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Autore: SimplyMe514    28/08/2011    9 recensioni
Sappiamo tutti quanto sia difficile ricordarsi di dare ai propri personaggi anche qualche difetto. E sappiamo tutti quant'è irritante leggere di personaggi che non ne hanno. E se le ragazze di Hogwarts si ribellassero all'arrivo a scuola dell'ennesima Mary Sue e complottassero tutte insieme, in barba alle Case, per riprendersi i loro ometti folgorati dall'angelica visione?
Genere: Comico, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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- Questa storia fa parte della serie 'The Trilogy: perché scrivere fanfiction è bello, ma riderci sopra ancora di più.' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Le ragazze avevano convenuto di comune accordo che se la falsa Avalon fosse stata vista uscire dalla Stanza delle Necessità con tutte loro, la copertura sarebbe saltata ancor prima di cominciare; l'aiuto segreto della McGranitt, che nonostante dalla sua posizione d'autorità non potesse esporsi troppo aveva continuato a esprimere con tutta la discrezione possibile la sua approvazione dimostrandosi insolitamente carina con le Amazzoni e ignorando completamente Miss Perfezione, dato che sovraccaricarla di lavoro e chiederle pubbliche dimostrazioni degli esercizi più difficili sarebbe stato solo un modo di farla mettere ancora più in mostra, capitava proprio a fagiolo.

«La Pozione ce l'ho io, era rimasta nella stanza del sesto troppo a lungo» disse Ginny. «Hermione si è fatta passare i capelli da Susan e dovrebbe arrivare a mo...» Stava per dire “a momenti”, quando il Generale Granger fece irruzione nell'aula libera, si chiuse la porta alle spalle e annunciò trionfante: «Schiantata e rinchiusa, l'unico che può trovarla è Gazza, ma è dall'altra parte dell'edificio, e ho anche la sua divisa. Non pensavo che sarei mai stata così felice di dormire nella sua stessa stanza».

«Che ne sai tu di dov'è il custode?» s'intromise Eloise, che finora non aveva fatto altro che spostare nervosamente il peso da un piede all'altro all'idea dell'esperienza poco piacevole che stava per fare.

«Oh, una cosina interessante che c'è nel dormitorio dei maschi».

«Ehm, okay».

«Tre... due... uno... via». E lasciò cadere il biondissimo campione nell'ampolla. Che ci fosse un certo ribollire e agitarsi era normale, ma il liquido reagì così forte che per un attimo le ragazze trattennero il fiato, temendo che perfino la Pozione Polisucco fosse troppo disgustata dalla sua stucchevole perfezione e che l'avrebbe risputato fuori. Poi la superficie della mistura si calmò e la povera Eloise, che si era coperta il viso altamente brufoloso con le mani per non guardare, osò dare un'occhiata. L'essenza di Mary Sue era diventata non di uno dei brutti colori malsani simili a vomito che Hermione aveva già visto, ma se possibile era anche peggio: aveva assunto una stomachevole tonalità rosa confetto che ricordò a tutte un certo flagello di nome Dolores Jane Umbridge.

«Credo che darò di stomaco» si lamentò flebilmente Eloise.

«Dai, un piccolo sacrificio per il bene del quieto vivere della scuola».

«Posso trattenere il fiato?»

«Fallo e basta». Eloise prese un gran respiro preparatorio e bevve una lunga sorsata. Il suo viso cominciò immediatamente a contorcersi, e non si trattava solo di un'espressione di disgusto. Crebbe di diversi centimetri, i suoi chiletti di troppo si sciolsero come cera, i capelli si schiarirono e gli odiati brufoli scomparvero.

«Ecco, cambiati, la tua divisa ti è cortissima». La ragazza ebbe qualche esitazione prima di prendere il fagotto di vestiti. «Il tempo passa! Forza, la porta è chiusa, siamo tutte femmine e il corpo non è tuo, datti una mossa». Eloise ubbidì in fretta.

«Be'? Come ci si sente nei panni della Mary Sue?» indagò Ginny.

«Non so... questo corpo è strano. Bellissimo, ma non è mio. Non avrei mai pensato di rivolere indietro la mia faccia».

«Eloise, scusami, scusami tanto, ma questo non è il momento delle insicurezze adolescenziali».

«Va bene, dove andiamo?» si rassegnò lei.

«A pranzo, davanti a tutti. E tesoro, prendi il galateo e fallo a pezzi, okay? Lo so che mammina ti ha detto che non si parla con la bocca piena, ma oggi butterai tutte le regolette... diciamo nel posto preferito di Mirtilla» la istruì il Generale Granger con un brillio malvagio negli occhi.

«E cammina un po' più come lei. Lo so che vogliamo farla sembrare diversa dal solito, ma devi essere credibile. Su la testa, sguardo fiero, distruggili tutti» la esortò Ginny.

«E visto che ci sei, l'hai mai vista portare la camicia tutta abbottonata? Non credo proprio».

«Oh, scusatemi» disse Eloise sulla difensiva, armeggiando con i bottoni.

«Una Mary Sue non chiede scusa».

«È che... è che... non ho mai avuto un granché da mostrare da quelle parti».

