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Autore: topolinodelburro    15/08/2011    6 recensioni
E poi biascicò "Io lo odio" e pestolava sulle lenzuola, aggrappandosi alle spalle del compagno "Lo odio, lo odio, lo odio".
"Adesso non credi di star esagerando un po'?".
"No, io non lo sopporto. 'Tachi, non ce lo voglio vedere tuo fratello in casa nostra"
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Itachi, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'raccolta senzasperanza'
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When you see my face

When you see my face hope it gives you hell
Hope it gives you hell
When you walk my way hope it gives you hell
Hope it gives you hell


Quando vedi la mia faccia spero che ti faccia passare un inferno
che ti faccia soffrire
Quando mi incontri spero che ti faccia passare un inferno
che ti faccia soffrire

Non era un tipo sdolcinato -non sapeva nemmeno come poter essere semplicemente dolce in realtà- e a dirla tutta nemmeno Itachi lo era mai stato, perciò non si aspettava quel gran che di sorpresa per il loro anniversario.
Era sera tardi, Naruto stava avvilito in soggiorno, sul divano rattoppato -ricordi umidi e appiccicosi lo toccavo per ritrovarlo- la luce era spenta e ad illuminare opacamente la stanza era il cerino di una candela un po' consumata, fatta aderire su di un piattino da caffè alla bell'e meglio -era del servizio di caffetteria della madre di 'Tachi-.
Il tempo passeggiava inquieto mentre Naruto lo osservava ticchettare rimanendo affondato sconsolatamente sui cuscini, un abbaiare surreale spaventava il silenzio insieme al cicalio degli insetti estivi. La porta-finestra che dava sul giardino era socchiusa a metà e la luna entrava con lunghe ombre lattiginose sul pavimento.
Le sue ginocchia poggiavano su di un tavolinetto basso apparecchiato con poche cose, c'erano delle birre, un pacchetto di Marlboro rosse, una costosa bottiglia di Lacombe da brindisi, una porzione di insalata preconfezionata ed un piatto di ramen precotto. Una rosa rossa spigliava nella cieca atmosfera.
C'era tutto: Naruto, l'ambiente, lo champagne, il fiore, i sei tondi mesi passati insieme e mancava Itachi.
La lancetta dell'orologio in cucina cantò le due quando la serratura scattò e gli ululati del cane crebbero frenetici. Sasuke si fece strada in casa silenzioso come un'ombra, brancolando alcuni passi al buio. Namikaze lo sentì appoggiare rumorosamente le chiavi sul centro-tavola dell'ingresso, poi lo vide apparire sull'arcata del soggiorno -una delle sue mani azionò distratta l'interruttore della luce e un'impressione li accecò-.

-Perchè sei così serio?-

Chiese a Naruto e intanto sghignazzava. Era un po' traballante, aveva le gote arrossate e la voce gli strascicava lungo la gola.
Quell'altro rispose incolore.

-Hai bevuto-

Sasuke rise, allargò le braccia.

-Ho festeggiato-

I suoi capelli ondeggiavano spumosi mentre si voltava per spegnere la luce ed entrambi ripiombarono nel buio. Gli si avvicinò strisciando, si buttò sul divano accanto a lui e pose una mano sul suo ginocchio. Mugolò guardandolo negli occhi. Deglutì.

-Ci sono...cose...-

Biascicò insofferente e poi un lungo sospiro.

-Che non ti ho mai detto...-

Ma Naruto non gli diede retta.
Calò lugubre il silenzio, qualcosa dentro Sasuke lo avvertì che si stava lasciando scappare troppe cose, aveva la testa pensante e tutto ondeggiava un po' attorno a lui, perfino Naruto che aspettava Itachi, con i suoi capelli che alla luna sembravano il riverbero dell'aurora. Farfugliò.

-Itachi non viene-
-Te l'ha detto lui?-

La laconica domanda.
Voltò la testa verso Namikaze ed afferrò la sua chioma con una mano, tirandolo giù, contro lo schienale -vicino a lui-

-No. Apriamo la bottiglia, ce ne dimentichiamo e poi...-

Ma non finì la frase, rubò una sigaretta dal pacchetto del fratello sopra al tavolino.
Accese e spirò.

-Dai, apri lo champagne-

Disse solo e Naruto lo fece, bevettero al chiarore della candela -Sasuke cercava di non inghiottire ancora alchool e guardava Naruto tracannare un bicchiere dopo l'altro -il cerino era quasi consumato quando arrivò mattino e nessuno s'era fatto vivo, su quel divano c'erano Sasuke e Naruto che ridevano con più d'una bottiglia vuota di fronte a loro-.
Namikaze sospirò ancora, poi voltò la testa ad incontrare quella dell'Uchiha, sembravano tubare come bambini.

-Kami, guarda come mi fai stare. Ti odio da morire. E poi...-

Balbettò.

-E poi odio quel cane. E poi-

E qui non ce la fece ancora, il rosicare del pianto salì lungo la sua gola mentre Sasuke chinava la fronte e l'appoggiava sui suoi capelli chiari.

-Poi odio Itachi-

Il campanello li svegliò appena dall'intorpidimento, sufficientemente perché Naruto si mettesse in piedi e si dirigesse traballante alla porta d'ingresso per aprirla lentamente.
L'alba entrò in casa, Itachi gli sorrideva dalla soglia porgendogli un girasole e Naruto si gettò pallido e intenerito contro di lui.

   
 
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