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Autore: Lione94    08/09/2011    1 recensioni
L'amore? Sì grazie, ma non più lungo di un mese.
Questo è il pensiero di Alba Maggio, teenager di diciassette anni, che con l'universo maschile non riesce a stare in contatto per più di tre settimane.
Cosa succederà quando deciderà di mettersi in testa di essere il nuovo guru dell'amore?
Aggiungete un miglior amico dal sorriso irresistibile, una migliore amica senza peli sulla lingua e il disastro per un'estate appena iniziata è assicurato.
Dal secondo capitolo:
...Le sue parole mi colpirono come un colpo di sole alla testa davvero forte. Io gelosa?
Io non ero gelosa!
" E' il mio miglior amico " mi giustificai.
" Ah, e da quando gli amici notano fossette irresistibili sulle guance? " insistette lei.
Colpita e affondata, e nemmeno riuscii a ritornare a galla dato che la gelosia mi affogò definitivamente.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Gelosia, portami via!





Il caldo infernale ormai era definitivamente arrivato e noi povere anime prave che ancora ci trovavamo in città per causa di forza maggiore (vedi genitori al lavoro) avevamo deciso di rifugiarci, almeno per il fine settimana, nella casa al mare di Flavio, che si trovava solo a un’oretta di distanza dalla città e che quei giorni era libera perché i suoi genitori sarebbero andati a trovare alcuni parenti lontani.
Mentre ci sistemavamo nella casa, Nicola domandò: << Flavio perché non è venuto anche Riccardo? >>.
Riccardo era il fratello maggiore di Flavio e aveva diciotto anni, la stessa età delle mie due sorelle, che tra loro erano gemelle, Claudia e Alessandra. Lo conoscevo bene perché frequentavo la sua stessa scuola, il liceo scientifico Aristotele.
<< Nah, è voluto rimanere con i suoi amici >> rispose Flavio con una scrollata di spalle.
Al contrario di Riccardo che aveva preferito la città, io ero contenta come una pasqua di essere lì. Finalmente, dopo giorni passati a scervellarmi sul mio piano, avrei trovato l’occasione per poter iniziare il mio lavoro come Guru dell’amore.
<< Alba, sei consapevole di avere una faccia da psicopatica in questo momento? >> osservò Emma tirandomi addosso un cuscino.
<< Ehy! >>.
Come due bambine iniziammo una lotta all’ultima cuscinata che fu intercettata dagli altri e divenne una vera e propria guerra.
Molte piume dopo scendemmo al mare e feci di tutto per far sì che Flavio e Mary stessero il più vicino possibile ma fu solo quando tornammo a casa che l’occasione giusta arrivò.
<< Uffa! Non capirò mai questa roba! >> esclamò Mary disperata, mettendosi una mano fra i capelli, mentre cercava di fare gli esercizi di recupero di matematica che le aveva dato la sua professoressa. Brutta cosa il debito, per fortuna io avevo passato il mio secondo anno di liceo scientifico molto facilmente.
<< Che succede? >>
<< Niente >> rispose con un filo d’isterismo nella voce << Non mi viene niente. Non potresti darmi una mano tu che sei forte a mate? >>
<< Io? >> esclamai in tono melodrammatico facendo voltare tutti << Non io, Mary… Flavio è più bravo di me in queste cose, d’altronde frequenta l’istituto di ragioneria >>.
Flavio mi lanciò un’occhiata stupita: << Stai forse ammettendo che sono più bravo di te in qualcosa? >>.
Annuii, facendo spallucce.
<< Wow, ragazzi questa me la segno sul calendario! >>.
Mi trattenni dal dargli un pugno mentre tutti gli altri ridevano e con molta dolcezza e garbo lo condussi vicino a Mary: << Avanti, caro Flavio, compi un atto di gentilezza verso questa bellissima pulzella in difficoltà >>.
Lo sguardo sbalordito del mio migliore amico cambiò in perplesso per poi diventare sospettoso.
Ok, forse dovevo evitare quella frase zuccherina che non era proprio da me.
Per riprendermi aggiunsi alla fine: << Forza muoviti, scemotto! >>.
Lui si portò la mano destra alla tempia e fece il saluto militare. << Sissignora! >>
Emma fece un sospiro e mi lanciò un’occhiataccia che interpretai come un “ho capito che ha partorito la tua testolina malata”.
Prima che Mary e Flavio capissero cosa succedesse intorno a loro, trascinai tutti gli altri al mare per lasciarli soli.
Li rividi solo dopo un’ora mentre ci raggiungevano in spiaggia e li osservai mentre scherzavano fra di loro. Mi soffermai a guardare Mary dai corti capelli neri che le incorniciavano il volto, gli occhi scuri, e poi passai a Flavio. I capelli castani con i riflessi rossicci, gli occhi castani, e il sorriso bellissimo che non abbandonava mai il suo volto. Indossava un costume blu che lasciava scoperti i pettorali definiti. Dall’estate scorsa era cambiato moltissimo. Prima dov’erano tutti quei muscoli? E poi adesso per guardarlo bene negli occhi ero costretta a essere sollevata da una gru dato che si era alzato molto, arrivando fino quasi a un metro e novanta mentre io ero solo una povera nana che arrivava a malapena all’uno e sessanta. La mia, purtroppo, era una famiglia in cui l’altezza scarseggiava molto.
<< Ti sei incantata a guardarlo? >> mi domandò Emma guardandomi da sopra il libro che stava leggendo.
Arrossii senza motivo. Scocciata indossai gli occhiali da sole e mi stesi sul telo sotto di me per prendere un po’ di sole.
Quando i due ci raggiunsero, organizzarono con gli altri una partita di Beach Volley. Io rimasi nella mia posizione di lucertola finché Mary non mi raggiunse.
<< Tu non vieni a giocare? >>
<< No, grazie. Non ho voglia di sudare >> quando era estate la mia pigrizia raggiungeva livelli estremi.
<< Alla fine con Flavio sono riuscita a risolvere tutti i problemi. E’ stato davvero gentile ad aiutarmi, ha avuto davvero molta pazienza >>.
Nascosi un sorriso soddisfatto: proprio quello che volevo sentire.
<< Già, Flavio è davvero un bravo ragazzo e adesso è diventato anche un bel ragazzo >> inizia la mia arringa “Pro Flavio” << Insomma altezza mezza bellezza, eh? E poi il nuoto ha davvero aiutato i suoi muscoli a crescere bene… e come non notare la fossetta che si forma sulla guancia sinistra quando sorride? Davvero irresistibile >>
Mary mi lanciò un’occhiata obliqua: << Davvero? >> si voltò per un attimo a guardare l’oggetto del nostro discorso che come a conferma delle mie parole schiacciava con forza la palla mettendo in mostra i muscoli tesi e poi si voltava verso gli altri con un sorriso accecante << Non me n’ero mai resa conto >>.
Ma questa è cieca!
Ignorai il suo commento e buttaì lì la frase con noncuranza: << Credo che tu un po’ gli piaccia >>.
Mary, timida come sempre, arrossì e mormorò: << Tu dici? >>.
<< Dico, dico anzi affermo >> ribattei con sicurezza e per non farla dubitare delle mie parole mi tolsi gli occhiali e le incatenai con uno sguardo deciso.
<< Oh >> fece lei imbarazzata.
Quel corso di recitazione che frequentavo da due anni stava dando i suoi frutti. Ormai ero un’attrice!
<< Se questa sera non si allontanerà da te sarà vero >> terminai.

