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Autore: Calimero19999    23/08/2011    4 recensioni
Raccolta di varie storie, con protagonista l'intero cast di Lucky Star, alcune saranno oneshot altre saranno storyline da continuare. Shoujo-ai e Yuri.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Yuri
Note: Lemon, Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sexy Yandere
Tutto questo è piuttosto fastidioso, voglio dire lo script del capitolo era pronto almeno una settimana fa ma per un motivo o l'altro non sono riuscito a postarlo prima di oggi -.-  . Vabè almeno ora è quì. Ne approfitto per dire che mi farebbe molto piacere sapere l'opinione di chi legge questa storia, infatti ringrazio Missredlights e Skullrose per avermi fatto sapere la loro opinione ^_^. Ok adesso basta vado col capitolo.

Rating: Rosso

Avvertimento: Lemon


                                                           Sexy Yandere




Tsukasa, sua sorella Kagami, Miyuki e Konata, stavano come sempre parlando della prima cosa che venisse loro in mente, dirigendosi verso la stazione da cui avrebbero preso ognuna il treno che l'avrebbe riportata alla propria casa.
Una volta arrivate però, Kagami, dopo aver annuito in direzione di Konata si rivolse a Tsukasa   - Uhm... Tsukasa, ti dispiace se oggi torni da sola? Konata mi ha chiesto si accompagnarla in un negozio, e visto che mi serve una cosa dallo stesso posto le ho detto di si. Ti direi di venire con noi ma già lo so che ti annoieresti, però se vuoi puoi venire lo stesso -   Disse Kagami con tono colpevole ma sincero   - Tranquilla Onee-chan, mica mi posso perdere su un treno -   le rispose Tsukasa ridacchiando   - E comunque hai ragione, le uniche cose che mi piacciono in quei posti sono i peluche, e sinceramente tutti quei tizi strani mi fanno un po' paura -   Conluse Tsukasa, portando dei ricordi piuttosto sgradevoli alla mente della sorella e suscitando una grassa risata nella sua amica dai lughi capelli blù. 
Dopo essersi salutate si separarono, e non appena le altre furono fuori dal suo raggio visivo Tsukasa tirò fuori il proprio telefonino, per scrivere un breve messaggio. "Oggi lei non c'è quindi sono libera, tu ci sei?". Il Quale ricevette quasi immediatamente una risposta altrettanto breve "Si, e da me non c'è nessuno, vieni quando vuoi " Dopo aver letto la risposta  Tsukasa non potè evitare che un sorrisetto malizioso si formasse sul suo viso, un sorriso che solo una persona le aveva mai visto.
Una volta a casa spiegò che Kagami si torvava a casa di Konata, e che probabilmente vi sarebbe rimasta fino a sera. Ovviamente sua sorella non aveva detto questo, ma Tsukasa sapeva che sarebbe finita così, in fondo quella della testa vuota era solo la sua reputazione, non la verità.

Dopo il pasto con la famiglia Tsukasa andò a prepararsi, dicendo che, dato che Kagami, che normalmente l'aiutava con i compiti, non c'era, sarebbe andata da un'amica per farli.

