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Autore: Lumik Lovefood    22/09/2011    1 recensioni
[SOSPESA, GUARDA PROFILO]
I cuori dei sopravvissuti erano pesanti come quei corpi riversi e contorti che diventavano a mano a mano più freddi, gelidi; c’erano conoscenti, compagni di guerra e dolore, amici.
Il gruppo Joui era completamente smantellato se non per quattro valorosi samurai, di fronte a loro due figure sconosciute, oscurate dall’ombra che man mano andava a dissolversi.
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gintoki Sakata, Nuovo personaggio, Sakamoto Tatsuma, Takasugi Shinsuke | Coppie: Katsura/Zura Kotaro
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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cap. 4

Somewhere I Belonge











Rumori. Tantissimi rumori le arrivavano nelle orecchie. Risate e tintinnio di bicchieri.
Aprì gli occhi a mala voglia e notò che la sua stanza era completamente buia; chissà da quanto dormiva?
Si mise a sedere sul suo futon e si stropicciò gli occhi ancora impastati dal sonno, provò ad alzarsi, ma una mano le fu praticamente inutilizzabile e bendata e non poteva appoggiarla a terra. Era anche la destra.
Maledizione! Con che impugnava ora la spada?
Riuscì ad alzarsi e provò a fare dei passi verso la porta; lentamente arrivò ad essa e l'aprì. Camminò lenta per il corridoio, seguendo quelle voci allegre che si facevano sempre più forti.
“Kintoki! Kintoki sta vomitando!”
“Ho bevuto troppo... Mamma mia! Zura! Maledetto stronzo!”

Non mi chiamo Zura. Sono Katsura, idiota!”
Stavano... Bevendo?
Entrò nella stanza e trovò i quattro samurai completamente ubriachi: Sakamoto gridava e rideva come un pazzo mentre Gintoki vomitava anche l'anima dentro un catino aiutato da Yasushi, Zura era accanto a Takasugi intenti a scolarsi a testa una bottiglia di saké bianco. Non appena notarono la sua entrata, Sakamoto e Yasushi l'accolsero.
“Ti sei ripresa!” ululò il capellone.
“Disgraziata, devi stare a riposo...” continuò Sakamoto.
“Ma se ha dormito per due giorni di seguito, Yasu...”
“Due... Due giorni?” si stupì Reiko “E' tantissimo...”
“Abbiamo anche vinto una battaglia!” squittì felice come un bambino Sakamoto “Dovevi vedere Kintoki e Zura sterminare un'intera guarnigione di Amanto.”
“Cretino! E' Gintoki! Gintoki!” urlò l'argenteo straziato dall'alcol.
Reiko fissò il samurai: come poteva uno come lui essere considerato il Demone Bianco? Ormai era una leggenda tra gli Amanto, le sue vittime erano innumerevoli e le voci su di lui erano arrivate anche ai vertici dell'esercito, toccando anche le sue orecchie da capitano. Shinji anche ne aveva parlato in uno dei suoi allenamenti.
“E' uno dei più temibili samurai che ci poteva capitare, insieme a quello con quel ridicolo fundoshi bianco... Quest'uomo, con i suoi capelli d'argento macchiati di sangue sul campo di battaglia,è in realtà un demonio! Presta bene attenzione, però, e non lasciarti intimorire: è solo un umano e tu sei molto di più!”
Girò lo sguardo verso Takasugi e lo trovò a bere come una spugna il suo saké, il moro si accorse dello sguardo della giovane e le lanciò un'occhiataccia.
“Che hai da guardare?”
Reiko si volse da un'altra parte senza nemmeno rispondergli e cercò un posto tranquillo per potersi sedere in pace e magari bere un bicchierino per riprendersi un po'. Prese un bicchiere di liquore e decise di sedersi vicino la finestra, così da poter vedere il panorama che c'era all'esterno. Si portò il bicchiere vicino alle labbra, ma questi le fu tolto da una mano più veloce della sua.
“Non devi bere sotto calmanti.”
“Signor Yasushi...” mormorò Reiko stupita.
L'uomo si sedette affianco a lei e si tracannò il saké in un solo sorso “Come ti senti?”
“Un po' stordita... Ma sostanzialmente bene, grazie...”
“Figurati... Solo, che non te la caverai con delle scuse... Ci devi delle spiegazioni, e tante!”

