Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: _Kidagakash_    29/09/2011    4 recensioni
[STORIA IN REVISIONE, STORIA AGGIORNATA SUL PROFILO]
. L'ho iniziata per caso, infatti ho un debole spudorato per questa coppia!
Cit. V Capitolo: "Perchè non avrei dovuto accettare?" disse retorica la riccia.
Non voleva essere una vera e propria domanda, ma fu così che Draco la interpretò.
"Perchè tra i tanti casini che ho adesso, ho paura che tu abbia vinto la sfida, Granger".
Il cuore di Hermione, in quel preciso istante, mancò un battito.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Druella Black, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
oltre_ogni_previsione.html Chapter 8 - Il Ballo di Benvenuto


<< Oh Hermy, sei stupenda! Blaise rimarrà di stucco >> squittì Lavanda euforica, con sguardo malizioso.
Hermione le sorrise timidamente mentre si guardava allo specchio per sistemarsi l'abito.
Era davvero incantevole. Si diede una leggerissima mano di trucco e alzò i capelli, lasciando solo alcune ciocche ricadere ad un lato dell'acconciatura. Il vestito di un rosa tendente al lilla era spezzato a metà tra la gonna lunga e il corpetto morbido da una fascia viola. Dei graziosissimi volà le ricoprivano le spalle e balze simili – di un colore che andavano dal rosa al glicine al viola sfumato - coprivano la lunga seta della gonna. Sandali rigorosamente lilla ed altissimi.
<< Sei sicura che vado bene così? >> Non era per Blaise che aveva intenzione di vestirsi bene e sembrare bella. Era per lei. Per riscattarsi un po' da tutto quello che dicevano di lei. Ginny le sorrideva compiaciuta. Aveva fatto un bel lavoro. Nonostante Hermione fosse stata riluttante, lei aveva insistito. Non poteva presentarsi al Ballo in modo indecente.
Calì entrò di corsa, le guance arrossate, una piccola pergamena ingiallita tra le mani.
<< Stai scherzando, vero? >> le disse retorica con sguardo obliquo. Hermione sorrise nuovamente.
La mora le porse la piccola pergamena. << E' per te >> pronunciò atona.
Lavanda emise un gridolino sommesso. La riccia non potè fare a meno di chiedersi cosa fosse quella storia. La raccolse dalle mani di Calì, per poi aprirla.
Tutt'intorno ai bordi c'era un motivo intrecciato color oro, la pergamena era sottilissima e adornata da una calligrafia sottile ed elegante. Lesse velocemente.
<< Chi te l'ha data, Calì? >> chiese, alzando il capo di scatto.
<< Malfoy. Dice che ha già parlato con Zabini e che non sarà lui ad aspettarti alle scale >>
Presa dalla rabbia, Hermione strappò in due parti la pergamena lanciando un urlo disperato.
<< Lo ammazzo! Lo ammazzo, è deciso! Altro che ballo! >> urlava isterica, mentre Ginny, Calì e Lavanda si sedettero sul suo letto, divertite a guardare la scena. Hermione andava su e giù per la stanza pronunciando svariati modi per uccidere Draco Malfoy con le sue stesse mani, senza magia.
<< Gli farò vedere lo spirito di Salazar Serpeverde! Quel farabutto! Lo torturerò così tanto che mi implorerà di mettere fine alle sue sofferenze! >>. Fu tutto quello che le tre amiche le sentirono dire poco prima che la riccia sbattesse forte la porta del Dormitorio, uscendo.
L'avrebbe pagata quel Purosangue da strapazzo. Oh, si. Che si era fumato prima d'uscire? Come gli era saltato in mente? Ma stavolta era diverso. Lei era stanca di questo continuo disturbo da parte di Malfoy. Lo sapeva benissimo che lo faceva apposta per infastidirla, e ci riusciva benissimo.
