Ranma
continuava a lottare contro la morte, i dottori fecero tutto quello
che
gli era possibile, Akane sperava, sperava di non perderlo e poi doveva
chiarire
con lui, doveva scusarsi per tutte le volte che lo aveva insultato,
per
tutte le volte che l’aveva picchiato, doveva assolutamente parlargli e
dirgli
come stavano veramente le cose, doveva spiegargli che l’unica persona
che
aveva veramente amato era solo e soltanto lui e che nessuno avrebbe mai
preso
il proprio posto nel suo cuore ormai straziato dall’immagine di lui
steso
a terra morente, doveva assolutamente dirgli che lo picchiava solo
perché
era accecata dalla gelosia, ogni volta che qualche corteggiatrice lo
abbracciava
o tentava di baciarlo. Lui doveva sapere quello che lei aveva
fatto
per tenerselo stretto, come quella volta alla vigilia di Natale in cui
sia
Shampoo, Ucchan e Kodachi volevano passarla con lui e Akane salendo sul
tetto
del ristorante di Okonomiyaki disse che Ranma era il suo fidanzato,
era
suo e avrebbe passato la vigilia di Natale con lei e la sua famiglia;
come
l’aveva imbarazzata dire quelle cose eppure era quello che pensava ed
era
giusto che lo urlasse a tutti.
La
famiglia Tendo, il signor Saotome, Shampoo e Alex erano arrivati
all’ospedale
in un batter d’occhio
"Akane,
Akane" gridava Genma, Akane non l’aveva mai visto così, lui era
sempre
allegro e spensierato come un bambino ma quel giorno per la prima
volta
in quei due anni lo aveva visto davvero sconvolto, poteva guardare
quegli
occhi colmi di terrore; doveva volere molto bene a suo figlio anche
se
non lo dava mai a dimostrare
"Ragazzi,
siete arrivati finalmente, Ranma è in sala operatoria, i medici
hanno
detto che è molto grave, comunque stanno facendo tutto il possibile"
"Akane
ma tu come stai?" le chiese Nabiki, vide la sorella talmente
preoccupata
che un brivido gli attraversò la schiena
"Io
bene" la voce di Akane si spense del tutto, in quel momento ebbe molta
più
paura di quanta non avesse mai avuta in tutta la sua vita
"Akane
stai tranquilla vedrai che andrà tutto bene, Ranma è forte e ce la
farà
sicuramente" Kasumi cercava di rassicurarla.
Aspettarono
per molto tempo quando finalmente un dottore uscì dalla sala
operatoria,
aveva un’ aria enormemente fredda, ma forse tutti i medici hanno
quell’aspetto
quando si tratta sia di buone che di cattive notizie
"Noi
abbiamo fatto il massimo, però ha una gravissima emorragia interna e
noi
non possiamo assicurarvi niente, non siamo neanche certi del fatto che
supererà
la notte, ormai non resta altra soluzione che pregare, mi dispiace"
disse
abbassando lo sguardo verso il pavimento,
Nella
sala d’aspetto c’era un grande silenzio, tutti guardavano assorti
davanti
a loro e nessuno ebbe il coraggio di dire una parola; ma questo
silenzio
fu bruscamente interrotto dalla voce di una ragazza
all’altoparlante
[Attenzione,
vi avvisiamo che il tempo a vostra disposizione per le visite
sta
per terminare, vi chiediamo quindi di lasciare l’ospedale al più presto.
Grazie].
