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Autore: LadyMaya    10/08/2011    5 recensioni
{NELENA STORY}
E se Selena non fosse mai stata famosa? Sarebbe riuscita comunque ad incontrare Nick?
Selena era una semplice diciannovenne americana che frequentava l'ultimo anno di liceo, ma per una lunga serie di eventi, si ritroverà a raccontare ad una sconosciuta di come è andata la sua storia con la superstar Nick Jonas e di come, nonostante la separazione, ci sia ancora qualcosa o qualcuno che li tenga uniti...
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Demi Lovato, Selena Gomez
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Spazio Autrice.


Hola!! :) Eccomi con la fic su Nick *_* che mi balenava in testa da un po'... spero vi piaccia, spero di riuscire in qualche modo a catturare la vostra attenzione! ^_^ Fatemi sapere che ne pensate, magari lasciando un commentino. Ringrazio in anticipo chiunque spenderà un po' del suo tempo a leggere questa mia assurdità! XD Beh, che altro dire... Buona Lettura!
A prestissimo! (:
Maya
Ps: La maggior parte delle foto che vedrete pubblicate prossimamente NON mi appartengono e NON vengono utilizzate a scopo di lucro. Le ho trovate in giro per il web e mi è sembrata un'idea carina postarle insieme al capitolo! ^_^
Con questo ho detto proprio tutto. Mi dileguo :)



Inseparable






Capitolo 1.






“Di nuovo quell’odore di disinfettante e di medicinali nell’aria. Non capisco da dove provenga, visto che sono dentro un bar e piuttosto, dovrei avvertire solo il profumo di pancakes appena sfornati o del caffè caldo. Un momento… che diavolo succede?!
Improvvisamente è buio, la testa mi gira vorticosamente, mi sento tutta intorpidita, non riesco a muovermi, mi sento come bloccata, come se fossi...se fossi distesa. Ho il cuore a mille, il respiro affannato, spalanco gli occhi e…”

