Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: jinajin    31/08/2011    2 recensioni
E se un giorno il rapporto tra Nami e Zoro si invertisse?
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro, Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 8Amnesia
 


Aveva deciso di appisolarsi sotto il frutteto, com’era solito fare ogni giorno. Invece si ritrovava ad abbracciare Nami, preoccupato a morte.
Stava per addormentarsi, ma il suono dei passi l’aveva tenuto sveglio. Non ci avrebbe fatto caso se i passi erano di qualcun altro. Invece, quei passi li riconosceva ovunque: quelli di Nami.
Poi aveva sentito quel rumore e quel fruscio di corde. Curioso, si era alzato per andare a vedere cosa stesse facendo la navigatrice. Appena l’aveva vista inciampare sulla balaustra, era scattato.

Abbracciati. Appena quella parola echeggiò nella mente dello spadaccino, lui sciolse l’abbraccio. L’aveva fatto inavvertitamente, senza nemmeno rendersi conto.
-Stai attenta. La prossima volta potrei non essere nelle vicinanze per salvarti, mocciosa- disse lui, con un tono distratto, prima di andarsene sottocoperta.
Nami non l’aveva nemmeno sentito parlare. Sentiva solo i battiti del cuore come tonfi nelle orecchie. Dentro di sé, si sentiva in balia di una tormenta. Come quando era caduta su Zoro, qualche sera prima. Scivolò lentamente a terra, noncurante di essere vista così sconvolta e in lacrime. Proprio non le importava.
Aveva solo lui in testa. Il tocco rude con cui l’aveva presa era tipico di Zoro, ma a lei non importava. Perché pochi istanti dopo era finita nel suo abbraccio, stretta disperatamente tra quelle braccia che erano un’ancora di sicurezza. Zoro era un tipo agrodolce, anche se per la maggior parte del tempo era sempre brusco e rude. Ma infondo, Nami sapeva perché l’aveva appena provato sulla propria pelle, Zoro era capace di qualche gentilezza.
-Nami-saaaaan! Dove sei? Il tè è pronto!- urlò Sanji a pieni polmoni, cercando di farsi sentire dalla navigatrice.
Zoro si dileguò all’istante, prima che Nami potesse anche solo ringraziarlo.

Nessuno dei due menzionò dell’accaduto, ritornarono a concentrarsi sui loro compiti e obiettivi. Ma niente era più come prima: Zoro si ritrovava a navigar più spesso in pensieri languidi su una certa strega sexy, e Nami faceva fatica a distogliere lo sguardo in ogni dove apparisse lo spadaccino.

˜


Isola dimenticata da dio. Questa sì che era la definizione giusta, secondo Nami, per l’isola sulla quale aveva appena attraccato la Sunny. Secondo i suoi calcoli quell’isola non doveva nemmeno esistere. Un piccolo memo: aggiornare quella maledetta cartina che sto tracciando da settimane!, pensò Nami. Guardò sconsolata il resto della sua ciurma che scendeva dalla nave, intenta a esplorare quell’isola dal nome ignoto. Rufy saltellava come un matto, finalmente contento di tuffarsi in una nuova avventura. Aveva già richiamato a sé Usopp, Chopper e Brook, che con occhi febbrili annuivano a tutto quel che diceva il loro capitano.
-Oddio… e ora chi li ferma quei quattro?- si lamentò Nami, distogliendo lo sguardo da quella scena, che purtroppo, puzzava di guai.

Dopo che Robin si era proposta di fare la babysitter ai quattro avventurieri, Nami tirò un sospiro di sollievo. Si sedette sulla sua solita sdraio e si rilassò, osservando il cielo limpido.
Adorava starsene ore ad osservare il cielo. Ma c'era un unico problema: non riusciva a rilassarsi.
C'era qualcosa che le premeva dentro, una situazione che non voleva affrontare. Ed era da un paio di giorni che rimandava, che ci avrebbe pensato, senza poi realmente affrontare la situazione. Il fatto che Zoro la salvava in ogni situazione, in maniera automatica. Lei era in pericolo? Zoro correva subito in suo aiuto. Anche se lui dormiva, era ferito gravemente e impegnato in duelli, in cui se distoglieva gli occhi per un momento solo rischiava la morte; era sempre pronto a salvarla.
Come se tenesse lo sguardo sempre puntato su di me, pensò Nami. Quando si rese conto di quanto fosse seria la cosa, rabbrividì.

