27) Perché gli sfiorò la testa e lui chiuse gli occhi al tocco di lei

Harry era sdraiato sul suo letto, le gambe accavallate,le  braccia incrociate dietro la testa, lo sguardo smeraldino fisso in un punto qualsiasi della tenda e pensava a Ron
come ormai faceva tutte le sere da quando li aveva abbandonati, lo aveva abbandonato...
Fuori la pioggia cadeva violenta, tempestosa proprio come il suo umore.

Harry si sentiva solo,tremendamente solo,abbandonato al suo destino da tutte le persone che più amava: i suoi genitori lo avevano lasciato solo quando aveva appena
un anno,troppo piccolo per poter anche solo conservare il ricordo dei loro volti sorridenti e felici,come sempre glieli avevano descritti.
E poi c’era Sirius, la figura più vicina ad un padre che Harry aveva avuto in quegli anni, anche lui se ne era andato lasciandolo solo al suo destino, solo in questa guerra più grande di lui,
una guerra troppo grande per un ragazzino di diciassette anni.
L’aveva lasciato anche Silente, l’aveva lasciato  solo anche lui alla ricerca di quattro Horcrux  che non sapeva dove cercare e tanto meno come distruggere.
Persino la sua amata Edvige, la sua civetta, che era stata accanto a lui per tutti gli anni che aveva trascorso ad Hogwarts, facendogli compagnia nelle noiose e terribili estati che aveva vissuto
al numero 4 di Privet Drive a casa dei suoi zii.
Ed ora come se tutto questo non fosse già abbastanza anche il suo migliore amico lo aveva lasciato solo;però lui a differenza degli altri non aveva dato la sua vita per lui, oh no lui era vivo e vegeto(fortunatamente) semplicemente aveva deciso che tutto questo era troppo, gli aveva semplicemente voltato le spalle dopo avergli ricordato di non avere una famiglia e se ne era andato
lasciandoli lì, da soli.

Nonostante questo però Harry non riusciva a provare rabbia nei confronti di Ron,si sentiva talmente solo che lo sconforto aveva oramai preso il sopravvento su qualsiasi altra emozione.

Il ticchettio della pioggia lo ridestò dai suoi pensieri e come colto da un’illuminazione si ricordò che Hermione era fuori a fare la guardia. Si alzò di scatto afferrando la coperta abbandonata ai piedi del suo letto poi fece apparire una tazza di tè fumante e si diresse a passo spedito fuori dalla tenda.

- Tieni copriti,fa freddo qui fuori-
- Harry! Pensavo stessi dormendo…-  esclamò la giovane Grifondoro afferrando la coperta che gli stava porgendo l’amico.
 – Non sono riuscito ad addormentarmi,tieni ti ho portato anche un po’ di tè caldo con tre cucchiaini di zucchero come piace a te-  Hermione,che si era già avvolta nella coperta,sorrise dolcemente intenerita dal premuroso gesto di Harry e prese tra le mani la tazzina avvicinandola alle sue labbra.
- Va dentro Herm, qui rimango io. È inutile restare entrambi svegli-  disse il moro sollevando il lato sinistro delle labbra in quello che Hermione definiva “il sorriso sghembo ed irresistibile di Harry”.
Lei esitò ma poi capì il suo desiderio di rimanere solo.
Si alzò e passandogli accanto passò la sua mano tra i capelli scompigliati del moro. Lui chiuse gli occhi al tocco di lei abbandonandosi a quelle dolci sensazioni che quel tocco leggero aveva fatto nascere in lui. E allora realizzò che non era solo,non era mai stato solo, c’era sempre stata Hermione con lui, nonostante tutto il mondo gli avesse voltato le spalle lei era ancora lì.
Si concesse di guardare un'altra volta l’amica che aveva ancora la mano destra tra i suoi capelli ed incontrò inavvertitamente i suoi occhi, smeraldo contro cioccolato.
No non era solo, la persona che più amava era ancora al suo fianco.

Bè ovviamente un grandissimo enorme  GRAZIE alla mia carissima MirandaKiss
 che non solo mi sopporta da un bel pò di anni oramai ma ha anche letto in anteprima questa..cosa xD corregendone gli errori e dandomi i suoi preziosissimi consigli <3 I love u!