Dopo essere scesa dal treno, lo stesso sorriso che aveva prima di tornare a casa le increspò le labbra, fino a che non si trovò davanti ad una porta, che si aprì immediatamente.
La stava aspettando.
Sulla porta si trovava Misao, amica di Kagami e poco più che conoscente per Tsukasa, o almeno così lasciavano credere.
Una volta chiusa la porta Misao si voltò  verso la sua ospite, che la stava fissando con lo stesso sorriso malizioso di poco prima, arrossendo leggermente e senza dire una parola.
Tsukasa si mosse lentamente verso di lei, per poi baciarla teneramente sulle labbra. La bruna si irrigidì , ma si rilassò dopo appena secondo, sollevando le braccia per cingerle il collo.
Quando la gemella dai capelli corti  interruppe il bacio, dopo pochi secondi, Misao ne trovò la mano, la prese nella sua e la portò fin alla propria stanza. Pur essendo da sole Misao voleva evitare qualunque rischio, per qualche motivo con Tsukasa diventava immediatamente timida e cauta, un netto contrasto con la sua solita personalità, a dimostrarlo era il rosso che ancora tingeva le sue guance mentre l'accompagnava lungo il corridoio e su per le scale.
Ancora una volta Tsukasa entrò per prima, lasciando Misao a chiudere la porta, ed ancora una volta  Misao sentì il calore salire alle sue guance vedendo la ragazza dai corti capelli viola mezzodistesa sul suo letto facendole segno di avvicinarsi.  - Vieni Misa-chan -  disse Tsukasa innescando il Movimento della bruna, che era rimasta ferma ad osservarla. Si avvicinò al letto senza staccarle gli occhi di dosso e senza smettere di arrossire.
Quando fu alla sua portata, Tsukasa le afferrò un polso, saldamente ma delicatamente, e la tirò giù sul letto, insieme a lei.
Le si posizionò sopra, e la baciò con passione, usando però meno lingua del solito, quel giorno Misao sembrava più nervosa del normale e non voleva metterla sotto pressione.
Dopo appena qualche secondo, la gemella dai capelli corti decise di aver aspettato abbastanza, e cercò con le mani i bottoni della camicetta verde che la bruna indossava, iniziando a disfarli solo per essere immediatamente bloccata, anche se con poca convinzione, dalla stessa. Tsukasa, tuttavia, non si lasciò fermare da una resistenza tanto debole ed afferrò le mani che la stavano bloccando per portarle sopra la testa di Misao, tenendole poi entrambe con una sola, lasciando l'altra libera di disfare i bottoni e di passare una mano sotto il reggiseno spotivo semi-nascosto dalla stoffa, ed iniziare a massaggiare dolcemente uno dei, piccoli ma sodi, seni dell'ormai, quasi completamente, sottomessa ragazza sotto di lei.
Quest'ultima tentò una patetica resistenza, nella quale non impresse alcuna forza, portando un'altro sorriso sornione sulle labbra della sua amante, che sapeva perfettamente che se solo lo avesse voluto, Misao avrebbe potuto benissimo liberarsi e sollevarla di peso per togliersela di dosso. Anche se all'occhio estrano potesse sembrare che la più giovane delle sorelle Hiragii stesse forzando l'altra ragazza, etrambe sapevano quanto lei in realtà lo volesse.  
A quel punto Tsukasa decise di aver giocato abbastanza, baciò Misao con tutta se stessa, lasciandole prendere fiato solo quando lo riteneva necessario, ed intensificò il lavoro sul seno della ragazza iniziando anche a stuzziacarne il capezzolo, che divenne subito turgido ed eretto, costringendola ad emettere piccoli gemiti di piecere, e mettendo definitivamente fine alla sua  futile resistenza.
Tsukasa approfittò immediatamente della possibilità di utilizzare la sua mano sinistra, che abbassò prontamente per sbottonare i pantaloni di Misao, la quale invece di opporre resistenza come aveva fatto sino a poco prima, spostò un braccio per coprire i propri occhi, non realizzando che la lunga serie di baci fosse stata interrotta per permettere all'altra ragazza di dedicare la propria bocca all'altro seno della bruna. Non si era accorta che dopo aver disfatto il bottone dei suoi pantaloni, l'altra mano di Tsukasa si era unita alla prima per aprire completamente la sua camicetta, e spostare il reggiseno spotivo che nascondeva, lasciando il suo petto completamente esposto, permettendole di abbassare la testa sul seno che era stato trascurato sino a quel momento. Iniziò con un lento movimento circolare della sua lingua intorno all'areola, succhiando poi leggermente il capezzolo, lasciando che i suoi denti vi strusciassero delicatamente, mandando un brivido lungo la schiena della bruna.
