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Autore: Lumik Lovefood    25/07/2011    5 recensioni
“E' davvero carina!” prorompette Kikyo alzandosi e chiedendo alla ragazzina di fare altrettanto. La fermò in mezzo alla stanza e la donna cominciò a girarle attorno per osservarla meglio.
“Esile... Graziosa... Di bella presenza... Elegante anche!... Direi che è perfetta, non è vero Killua?”
Il ragazzino osservò meglio la sua coetanea: era chiaramente in imbarazzo ed a disagio nel vedere tutti quegli occhi puntati su di sé, ma il ragazzino notò che comunque era carina, per quanto ne potesse capire lui di ragazze ad otto anni.
“Direi che ha preso tutto il meglio di noi...” azzardò Christoph evidentemente contento.
“Direi che è lei... Lei sarà tua moglie, Killua!”

IN FASE DI REVISIONE
Genere: Azione, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Killua Zaoldyeck, Nuovo personaggio, Silva Zaoldyeck
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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cap.2

Killers Family








Grigi! Ecco di che colore erano... Freddi come non mai.
Era seduta su una sedia vicino al bancone di un locale a cui erano entrati lui, Gon, Kurapika e Leorio, accanto a lei un ragazzo con i capelli biondi come il grano sparati in aria. Lo riconosceva benissimo: era Philo, l'unico dei tre fratelli Hellenburg che non era mai riuscito ad inquadrare, non solo perché non ci aveva mai parlato veramente ma anche perché era un concentrato di facce. E gli faceva venire i brividi. Passava da stadi in cui ti sputava la sua rabbia addosso ed altri in cui sapeva essere dolce come il miele. Suadente. Piacevole come una carezza.
Killua si concentrò sulla figura di Lolika: ogni volta che stava in compagnia dei suoi fratelli si calava perfettamente nel ruolo di “Lolika Hellenburg” e lo interpretava alla perfezione, ma era solo una facciata. Una maschera di cera che si scioglieva ogni volta che non era in compagnia dei fratelli.
Lui sapeva benissimo qual'era la vera Lolika e non era quella che ora gli stava davanti agli occhi.
Sentì una gomitata ad un fianco e si girò in direzione del proprietario.

Ehi! Ti sei addormentato?” Gon aveva notato che era rimasto impalato a guardare davanti a sé e cercò di seguire con gli occhi lo sguardo dell'amico. Era rivolto verso una ragazza.
“Cosa stai guardando, Killua?” intervenne Kurapika.
Gon sventolò una mano davanti gli occhi olivastri, ma niente non rispondeva.

Strano...” pensò Leorio.
Killua si riscosse non appena vide due perle grigie posarsi su di lui.
“Ma tu guarda chi abbiamo qui, Lolli...”