Passando per la Sala Comune dei Grifoni diede una rapida occhiata all'orologio sul camino. Le 19 in punto. “Che tempismo” pensò.
Disse la parola d'ordine e la Signora Grassa la fece passare senza troppe smancerie. Quasi correva ormai. Il lungo corridoio era illuminato dalla luce ambrata del tramonto che filtrava dalle enormi finestre. Con la gonna appena stretta tra le mani, Hermione camminava a passo spedito. Non voleva che Blaise pensasse che lei non avesse voglia di passare del tempo con lui.
<< Mezzosangue, non ti facevo così stupida. >>
Hermione si arrestò di botto. Un ghigno malefico si dipinse sul viso perfetto. Era giunto il momento. Si girò in direzione della voce, camminò fino a quando la distanza del naso di lei non fu terribilmente breve da toccare quello del biondo. Dietro una colonna, in una piccola apertura della parete nascosta dall'ombra. Col palmo della mano, spinse il petto del ragazzo dai capelli platinati, facendolo sbattere al muro. Potè giurare di vedere un'espressione stupefatta sul viso di lui.

<< Non ho tempo da perdere con te ora. Ma ti ammazzerò con le mie mani appena al Ballo sarà messa la parola “fine”. E' una promessa. >> gli sussurrò guardando quegli occhi grigi e così dicendo, ripresa a camminare velocemente, fino ad arrivare alle scale
Blaise era lì, all'ultimo gradino ad aspettarla con un sorriso disteso sulle labbra. Indossava un completo nero, molto sobrio, abbinato ad una camicia bianco immacolato, appena sbottonata. Avrebbe potuto svenire. Blaise era sempre stato l'emblema della bellezza ad Hogwarts. Stuoli di ragazze gli facevano il filo ogni anno. Era sinceramente stupita che avesse invitato proprio lei, ma non se ne curò più di tanto. Hermione scese le scale elegantemente, esibendo un timido sorriso.
A qualche gradino di distanza, Blaise le tese la mano, che lei fece richiudere delicatamente attorno alla sua. Lei gli si avvicinò dandogli un leggero bacio sulla guancia, prima di guardarlo negli occhi profondi, color cioccolato.
<< Sei incantevole >> le sussurrò Blaise all'orcchio di lei, abbellito da uno splendido orecchino a forma di fiore con pietre incastonate, senz'ogni dubbio lilla.
<< Grazie >> pronunciò lei in un sibìlo. Era tremendamente in imbarazzo. Non sapeva come comportarsi ed era più che sicura che, con Blaise accanto, si sarebbe divertita.
Hermione non adorava le feste particolarmente, ma l'invito di Blaise le era parso così carino che non aveva potuto rifiutare. Senza dubbio, aveva accettato anche per fare ingelosire Ron, che dopo dei tira e molla aveva deciso che gl'importava di lei. Ma, caparbia com'era, la riccia aveva pensato che fosse troppo tardi.
Si diressero in giardino, molti studenti erano, proprio come loro, già usciti a prendere aria fresca tutti in tiro.
<< E' un peccato che non potremmo passare tutta la serata insieme >> constatò Blaise ad un certo punto. Hermione lo guardò con un un sopracciglio inarcato.
<< Che dici? Io devo solo aprire le danze con Malfoy. Nient'altro >> lo informò la Grifondoro con la punta del naso in alto.
Blaise sembrò pensieroso. Hermione si chiese se il furetto non fosse stato così meschino da rifilare all'amico una bugia. Inoltre non riusciva proprio a comprendere il perchè di tutta quell'insistenza...che si fosse fumato il cervello?
Chiacchierarono un bel po', Blaise sembrava davvero una persona adorabile, un Serpeverde decisamente umano.
