Videogiochi > Devil May Cry
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Autore: Carlos Ray    27/08/2011    2 recensioni
Questa fu la mia prima FF. Ambientata poco dopo Devil May Cry 3.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dante
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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30 marzo 2007
E' strano, per alcune persone il silenzio è addirittura motivo di difficoltà di concentrazione. Alcuni dicono che il silenzio li rende più attenti ai rumori circostanti. E questa è una cosa che succede spesso ad un certo frequentatore della biblioteca della città vecchia...
"Maledizione, ma la gente non può fare attenzione al rumore che fa almeno qui?"
L'altro uomo lo aveva sentito, e gli rispose "Ma stavo solo camminando".
"Allora è colpa mia, non riesco a concentrarmi sul libro in questo luogo pieno di gente". In realtà c'erano solo poche persone, 4 o 5 in tutto: si stava per chiudere.
"Forse è meglio che legga a casa mia, oltretutto è tardi" disse fra se il primo uomo. Di certo non si poteva dire che non fosse vistoso. Aveva una chioma bianca pettinata all'insù, tipo a spazzola, abbastanza lunghi. In più un cappotto lungo blu marino, che sembrava proprio venire dal mondo umano. L'uomo si diresse all'uscita, fermandosi dal bibliotecario. "Vorrei prendere in prestito questo libro" Il bibliotecario lo guardò e tirò fuori il timbro. "Quanto pensa di tenerlo?" 
"Tre o quattro giorni."
"Ecco fatto. A lei."
"Grazie"
Mentre l'uomo dal cappotto blu (un cliente abituale) usciva, il bibliotecario diede un'ultima occhiata al libro che egli aveva preso. "Le lotte del demone dai capelli bianchi.SPARDA". Era proprio un libro interessante.

Vergil si mosse verso casa. Ci era voluto tempo per abituarsi alle "case" dei demoni, ma non erano così male. Ovviamente si parla dei demoni simili a lui, cioè dall'aspetto umano. Gli altri, mostruosi esseri di svariati tipi (ma alcuni più intelligenti di quanto sembri) erano divisi in tribù o in clan ed erano carnivori. Non necessariamente di carne animale.
Vergil entrò in casa. Certo che si era abituato, aveva reso casa sua un appartamento. Non come quei vecchi rammolliti dal sangue puro e dall'intelligenza minata. Quelli vivevano tutti in imponenti palazzi lussuosi e molto antichi, sul medioevale, vantandosi dei loro beni.
"Aaaahhhhhh! Casa dolce casa. Finalmente un po di pace!" Vergil amava casa sua, era un luogo confortevole, solitario e silenzioso. Ottimo per leggere un altro libro su suo padre. Ce ne erano molti, in realtà. Autentiche biografie, libri storici, brani e odi. A lui però interessava solo suo padre. Chi era, perche ha difeso gli umani, cosa ha fatto nella sua vita, come si innamoro di Ivy,un umana? 
Gli mancava, sua madre Ivy. Lei ha cambiato tutto. Senza di lei, non c'era motivo di restare. Ormai non aveva più i genitori, ma poteva compensare in minima parte con la carta scritta. I fatti, fatti storici sul grande guerriero che preferì schierarsi dalla parte degli umani e che vinse quasi da solo una delle guerre più colossali che la storia ricordi. La storia demoniaca, ma anche umana.
Qualunque persona direbbe che è normale interessarsi ai genitori morti nel suo tragico caso. Ma dopo averlo visto altrettanti avrebbero cambiato idea sul suo conto. Lui era addirittura maniacale, ossessivo. Per lui non esisteva nient'altro che i fatti su suo padre. Aveva fatto amicizia con persone che odiava, aveva abbandonato il fratello, lo aveva quasi dimenticato. Aveva cambiato stile di vita, era cambiato nel carattere. E solo per un motivo: superare il padre Sparda. Divenntare più forte di lui, più potente, più importante, più immenso. Così da poter dire "Padre, ti ho reso orgoglioso di me". Non sapeva che questa sua ossessione gli sarebbe costata la libertà.
  
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