La luce del sole che penetrava dalle pesanti tende le stuzzicò le palpebre sottili. Aprì gli occhi a malavoglia e si trovò di fronte a lei lo sfarzo circondare ogni centimetro del suo corpo: lenzuola di seta pura bianca, letto matrimoniale a baldacchino, comodini e specchi dallo stile vittoriano e particolareggiato, pavimento di marmo freddo e grigio, pareti alte e candite ed una vetrina (perché quella finestra era davvero enorme per una camera da letto che serviva solo per dormire, e quindi c'era bisogno di oscurarla), riempivano una stanza grandissima e solitaria nello stesso tempo. Troppo per lei!
Sentiva uno strano peso addosso ed ormai ce lo aveva da più di tre giorni, ovvero da quando si era trasferita a casa Zaoldyeck.
Si mise a sedere sul letto, giusto in tempo per farsi vedere sveglia da un domestico della famiglia del suo
adorato futuro marito.
Buongiorno.” la salutò cordiale questi andando a spostare un po' di più le tende dalla finestra.
Lolika non rispose e scese dal letto per potersi andare a lavare e vestire: Kikyo non sopportava troppo i ritardatari.
Arrivò giusto prima che la donna entrasse nella stanza da pranzo con un vestito tanto bello quanto ricamato con un'eleganza che dovette riconoscere anche Lolika. La donna si sedette all'altro capo della lunghissima tavola, di fronte al marito, mentre al centro erano seduti lei e i figli degli Zaoldyeck.
La ragazzina alzò lo sguardo e si trovò di fronte gli occhi di Killua che sembravano felici, o almeno non erano infastiditi come i suoi.
Da quando stava in quella casa, non avevano fatto altro che accoppiarla a quel ragazzino per cui provava tutto, tranne che simpatia: l'avevano di nuovo lasciata sola in una stanza ma questa volta lui non le si era avvicinato ed aveva apprezzato questa prova di pietà da parte sua; un'altra volta avevano provato a farlo studiare con lei e Mr. Lichtbest, il suo insegnate privato, senza successo perché lei lo aveva cacciato malamente; ed un'altra volta l'aveva aiutata a portare un po' di roba dalla sua vecchia casa alla nuova, ma lei aveva fatto di tutto per far sì che gli cadesse qualche scatolone per trovare una scusa per non farlo intromettere, senza successo ovviamente.
Accanto a Killua c'era Milluki. Lui non aveva alcuna facciata: era uno spocchioso, grassoccio buono a nulla, l'unica cosa che sapeva fare, oltre a mangiare, era giocare al piccolo elettricista. Philo gli aveva detto una volta che lui non esce quasi mai alle missioni che vengonono affidate alla famiglia e che ormai era solo buono da fare arrosto. Philo e la delicatezza non si sono mai conosciuti.
Notò Illumi fissarla con uno sguardo gelido e si sorprese a deglutire, solitamente provava timore per poche cose, e forse il suo futuro cognato era una di queste. Sorrise appena per togliersi lo sguardo da dosso e si girò alla sua destra, dove stava seduto Kalluto.
Quel ragazzo la incuriosiva: suo fratello Christoph gli aveva spiegato a brevi linee che erano tutti maschi i figli ma che Kalluto era un qualcosa di particolare... Lolika dovette riconoscere che sembrava molto più femminile di lei, ma non ci dette peso, dopotutto per lei non c'era molta differenza tra maschi e femmine, era cresciuta in una famiglia completamente maschile.
Si affrettò a finire la sua colazione, ricca di frutta e latte, ed attese impaziente che i “famigliari” fecero altrettanto, per lei era un giorno particolare e non vedeva l'ora che arrivasse suo fratello.
Ci volle un po' più del previsto nell'organizzare il tutto, ma finalmente l'attesa era finalmente cessata nel migliore dei modi: il suo cavallo, Brennnssel, stava viaggiando verso di lei per poterla far sentire un po' di più a casa sua.
Rivolse uno sguardo ansioso a Silva, che con un cenno del capo le concesse di abbandonare la tavola. Cosa che non si fece ripetere due volte. Fortunatamente Kikyo non replicò e nemmeno gli altri componenti della famiglia: durante i pasti non c'era molta interazione, il che l'alleggerì non poco dato che a casa sua si verificava la stessa identica cosa. Forse era una peculiarità degli assassini...
Corse verso il portone d'ingresso e si sedette a gambe incrociate sugli scalini di marmo bianco con uno strano sorrisino in attesa di vedere la macchina del fratello con il box del suo animale.

Com'è il tuo cavallo?” prorompette una voce alle sue spalle.
Riconobbe la voce ma non si degnò di voltarsi “Ha il pelo, quattro zampe e una coda.”
Killua non ci fece caso e si sedette anche lui sullo scalino, mantenendosi a debita distanza.
Lolika sorrise tra sé: la lezione della volta scorsa deve aver dato i suoi frutti, anche se ogni tanto qualche parola con lui ci scappava, ma per lo più per circostanza.
Attesero in silenzio per un po' finché non apparse dalla cancello del vialetto una macchina. La ragazzina si drizzò in piedi e scese gli restanti scalini per accogliere il fratello.
“Lolli! Come stai?” Philo ed il suo entusiasmo di sempre.
“Potrebbe andare meglio...” ammise a malincuore la ragazza “Brennnssel?”
“E' dentro... Se vuoi, tiralo fuori tu!”
Lolika sorrise e si avvicinò al box mentre Philo si accostò a Killua con uno strano sorriso sulle labbra.
“Come stai?” gli chiese inaspettatamente il biondo con i capelli sempre perfettamente in aria.
“Bene... E voi?”
Philo rise, una risata fredda e maligna “Addirittura del Lei mi dai... E bravo piccolo!” gli scompigliò i capelli argentati con una mano e si avvicinò all'orecchio con le labbra “Vedi di fare il bravo con mia sorella... Sai, lei non è il tipo che uccide per piacere, ma io sì! Se tu e la tua famiglia gli fate qualcosa contro, ve le dovrete vedere con me, chiaro ragazzino? E non mi limiterò ad uccidervi... Stanne certo: io vi spellerò vivi e vi farò diventare delle marionette niente male.”.
Killua deglutì a fatica e guardò negli occhi Philo: c'era malignità pura, nulla a che vedere con lo sguardo forte del padre o quello freddo e distaccato di Illumi. Quel ghiaccio nascondeva sete di sangue. Il biondo diede le spalle al ragazzino e tornò a dare attenzioni alla sorella.
“C'è tutto, Lolli?”
“Sì!” proruppe Lolika con una strana euforia nella voce, non era sua di solito. Dal box uscì un cavallo nero come la pece, tranne per una lunga striscia banca tra gli occhi, il pelo lucido come una lama di un coltello e la criniera e la coda sembravano setose e morbide. Gli occhi erano un nero intenso e caldo.
La ragazzina sembrava davvero felice di avere accanto a sé il suo cavallo, lo si poteva notare dallo sguardo addolcito e lucido, Killua la vide issare la sella e montarci su con una tale tranquillità da renderlo quasi facile. Cominciò a farlo trottare intorno al giardino della tenuta Zaoldyeck quando da casa uscì sua madre Kikyo accompagnata da Silva.
“E' arrivato il suo destriero...” annunciò plateale sua madre.
“Già!” asserì sorridente Philo “A proposito, perché mia sorella mi ha detto che la sua convivenza qui non è delle migliori...? Vorrei saperlo da voi...” il tono di voce era calmo e cristallino, ma Killua sapeva che mal celava del risentimento.