-Signorina Gomez! Finalmente è tornata tra noi-
Di fronte a me c’è il dottor Hibert, scruta attentamente la mia cartella clinica, mentre l’infermiera, al suo fianco, mi sistema la flebo. Ancora una volta, mi sono ritrovata spalmata su un letto dell’UCLA Medical Center, uno dei più importanti ospedali di tutta Los Angeles.
“Accidenti a me!!”
Maledirmi non servirebbe a molto, ma è l’unica cosa sensata che mi viene in mente da fare. Poso lo sguardo , nuovamente, verso il medico e, nel frattempo, cerco di mettere in moto i pochi neuroni che mi sono rimasti.
-Perché…che cosa è su-successo? Che giorno è?- sussurro appena.
Il professore alza gli occhi verso di me e mi fissa con aria di rimprovero.
-E' il 10 giugno 2011 e il motivo per cui si trova qui è sempre lo stesso. E’ la terza volta in meno di due settimane. Quanto ancora devo ripeterle che nelle sue condizioni non può andare a far baldoria, non può sforzarsi e tantomeno può lavorare in un bar? Perché vuole tentare la sorte continuamente?-
Abbasso lo sguardo, vergognandomi un po’: ha pienamente ragione ed io sono una stupida. Ma ho un bisogno disperato di soldi, altrimenti sarò nei guai fino al collo.
-Da oggi in poi, sarò più responsabile-
Lui continua a guardarmi amareggiato e lascia correre un lungo sospiro.
-Lo spero per lei. Tra poco verrà la dottoressa Smith a controllare che sia tutto apposto, intanto faccio chiamare i suoi genitori- mi dice il dottore, con voce ferma, mentre si avvia verso la porta, seguito dall’infermiera.
-NO!-
Quell’uomo non capisce cosa significhi chiamare di nuovo i miei. Capirebbero ed io non posso permetterlo… o perlomeno non così presto. Si volta lentamente verso di me, aspettando una spiegazione più che valida.
-N-non… telefoni ai miei genitori. Il primo giorno che mi ha visitato le avevo dato un altro numero, quello della mia amica…De-demetria Dev-devonne Lovato. La supplico, rintracci lei-
Sorride un po’.
-Ringrazi il cielo che è maggiorenne e che il mio mestiere garantisce il segreto professionale-
Un largo sorriso spunta anche sul mio volto e lui mi congeda con un cenno del capo.
-Selena?! Quella Selena Gomez?!-
La mia attenzione è richiamata dalla voce flebile di una ragazzina sui sedici anni, di cui non ho percepito la presenza, fino a quel momento. E’ allungata al letto affianco al mio, con la flebo e il catetere attaccati.
-Sì… tu saresti?-
Lei mi osserva entusiasta, con gli occhi che le brillano per la felicità. Si solleva un po’ con le braccia per guardarmi meglio e si sistema i capelli dietro le orecchie.
-Sono Maddeleine, ma tu puoi chiamarmi Maddie. Dio come sono emozionata! Oh beh, io sono una grandissima fan di Nick e… -
Il cuore mi sussulta e fa le capriole non appena lei pronuncia il suo nome, ho la sensazione di aver perso un battito. Continua a farfugliare qualcosa, ma ad un tratto perdo il filo del discorso, tuffandomi nei ricordi. Torno poi alla realtà, concentrandomi su Maddeleine.
-Non posso crederci, sono ricoverata in camera con la fidanzata di Nick Jonas!-
A quelle parole, mi sento morire e, a stento, riesco a mandar giù il groppone che, in un attimo, è salito su fino alla mia gola.
-…Ex… fidanzata- affermo, correggendola.
Lei sgrana gli occhi, per poi subito dopo, abbassarli.
-Oh… non volevo essere inopportuna, io non lo sapevo. Sono mesi che sto qui dentro, sono rimasta un po’indietro su certe cose- dice, giustificandosi. E’ sinceramente dispiaciuta ed io le sorrido un po’.
-Non preoccuparti, non ci faccio più tanto caso, ormai-
Certo come no… ma come sono diventata brava a mentire! Mi meraviglio ogni giorno di più.
Lei annuisce con la testa e resta in silenzio, aspettando che questa volta sia io a dirle qualcosa.
-Come mai sei qui?- le chiedo, cercando di attaccare bottone e di sorvolare sul momento imbarazzante di prima.
-Soffro di amenorrea. Sono ricoverata da un paio di mesi, perché i miei vogliono che mi siano fatti tutti gli accertamenti possibili, affinché trovino una soluzione. Pare che abbiano riscontrato delle anomalie al mio utero, ma staremo a vedere- mi dice lei, con aria malinconica.
-Caspita, mi dispiace! Vedrai che ti rimetterai presto, ne sono certa- rispondo io.
-E tu invece?-
Sto per spiegargli i motivi ma la porta della nostra stanza si spalanca e la dottoressa Smith entra come una furia, dirigendosi a grandi passi verso di me.
-Ben ritrovata Selena! Non ti sei stufata di stare sempre qua dentro?-
-Sì dottoressa, la predica già me l’hanno fatta, per favore non cominci anche lei!- dico esasperata.
La donna ridacchia sotto i baffi mentre si sfila lo stetoscopio dal petto.
-Dunque, sentiamo un po’ che abbiamo qui-
Scosta, con vigore, le lenzuola dal mio letto e mi solleva delicatamente la canottiera.
Poggia lo strumento gelido sulla mia pancia, provocandomi un forte brivido e comincia ad ascoltare i rumori che provengono da lì.
-Respira profondamente- mi ordina, impassibile. Eseguo ciò che mi chiede e sorrido, osservando il mio piccolo ventre che cresce, giorno per giorno, a vista d’occhio.
-Molto bene, sembra tutto regolare, ma non per questo sei autorizzata a fare come vuoi- afferma lei, decisa.
-Lo so-
-Bene. Vado a chiamare l’infermiera Sachar e torno. Ti porto a fare l’ecografia al piano di sotto-
Detto questo, esce dalla stanza, chiudendo la porta dietro di sé. Non appena va via, sospiro fortemente.
"Perché è successo a me? Perché proprio io?! Dannazione!"
Porto la mano alla fronte, ma in un attimo sbarro gli occhi e mi volto di scatto verso Maddie, che ho completamente dimenticato.
"Adesso sì che è un bel casino."
Lei sta ancora lì, a fissarmi incredula, per quanto ha visto… e capito. Se mettesse in giro le voci su questo fatto, sarei spacciata, ma non posso negare l'evidenza.
-Ma tu… tu… sei…- balbetta qualcosa, ma io la blocco in tempo, impedendogli di finire la frase.
-…Incinta. Sì, sono incinta-

  
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