<< Blaise, scusami, devo proprio chiedertelo. A parte il fatto che Salazar Serpeverde fosse fissato per questa cosa, perché voi Serpeverde siete fissati con la questione del sangue puro? >>
Hermione era un po' imbarazzata a dirla tutta, era come andare in giro e chiedere a qualcuno perché è un Mangiamorte o viceversa. E' una cosa poco delicata, maleducata e, soprattutto, sconveniente. Ma Blaise, anziché accigliarsi, le sorrise.
<< La “questione” del sangue puro >> cominciò il moro, mimando con le dita le virgolette << non è una cosa che sta a cuore a tutti, sebbene sia un pensiero molto popolare tra i ragazzi della mia casa. Personalmente, non mi sento affatto toccato da tutte quelle scempiaggini >> concluse spiegando.
Si, Blaise era decisamente un essere umano coi fiocchi. Bello, intelligente e sorprendentemente umano. Fecero una passeggiata parlando dei loro interessi e della loro vita fuori da Hogwarts. Non tanto strano da comprendere, ma Blaise disse che avrebbe messo la mano sul fuoco per sostenere la sua convinzione: Hermione passava troppo tempo sui libri. Lei invece sosteneva arduamente che il suo bighellonare con quegli scansafatiche di serpi che si trovava per amici, altro non era che una perdita di tempo ed un insulto al suo stesso intelletto.
Ad un certo punto un gufo le si piombò davanti, a mezz'aria, con una piccola pergamena legata alla zampa da un nastrino color porpora.
“ Se è di nuovo quel farabutto che cerca di rovinarmi la serata...” ma non fece nemmeno in tempo a congegnare una morte dolorosa per il Serpeverde che si rese conto che il messaggio non era della serpe.

Cara Signorina Granger, la informo
che il suo compagno per l'apetura delle danze
la aspetta all'entrata della Sala Grande
insieme agli altri prefetti.
Non si attardi
Minerva McGranitt”

<< Quel Furetto della malora! >> ringhiò tra i denti la riccia.
Blaise, che aveva dato uno sguardo alla pergamena, la guardò tra il perplesso e il divertito.
<< Non mi sembra che abbia fatto qualcosa di male >> tentò il moro.
Non aveva fatto nulla di male? Era uno scherzo?
<< Quando si tratta di Malfoy, è sempre colpa sua >> spiegò infuriata, mentre Blaise, stavolta, aveva lasciato spazio sul suo viso solo all'espressione divertita.
<< Devo andare ora, Blaise. Ci vediamo dopo >>. Lo lasciò con un sorriso smagliante e un bacio sulla guancia.
Come la McGranitt aveva scritto nel bigliettino, Malfoy era proprio all'entrata della Sala Grande, vestito di tutto punto.
Lui la guardò con intensità, così tanta che Hermione arrossì, senza riuscire ad evitare di chiedersi se avesse qualcosa che non andava.
Draco non aveva nemmeno notato quanto lei si fosse preparata per quell'evento per niente privo di frivolezze. La poca luce che filtrava nei corridoi poco tempo prima aveva praticamente nascosto quella che sembrava una splendida visione.
Solo quando si accorse del viso sfigurato in una smorfia di disgusto e rabbia e i passi spediti farsi vicini, realizzò che quella non poteva che essere la Granger. Incavolata nera.
Certo, - dovette ammettere a se stesso – che era stupenda. Avrebbe pensato che fosse una Veela di Beuxbatons se non avesse saputo chi era. Scosse la testa come a scacciare i pensieri che s'insinuavano nella sua mente. Pensieri del tutto inappropriati, s'intende.
Ma la visione venne coperta da una frustata di capelli rossi. La Weasley femmina. Maledetta. Lei e tutti i Weasley. Li odiava tutti. Indegni di magia tanto quanto i Babbani.
<< Herm, Ron ti ha cercato ovunque! >>. La rossa parlò con le gote rosse e il fiato corte, arrivò come una furia. Il bel viso di Hermione abbandonò i tratti freddi e tesi, tenendo sempre il mento alto.
