiante.
Hermione Granger sollevò nuovamente lo sguardo dal libro, per rivolgere un’occhiata scettica a Cabrisk, sottolineata dal sopracciglio oltremodo sollevato; poi scoccò un’occhiataccia ad Alexandra Black, ma non disse nulla.
Alexis guardò Sirius sconcertata e si sottrasse delicatamente dalla sua presa, per poi portarsi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
- Io…No, è meglio di no. Preferisco mangiare al mio tavolo, non prendetela sul personale, davvero. - rifiutò, lanciando un’occhiata di sottecchi prima a Draco e poi ad Harry - Grazie, comunque. -
Fece per andarsi a sedere, ma Luis si alzò in piedi e le sbarrò la strada, rivolgendole un altro sorrisone accomodante e sfiorandole appena le braccia.
- Ma dai, Alex! Mangi sempre con le Serpi, se per una volta ti siedi tra di noi, non crolla mica il mondo! - puntualizzò, scoccandole un’occhiata strana dall’alto.
Alexis lo fissò, corrugando le sopracciglia, sempre più stranita.
Perché Sirius si stava comportando così, adesso?
- No, davvero. Magari do…- cominciò, sentendosi un po’ a disagio, ma non fece in tempo a terminare la frase, perché qualcuno la prese gentilmente per una spalla e la costrinse ad indietreggiare appena.
- Sai com’è: Alexandra è una di noi, per questo mangia tra le Serpi. - rimbeccò Blaise, che adesso si era alzato e l’aveva affiancata. - E poi mi sembra che ti abbia detto di no, quindi perché non la lasci stare? -
Alexis guardò Blaise preoccupata, poi rivolse un’occhiata anche a Draco, ma lui era ancora seduto e controllava la situazione dal basso. Appariva incredibilmente calmo e la cosa la metteva decisamente in allarme.
Deglutendo, tornò a prestare la sua attenzione a Zabini.
- No, dai, Blaise, non fa niente davvero. Lascia perdere…- cercò di tranquillizzarlo, sfiorandogli un braccio con la mano.
- Cosa sei tu, l’avvocato del diavolo? - lo prese in giro Luis, ghignando appena - Non era Malfoy il ragazzo della Black? Tu allora perché ti scaldi tanto? -
Blaise serrò la mascella e le sue spalle cominciarono a tremare appena per la rabbia.
Non lo sopportava quel belloccio da strapazzo.
Voleva rifilargli un potente pugno su quel naso perfetto, per poterlo deturpare per sempre.

Alexis si inserì tra i due, scoccando un’occhiata severa a Luis.
Ma che diavolo gli prendeva ora?
- Basta così. Luis, domani a pranzo mi siedo al vostro tavolo, contento? Ma ora smettila di fare il bambino. - lo rimproverò dura, mentre prendeva Blaise per una spalla e lo costringeva a risedersi.
Luis sbuffò e alzò le mani al cielo, in segno di resa.
- Va bene, va bene. - disse, scuotendo appena la testa; poi le sorrise e le porse una mano. -Però devi prometterlo!-
Alexis gli lanciò un’occhiata esasperata, poi scosse la testa e sbuffò.
- D’accordo. - concordò, stringendogli appena la mano.
Sirius era davvero strano: forse gli effetti di quella pozione agivano davvero anche sul cervello.
Comunque, non riuscì a non sorridergli di rimando, perché era sempre troppo contenta di averlo lì.
Luis strinse appena la presa sulla sua mano e poi, inaspettatamente, se la tirò addosso, sotto lo sguardo allibito della Sala Grande, che osservò la scena con le bocche spalancate.
Luis la abbracciò delicato e Alexis se ne rimase ancorata al suo petto, con gli occhi enormi per la sorpresa.
Le Untouchable Ravens fischiarono, ma furono le uniche ad emettere qualche suono, perché tutti gli altri osservavano la scena raggelati.
Draco Malfoy sarebbe esploso molto presto.
Blaise Zabini, accanto a lui, era il ritratto di un’elegantissima indignazione.
- Adesso gli spacco la faccia, a questo presunt…- ruggì a mezza bocca, facendo per alzarsi.
Ma, inaspettatamente, Draco gli mise una mano sulla spalla e lo costrinse a restare seduto. Blaise gli lanciò un’occhiata stranita, e il biondo si limitò a scuotere la testa.
- Lascialo stare. - fu l’unica cosa che disse, prima di voltarsi nuovamente e tornare a mangiare in tutta tranquillità.
Tutti lo fissarono sconcertati e Blaise balbettò qualcosa di poco comprensibile.
Luis gli lanciò un’occhiata scettica, poi si chinò appena a sfiorò una tempia di Alexis con le labbra.
- Però, credevo che il tuo ragazzo fosse più geloso…- mormorò pensieroso.
Alexis si allontanò da lui, meno brusca di quanto avrebbe voluto, e gli rifilò un’occhiataccia.
- A che gioco stai giocando? - sibilò disorientata.
Era arrossita parecchio, per l’imbarazzo.
Luis si limitò a rivolgerle uno sguardo strano e poi le sorrise.
- Non essere sempre così seria, Alexandra Black. Stavo solo scherzando un po’. - le disse, facendole un occhiolino e riaccomodandosi al suo tavolo.
Alexis lo fissò interdetta, poi scosse la testa e si sedette accanto a Draco.
 

