- Sta scherzando, vero? -
 Silente di tutta risposta la fulminò con uno scatto degli occhi turchesi.
- Affatto- rispose quello.
- Sirius Black… il padrino di Harry Potter… - sussurrò Zeph e nella sua voce adesso c’ era un nuovo sconcerto.
- Mia cara, lei mi cita nomi di perfetti sconosciuti… come spera che io le racconti la storia della loro vita? Io le ripeto e le assicuro che non conosco alcun Sirius Black, ne tantomeno questo fantomatico Harry Potter…-
- C-c- cosa?-
Sentì ogni muscolo del corpo contrarsi dolorosamente per una frazione di secondo, poi lentamente si afflosciò sullo schienale della poltrona, sprofondando tra i cuscini, le mani che deturpavano l’estremità dei braccioli. Era ben consapevole che la piega che le si formava in mezzo agli occhi nei momenti d’angoscia era in uno dei suoi momenti critici… e per di più aveva un’espressione ebete non proprio ammirevole.
- Non conosce… Harry Potter?
- Sono desolato… dovrei?
Un terribile dubbio si insinuò in lei malvagio. Era sconcertante… prima quel cagnaccio di Black che per poco non la faceva schiattare d’ infarto… e a quanto pareva non si sapeva nulla di lui… poi Draco Malfoy che si comportava come un perfettissimo Hermione Granger al maschile… ancora Severus Piton, che riesce ad accaparrarsi la cattedra di Difesa Contro Le Arti Oscure per ben dici anni di fila… e adesso??? Adesso scoprire che Harry Potter, il perno di tutta quella faccenda, non esisteva… o meglio, più semplicemente Silente non sapeva nulla di lui… il che era già di per se anomalo….
Si chiese se c’ erano altre cose di cui non era a conoscenza e che molto probabilmente avrebbe gradito sapere. Forse Voldemort era il padrone di quel mondo! Forse Severus aveva i capelli rosa! O PEGGIO… FORSE SEVERUS ERA CALVO! Si ok non riusciva ad immaginare nulla di più terribilmente agghiacciante di un Severus Piton in style palla da bowling… brrrr…
- Si sente bene?
Era immersa nel bel mezzo di questi pensieri ad altissimo livello culturale, quando Silente le pose quella domanda.
- S-s- si certo…- fu la sua risposta, ma anche un ornitorinco sarebbe sembrato più credibile di lei…
- Forse sarebbe il caso… che lei mi spiegasse le motivazioni di così tanta preoccupazione da parte sua, scommetto che avrei piacere nel venire a conoscenza dell’ identità di tali Black e Potter, non è d’accordo con me forse?-
Lasciò scivolare pigramente lo sguardo sull’ uomo.
Si sentiva un pochino come Clark Kent in quel momento e Silente… bhè… Silente era una specie di Lois Lane male assortita… che fare? Avrebbe dovuto spifferare al vecchio la verità??? Se qualcuno sorride tu non tradirlo mai… ma certo… Silente era un uomo buono in fondo e poi… e poi non c’ era ragione di preoccuparsi tanto, non esisteva nulla di malvagio in quella sua verità… nel peggiore dei casi non le avrebbe creduto, pazienza.
- Allora….- cominciò lei. E raccontò tutto. Ma proprio TUTTO. Dall’ inizio di quella avventura fino alle radici di quel mondo irreale, ogni cosa… ogni cosa lei sapesse. Con sua sorpresa Silente non fece alcun genere di domande… e dire che avrebbe potuto farne molte, moltissime. Ma non fece nulla, si limitò ad annuire compiaciuto, con un sorrisetto divertito stampato a fuoco sulle labbra e una strana luce negli occhi.
- … e questo è quanto.- concluse infine Zeph.
Il vecchio mago batté le mani entusiasta.
-Ma tutto questo è assolutamente fantastico! -
- S…si può darsi che lo sia… - il preside scattò in piedi dandole le spalle.
- Signorina Zephirus, la informo che lei, da oggi, è ufficialmente iscritta alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts! - esclamò con enfasi, accompagnando la solennità di quell’ annuncio con ampi gesti delle braccia.
- Mi perdoni la domanda…. Ma lei… ci fa o ci è?-
- Cara signorina, perché dubita della mia già appurata salute mentale! Io credo, anzi io sono sicuro che lei sia una strega! -
- E io sono certa che lei sia pazzo!
- Ma è la verità!
-Lei è solamente una vecchia carampana!
Albus Percival Wulfrig Brian Silente sorrideva giocondo da dietro ai sottili occhiali a mezzaluna che portava miracolosamente, in precario equilibrio sul naso.
- Signorina, temo di non aver fatto altro che incrementare il suo astio nei miei riguardi, sono mortificato…-
- Senta. Io non ho nulla contro di lei… o meglio, non avrei nulla contro di lei se LA FINISSE DI DIRE BOIATE!-
L’ Allegro vegliardo sorrise ancora più beatamente.
- Ma non è che la verità, mi creda!-
- La verità è che lei… è solo un ciarlatano!
- Non ci sono altre spiegazioni! Non si rende conto che quello che le è accaduto è fuori dal comune? Tutto questo ha davvero dell’ incredibile! E con la mia modesta conoscenza in materia, deduco che lei sia dotata di un potere incredibile!-
Che palle… povero Harry… chissà come ha fatto a sorbirselo in silenzio per sei anni…
- Mio Dio! NO!
- SI!
- NO!
- SI!
- NO!
- SI!
- NO!
- SI!
- NO!
- SI!
- NO!
- PROVI!
- Cos…?
E Albus Silente, replicando lo stesso movimento che poche ore prima Zeph aveva visto compiuto dalle mani del giovane serpeverde, sfilò dalle pieghe della sua veste una bacchetta. La sua bacchetta. Con l’ unica differenza che questa volta Zeph dubitava seriamente delle capacità cognitive nonché della sanità mentale dell’ uomo che le si parava davanti.
- Lei è pazzo! NON MI PUNTI CONTRO QUELL’ ACCIDENTI DI COSO!
- Avanti, la prenda! E torcendogli un braccio gliela mise di forza tra le dita - Provi!-
- Ma lei è completame….-
- PROVI LE HO DETTO! - gridò ormai sulla soglia dell’ esasperazione.
- OK OK! Ma la avverto che non funzionerà….- e così dicendo allungò con infinita nonchalance un braccio verso l’estremità opposta della stanza.
- REDUCTO!-
E fu una frazione di secondo. Prima ci fu un botto di proporzioni bibliche altresì apocalittiche, un fascio di luce rossa che andò a scaraventarsi contro l’ estremità della stanza, riducendo in un misero cumulo di cenere qualunque cosa nel raggio di tre metri, poi un bagliore accecante e infine il tragico rinculo. Risultato: l’ ufficio del preside era ridotto a un patetico mucchio di macerie fumanti, mentre Zeph e Silente stesso, le uniche due cose vive all’ interno del luogo del misfatto, erano stati catapultati contro l’ unica parete della stanza che non aveva ceduto alla violenza distruttiva del reducto , l’ unica ,in poche parole, che era rimasta in piedi.
Gettò la testa all’ indietro tossicchiando polvere.
- Credevo che il Reducto non fosse un incantesimo così potente…-
- E infatti non lo è…-
- Oh…-
- Immagino conosca già Olivander…-
- Si…-
- Bene…-
Silenzio…
- Mi scusi… posso chiederle…?
- La parola d’ ordine?-
- Esattamente.-
- A ogni uomo le sue debolezze, mia cara.-
- Ah. Capisco.-
 
 
 
 
 
RECENSITE RECENSITE  RECENSITEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!