<< Che succede?... No, aspetta. Non mi interessa. Sono giorni che non mi parla. Non ho alcuna intenzione di vederlo >> spiegò la riccia con le labbra strette.
<< Ti prego, fallo per me. Ho combinato un guaio e non sono capace di rimediare >> piagnucolò Ginny. Inutile dire che Hermione la guardò sospetta. Ginny non utilizzava mai quel tono. Se non era tutta una farsa, allora l'aveva veramente combinata grossa.
<< Mezzosangue, che si fa? >> chiese Malfoy spazientito, portandosi le braccia al petto.
Hermione s'era totalmente dimenticata della presenza “regale” che il Serpeverde le stava concedendo.
<< Fremi al pensiero di stare con me? >> gli rispose con lo sguardo affilato. Certo, non che fosse impazzita, ma se il cercatore verde-argento avesse davvero creduto di poterla interrompere quando parlava con un'amica – a dire il vero, quando parlava in generale - , si sbagliava di grosso.
<< Stai delirando, Granger >> rispose a tono il biondo, passando una mano tra i crini platinati, un gesto così maledettamente sensuale.
Solo in quell'istante Hermione si rese conto che ciò che indossava il bel Serpeverde. Aveva uno smoking color antracite di ottima fattura, un'immacolata camicia di raso bianca con i primi bottoni lasciati aperti, scoprendo la pelle diafana e i capelli insolitamente privi di gel . Era da infarto. Ecco, considerazione fuori luogo.
Hermione borbottò qualcosa che si avvicinava a “va a farti fottere” e subito tornò a guardare Ginny.
<< Che sia una cosa veloce >> l'avvertì << il mio cavaliere è già tutto pronto... >> pronunciò con voce adorante e mielosa a Ginny, facendo comparire con quelle parole un ghigno schifato sul volto di Malfoy.
<< Attendimi, oh mio prode accompagnatore. Sarò di ritorno prima che cali il sole! >> cantilenò Hermione rivolgendosi al biondo, fingendosi una dama medioevale. Con una ristata si allontanò trascinata da Ginny, lasciando il biondo Serpeverde con un espressione letteralmente basita sul volto.
<< Me lo farò dire cosa si fuma. Theo ne sarà felice. >> mormorò a se stesso. Ma lo shock aveva lasciato il posto ad una sensazione sgradevole. L'aveva scaricato di punto in bianco! Lui era stato scaricato! Draco Malfoy! La stizza che gli prese fu tale che per puro nervosismo, quando una carina Tassorosso dai capelli ramati gli passò davanti la afferrò per un braccio per attirarla a sé e baciarla. Mentre la ragazza si scioglieva come burro – perché tutte lo facevano - , ne approfittò per andare al gigantesco portone a fumare una sigaretta, aspettando, suo malgrado, la Grifondoro.
Purtroppo non c'era altra soluzione. La McGranitt era stata chiara a riguardo. Se qualcuno si fosse ribellato alle sue decisioni, o avesse aperto il ballo con qualcun altro o peggio, l'avesse rovinato, si sarebbe trovato la media bassa, venti punti in meno e nei guai fino al collo. Salazar, quanto odiava quella Mezzosangue della malora!

I passi risuonavano forti nel corridoio vuoto, poco lontano dalla Sala in cui si sarebbe tenuto il Ballo. Ginny la trascinò in un'aula in disuso.