 

 

 

 

 



 

Qualcuno bussò alla porta della sua camera, aprendola subito dopo, senza aspettare una risposta.
Draco Malfoy sollevò lo sguardo e incontrò la figura di Alexis Potter, che si stava chiudendo la porta alle spalle e lo osservava con un sorrisino dimesso.
- Ciao. - lo salutò, poggiandosi contro la porta.
- Ciao.- si limitò a rispondere lui, mentre si slacciava le scarpe e le riponeva nell’armadio.
Alexis lo osservò in silenzio, poi si avviò verso il letto e si sedette, lasciando le gambe ad oscillare nel vuoto.
- Sei arrabbiato? - gli domandò a bruciapelo, guardandolo di sottecchi.
Draco si era adesso spostato di fronte allo specchio e si stava frizionando i capelli con una mano, scombinandoli un po’ per togliere ogni residua traccia di gel. Le rivolse un’occhiata calma dal riflesso dello specchio e la vide dondolare i piedi e torturarsi una ciocca di capelli tra l’indice e il pollice. Un angolo delle labbra gli si piegò spontaneamente all’insù.
- No. - rispose semplicemente, voltandosi a guardarla e poggiandosi con i reni contro il bordo della scrivania - Dovrei? - aggiunse, incrociando le braccia al petto.
- No, assolutamente! - si affrettò a dire lei, scuotendo la testa convinta - E’ solo che…La scenata di Luis di questa sera…Io volevo…Non so che gli sia preso, davvero! Di solito non è così e…-
- Ehi, tranquilla. - la fermò lui, avvicinandolesi e prendendole il viso tra le mani, per costringerla a fissarlo - Non sono arrabbiato, dico sul serio.- la rassicurò, sorridendole appena.
Alexis sorrise a sua volta, mordendosi poi il labbro inferiore. Draco spostò il pollice a sfiorarglielo, per costringerla a lasciarlo andare, poi si chinò e le sfiorò morbidamente la bocca con un bacio.
- Vado a farmi una doccia. - le disse poi, allontanandosi appena ma continuando a tenerle il viso tra le mani - Dormi qui con me? -
- Sì. - sorrise Alexis, accarezzandogli una mano.
Draco annuì, poi si chinò a lasciarle un bacio sulla fronte.
Alla fine, dopo un’ultima carezza su di una guancia, si ritirò in bagno.
 

 

 

 

 

 

 

 

 