Ancora una volta le azioni della gemella dai corti capelli viola, portarono Misao a perdere la posizione dell'atra mano, che si era ancora una volta fatta strada verso i suoi pantaloni, e dopo averli abbassati di qualche centimetro per avere spazio sufficiente per muoversi, iniziò ad accarezzare il suo sesso eccitato attraverso le sue bianche mutandine, che avevano già una piccola chiazza scura in corrispondenza della sua entrata, poco sotto il piccolo fiocchetto al centro dell'elastico.
Solo dopo aver sentito sulle proprie dita, quanto fosse bagnata Misao, Tsukasa sollevò lo sguardo notando il bracio della bruna che le copriva gli occhi, così fermò il lento movimento delle sue mani per rimuoverlo, voleva guardarla dritto negli occhi mentre il rossore sulle sue guance stava rapidamente espandendosi a tutto il corpo. La baciò ancora con passione, dandole quasi l'impressione che, la lingua della ragazza su di lei, stesse tentando di violentare la sua, azione che successe nel non farle notare che i pantaloni e le sue mutandine si strovassero ormai all'altezza delle caviglie. Terminato il bacio e resasi conto della sua improvvisa nudità, Misao tentò di coprirsi. Come facesse Tsukasa a renderla tanto pudica sarebbe rimasto per sempre un mistero per lei, tuttavia il movimento delle sue braccia fu sufficiente per permettere all'altra di sfilarle la camicetta già aperta, lasciandola con solo il suo reggiseno sportivo e i suoi pantaloni e mutandine alle caviglie. La sua amante dai corti capelli color lavanda la fissò con sguardo divertito mentre Misao capiva che le stava chiedendo di finire da sola di spogliarsi. Leggermente contrariata dall'improvviso arresto delle sensazioni che il suo corpo stava provando, la bruna si sfilò il reggiseno e calciò via pantaloni e mutandine, dirigendo poi uno sguardo risentito da bambina, completato da due piccolissime lacrime agli angoli degli occhi, a Tsukasa.
A quell'adorabile visione qualcosa di innescò in lei, le sue mani iniziarono ad accarezzare lascivamente ogni centimetro della pelle abbronzata di Misao mentre la sua bocca si tuffò sul suo collo, leccandolo su e giù, scendendo a baciarle la clavicola, per poi risalire e mordicchiarle il lobo dell'orecchio, inspirando nel contemporaneamente, l'intossicante e straordinariamente eccitante, profumo naturale della pella della bruna. Nel frattempo le sue mani si occcupavano di accarezzare il busto di Misao, per stringere, con delicatezza ma fermamente, i suoi seni ogni qual volta si trovassero sotto le sue dita.
Misao stava già ansimando lentamente lasciandosi sfuggire qualche gemito e squittio quà e là, quando una delle mani di Tsukasa scese velocemente verso il suo pube ed iniziò ad accarezzare dolcemente le grandi labbra del sesso arrossato dall'ecitazione della bruna, le cui mani andarono immediatamente ad afferrare i corti capelli lilla della sua amante, e
facendole lanciare un'adorabile squittio decisamente estraneo al suo normale carattere, tirandola contemporaneamente a se, come ad invitarla a fare di più. Tuttavia Tsukasa si fermò in quell'istante e le scoccò un'occhiata tanto lasciva che non le si addiceva, e un sorriso impaziente. Misao capì immediatamente quale fosse il problema   - Insieme? -   disse, più come un dato di fatto che non una domanda. Poi si mise a lavoro spostando le proprie mani dalle ciocche color lavanda della sua amante alle sue cosce, accarezzandole dolcemente. Questo fu tutto ciò che servì per far ripartire Tsukasa, la cui crescente eccitazione, evidente dal grosso alone scuro sulla parte anteriore delle sue mutandine ricamate, la portò a chiudere gli occhi dimenticandosi del tutto della sua previa volontà di trattenersi, inserendo una delle sue lunghe e sottili dita dentro l'ormai grondante apertura di Misao, che rispose inarcando la schiena ed iniziando ad ansimare con forza quando questo iniziò a muoversi lentamente avanti ed indietro con un leggero movimento circolare. Tuttavia i suoi gemiti vennero immediatamente seguiti da quelli della sua partner, che iniziò ad ansimare non appena le dita di Misao iniziarono a muoversi sulla superficie bagnata delle sue grandi labbra, la sua mano dentro le sue mutandine, ormai fradice. I gemiti si fecero più radi quando entrambe iniziarono ad ansimare più forte e velocemente, in risposta all'iniziativa, quasi contemporanea, di inserire un secondo dito, delle due. Normalmente  avrebbero chiesto prima di passare oltre, ma questa volta erano entrambe talmente eccitate e bagnate che non lo avevano reputato necessario.