<< Ecco. Lo vedi, è assurdo! >>.  Ginny, mentre erano di strada, le aveva raccontato del guai che aveva combinato. Le dispiaceva per il fratello – cosa trovata strana da molti – che era costretto ad indossare un abito decisamente ridicolo. Sarebbe stato un suicidio sociale presentarsi conciato in quelle condizioni, a detta della rossa. A questo proposito, lei si era offerta per dare dei ritocchi qua e là al completo del fratello per farlo sembrare più appropriato possibile. Dopo i suoi incantesimi, però, non lo era affatto, constatò Hermione che sapeva perfettamente al “suicidio sociale” di chi si riferisse . Quello di Ginny, ovviamente. La bruna non poté far altro che trattenere una risata, masticando un “ciao Ronald” di straforo, mentre gli passava accanto per verificare il danno. Era sconvolgente quanto Ginny avesse pasticciato su Ron. Merletti, che probabilmente avrebbero dovuto sparire, spuntavano come funghi su ogni centimetro del colletto, quasi soffocando Ron. Hermione si chiese seriamente se valeva la pena aiutarlo, perché – a detta sua – vedere il rosso soffocare sarebbe stato uno spettacolo terribilmente delizioso. Ma s'impose di non utilizzare il buon senso. Il che, era tutto dire.
<< Ok, non ci metto niente. E' un gioco da ragazzi >> disse infine, decisa a sistemarlo per bene.
Con alcuni incantesimi riuscì a trasformare lo stato pietoso di Ron in qualcosa di eccezionale. Sembrava quasi attraente. Il pomposo colletto pieno di merletti era scomparso e anche quella specie di cappotto di velluto rosso aveva fatto la tessa fine. Uno smoking nero con i bordi rosso-dorati e una camicia bianca dai bottoncini dorati avvolgevano il corpo dell'ultima prole maschile della famiglia Weasley. Ginny rimase stupefatta. Ron, guardandosi da ogni angolatura, stentava a riconoscersi.
<< 'Mione, sei mitica! >> asserì Ron totalmente ammirato, esibendosi in un gran sorriso.
<< Non me lo ricordare... >> sbuffo lei, portando lo sguardo sugli occhi furbi della rossa << Ginny, io vado. Non ho intenzione di sorbirmi la McGranitt, ora che il mio lavoro è finito. Ci vediamo dopo. >>
<< Si, grazie Herm >> sospirò la rossa, con lo sguardo di chi la sa lunga. Con un cenno della mano, Hermione salutò anche Ron, e così filò via. Era pronta ad essere schiantata non appena fosse stata nel campo visivo di Malfoy, ma non se ne preoccupò molto. Era una strega abile, o no?
<< Sono pronta, andiamo >> esordì lei, guardando con disgusto la sigaretta – ormai quarta – di Malfoy.
<< Non credo che possa mai ricapitare, e sinceramente spero con tutto il mio cuore che non accada, ma ti avverto: la prossima volta che mi scarichi pagherai un sorte decisamente brutale >> la minacciò il biondo platinato. Hermione era paralizzata dallo stupore, così tanto quanto era grande la sua voglia di scoppiare a ridergli in faccia. Non avrebbe scommesso nemmeno uno zellino per sentire quelle parole uscire dalla bocca di Malfoy.
<< Per la tua, e soprattutto mia, fortuna, dopo questo ballo non avrò più niente a che fare con te. Perciò, rilassati. Potrei pensare che ci tieni a stare in mia compagnia >> le sibilò all'orecchio mentre col braccio sotto il suo, si avviavano a quello stramaledettissimo ballo.
Malfoy evitò di commentare. Erano maledettamente vicini agli altri studenti che li guardavano stupiti, mentre entravano con fare elegante nella Sala Grande.
Una festa piena di frivolezze. Decisamente ciò che non ci voleva per Hermione. Non è nemmeno necessario dire che Draco adorava i balli solo per rimorchiare qualche oca giuliva che gli moriva dietro. Hermione dovette ammettere a se stessa di essere un po' in imbarazzo. Non era Malfoy ad imbarazzarla quanto il fatto che dovesse ballare davanti a tutti. Con Viktor, il quarto anno, si era sentita di più a suo agio. Malfoy posò una mano sulla sua schiena seminuda, toccando la morbida e candida pelle di lei, poggiò la mano della Mezzosangue sulla sua spalla per poi congiungere le mani libere di entrambi.