Yasushi, voi non dovete intromettervi, è molto pericoloso e potreste morire sul serio. Io ci sono andata vicina...E voi lo avete notato!” disse decisa la ragazza “Non si sta parlando di un semplice Amanto o di un capitano, come lo ero io o come lo era quello che ho ucciso davanti a loro...”. Indicò i quattro Joui, ma si dovette ricredere alle sue parole:non erano in condizioni da essere presi come esempi, dato che erano completamente ubriachi e si erano addormentati.
“Io mi chiedo perché bevono se non hanno il fisico...” mormorò rassegnato il medico. Si alzò dal suo posto ed aiutò a fare altrettanto Reiko “Tu va' a riposarti... Riprenderemo il discorso domani...”
“C'è un motivo per cui non ne voglio parlare con loro...” esordì all'improvviso la ragazza. Yasushi la guardò interrogativamente e con lo sguardo le chiese di andare avanti.
“L'Amanto contro il quale ho combattuto, si chiama Shinji ed è... E' il mio creatore... Mio padre, in sostanza...” La ragazza cominciò a raccontare il suo passato al medico, che ascoltava attentamente nonostante l'iniziale sgomento.
Quando ebbe finito il suo racconto, Yasushi sgranò gli occhi, ma non disse niente, limitandosi a darle una pacca sulla spalla “Non siamo noi a decidere chi soni nostri genitori...”
Reiko sorrise appena, sicura che l'avesse sentita solo Yasushi.



Nei giorni seguenti, Reiko si riprese decisamente, anche se era non ancora del tutto in forma ma comunque seguiva ancora le lezioni di Yasushi con lo stesso entusiasmo che aveva dimostrato all'inizio.
I ragazzi purtroppo avevano ripreso delle battaglie e sempre di meno tornavano indietro di quanti ne partivano. Quel giorno, Zura e Gintoki avevano iniziato un'animata discussione che era partita tutta da Sakamoto e dalla sua idea di abbandonare il campo di battaglia.
“Sono stufo di vedere i miei compagni morire in un'inutile e già persa in partenza di battaglia!” aveva detto rivolto ai suoi amici di guerra. Katsura si era precipitato subito nel dire la sua e sputare un discorso su una patria libera e senza occupazione aliena, che di certo gli avrebbe compromesso il futuro.
Era subito stato appoggiato da Takasugi con parole certamente meno più rosee delle sue, ma essenzialmente ripetevano il concetto dell'amico.
Quello che stupì più di tutti fu Gintoki, a dirla tutta, appoggiò in pieno le idee di Sakamoto e ripeté all'infinito che la guerra era un'inutile perdita di tempo e di zuccheri.

I miei zuccheri mi servono e non voglio sprecarli per una guerra che non ha né capo né coda.” ripeteva fino alla nausea “E' meglio abbandonarla prima di perdere qualcosa di serio.”
Yasushi però non era d'accordo “Gintoki, ma ti senti quando parli? Proprio tu che dichiarasti che gli Amanto non avrebbero mai e poi mai occupato il nostro pianeta, ora blateri queste cose senza senso?”. Reiko fissò gli occhi di Gintoki, stupefatta.

E' solo un codardo!” sibilò velenoso Takasugi “Mettendoti i paraocchi, non risolverai un bel niente! Non hai il coraggio di affrontare la realtà e di cambiarla!”
“Codardo? A me?” urlò Gintoki Sakata spazientito “ La mia non è codardia, è l'istinto di sopravvivenza che parla e che mi dice che perderemo! Tanto vale fare seppuku, non è vero, Zura?”
“Meglio il seppuku, piuttosto che finire i miei giorni comandato e trattato come una bestia dagli Amanto!” replicò asciutto Katsura “meglio la morte, che la rovina!”