"Mi
dispiace ma non potete stare tutti qui, soltanto una persona può
rimanere
ad assistere il ragazzo" disse il medico
"Va
bene rimarrò io" il signor Saotome si era offerto, dopotutto si trattava
di
suo figlio e non lo avrebbe lasciato da solo
"Vi
prego fate rimanere me" Akane si intromise, lei voleva stargli accanto,
voleva
che la prima persona che avrebbe visto al suo risveglio sarebbe stata
lei,
perché sapeva che si sarebbe svegliato
"Ma
Akane, tu devi riposarti è stata una giornata molto dura, vieni a casa"
disse
Soun, era molto preoccupato si sentiva dalla voce che usciva dalla sua
bocca
molto lievemente
"No
papà, io voglio restare qui e qualunque cosa voi facciate non cambierò
idea"
Akane era davvero troppo decisa perché gli altri riuscissero a fare
obbiezioni,
così Soun annuì e se ne andò seguito dagli altri. Dopodiché
Akane
guardò Shampoo come per chiederle un consenso, sapeva che in quei
giorni
si era molto avvicinata a Ranma e non voleva mettersi in mezzo a loro
due,
ma Shampoo sapeva che loro due erano troppo legati e niente avrebbe
fatto
cambiare idea ad Akane e soprattutto niente li avrebbe divisi, nemmeno
la
morte
"Buona
fortuna" disse semplicemente andando via, Alex era rimasto impietrito
là
davanti così Shampoo gli prese una mano e lo portò con se.
Akane
entrò nella stanza dove Ranma stava riposando, gli sembrava senza
vita:
così immobile, così stranamente silenzioso, con quell’espressione
statica;
immaginava quelle poche volte che non litigavano, a come
scherzavano
e ridevano insieme, lei voleva assolutamente trascorrere ancora
momenti
come quelli con Ranma.
Quella
notte fu mostruosamente lunga, Akane non riusciva a chiudere occhio
*
E se Ranma si sveglia mentre sto dormendo? *
*
E se dovesse avere bisogno d’aiuto? * si domandava,
Ma
quella notte Ranma non si svegliò mai, infatti verso le 4:00 di mattina
successe
l’imprevedibile: entrò in coma……
"Stiamo
perdendo il paziente" sbraitò uno dei dottori, Akane era spaventata
come
non mai, era in preda al panico un forte morso allo stomaco la fece
tremare,
aveva il cuore in gola che sembrava volesse uscire da lei per
quanto
palpitava, le lacrime le bagnarono gli occhi a tal punto da non farle
più
vedere niente, era paralizzata là davanti, a guardare quella scena
atroce,
poi una dottoressa la portò fuori dal caos che si era creato in
quella
stanza.
Akane
non ebbe la forza di muore un muscolo e purtroppo nonostante il pronto
intervento
dei medici Ranma era caduto in un sonno profondo e nessuno era in
grado
di dirle quando si sarebbe svegliato e quando finalmente sarebbero
tornati
a casa insieme magari litigando come erano soliti fare, quanto
desiderava
discutere con lui in quel momento, mai lo aveva desiderato, ma
quella
volta era diverso, quella volta lei lo desiderava con tutto il cuore.
Finalmente
era giunta l’alba che con un fascio di luce squarciò le tenebre
della
stanza di Ranma, il silenzio sovrastava i corridoi dell’ospedale;
anche
Akane riuscì a chiudere occhio nonostante quella nottata da incubo.
Era
ancora molto presto ma la ragazza si svegliò, purtroppo ogni singolo
ossicino
le doleva, non era il massimo della comodità dormire su una di
quelle
sedie.
Si
alzò per andare a vedere come stava Ranma, attraverso il vetro che li
divideva
lo scorse, il suo viso pallido le dava un enorme senso di vuoto e
malinconia.
A
tarda mattinata, il signor Saotome decise di andare a vedere come stava
suo
figlio e Akane che probabilmente era rimasta sveglia per tutta la notte.
"Akane!"
Genma salutò la ragazza
"Signor
Saotome…" Akane non sapeva proprio come dirgli che il suo unico
figlio
era entrato in coma
"Signor
Saotome ecco……ecco vede……" la ragazza scoppiò in lacrime, le faceva
male
ricordare quella precedente notte da tormento
"Akane
ma che ti prende" Genma non capiva, poi la ragione si fece luce nella
sua
mente
*
Ranma *
"Akane
come sta Ranma?" Akane non riusciva ad aprire bocca
"Akane
dimmi come sta, dimmelo Akane, devi dirmelo" la prese per le spalle
e
la scosse fino a farla parlare
"Ranma……
Ranma……" non riusciva a dire altro
"Cosa,
Ranma cosa, Akane cosa gli è successo, sta bene vero?" Genma era
atterrito
"Ra…Ranma
è… entrato i…in… co…coma" Akane scoppiò in pianto strepitante che
nessuno
poteva fare a meno di ascoltare, Genma lasciò le spalle della
ragazza
e cadde a terra sulle ginocchia, i suoi occhi erano vuoti, non
esprimevano
nessuna emozione o forse troppe emozioni insieme per essere
decifrare.