«Adesso ce l'hai, usalo».

Eloise fu così memorabile che Hermione fece l'appunto mentale di chiedere al Preside per quale misteriosa ragione a Hogwarts non ci fossero corsi di teatro. Si servì di quantità di cibo tali che non pochi si posero domande senza risposta su come facesse Avalon a restare così magra, ma una buona percentuale di ciò che si era messa nel piatto finì sul davanti della sua divisa. Rovesciò calici, coinvolse i maschi che l'adoravano tanto in una gara di rutti e una volta addirittura, all'evidentissimo tentativo di uno di loro di conquistarla facendo lo spiritoso, esplose in un boato di risate sguaiate che mostrò in dettaglio il contenuto parzialmente masticato di quella che fino a un attimo prima era stata la cavità orale più baciabile della scuola. E Ginny, che si era prudentemente seduta vicino a Colin e per una volta gli aveva effettivamente chiesto in prestito la sua fedele macchina, documentò tutto fotogramma per fotogramma, cieca e sorda ai suoi tentativi di farla smettere. Forse in fondo sapeva usare quell'aggeggio: ecco i vantaggi di avere un amico fotografo e un padre ossessionato dai Babbani. Riuscì perfino a rubare uno scatto un attimo dopo che un'estremamente vendicativa Lavanda Brown, che dopo quell'exploit avrebbero decisamente dovuto reclutare, ebbe fatto notare: «Scusa, Avalon... quello è un brufolo

Fu esattamente la copertura che cercavano: anche la vera Mary Sue, all'idea di non avere più una pelle perfetta, avrebbe assunto la stessa espressione scioccata che balenò sul viso di Eloise e si sarebbe alzata in fretta e furia borbottando: «Bagno».

Con discrezione, Hermione lasciò a sua volta il tavolo di Grifondoro e la seguì.

«Cambiati e dammi la divisa sporca, credo di fare in tempo a scambiarla con quella immacolata che aveva addosso. Saprà sicuramente pulirsela, ma abbiamo già provato che agli Incantesimi di Memoria è parecchio suscettibile. Se tutto va bene riuscirò addirittura a farle credere di aver fatto veramente tutte quelle schifezze. Non saprà spiegarsene il perché, ma almeno non andrà in giro a smentire il secondo numero del Gazzettino. Spicciamoci».

Hermione andò a recuperare il peso morto della Mary Sue svenuta nello sgabuzzino delle scope, illuminò la punta della bacchetta per vedere ciò che stava facendo e riuscì con non poca difficoltà a cambiarla. Per buona misura, le impiantò i falsi ricordi mentre era ancora priva di sensi: era una procedura complicata, e se si fosse ribellata avrebbe potuto ottenere un secondo Allock... il che non sarebbe stata una pessima idea, ma l'avrebbe messa più nei guai del necessario.

«Innerva».

«Uh? Eh? Ma cosa... ?» Gli occhioni da cerbiatta che aveva appena riaperto si fissarono su Hermione. «Granger, potresti gentilmente spiegarmi cosa ci facciamo io e te chiuse», si guardò intorno, «in uno sgabuzzino? E... e... oh, per Merlino, è successo veramente? Comportarmi così, io? Perché l'ho fatto?»

«Questo non lo so» mentì il Generale Granger con la voce più melliflua che le riuscì, «ma ho visto che stavi scappando dalla Sala Grande e ho pensato che potessi aver bisogno d'aiuto».

«Io non ho bisogno del tuo aiuto».

«Oh, be', scusami se ho cercato di essere carina. Sono passata su alla Torre a prenderti un ricambio di vestiti», ed esibì la divisa pulita che le aveva appena tolto, «e poi sono venuta nel posto più strano e meno frequentato che mi saltasse in testa, pensando che ti fossi nascosta per la vergogna».

«Sono perfettamente in grado di ripulirmi, grazie» rispose piccata Miss Perfezione.

«L'ultima volta che mi hai dato una risposta del genere ti sei ritrovata con trentatré ossa in meno, tesoro». Hermione non aveva mai saputo prima di allora che rigirare il coltello nella piaga potesse essere così piacevole. «Magari sei un po' troppo scossa, capisci? Cosa vuoi fare stavolta, finire nuda come un verme davanti a tutta la scuola?» E mentre la Mary Sue annaspava per cercare una risposta, il Generale Granger aggiunse: «Ma forse, vista la scenata da gattina sexy che hai fatto a Trasfigurazione, ti ci troveresti benissimo». Le gettò ai piedi la divisa e la lasciò lì, sola nello sgabuzzino di Gazza, avviandosi a passo di marcia verso la lezione successiva, per la quale probabilmente era già in ritardo. Perlomeno, a giudicare dalla distanza che aveva già messo tra sé e... vediamo un po', l'ultimo era carino, Zelda, lei lo sarebbe stata ancora di più, a meno che non fosse anche un'eccellente scattista.

 

«Ragazze, qui c'è l'originale. Hermione, ti dispiacerebbe preparare le copie?» Luna sventolò l'articolo come una bandiera.

«Prima fammelo leggere, voglio godermelo tutto».