˜


-Maledette foglie!- sbraitò Zoro.
Lo spadaccino si trovava nel bel mezzo della giungla dell'isola sconosciuta. Ci si era fiondato appena la navigatrice aveva detto di essere cauti e di non fare esplorazione senza il suo consenso. Siccome non gli andava di prendere ordini dalla strega, anche se rivolti per premura all'intera ciurma, aveva deciso di seguire se stesso e basta. Nessuno doveva impartigli ordini, a parte Rufy.
E poi scusa, non sono io il vice-capitano?, pensò Zoro, come colto da un lampo di genio. Certe volte si scordava pure il suo rango.
La colpa è solo della Strega! È solo una ragazzina, ma se si tratta del suo corpo... sexy.
Zoro si maledì per aver solo pensato alla Strega sexy. Anche se per un uomo era naturale avere pensieri simili, a Zoro non andava per niente bene. Non doveva pensarci, aveva solo da concentrarsi completamente per raggiungere il suo scopo primario.
Per niente facile se ci si ritrovava con emorragie spaventose dal naso...
-Accidenti alla Strega sexy!- imprecò Zoro, mentre si asciugava malamente con la manica della sua camicia.
Continuò ad avanzare per un sentiero, dove l'erba cresceva poco. Ma quando si ritrovò impigliato in varie foglie, liane e rami, decise di sguainare una delle sue katane.  Con un fendente ben assestato tagliò via una buona parte del fogliame di fronte a lui. Dopo aver rinfoderato la katana, Zoro sorrise. Erano settimane che aveva evitato di usare le katane, viste le ferite interne che aveva. Ma ora, grazie alle medicazioni portentose di Chopper, poteva di nuovo sentirsi spadaccino. E poi se non fosse stato per Nami, starebbe ancora a sputare sangue per qualsiasi gesto. Sorrise ancora di più, mentre procedeva per il sentiero.

˜


Il sole aveva ormai abbandonato il cielo e al suo posto era sorta una luna piena. I quattro andati in avanscoperta erano tornati, sani e salvi grazie al babysitteraggio di Robin. Rufy chiedeva cibo e saltellava intorno a Sanji, mentre Chopper e Brook raccontavano la loro scampagnata.
-E' pieno di frutti a ciambella!- disse Chopper, con gli occhi che brillavano.
-Ci sono arcobaleni ovunque!- cantava Brook.
Nami li ascoltava con gran attenzione, prendendo appunti. Teneva appunti per tutte le isole che avevano visitato, e grazie a quelli ampliava le sue mappe. E appena li finiva li passava a Robin, che li archiviava nella biblioteca della Sunny.
-Nami ho qui uno schizzo dei dintorni che abbiamo visitato, ti interessa?- le domandò Robin, sedendosi accanto e porgendole il suo taccuino.
Nami annuì e lo prese, contenta.
-Grazie mille! Così posso continuare la mappa di quest'isola.-.

Più tardi, mentre la cena veniva servita, qualcuno parve finalmente accorgersi dell'assenza dello spadaccino.
-Scusate, ma che fine ha fatto il marimo?- chiese Sanji, notando che il posto occupato di solito da Zoro era vuoto.
Dal tavolo si sollevò un gran baccano. Chi diceva che si era perso come al suo solito. Altri dicevano che forse era a farsi un pisolino chissà dove sulla nave.
-Il solito lupo solitario- sbuffò Nami.
Nami tornò a concentrarsi sul suo piatto, ma qualcosa la fece desistere. Osservò di nuovo il posto vuoto di Zoro.
Quello stupido sa cavarsela da solo, Nami.

Zoro non si fece vivo per tutta la cena. Gli altri non si preoccupavano nemmeno, visto che era capace di badare a se stesso. Ma a Nami non importava. Se non c'era lui, si sentiva a disagio come un pesce fuor d'acqua. Decise di andare a cercarlo.

˜


Sentiva dolori ovunque. Appena inspirava, lame di fuoco si accendevano nel petto. La testa poi gli doleva come se fosse fratturata. Si tastò il punto più dolente, dietro alla nuca. Venne a contatto con qualcosa di denso e appiccicoso. Aprì gli occhi e vide la mano insanguinata.
Cosa mi è successo?
Si guardò intorno e constatò di trovarsi dentro una grande buca, profonda sui 4-5 metri. Si rialzò a fatica. Per non perdere l'equilibrio si appoggiò alla parete di terra.
A dopo le spiegazioni. Devo uscire da questo maledetto buco.
Riposò per pochi minuti, aspettando che il dolore nel petto scemasse. Quando il dolore entrò nei limiti sopportabili, Zoro balzò. Atterrò scalzo sull'erba. Ora che era fuori dalla buca si rese conto di una cosa:
Non ricordo assolutamente nulla!

