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Autore: Blue Flower    04/09/2011    4 recensioni
Ali è morta per colpa di un segreto.
Ma non è riuscita a passare oltre, non ha oltrepassato quella soglia quando le si è presentata davanti.
Del resto, lei sa che il suo posto è qui, a Rosewood, al fianco delle sue amiche che ora più di prima hanno bisogno di lei, l'Ape Regina del loro gruppo. Perché Alison non le farà sprofondare miseramente, non permetterà al suo assassino di farla franca.
E, mentre il destino continua a mescolare le carte, la giovane defunta cerca in tutti i modi di comunicare con le amiche mentre le guarda vivere, crescere e viene a conoscenza dei suoi sbagli, di quella parte di lei che ha sempre rinnegato.
Genere: Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2- Can you keep it?

 

Sto scappando.
Non avrei dovuto allontanarmi dalla casa di Spencer: forse a quest’ora sarei ancora al sicuro. Beh, al sicuro per modo di dire.
Sono mesi ormai che mi perseguita, non lasciandomi vie di scampo. Sa troppe cose su di me come io so troppe cose su di loro… Uno dei due deve morire.
E ho come l’impressione che stanotte toccherà a me.
Non dovevo ricattarla, non dovevo iniziare a partecipare al gioco mortale di -A.
Ma del resto, all’inizio, chi sapeva che sarebbe andata a finire così?
Ho poco tempo prima che la morte mi venga incontro, perciò, con gli ultimi minuti di libertà che mi rimangono, metto in atto il mio ultimo piano da puttanella bugiarda, lasciando tutti in grande stile.
Mi dirigo verso la mia casa: avevo posato la ventiquattr’ore di Burberry sotto al portico. La prendo e corro via, aspettando che il mio assassino mi prenda.
Sapevo che prima o poi sarei dovuta fuggire, ma i segreti - gli stessi segreti che ho custodito avidamente per tutto questo tempo, i segreti delle mie amiche- me li porterò nella tomba.
Infilo i fogli del mio diario dentro le tasche dei jeans e con un lancio degno di una tiratrice, faccio volare la valigetta giù, nel folto della foresta.
Così mi giro per guardare negli occhi il mio assassino.
L’ultima persona che ho visto in vita.

 

Mi siedo sulla veranda, accanto a Spencer.
Ha appena conosciuto il nuovo ragazzo di sua sorella Melissa, Wren.
“Brutta fissa quella che hai per i fidanzati di Mel, vero?” non mi sente, ma faccio finta di sostenere una vera e propria conversazione con lei.
“Andrà a finire male, credimi. Ti ricordi cosa è successo con Ian?” una stretta mi trapassa il cuore morto mentre pronuncio quelle parole.

Ian… Dove sarà adesso quell’uomo?
Lei si alza e io continuo a seguirla.
“Forza, domani inizierà la scuola: un po’ di vitalità! Voi quattro sembrate… beh, morte. Più morte di me!” il suo sguardo è perso nel vuoto, in direzione della mia casa.
C’è silenzio: una quiete quasi rumorosa per quanto è piena di tensione.
“Ali…” sussulta. Io spalanco gli occhi: mi ha sentita? Dio, devo urlare più forte, devo sovrastare i rumori del mondo reale per arrivare da lei.
“SPENCER!” esclamo, entusiasta di aver trovato qualcuno con cui parlare.
“Se solo tu fossi ancora qui…” la mia gioia si dissolve in un momento. “Io sono ancora qui! Riesci a sentirmi? Ti prego dammi un segno” mi sembra di essere la sibilla di The Others, quel film di fantasmi con Nicole Kidman… Peccato che sono io lo spettro.
“E’ tutta colpa mia… Non ti avrei dovuto lasciar andare. Non avremmo dovuto litigare” mi metto davanti a lei, ma mi passa attraverso.
Che rogna, essere uno spirito.
“Spenc, che cazzo dici?! Io quella sera ho fatto la stronza, l’ho fatto volutamente per poter scappare senza mettervi in mezzo” le urlo. Si siede sui gradini dell’ampio portico, sconsolata.
Dietro di lei, si apre la porta d’entrata.
“Problemi con gli spazi chiusi?” Spencer si gira e davanti a lei c’è Wren.
“Spenc, stai attenta” oh, al diavolo. Lei non mi può sentire.
“No, solo con la mia famiglia” gli sorride e lui ricambia. Oh, io posso solo assistere come spettatrice passiva all’ennesimo errore di una delle mie amiche.
“Non sono così male. Sono solo…” “… possessivi? Fissati? Maniaci del controllo?” lui la guarda ridendo. “No, non intendevo dire una cosa del genere, ma se la vuoi vedere sotto questa prospettiva…” “Oh, li trovi orribili anche tu” afferma Spencer.
“Non così tanto…” lo sguardo dei due attraversa l’aria, perso nel vuoto.
“Ora devo andare dentro… Ciao Spencer” si alza e le stampa un bacio sulla fronte.
Non appena il ragazzo chiude la porta dietro di sé, la mia amica tira un sospiro di sollievo e il suo cellulare squilla: un nuovo messaggio.

 
Attenta al ragazzo di tua sorella.
Ricordati che io sono pronta a dire tutto.
-A.

 
Rabbrividisco e mi guardo intorno.
No, non può essere qui, non ancora! Le mie amiche devono aver il tempo di scappare.

Io devo aver il tempo di sentirmi almeno un po’ normale.
“A…” sussurra Spencer nel vuoto.
A come Ali?” i suoi occhi si accendono quasi di speranza, pensando alla remota possibilità che io sia viva.
“No! A come Assassino!” le urlo in faccia arrabbiata.

  
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