Tsukasa decise che voleva dare ancora di più ed iniziò ancora una volta a succhiare e mordere delicatamente i capezzoli di Misao, prima l'uno poi l'altro, causando la conseguente incostanza del ritmo delle bruna, rendendo il movimento stranamente più eccitante per lei, costringendola a  muove il bacino contro e sue dita, completamente sature della sua eccitazione, mentre la loro proprietaria si faceva sfuggire un gridolino indistinto comprendente il suo nome.
Con l'avvicinarsi del proprio orgasmo Tsukasa non fu più in grado di tenersi in equilibrio con una sola mano e si appoggiò al petto della bruna, causando improvviso contatto dei loro capezzoli, che lanciarono altre onde di piecere per tutto il corpo delle due amanti. La baciò con foga mentre  Misao restava passiva ma non immobile, esplorando ogni anfratto del suo sesso, con le dita, e della sua bocca, con la lingua, mentre l'altra faceva lo stesso, anche se con più foga, e con il chiaro intento di dominarla.
I loro corpi, fortemente premuti l'uno contro l'altro, si muovevano in sincronia con i movimenti delle dita dell'altra, mentre con la mano libera Misao, faceva scorrere ciocche di capelli lilla tra le sue dita, Tsukasa le accarezzava lussuriosamente le lunghe, bellissime, gambe, rese ancora più attraenti dagli allenamenti per il club di corsa.
A quel punto, anche se non intenzionalmente, anche i loro sessi avevano iniziato a strusciare l'uno contro l'altro, generando una frizione tra i due clitoridi, rossi ed eretti, tanto piacevole da far loro quasi male.
Con quest'ultima fonte di stimoli, Tsukasa  non riuscì più a trattenersi, venne, stringendo con forza le dita di Misao dentro di lei, lanciò il proprio capo all'indietro emettendo un'urlo trozzato, durante quello che, poteva essere, l'orgasmo più violento degli ultimi tempi.
Durante il suo momento di estasi Tsukasa aveva, intanto, spinto le sue dita più affondo che mai dentro Misao, la quale, a causa dell'eccessiva stimolazione e della visione che era il viso della sua amante durante il proprio orgasmo, venne immediatamente, tutti i muscoli del suo corpo si tesero, mentre fortissime ondate di puro, accecante, piacere la colpivano senza pietà, lasciandola senza fiato dopo aver urlato il nome della sua partner.
Dopo aver rallentato fino a tirar fuori ogni residuo dei due orgasmi più forti della loro vita, Tsukasa rotolò giù dalla stremata Misao, che utilizzò quel poco di energia che le era rimasta per voltarsi ed avvolgere in un caldo abbraccio la sua amante, appoggiando il proprio capo sul suo piccolo ma soffice seno, la cui proprietaria semplicemente rispose
al dolce abbraccio della bruna.
Dopo qualche minuto in quella posizione, durante i quali nessuna delle due aveva avuto intenzione di muoversi, Misao parlò   - Me lo sto immaginando o da un po' capita più spesso che tua sorella ti lascia sola? -   Tsukasa si voltò per sorriderle dolcemente   - Già, ultimamente Onee-chan  va sempre da Konata e Yuki-chan ha sempre qualche appuntamento...-   le rispose senza smettere di fissarla   - Secondo te perchè? -   Continuò Misao pensierosa   - Sinceramente non mi interessa -   Rispose ancora Tsukasa   - Mi basta che stiamo assieme, e siccome così abbiamo più tempo per noi, mi sta bene.-   Concluse poi La ragazza dai capelli di lavanda dando un piccolo bacio sulla fronte della sua amante, portando un adorabile sfumatura di rosa sulle sue guance.
Dopo qualche altro minuto di riposo, dedicato solo al godere l'una della presenza dell'altra, Misao parlò ancora   - Secondo te dobbiamo dirlo alle altre? -   Tsukasa rispose quasi subito con un sorriso sornione - Per ora no, voglio che rimanga il nostro segreto ancora un po' -   Misao non disse nulla ma le sorrise timidamente con un leggero colorito roseo ancora sulle guance, poi fu Tsukasa ad iniziare la conversazione seguente   - Quando hai detto che tornano i tuoi genitori? -   Disse semplicemente   - Hanno detto che andavano a cena fuori subito dopo il lavoro, quindi non tornano prima di stanotte   - Rispose la bruna   - Allora mando un messaggio a casa -   Disse subito   - Uh? perchè? -   chiese Misao guardando con sguardo interrogativo la sua amante che le sorrideva maliziosamente   - Io ho ancora vogia di te, tu no? -   Ancora una volta la bruna non rispose, ma annuì lentamente arrossendo di un profondo carminio, e pensando a cosa avrebbero detto i suoi genitori quando l'avrebbero trovara addormentata al loro ritorno. Di solito stava alzata fino a tardi, ma quella sera aveva la chiara sensazione che sarebbe stata completamente distrutta per l'ora di cena.
  
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