˜


Era la seconda volta che inciampava. Guardò in basso e vide la seconda katana di Zoro. Ne aveva già trovata una mezz'ora prima, quando era inciampata per la prima volta nel bel mezzo della giungla.
Cosa diavolo gli è successo? Non si separerebbe mai dalle sue spade!
Si dette della stupida per averlo pensato. Zoro era tra le persone più forti che conosceva, di sicuro l'aveva fatto apposta a lasciarle lì. Che fosse un nuovo tipo di allenamento? No, sapeva perfettamente che il Zoro che conosceva non le avrebbe dimenticate lì, sparse in una giungla. Al posto dell'ansia giunse il panico.
-ZORO!- gridò.
E dopo aver gridato altre volte il suo nome in tutte le direzioni, partì di corsa, seguendo la scia di spade.
Se non avessi intimato alla ciurma di stare cauti e di non esplorare la giungla, Zoro non sé ne sarebbe andato in avanscoperta da solo.
Tanti piccoli se cominciarono a vorticarle per la mente. E per ogni se che faceva eco nella sua testa, Nami si spinse oltre il fitto e buio della giungla, correndo a perdifiato. Ad un certo punto, la vegetazione si diradò lasciando spazio ad una radura priva di alberi. Nami si fermò poco prima di un grande fosso, evitando di caderci dentro. A pochi metri dal fosso, appoggiato ad un tronco d’albero, c’era la terza katana di Zoro. Avanzò passo per passo, squadrando l’area circostante alla ricerca dello spadaccino, per poi adagiarsi accanto alla katana, per riprendere fiato. Mise le altre due spade accanto alla terza.
Ci sono tracce accanto al fosso. Di sicuro quel marimo ci è caduto e alla fine sé n’è andato, lasciando qui l’ultima katana. Ma cosa l’ha portato ad abbandonarle tutte e tre?
Più si scervellava per capire le azioni di Zoro e più non ci capiva niente. Alla fine lasciò perdere. Sollevò lo sguardo e appurò che la luna non c’era più. Una fioca luce rosa si stagliava lontana, verso est. Decise di tornare alla Sunny. Si issò in piedi e prese le tre katane. Con un rapido sguardo verso il cielo e dove si trovava, calcolò le coordinate per tornare alla nave.

˜


Osservò come la ragazza dai capelli rossi si allontanò dalla radura. D’istinto seppe che doveva seguirla. Aspettò che la ragazza si allontanò quanto bastasse per non farsi scoprire e poi si mise all’inseguimento. Ogni tanto la ragazza sussultava, come fosse preda di violenti singhiozzi, e l’uomo si chiese se stesse piangendo. Delle volte venne colto dall’impulso di andare da lei, a consolarla. Ma evitò di farlo. La ragazza poteva benissimo essere un diavolo in gonnella e avrebbe potuto farlo a fettine, con tutte quelle spade che si portava appresso.
Più tardi, quando entrambi raggiunsero la spiaggia, Zoro smise di seguirla. C’era una nave attraccata alla spiaggia e osservò come la ragazza ci salì. Poi guardò intorno e non vide nient’altro che altra spiaggia, con altrettanta sabbia. Smise di seguire la ragazza e si appartò sotto l’ombra di una palma. Per tutto il tragitto si era sentito un gran caldo provenire dal corpo e la sete si era fatta sentire. S’appoggiò con la schiena contro il tronco e scivolò lentamente a terra, graffiandosi lievemente la schiena nuda. Con una mano si tolse il sudore dalla fronte e guardò in lontananza. Sospirò, aspettando con ansia che il sole sorgesse del tutto.


˜

-Lo hai trovato?-.
Nami neanche si girò verso Robin. Continuò a camminare finché non raggiunse la prima parete e ci si appoggiò, sbattendo la schiena contro il legno robusto della Sunny. Allentò la presa sulle tre spade, lasciandole cadere sul ponte senza tanto riguardo. Sapeva che se Zoro lo veniva a sapere, ne avrebbe buscate di santa ragione da lui, ma tanto non importava, era sparito.
-E quelle?- chiese Robin, mentre si avvicinò a lei.
-Sparse qua e là per l’isola. Al marimo gli manca qualche rotella, di sicuro ha sbattuto la testa... - rispose Nami, voltandosi verso il sole sorgente.
-Speriamo che ritrovi la via, Nami- disse Robin, voltandosi anche lei verso quel sole rosso.

 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: jinajin