La sera uscimmo per il lungo mare e approfittai per avvicinarmi a Flavio mentre gli altri camminavano davanti a noi. Eravamo appena usciti da una gelateria dove non avevo potuto fare a meno di prendere i due soliti gusti che amavo, anche se non erano buoni come quelli che faceva Mario.
<< Allora com’erano i problemi di Mary? >> chiesi leccando il gelato.
<< Davvero facili per un genio come me >>
<< Ah ah che modestia! >> scherzammo. Dopo qualche secondo di silenzio, dissi: << Carina, vero? >>
<< Chi? >> ribatté confuso.
<< Come chi! Mary >>.
<< Oh, mmm… sì è molto cambiata da quando stavamo alle medie ma è rimasta carina >> disse gentile.
Sapevo che non poteva esprimersi in epiteti d’amore da adesso ma era fatta. Per i maschi, carina è già qualcosa.
<< Sai che anche lei è appassionata di fumetti? Vero Mary che ti piacciono i fumetti? >> ognuno aveva le sue fisse e quella per Flavio era proprio una mania. Collezionava fumetti di ogni genere. La sua camera ne era piena.
<< Cosa? >> fece lei, stralunata.
<< Vero? >> ringhiai uccidendola con lo sguardo.
<< Oh sì! >>.
Parlarono tutta la sera e il giorno seguente rimasero sempre vicini, tanto che quando il pomeriggio uscirono da soli a comprare la spesa per la sera li seguii per vedere che cosa succedesse. Mi ero travestita in incognito, con gli occhiali che mi coprivano mezza faccia e un foulard sulla testa… ma non era stata un’idea molto intelligente dato che rischiavo di morire di caldo.
Mi nascosi dietro un albero quando si fermarono su una panchina all’ombra di un albero. Sentii una strana sensazione quando Flavio le sistemò una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Forse era solo l’euforia per la riuscita del mio piano!
<< Che cosa diamine stai facendo? >> sbottò una voce dietro di me, scocciata.
<< Emma! Shh, vuoi farci scoprire? >> la tirai dietro l’albero con me << Che ci fai qui? >>.
<< Ti ho seguito. Si può sapere che ti frulla in quella testa bacata? >>
<< Sto controllando come procede tra i due >>.
<< No, mia cara. Tu stai controllando cosa fa Flavio e basta. Sono due giorni che non gli stacchi gli occhi di dosso e hai un umore da far paura. Credo che da un momento all'altro prenderai a morsi chiunque ti si avvicini per il nervosismo >>.
<< Ma che dici? >> esclamai tutto d’un fiato.
<< Aha, vedi! La verità è che ti sei incasinata con le tue stesse mani, mia caro Guru dell’amore da quattro soldi. Hai voluto a tutti i costi che Flavio guardasse un’altra ragazza e adesso ti becchi la gelosia >>.
...
Gelosia?
Le sue parole mi colpirono come un colpo alla testa davvero forte.
Gelosa, io?
Io non ero gelosa!
<< E’ il mio migliore amico >> mi giustificai.
<< Ah e da quando in qua gli amici notano in altri amici fossette irresistibili nelle guance? >>
Colpita e affondata.
E nemmeno riuscii a ritornare a galla dato che la gelosia mi affogò.

  
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