- Non mi piace. - sentenziò Blaise Zabini, accendendosi l’ennesima sigaretta della serata.
Un profumo di viola e pino si disperse immediatamente nell’aria, profumando quella notte stellata, priva di luna.
- Ha un non so che di affascinante. - proruppe Coleen Careye, prendendo una boccata di fumo dalla sigaretta aromatizzata alle rose che teneva tra le dita.
Se ne stava seduta sul bordo del terrazzo, le lunghe gambe accavallate, incurante del pericolo di cadere di sotto.
Blaise Zabini, poggiato al muricciolo, si voltò per scoccarle un’occhiataccia.
- Per favore. Le mie orecchie non possono sopportare oltre certe assurdità. - disse, tornando a fissare il cielo.
- Non vi sembra davvero un tipo strano?- se ne uscì Charlie, che, seduta a terra, stava arrotolando una pergamena intorno a del tabacco aromatizzato all’arancia; la porse a Cleo Keenhear, che la ringraziò con un bacio soffiato sulla punta delle dita e se la accese subito dopo.
- Perché dici così? - si informò Cleo.
Charlie si strinse nelle spalle e cominciò a fare un’altra sigaretta, che questa volta porse a Cameron Touchfeel.
- Io sono d’accordo con lei. - annuì Cameron, accendendosi a sua volta la sigaretta. - Insomma, chi è davvero questo studente straniero? Non sappiamo nulla di lui e in queste settimane non siamo riuscite a reperire molte informazioni sul suo conto. -
- Sembra essere uscito dal nulla. - rimuginò Cleo, soffiando via una nuvoletta di fumo.
- Come un coniglio dal cappello di un mago babbano! - esclamò Chantelle Noseypark che, di certo, tra le cinque Corvonero, non era quella che brillava per intelligenza; in molti si chiedevano come avesse fatto a finire in quella casa, ma tanti affermavano che era caduta dalle scale di Hogwarts il secondo anno e che da lì era diventata un po’ stupida.
- Sì, Chantelle, sì. - sospirò Cameron, alzando gli occhi al cielo.
- E poi, è entrato subito in sintonia con Harry Potter.- ricordò Cleo.
- E sembra avere un forte legame anche con Alexandra Black, sono un po’ invidiosa!- aggiunse Charlie, che, ovviamente, visto il suo noto orientamento sessuale, non era di certo gelosia di Luis.
Chantelle le battè una mano sulla spalla.
- Draco mi ha detto che si conoscono da quando sono bambini e che lui ha sempre viaggiato molto.- riferì Blaise, senza mai staccare gli occhi dalla notte nera che si apriva di fronte a lui.
- Forse è per questo che è così difficile reperire informazioni plausibili su di lui. - rimuginò Cameron.
- No, c’è qualcos’altro sotto, me lo sento. - disse Coleen sicura - E il mio intuito difficilmente sbaglia. - si voltò a guardare Blaise - Ci sto, ti aiuterò nelle tue indagini, Zabini. -
Blaise solo allora si girò per guardarla e annuì distrattamente, inserendo una mano sotto il mantello ed estraendo un piccolo pacchettino di velluto nero, che posò sul balcone e poi allungò alla Corvonero.
Coleen lo prese e lo aprì: c’erano un mucchietto di Galeoni dentro.
- Non pretendevo di essere pagata. - gli disse, richiudendo il pacchettino.
Blaise si strinse nelle spalle e spense la sigaretta contro il bordo del balcone, prima di voltarsi e incamminarsi verso la finestra.
- Consideralo un finanziamento per i vostri prodotti. - si limitò a rispondere - Aspetto di venire a conoscenza dei vostri piani per le indagini, allora. - concluse, prima di sparire al di là del vetro.
Coleen lo fissò poi tirò il pacchettino a Charlie, che lo prese entusiasta, mentre lei spegneva la sigaretta a sua volta.
- Non ti deluderemo, vedrai.-
 

 

 






 

 

 

C’era silenzio.
Una calma quasi irreale, che la faceva sentire tranquilla e protetta da tutti i pericoli del mondo.
Protetta da quell’abbraccio confortante, che la stringeva a sé in un misto di tenerezza e possessività assoluta.
Alexis, poggiata contro il petto di Draco Malfoy, chiuse gli occhi per poter assaporare meglio il suo calore; sentiva il battito regolare del suo cuore cantarle nell’orecchio.
- Sei stato incredibilmente maturo oggi. - se ne uscì all’improvviso, senza riaprire gli occhi -Sì, insomma, con Luis intendo. Credevo che gli saresti saltato addosso, e invece…-
- Io mi fido di te. - fu l’unica cosa che rispose, mentre si chinava appena e le sfiorava i capelli con un bacio.
Alexis sorrise e si accoccolò meglio contro il suo petto.
- Ti amo. -
Draco non le rispose, ma non aveva bisogno di farlo, perché lei sapeva che lui provava lo stesso e in quei giorni glielo stava dimostrando come mai.
Poco dopo, Alexis si addormentò, e solo allora Draco Malfoy si concesse di tirare fuori da sotto al cuscino la mano che aveva fino in quel momento nascosto. Se la portò cautamente di fronte al viso e la osservò con una smorfia: era piena di tagli e tremava appena, ancora dolorante.
Voleva mostrarsi maturo e calmo di fronte a lei, perché si fidava davvero.
Ma non riusciva ad arginare la rabbia che lo attaccava, come sempre, incontrollabile, ogni volta che qualcuno la sfiorava davanti ai suoi occhi.
Per sfogarsi, aveva preso ripetutamente a pugni il muro della doccia, fino a che il dolore che provava alle nocche martoriate non era stato insopportabile e decisamente maggiore dell’odio che provava in fondo al cuore.
Lui si fidava con tutto il suo cuore di Alexis Potter.
Ma non si fidava assolutamente di Luis Cabrisk.