<< Vedi di non pestarmi i piedi, capito? >> l'avvertì il biondo.
Lei, in tutta risposta gli rivolse un finto sorrisetto. Ma perché la musica non accennava a partire.
Con grande stupore, Blaise li avvicinò.
<< Hermione, scusa ma mia cugina piccola è senza cavaliere. Perdonerai la mia manchevolezza? >> chiese lui con uno sguardo decisamente tenero. La riccia non poté dire nulla se non: << Figurati, Blaise! >>, ma in cuor suo, voleva ammazzarlo.
Il moro li lasciò rapidamente mentre Malfoy rideva senza un apparente motivo.
<< Che diamine hai da ridere? >>
<< Tu fai ridere. Credevi davvero che dopo aver passato del tempo con te, Blaise non aprisse gli occhi? Ingenua! >>
Ma la musica partì. Le danze si aprirono con una musica delicata, un po' lenta ma d'effetto. Ottima per aprire le danze. Ed Hermione non perse occasione di schiacciargli il piede col tacco alto al primo passo.
<< Sarebbe opportuno, mia cara Serpe, che tu stessi in silenzio. Sai, parlare mi distrae e potresti fare brutta figura >> spiegò con finta preoccupazione.
Malfoy, in tutta risposta, le fece fare un paio di piroette decisamente troppo veloci, disorientandola appena. Ma la Grifondoro, invece di inveire contro il furetto, gli sorrise.
<< Vedi Malfoy, non mi interessa se Blaise non può essere il mio cavaliere stasera, non mi interessa che tu cercherai di rovinare questa serata anche solo con la tua stupida e presuntuosa presenza piena di alterigia. Non mi rovinerai la serata. >> gli sussurrò all'orecchio con un sorrisetto compiaciuto. Se l'era promesso, soprattutto l'aveva promesso ai suoi amici. Avrebbe evitato di rovinarsi la vita da sola per via del suo essere schizzinosa.
Soddisfatta della sua uscita, ballò a testa alta, guardandosi tutt'intorno. Perché gli studenti non ballavano? Le danze erano state aperte! Le espressioni che aleggiavano sulle facce degli studenti erano delle più svariate. Alcuni erano meravigliati, altri disgustati – qualche Serpeverde, senza alcuna eccezione fatta per Pansy Parkinson – altri ancora, invece, sembravano non aver mai visto coppia più perfetta. Hermione si voltò di scatto verso Malfoy, rendendosi conto che lui la stava guardando. I loro occhi rimasero a fissarsi per un po', gli sguardi incatenati.

“Si, devo essere fuori di testa.” pensò. Eppure non poteva evitare di pensarlo. Quando Hermione era intenta a guardarsi in giro, lui non poté far altro che ammettere a se stesso che i suoi occhi erano bellissimi. Assomigliavano vagamente a quelli della madre.
<< Che hai da guardare, furetto? >> chiese lei di punto in bianco.
<< Niente. Non ti stavo nemmeno guardando. >> rispose lui, guardando appena dietro di lei. Silente aveva appena teso la mano per prendere quella della McGranitt e trascinarla al centro della sala. Lei lo fissò con un cipiglio perplesso. Era ovvio che si chiedesse se fosse impazzito o meno. Optò per una terza opzione. Era ubriaco. Marcio.
<< Granger, comunque, non ho intenzione di sprecare il mio tempo e la mia brillante mente superiore per trovare un modo per rovinarti la serata.  Non sei degna di tanta attenzione >>

   Hermione non poté far altro che indispettirsi.
<< Ti pare che io abbia voglia delle tue attenzioni? >> lo schernì lei, guardandolo dall'alto in basso per poi tornare ai suoi occhi ghiacciati.
Il biondo Serpeverde si strinse nelle spalle, per poi sfoggiare un ghigno di compiacimento.
<< Be', tutte lo vogliono >> rispose divertito.