Ma sentitelo...” mormorò incredulo Gintoki “Io me ne vado!” enunciò senza troppe cerimonie e si avviò verso il bosco.
Non puoi scappare da una realtà che ti seguirà fino alla morte! Ricordatelo razza di baka!” gli urlò alla schiena Takasugi, più irritato che mai, poi si volse ai compagni “Io e il mio Kiheitai andiamo a pattugliare i confini... Molto meglio che stare qui a sentir idiozie!” ed uscì dalla stanza.
Reiko balzò in piedi e seguì Gintoki nel bosco.

Parruccone!” urlò alle sue spalle “Gintoki! Fermati!”
Lui si fermò e si volse verso di lei con molta calma “Che cosa vuoi?”
“Non puoi andartene... Così! Su due piedi! E non dopo aver detto quelle cose!” spiegò la ragazza con il fiatone.

E perché non potrei, di grazia? Non mi pare di aver firmato un contratto...”
“E invece si, con la tua anima! Non puoi piegarla al volere di qualcun altro, perché è quello che stai facendo!”

Tu saresti proprio l'ultima che dovrebbe parlare... Tu stavi con gli Amanto!”
Colpita ed affondata. “E' vero! Ero con gli Amanto... Ed a essere sincera, tu avevi molti ammiratori nel mio dipartimento... Eri temuto, rispettato... Elogiato...” scandì ogni parola con dolcezza “Ma ora, vedo solo un'egoista fifone... Che delusione...”
“Come hai detto?”
“Tutti quegli Amanto che provavano paura per te... Se scoprissero la verità, riderebbero per quanto erano scemi ad avere paura di te!”.

Come osi, ragazzina?” esclamò adirato Gintoki, colpito in pieno al suo orgoglio.
Oso eccome! Io ho avuto il coraggio di perseguire nelle mie scelte ma tu no! Ti stai nascondendo nella maschera dell'indifferenza e della rassegnazione!”
“Tu mi conosci?”
Reiko rimase spiazzata da quella frase “No, ma...”

Allora faresti bene a chiudere quella bocca.”
No, non la chiudo. Nemmeno tu non mi conosci, ma cavolo non posso sopportare chi abbandona i suoi compagni e non lotta per realizzare i propri obiettivi! Avete iniziato questa guerra insieme, ed è giusto che la finiate insieme!”
Potremo morire tutti...”
Anche loro ne sono consci... Ed anch'io.” mormorò la ragazza.
Beh...” sospirò Gintoki grattandosi svogliatamente la capigliatura ribelle ed incamminandosi verso il dojo “Come minimo, mi merito tre di quelle frittate dolci che fai tu...”
“Troppi zuccheri fanno male e lo sai!” sorrise Reiko.

Allora facciamo cinque!”
Ascolti quando parli?”
Stavano ancora ridendo, quanto tornarono nel dojo del gruppo Joui. Le acque si erano calmate e il silanzio regnava nell'edificio.
“Takasugi che fine ha fatto?” chiese Gintoki guardandosi intorno.

E' in perlustrazione...” gli rispose Reiko.
Ho un brutto presentimento...” mormorò a bassa voce l'argenteo.
“Eh?”
“Niente! Ci vediamo tra un po'...”
Reiko non ebbe il tempo di chiedergli niente che Sakata era già lontano., sospirò facendo spallucce e raggiunse Yasushi nel suo studio, sperando che il fiuto del ragazzo si sbagliasse.


Presto! Perde molto sangue!” una voce gridò nel corridoio e fece sobbalzare Reiko che aveva un bisturi in mano, pronta per tagliare la buccia di una banana, diretta dal medico suo maestro. I due medici uscirono dalla loro stanza in fretta e si trovarono Gintoki sporco ed affaticato che sorreggeva un Takasugi completamente coperto di sangue in viso e privo di sensi.
Che cosa è successo?” chiede Yasushi facendolo entrare nella stanza e posandolo sulla lettiga che c'era.
Sono stati attaccati... Il presentimento che avevo era fondato!” mormorò l'argenteo.
Yasushi pulì la ferita sotto gli occhi vigili di Reiko, che l'assisteva, e di Gintoki, visibilmente preoccupato per il compagno anche se cercò di mascherarlo il più possibile.
Il medico sobbalzò nel vede il volto del moro.
“Santi numi!” esclamò la ragazza portandosi una mano sulla bocca “L'occhio...”