Anche
Shampoo aveva pensato di andare all’ospedale, la sera precedente
quando
tornò al suo ristorante non disse una parola, Obaba si era
terribilmente
preoccupata
"Cosa
ti è successo bambina?" ma Shampoo era talmente traumatizzata da
rimanere
lì in silenzio per ore. Quella mattina si svegliò prestissimo per
preparare
il pranzo al suo principe azzurro, era convinta che quel giorno
lui
si sarebbe svegliato e avrebbe mangiato quello che gli aveva cucinato
senza
fare storie, ma purtroppo la ragazza non sapeva che Ranma non avrebbe
potuto
assaggiare quelle leccornie quel brutto giorno.
Arrivò
all’ospedale, stava per andare dove il suo Ranma la stava aspettando,
ma
una terribile scena stava davanti a lei: Akane in piedi in lacrime e il
padre
di Ranma di fronte a lei in ginocchio con gli occhi persi nel vuoto,
la
ragazza corse verso i due cosa poteva essere successo al suo amato?
"Akane
che succede?" chiese spaventata
"Sha…
Sha… Shampoo cosa ci fai qui?"
"Sono
venuta a tlovale il mio Lanma, dov’è ola?, posso andale a pallagli?"
"No,
Shampoo, no che non puoi andare a parlargli, no che non puoi Ranma è in
coma"
sbraitò
Shampoo
non disse una parola, era paralizzata proprio come era successo al
signor
Saotome.
Mousse
che da dietro aveva seguito di nascosto la sua anima gemella, aveva
sentito
tutto, il suo rivale in amore era finito in coma, il ragazzo era
rimasto
davvero male infondo erano pur sempre amici.
Ben
presto anche gli altri seppero della pessima notizia, erano tutti a dir
pochi
sconvolti e cercavano di farsi forza avvicenda; Soun cercò di
convincere
Akane a tornare a casa almeno quella notte ma lei era
irremovibile
e rimase accanto a lui per quattro giorni senza muoversi da
quella
fredda sedia accanto al letto dell’amato.
Ormai
erano in molti ad avere perso le speranze; ma Akane era lì e ci
sarebbe
rimasta fino a che non avesse aperto gli occhi, lei sapeva che lui
non
l’avrebbe lasciata sola, perché non l’aveva mai fatto.
Kasumi
portava qualcosa da mangiare ad Akane ogni giorno, e ogni giorno la
vedeva
sempre più spossata e vuota
"Akane
perché non ti vai a riposare almeno per questa notte?" disse
preoccupata
"Ma
Kasumi come posso riposare sapendo che Ranma si trova in bilico tra la
vita
e la morte?!"
"Lo
capisco Akane ma così ti ammalerai"
"Kasumi
non devi stare in pensiero per me, vedrai starò bene" la
tranquillizzò
sfoderando uno dei suoi magici sorrisi che però quella volta
portava
con se un gran senso di malinconia
"Va
bene, però se hai bisogno chiama"
"D’accordo"
E
così Kasumi andò via.