La cosa divertente era che se ne dicevano di tutti i colori, si lamentavano del fatto che avevano dovuto aprire le danze quando si odiavano così tanto, che non sfiorò a nessuno dei due l'idea che le danze erano aperte già da un bel pezzo.
<< Sei patetico, Malferret >> commentò schifata.
<<  Grazie Granger, sei insolitamente gentile >> frecciò lui ironico.
Entrambi si persero nello sguardo dell'altro. Draco non potè smettere di pensare quanto fosse dannatamente bella in quell'abito. Quanto fosse dannatamente bella e basta.
Le fece fare un giro per evitare di perdersi troppo in quello sguardo che gli davano l'impressione di essere due profondissimi pozzi d'acqua dorata.
Sentiva perdere tutto il raziocinio e l'autocontrollo impostosi in tutti quegli anni, anni di duro lavoro e sacrificio. Voleva essere impulsivo, ma ogni volta che sentiva la voglia di fare qualcosa, riusciva subito a bloccarsi, a concentrarsi e a comandarsi a bacchetta da solo. Sapeva che non avrebbe dovuto fare nulla di stupido o se ne sarebbe pentito.
<< Di un po' Granger, hai saputo più nulla di quella scommessa di cui mi parlasti? >> chiese di punto in bianco.
Lei, guardinga, fece un cenno d'assenso. Non aveva la più pallida idea di dove volesse andare a parare il biondo.
<< Si. Pare che io sia la favorita >> azzardò, lievemente soddisfatta della risposta che gli aveva rifilato.
<< Sai vero, che non potrei mai crederci? >> la schernì abbassando il volto per guardare appieno i suoi occhi.
Hermione, decise così di dimostrargli che, se voleva, era capace di tutto.
<< Ti va di bere qualcosa? >> cambiò discorso lei, attraversando la pista da ballo con la mano di Malfoy nella sua.
Era ovvio che lui non ci capisse nulla. Sembrava impazzita. Si aspettava che lo maledicesse, che gli rifilasse più della solita battutaccia. Invece, così, le era venuta sete!
<< Sei strana forte, Granger >> decretò lui, cercando di stare al passo della riccia. Ma per la prima volta, stava agendo d'impulso senza macchinare niente. Non l'aveva rifiutata per mantenere l'aria gelida e austera come al solito. La stava seguendo, perchè lo voleva. E la lieve sensazione di libertà che gli pervase il corpo gli piacque.
<< Allora? >> chiese lei gurdandolo. Erano arrivati al tavolo del buffet. C'era di tutto. Stuzzichini di ogni genere, pollo, patate, zuccotti, dolcetti farciti con ogni cosa possibile, tante bevande. Ogni bendidio. Malfoy inarcò un sopracciglio. Si chiedeva se facesse sul serio quando lei guardò il tavolo e poi lui.
<< Non pensarci nemmeno. Non sono mica il tuo fidanzatino! >> sbottò indignato.
<< Che cavalleria >> frecciò Hermione sarcastica con tono strascicato. Prese due bicchieri di punch e ne porse uno a lui, che stranamente lo raccolse senza troppe moine.
La musica era appena cambiata. Una band fece capolino sul palco ben allestito. "The L way" dicevano di chiamarsi. Un gruppo decisamente fuori di testa, ma bravi. Lei ondeggiò a ritmo di musica sotto lo sguardo attonito di lui.
<< Che c'è? >> chiese in risposta allo sguardo di lui.
<< Cosa stai facendo, con esattezza? Devo chiamare il san Mungo? Ti senti male? >> In realtà lei si muoveva bene. L'aveva sempre immaginata come un pezzo di legno. Frigida, senza curve e incapace di compiere un movimento sensuale. Ma Draco non sapeva che stava per sbagliarsi.
<< Ma quanto sei spiritoso stasera. Credo di dover portare te al San Mungo >> obiettò lei mentre continuava a muoversi.