Dammi del disinfettante.” le disse Yasushi ma, vedendo che la ragazza non si muoveva, le urlò poi “Ora!”
Si riscosse e, oltre al disinfettante, gli passò anche tutti gli altri strumenti che potessero servirgli ed assisteva il medico meglio che poteva, anche se non poteva vedere la faccia di Takasugi per quanto era...
“Che diavolo gli è successo all'occhio?” urlò Gintoki, che era stato tenuto all'oscuro di tutto.
I due medici non gli risposero e continuarono il loro operato, lasciando il samurai come un fesso, all'ignaro del vero.
Quando ebbero finito, Yasushi prese di parte Gintoki e lo portò fuori dalla stanza, lasciando Reiko a finire le ultime cosa ed al bendaggio. Gintoki vide il medico visibilmente scosso e si passava frequentemente una mano sulla testa, da cui gocciolavano delle perle di sudore.

Yasushi...” mormorò piano il samurai.
“L'occhio... E' andato perduto... Non può più vederci da lì...”
La verità gli venne gettata addosso come dell'acido.
Se fosse arrivato prima...
Se non se ne fosse andato per la rabbia e sarebbe rimasto nel dojo, forse l'avrebbe fermato...
Se fosse stato più forte, l'avrebbe sconfitto, vendicato il suo compagno...

Se... Se...” cominciò a dire Gintoki incredulo.
E' inutile affogare nei “se” o nei “forse”... E' andata così...” mormorò rassegnato Yasushi “Ma dimmi... Contro chi ha combattuto?”


Reiko fasciva l'occhio sinistro di Takasugi, ancora privo di conoscenza, e non poteva non provare tristezza per quello che gli era accaduto. Non si erano mai sopportati a dir la verità, ma comunque erano “compagni” ora, e le sofferenze di uno appartenevano anche all'altro; era la regola.
Quando ebbe finito, stava per andarsene dalla stanza ma qualcosa le afferrò il polso e la costrinse a voltarsi verso la lettiga.
“Non dovresti sforzarti...” mormorò Reiko con la voce più dolce che potesse avere.
Takasugi la fissò, con l'unico occhio che gli rimaneva, e le fece una muta domanda solo con il suo sguardo olivastro.

Si... Quell'occhio... E' cieco. Mi dispiace.” gli disse mortificata “Yasushi ha fatto il possibile, davvero!”
Non ce l'ho con lui... E nemmeno con te...” tossicchiò il moro “Solo con una persona...”
“Chi ti ha fatto questo?”
Takasugi fissò negli occhi Reiko e prese fiato “Tu padre.”
Sentì la terra caderle da sotto i piedi “Ma che dici... Io non..” tentò di giustificarsi la ragazza, ma lui fu più veloce.
“Ti ho sentito, mentre ne parlavi con Yasushi...” spiegò Takasugi “Quel Shinji... Ci ha attaccato e purtroppo non sono riuscito a sconfiggerlo... Era davvero... Forte... Ma, d'altronde, che altro c'è da aspettarsi da un Tendoshu?” sorrise amaramente.
“Scusami...” mormorò Reiko mordendosi il labbro inferiore “Io...”
“Non l'ho fatto per te!” esclamò il samurai “Lui, ci aveva già attaccato... Anni prima, quando frequentavamo un'accademia samurai...” raccontò “E' per colpa sua, che io ho perso il mio maestro di spada!” sputò con l'ira.

Chi era il tuo maestro?” chiese la ragazza.
Si chiamava Shouyou.”










Salve! Scusate la lunghissima assenza, ma l'università è iniziata anche per me e mi trovavo un po' indietro con tutte le fic che sto cercando di proseguire. ^_^ Diciamo che questo capitolo fa riferimento al primo film di Gintama, che conosco diciamo a grandi linee e che ho voluto interpretare in questo modo... ho la sensazione che questo capitolo sia spoglio... Mmh! .-.

Comunque sia ringrazio sempre chi legge! =) Alla prossima!
Un bacione dalla Lu! :*








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