Forse
però Akane doveva seguire il consiglio della sorella e andare a
riposare
perché ormai gli occhi le si chiudevano da soli, il sonno stava per
prendere
il sopravvento i caffè non avevano più efficacia e in poco tempo si
appisolò
con la testa sul letto di Ranma…
In
quel momento successe qualcosa di imprevisto……………………………………………………
il
ragazzo dopo quel lungo sonno in un attimo riuscì a muovere un dito e poi
aprì
gli occhi; all’inizio non riusciva a focalizzare quello che aveva
davanti
a se, ma poi tutto divenne più nitido
*
Ma dove mi trovo? *
quella
non poteva essere la sua casa, si guardò in torno e si accorse che
vicino
a lui c’era una presenza familiare
"A…Akane"
ma la sua voce era troppo bassa perché lei potesse sentirla…
Così
lui con estrema fatica alzò il braccio e lo pose delicatamente sulla
sua
testa; Akane si svegliò di colpo
"Ma
cosa succede" disse, Ranma pronunciò di nuovo il suo nome
lei
alzò lo sguardo e vide i suoi splendidi occhi azzurri sorriderle
"Ranma"
"Ranma
ti sei svegliato" il suo cuore era pieno di una gioia immensa e
indescrivibile.
La
ragazza chiamò subito un medico che lo dichiarò fuori pericolo e disse
"Dovrà
rimanere qui per un po’, deve fare degli accertamenti e poi potrà
tornare
a casa"
"Davvero
dottore, ne sono così felice"
Ranma
era un po’ spaesato non ricordava nulla di quello che era successo in
quel
brutto incidente, ma ora non gli interessava, l’unica cosa importante
per
lui era stare vicino alla ragazza a cui teneva più di se stesso.
Tutti
furono avvertiti del risveglio del ragazzo che li aveva fatti tanto
spaventare
e ci fu una grande festa di bentornato per lui.
Alla
festa parteciparono proprio tutti: la famiglia Tendo, la famiglia
Saotome,
tutti gli amici più cari Shampoo, Ucchan, Kuno, Kodachi, Mousse,
Ryoga
che una volta tanto riuscì ad arrivare in tempo e poi, i compagni di
scuola
tra cui Alex. Lui era sì molto contento per Ranma però si sentiva
come
tradito da quella ragazza che in quel periodo gli aveva ridato vita.
Akane
lo capì e decise di dargli delle spiegazioni, lo chiamò e lo portò
fuori
dalla palestra dove tutti ballavano e cantavano dalla gioia.
"Alex
senti io…..ecco vedi……non so come dirtelo…" Alex rimase lì ammutolito
non
sapeva proprio come comportarsi
"Alex
mi dispiace…" disse con un po’ di coraggio
"Akane
ma che dici?!?"
"Ecco
vedi tu mi piaci sul serio…io ti voglio davvero bene…però……"
"Però
il tuo cuore è legato ad un’altra persona vero?!?" Alex aveva capito
tutto
e Akane non poté fare altro che abbassare lo sguardo accordando
quello
che aveva detto
"Akane
non preoccuparti io sono felice se anche tu lo sei"
"……….."
lei non aprì bocca
"Sei
felice con lui Akane?" chiese, Akane lo era e con un cenno glielo face
capire
"Bene
allora va e si felice" Akane rientrò in palestra e si unì alla bolgia.
Intanto
Alex era lì fuori per osservarla segretamente un’ultima volta,
quando
ad un certo punto sbucò da un’ombra Nabiki che aveva sentito tutto…
"Ma
che ci fai tu qui, credevo fossi dentro" domandò lui un po’ alterato
"Hai
visto è come ti avevo detto io…" Alex capì e calmandosi rispose
"Sì,
avevi ragione tu, nulla può dividere ciò che il destino ha messo
insieme;
ma prima non potevo capirlo, fino a qualche giorno fa credevo che
il
destino fosse qualcosa che ci creiamo da soli, ma ora so che non è così"
affermò
"Sì,
una volta anch’io credevo fosse così, ma poi guardandoli giorno per
giorno
ho capito che mi sbagliavo" e dopo uno sguardo di proponimento Alex
le
disse
"Che
ne dici di unirci alla festa?"
"D’accordo".
Akane
e Ranma senza bisogno di parole e chiarimenti erano tornati insieme,
ma
d’altronde loro sono fatti così, dimostrano i sentimenti con semplici
gesti.
Alex
tornò a casa con suo padre ormai nulla gli permetteva di restare.
E
da quel giorno la vita per loro tornò quella di sempre, con i soliti
battibecchi,
combattimenti e tutto quello che serviva per rendere la loro
vita
perfetta.