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

(*) Non so se, davvero, Sirius Black fosse battitore di Grifondoro quand’era ad Hogwarts, perché nessuno ne parla. Probabilmente no, ma ho deciso di inserire ugualmente questa cosa: i Malandrini erano famosi e James Potter era cercatore, quindi perché Sirius non avrebbe potuto essere uno dei battitori? Non so voi, ma io ce lo vedo ;)

 

 

 

 

 

Salve a tutte!
Ecco a voi il 38esimo capitolo di questa storia!
Spero vi sia piaciuto!
Come già sapeva chi mi segue su facebook, non ho potuto aggiornare Sabato scorso per problemi legati alla mia salute e a quella del mio piccì, che è stato in riparazione tutta la settimana e mi è tornato, effettivamente, solo oggi!
Comunque, appena me ne sono rimpossessata, ho ultimato le ultime cose e mi sono affrettata a postarvi questo capitolo, come promesso!
Il prossimo arriverà tra una settimana esatta, non temete (: Intanto, continuerò a postare qualche spoiler sulla mia pagina facebook, quindi se qualcuna non mi avesse ancora aggiunta e desiderasse farlo, posto come sempre il link al mio profilo
--> 
Ada Wong 
Quando mi aggiungete, fatemi sapere chi siete, così che io possa riconoscervi!

 

Passando a questo capitolo: che ve ne pare? Vi è piaciuto? Vi ha fatto schifo? Fatemi sapete tutto, come al solito, tramite recensioni: ormai dovreste aver imparato che ne sono dipendente!
Scherzi a parte, spero davvero che sia stato di vostro gradimento!
Sirius comincia a manifestare la sua insofferenza nei confronti di Malfoy e Blaise non è affatto soddisfatto di questo nuovo studente che gli sta rubando le ammiratrici! E Draco, che cerca di mostrarsi tanto maturo agli occhi di Alexis, quando in realtà vorrebbe solo esplodere e prendere a pugni Cabrisk? E che mi dite delle Untouchable Ravens? Secondo voi che piano architetteranno per scoprire qualcosa sul misterioso studente?

Fatemi sapere, mi raccomando!

Ora vado, lasciando, come sempre, delle piccole note post-capitolo (leggetele! :D)

 

1. Pubblicizzo come al solito lo spin-off di questa fan fiction scritto da EleanorMair e avente come protagonista un personaggio da lei inventato - Lilith Lestrange - che avrà a che fare con il nostro bel Zabini, tutto condito dalle vicende di Un Particolare In Più, con la situazione di Draco ed Alexis sullo sfondo e molteplici parti incastrate che formano dei veri e propri missing moments di questa fan fiction. Che aspettate, dunque, a leggerla?

 

 

 …Odi et Amo… 

 

 

 

2. La mia fissa per il wrestling continua, così come la fan fiction che, da matta, ho deciso di scriverci sopra, coinvolgendo personaggi come CM Punk, Kane, Alberto del Rio ecc… ( se seguite la WWE saprete di chi sto parlando, altrimenti ignoratemi xD); per cui, se a qualcuno interessa leggere anche questo mio strano progetto, me lo dica, sarò felicissima di condividere la mia storia con voi! <3

 

 

3. Ne ho già parlato su facebook, ricevendo riscontri positivi, e ora lo propongo anche qui, giusto per vedere se qualcuno abbia voglia di prender parte a questa timida idea: se io indissi un concorso su Un Particolare In Più, con in premio spoiler sui capitoli futuri, qualcuno parteciperebbe? Si tratterebbe di scrivere una one-shot o qualcosa del genere, una cosa molto semplice, comunque, e assolutamente senza pretese! Se qualcuno avesse intenzione di partecipare, me lo faccia sapere con un mp o tramite recensioni, così, se davvero andasse in porto questa idea, stilerò bene tutti i particolari!
Mi raccomando, fatemi sapere!

 

 

 

Bene, credo di aver concluso, anche per oggi!
Come al solito, vi ringrazio dal più profondo del mio cuore per le vostre parole magnifiche e il sostegno che, dopo quasi tre anni, continuate a darmi!

Vi adoro, dal primo all’ultimo <3

 

 

Ci sentiamo al prossimo capitolo e, per chi mi ha tra i suoi amici, su facebook!
Un bacione <3
Giulia.

 

 

 

 

   
 
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