<< Oh! Potevi dirlo subito, Granger! Con questa specie di movimento vorresti sedurre qualcuno? >> chiese tra il sarcastico e il divertito.
Strano a dirsi, ma Hermione non ne aveva la più pallida intenzione. Ma le luci che si spegnevano ad intermittenza, scure e impenetrabili, e il punch rendevano tutto più credibile. Le bollicine le solleticavano il palato, il freddo di quel liquido rossastro le ghiacciava la mente, lo stomaco, la gola, la bocca, le labbra. E fu un impulso. Così, all'improvviso. Senza nemmeno pensarci e senza nemmeno rendersene veramente conto. Fece una risatina roca, posò il bicchiere e si avvicinò al volto del biondo Serpeverde. Quasi non lo vedeva nemmeno, tanto la luce era scura. Fasci di luce blu, violetto, rosso, le candele del soffitto erano spente. Incatenò lo sguardo di lui al suo per alcuni istanti, come ipnotizzarlo e poi con la punta della lingua gli sfiorò le labbra. Nemmeno il tempo di sorridergli maliziosa per notare lo sguardo sorpreso di lui che si voltò per andare via. Non era nemmeno resa conto di quel che aveva fatto, non ci aveva pensato due volte. L'aveva fatto e basta perchè sapeva che di tanto in tanto ci si deve abbandonare agli impulsi che il nostro corpo reclama a gran voce.
"E ora? " si chiese lei in preda al panico e in balìa della paranoia. Si sentiva stupida, ma non avrebbe mai dato a lui la soddisfazione di dirle che non era capace di essere femminile e sensuale. Non se lo voleva lei. Uscì velocemente dalla Sala Grande e salì le scale. Una volta in cima si voltò. Tempesta. Grigio tempesta. Fu quello il colore che vide prima di sorridere compiaciuta e sparire dietro la parete che portava al dormitorio. Un lampo di trionfo le attraversò gli occhi. Aveva intrigato Draco Malfoy.




˜– s —™ ˜– s —™ ˜– s —™ ˜– s —™ ˜– s —™
Spazio dell'autrice
Questo capitolo è decisamente lungo. Un po' è voluto, ma non mi aspettavo di scrivere così tanto XD
Come avrete notato, Hermione è un po' diversa dal solito. In molte Dramione l'ho vista mancare d'iniziativa e perdersi nel pudore (vergogna è un termine troppo grande ( non si è mica drogata! XD ). Questa volta invece l'ho voluta così. Ovviamente non perderà tempo a rimuginare su come ciò sia potuto accadere, ma ci risparmiamo le massime per i tempi duri XD
Spero sinceramente che il capitolo vi sia piaciuto!
Ora passiamo ai ringraziamenti :D
leviosa_01: ti ringrazio per i complimenti e spero vivamente che questo capitolo ti sia piaciuto!
Melibz: ciao Melissa! Sono contenta che la mia ff ti piaccia :D E' un immenso piacere! Come noterai in questo capitolo, Blaise ha dovuto lasciare Hermione tra le braccia di Draco ( nel vero senso della parola XD )...chissà se rivendicherà un altro appuntamento... Spero tu continui a segure la storia ;D
InsopportabilmentePerfetta: anche qui Draco stava per ferire Hermione ma lei lo ha anticipato, lasciandolo letteralmente senza parole... che dici, avrà fatto bene? :D
Detto ciò, ringrazio tutti coloro che seguono/preferiscono/ricordano/ la storia. E' un onore! In occasione di questo capitolo, vi lascio una foto dei protagonisti...Spero di aver descritto in modo adeguato il vestito perchè è questo XD Loro non lo sanno, ma si sono lasciati scappare anche qualche sorriso...e si vede!
Un bacio e al prossimo Chap!
Vale ^^

Granger and Malfoy at the Welcome Ball
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: _Kidagakash_