Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: ChiyoFlourite    19/08/2011    0 recensioni
- Non c'è amore in te, giovane principe, non ce n'è mai stato. Io ti condanno ad un'esistenza degradata in forma mostruosa, fino a quando il destino non vorrà renderti un essere degno d'amare ed essere amato a tua volta...-
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Fay D. Flourite, Kurogane, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Nota doverosa: Dunque si, credevo anche io che avrei droppato la storia, dopo mesi e mesi di hiatus,ma l'ispirazione è tornata ed eccomi qui ad aggiornare.Come  forse avrete avuto modo di immaginare, Kurogane ha l'aspetto di una specie di licantropo nero super mega inquietante, mentre il nostro "Belle" ( oddio santissimo x°) qui è Fay (il mago, per intenderci) per comodità di nomi e per evitare fraintendimenti, mentre Yuui (il  polaretto  fratellino a Celes) ha il ruolo del "padre" ^-^
Enjoy, e scusate l'enorme ritardo ç______ç  



 

Viaggiare per lunghi periodi non gli era mai piaciuto. Yuui amava il suo lavoro, ma quando si trattava di trasportare la mercanzia in villaggi distanti giorni e giorni di cammino, storceva sempre un po’ il naso.
Forse questo suo attaccamento al proprio villaggio in realtà era indirizzato al gemello, Fay, che ovviamente, era costretto a lasciare solo durante la sua assenza. E proprio in momenti come quelli, sulla soglia di casa, si ricordava di come Fay non aveva mai avuto molti amici e preferiva di gran lunga la lettura di libri misteriosi ai giochi in strada con gli altri ragazzini, o comunque stare solo in compagnia del gemello.  A pensarci bene, tutto ciò lo rendeva sempre un po’ triste...
Era stata dura i primi tempi in cui erano arrivati in paese. Per una antica e sciocca credenza, i gemelli lì erano visti come portatori di sventura, quindi la gente spesso preferiva evitarli piuttosto che riservarsi la cattiva sorte. Nonostante la pressione che questo fatto comportava, fu grazie anche al contesto ostile che i due ragazzi erano cresciuti tanto uniti. E come risultato, ogni volta che Yuui doveva partitre per sbrigare un lavoro, Fay era sempre costantemente imbronciato.
"E dai, fratellino, lo sai che preferirei di gran lunga stare a casa, ma il lavoro è lavoro!"
"Perchè il tuo capo non manda quello scansafatiche di Shaoran? quel ragazzo passa praticamente tutta la giornata in bottega a sospirare per la sua bella e a te tocca girare per il mondo... proprio non capisco..." mugugnò, grattandosi la testa in segno di confusione.
"Su, su, non fare storie, -sorrise Yuui - tornerò tra pochissimi giorni! E per farmi perdonare stavolta ti porterò qualcosa a tua scelta! Dimmi, cosa vorresti? Forse un nuovo libro?"
"Davvero lo faresti, Yuui?!" Gli occhi di Fay si illuminarono e sorrisero felici al fratello.
"...Vorrei che mi portassi una pietra che ho visto in un vecchio libro l'altro giorno. Si chiama fluorite, ha dei colori bellissimi ed è così luccicante che, dicono, risplenda anche al buio."
Yuui lo guardò perplesso. Non sarebbe stato facile trovarla.
Dopo un breve silenzio, Fay riprese a parlare, tornando un po’ più serio: "...So che è una richiesta un po’ insolita, ma mi piacerebbe davvero tanto, Yuui..." I suoi occhioni celesti proprio come quella misteriosa pietra si specchiarono in quelli identici del gemello, con un'espressione talmente persuasiva che l'altro non potè negargli il regalo.
"E va bene, vediamo cosa riuscirò a fare. Però adesso lasciami andare, altrimenti il signor Fuuma si arrabbierà di nuovo con me!"
"Ok fratellino, buon viaggio!" Lo salutò balzandogli addosso, e per poco, non gli fece perdere l'equilibrio.
Yuui gli sorrise divertito e, raccomandandogli la casa, si chiuse la porta alle spalle.
 Com' era vuota, adesso, quella stanza. Fay era certo che, nei giorni successivi, si sarebbe annoiato come non mai.
                                                                              