I bambini ancora non legano del tutto... Forse stiamo forzando le cose...” osservò Kikyo.
Il biondo parve pensieroso.
“C'è qualcosa che no va?” chiese Silva.
“No, anzi... Ho un'idea per farli avvicinare gradualmente...” il ragazzo si avvicinò a Killua, che era rimasto fermo ad osservare i muscoli del cavallo contrarsi per permettergli di galoppare “Killua, ti piacerebbe saper cavalcare?”
Il bambino sembrava interdetto da quella domanda “Beh, sì... Perché no?”

Perfetto.” mormorò tra sé e chiamò a gran voce la sorella, che si avvicinò a loro, ma non scese dal cavallo.
“Lolika, perché non insegni a Killua ad andare a cavallo?”
“Perché dovrei?” chiese con la voce ferma “Brennnssel non si fa cavalcare da nessuno al di fuori di me!” esclamò come per trovare una scusa per non fare la richiesta del fratello.
“Perché è tuo dovere di moglie condividere quello che sai con tuo marito...” cercò di farla ragionare Philo.
Ma si era dato la zappa sui piedi, perché Lolika ghignò soddisfatta e rispose con ovvietà “Ma noi non siamo ancora sposati.”
Il biondo sbuffò e si avvicinò alla sorella, per poterle parlare senza che gli Zaoldyeck potessero sentirli “Sai benissimo cosa ti succederà se non adempi al tuo compito...”.
Il gelo s'impadronì delle vene della piccola castana.
La ragazzina strinse le briglie nei pugni ed annuì rassegnata “D'accordo. Vieni.”
Killua si avvicinò al cavallo e cercò di accarezzarlo lievemente, ma questi ritirò il muso ma non sembrava essere infastidito dalla sua presenza. Lanciò uno sguardo a Lolika, che si limitò a fare spallucce.
“Non andarci con la paura. Loro la percepiscono.” gli spiegò la ragazza.
Il ragazzino ci andò con più decisione e questa volta Brennnssel sembrava più propenso a farsi toccare, anche se per un istante, ed infatti sentì il suo pelo nero robusto e morbido tra le sue dita pallide. Sorrise di quella sensazione.
Killua si sentì preso di peso per le spalle e fu posizionato da Philo sul cavallo dietro Lolika.
“Andate.” disse semplicemente il biondo ai due ragazzini.
La Hellenburg si girò dietro per vedere se c'era “Ti conviene aggrapparti...”
Killua si strinse alla schiena di Lolika, aspettandosi il castigo supremo, ma non accadde nulla, ne urla ne corpi sbattuti a terra, si limitò a dare dei colpetti coi piedi al torace del cavallo e ad andare via, lontano dal fratello.
Il ragazzino si voltò dietro di sé e poté notare gli occhi di Philo gonfi di soddisfazione e orgoglio.
“Non saluti tuo fratello?”

No Killua. Meglio di no.” si limitò a dire Lolika senza girarsi, per non far vedere i suoi occhi velati da una strana acquetta salata.








Eccomi di nuovo qui! ^_^ In questo capitolo ho voluto dare un po' più di spazio alla personalità di Philo, un personaggio contorto che a me piace devo dire... Poi ho inserito un cavallo perché è un animale che sto molto rivalutando a livello personale ma purtroppo ho ancora un po' di paura nei suoi confronti (io mi immagino sempre che possa scalciare e io mi ritrovo come una cretina dietro di lui... Ho una fifa blu di questo, anche se so che è stupido! ^-^").

Non so se avete notato, ma anche i nomi degli Hellenburg hanno lo stesso giochetto dei nomi degli Zaoldyeck, ovvero: ChristoPhiLolika. Mi è piacuto sempre questo particolare e l'ho voluto riprendere! I nomi che ho utilizzato sono tutti tedeschi e ho voluto mantenere quest'impronta anche nella famiglia e nella fisionomia degli Hellenburg... Non so se si è notato... °-°

Beh, comunque sia, grazie a chi ha letto e alle mie due recensitrici, Nessy_chan e Elhisoka, cui risponderò nell'apposito spazio (che tra l'altro è la prima volta che lo uso! XD)

Un bacione dalla Lu! =*








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