In tutta la stanza esplose un coro di: «E noi?»

«Oh, e va bene!» concesse il Generale Granger. «Geminio». Presto ci furono copie più che sufficienti per distribuirle a ciascuna delle avide mani che le richiedevano.

LEZIONI DI BUONE MANIERE CON MADEMOISELLE LA CROIX

Cari lettori, recentemente è avvenuto uno scandalo che ci costringe a riprendere in mano la penna. Da una studentessa modello come [scegliete il vostro nome preferito tra i ventisei che porta], che appena arrivata ha vantato un'ascendenza per metà francese – e sappiamo tutti come le parole “Francia” e “raffinatezza” siano pressoché sinonimi nel sentire comune – ci saremmo certamente aspettate la perfetta conoscenza di ogni minuzia dell'etichetta.

«Luna... non so come ho fatto a non farci caso... hai studiato l'Incantesimo di Adesione Permanente da sola?»

«Sì, perché?»

«Non ne avevo idea».

«Vederti mi ha fatto venir voglia d'impararlo, così, per non chiedere sempre a te».

«Complimenti». Sotto il trafiletto c'era una delle vecchie foto scattate da Colin, che Luna aveva saggiamente conservato perché il confronto tra il “prima” e il “dopo” fosse ancora più scioccante. Avalon salutava l'osservatore come una reginetta di bellezza che avesse appena vinto un concorso.

A quanto pare, ci eravamo sbagliate di grosso. Mademoiselle sembra non sapere che parlare con la bocca piena e ruttare sono pessime idee in una sala piena di gente che non desidera farsi passare l'appetito, e pare avere anche le idee confuse su dove esattamente debba andare a finire il cibo che tenta di ingerire.

Seguivano un paio di particolarmente disgustosi esempi di quanto Luna aveva scritto.

E per finire, una notizia shock che farà risalire vertiginosamente il livello d'autostima di tutte le altre donzelle della scuola: chi ha prestato fede alle dicerie secondo le quali quella pelle liscia e rosea sarebbe tutta naturale, senza l'aiuto di un filo di trucco, si ricreda. A giudicare da questa prova schiacciante, forse anche la signorina La Croix ogni tanto deve affidarsi al magico potere della cipria.

Concludeva trionfalmente l'articolo la foto in cui “Avalon” aveva cominciato da un solo, enorme brufolo a ritrasformarsi in Eloise.

A presto, con nuove incredibili rivelazioni sul più grande mistero dopo la caduta e il ritorno di Voi-Sapete-Chi!

Firmato, le Amazzoni

«Oh, Luna, la chiusura è un tantino azzardata» squittì Susan, ricordando improvvisamente a tutte che aveva recentemente subito gravi perdite a opera dei Mangiamorte. Si ritrovò avvolta dall'abbraccio di Ginny prima che chiunque potesse aprire bocca.

«Shh, va tutto bene. Se qualcuno si lamenta, faremo come Fred e George e diremo che la gente ha solo bisogno di tirarsi su il morale, che poi è anche vero, non trovate?» Al Tenente Parkinson ci vollero parecchi sguardi di fuoco per unirsi ai cenni d'assenso, ma per il bene dell'unità del gruppo la rossa ebbe il tatto di assicurarsi che Susan non ci facesse caso.

Al racconto di quanto si era divertita Eloise nei panni della Mary Sue, le ragazze, ignorando coraggiosamente il sapore disgustoso della Pozione, dolciastro con un orrendo retrogusto bruciacchiato, cominciarono a litigarsi i turni. Impersonata di volta in volta da un'Amazzone diversa, “Avalon” pronunciò parolacce irripetibili, inciampò in modo molto teatrale, respinse avances in un modo che fece passare a parecchi altri aspiranti la voglia di provarci, evitò per un pelo le impietose sferzate di un Platano Picchiatore molto irritato (Hannah aveva la “misteriosa” tendenza a fare in modo che tutti gli incidenti in cui aveva una parte avessero a che vedere con le piante, ma se si fosse fatta vedere in giro con ferite che coincidevano con i colpi dell'albero la copertura sarebbe andata in pezzi), disse cose poco piacevoli sui trascorsi dei Cannoni di Chudley di fronte a un indignato Ron – lasciamo al lettore il compito di indovinare chi la stesse interpretando – e sbagliò incantesimi con gran scoppi e sbuffi di fumo. Tutto puntualmente documentato dal Gazzettino, s'intende.

«E adesso voglio sbizzarrirmi anch'io!» esclamò il Colonnello Weasley mentre il suo rosso fiammante diventava biondo.

«Divertiti anche da parte nostra» la esortò Hermione.

«Fa' del tuo peggio» ghignò Pansy, compiaciuta. «Be'? Lo sapete anche voi che in questo caso “peggio” significa “meglio”, no?»

 

Note dell'Autrice: go raibh maith agat (sarebbe “grazie” in gaelico, non potevo non usarlo prima o poi) anche a:

Bells358, calimeli, Mystique e _Qwerty_, che hanno inserito la storia tra le seguite, e siamo a 34, che per me è una cifra da svenimento;

sesshoyue, che l'ha messa tra le ricordate.

  
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