 

  ~~~~&~~~~

 
Oltre il danno la beffa: gli acquirenti avevano dato forfait, e Yuui aveva dovuto affrontare un viaggio a vuoto in pieno inverno.
Come se non bastasse, poi, durante il viaggio di ritorno non aveva fatto altro che piovere  e il malcapitato dovette fermare più volte il carro per far riposare il cavallo e per ripulirlo dalla fanghiglia.
Stava calando la sera quando, ormai spossato e fradicio di pioggia, dal fondo del sentiero aveva intravisto un torrione stagliarsi imponente dietro agli alberi.
Si meravigliò vistosamente, ed esitò per qualche momento. Sapeva cosa doveva fare se non voleva restare a dormire sotto il telo -ormai zuppo- del carro.
Raccolse, quindi, le ultime forze e si diresse in direzione del torrione.
Dopo una breve stradina tra gli alberi, scoprì da dove quella torre aveva origine: era un'enorme maniero dall'aria minacciosa, cupo e un po' malandato. Sulle facciate serpeggiavano con insistenza rami di piante rampicanti e su diversi piedistalli erano collocate delle particolari statue di figure mitologiche.
Yuui esitò di fronte all'imponente cancello in ferro battuto, quasi pentito della deviazione che aveva fatto. Stava quasi per tornare indietro al carro, quando un luccichio catturò il suo sguardo.
Si volse in direzione di quella luminescenza, curioso.
Prese un grosso respiro, poi scavalcò il cancello, cercando di non fare rumore. Dopotutto cercava solo riparo per la notte e, anche se scavalcare non era certo la prassi, gli abitanti avrebbero capito.
Non si era dovuto avvicinare di molto per verificare che quello scintillio era provenuto da una pietra incastonata in un bellissimo vaso di rose bianche.
Yuui sobbalzò. La pietra era celeste ed emanava luce, proprio come quella che il fratello gli aveva chiesto.
Sapeva che quello che stava per fare era scorretto, ma non ci pensò due volte. Divelse la gemma dal vaso e la avvolse in un fazzoletto, riponendola nella sua bisaccia.
"Bene, è fatta, Yuui" si disse prendendo un bel respiro, mentre si guardava intorno per cercare l'ingresso della mansione.
Trovarlo non era stato difficile, bussare invece un po’ di più. Attese parecchi minuti, durante i quali pensava che non avrebbe ricevuto alcuna risposta. Infine questa arrivò, ormai dopo quasi 15 minuti dalla bussata.
Beh, non proprio una risposta vera e propria, in effetti fu la porta stessa che si aprì come se non ci fosse nessuno dietro.
Esitò inizialmente, ma ormai non poteva tirarsi indietro. Magari la domestica di quella casa era solo bassa e non si vedeva, oppure la porta aveva un meccanismo, oppure...oppure....
Scacciò quei pensieri assurdi dalla mente e si decise ad entrare, annunciando più volte la sua presenza in casa, seppure apparentemente inascoltato.
Il castello era deserto, ma Yuui aveva accumulato troppa stanchezza per pensare razionalmente. I suoi vestiti erano tutti bagnati e aveva bisogno di rifocillarsi. Esplorò così tutta la magione, fin quando non trovò un'enorme e lussuosa sala da pranzo con la tavola inverosimilmente imbandita.
Il ragazzo non sapeva se approfittare era  veramente una buona idea, ma alla fine l'istinto prevalse, e Yuui si gustò quelle pietanze. Ci mise molto poco a finire, ma adesso gli serviva un letto.
Girovagò ancora per  gli altissimi corridoi fin quando non trovò una camera, illuminata da un modesto lume. Non si fece domande, a quel punto ormai non poteva più tornare indietro. Aprì l'armadio e trovò anche degli abiti che potevano andare bene per lui, si cambiò e si mise a letto.
 Cadde in un sonno profondo e privo di sogni nonostante le suggestioni di quella sera.
 
 

 



Aveva visto tutto. Dall'inizio alla fine. Dopotutto aveva la spada che gli era stata consegnata quel giorno, da quella donna misteriosa.
Non poteva tollerare che quel ragazzino la passasse liscia per aver sottratto quella pietra dal suo prezioso vaso. Mai, mai si sarebbe immaginato coinvolto in una situazione del genere, così simile a quella per cui, adesso, era quello che era, ma la piuma stava perdendo potere e lui era sempre più demotivato.
Come sarebbe potuto riuscire a trovare quella persona quando il suo aspetto non era...umano?
Sospirò, poi chiamò uno dei suoi servitori e gli diede le direttive per quella notte.
"Non fate niente per stasera, Spinel. Dì a tutti gli altri di limitarsi ad osservare il nostro ospite e nient'altro. Domattina penserò io a lui." sibilò socchiudendo gli occhi rosso fuoco, congedando il servitore e dileguandosi nel suo mantello nero come il suo cuore.

 
 
 

Yuui non aveva mai dormito così bene in un letto che non fosse il suo; forse era stato a causa della stanchezza, o forse semplicemente gli abitanti del castello non volevano farsi mancare nulla in fatto di comodità. La mattinata, però, non si sarebbe rivelata così piacevole come la nottata. Raccattò i vestiti e si ricompose, preparandosi ad incontrare i padroni di casa e chiedere  loro di poter prendere la gemma.
Sgattaiolò dalla porta giù per le scale sperando di trovarli da qualche parte, cosa che non fu possibile per quanto ci avesse provato. Si decise che era meglio andare direttamente in giardino, e tentare di passare inosservato. Attraversò incolume i larghi e cupi corridoi, arrivando all’ingresso dell’ampio giardino, poco distante dal vaso, ma qualcosa fu più veloce di lui: un enorme chiazza nera gli si parò davanti, sbarrandogli la strada e facendolo rabbrividire:  Che cos’era quella cosa? Che cosa gli avrebbe fatto? Ma non aveva avuto modo di continuare a pensare lucidamente, perché l’imponente chiazza nera lo stava guardando con due occhi cremisi che ribollivano di rabbia.
Non si mosse, non ne aveva la forza. Stette solo ad ascoltare quello che la bestia, con la sua voce a stento comprensibile, aveva da dirgli: “  quale impudenza la tua, giovane, ricambiare la mia ospitalità con un tentativo di furto. Ebbene, non farò finta di niente: la tua punizione non può essere che la morte.”  
Yuui chiuse gli occhi. Il suo unico pensiero andò al fratello.


“Perdonami Fay, non potrai avere la tua pietra…”
 
 
  
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