Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: LaRose    22/10/2011    4 recensioni
La guerra contro l'Oscuro Signore è finita: è solo passato ormai, solo un ricordo. Ma Voldemort è davvero 'solo un ricordo'? Harry è davvero riuscito a sconfiggerlo? Forse c'è qualcosa che lo mantiene ancora in vita,qualcosa di più malvagio degli Horcrux, qualcosa che persino Silente non aveva previsto ...
E' una fanfic che comprende sia la nuova che la vecchia generazione, mirata a continuare l'Opera della Rowling discostandosi il meno possibile tanto dalla trama originaria quanto dal suo stile. Spero di essere all'altezza e soprattutto che vi piaccia ^.^
Commentate se non volete incorrere nella MIA Maledizione!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 3

Hogwarts.

 

Albus non ci poteva credere. Semplicemente non poteva.
Non poteva pensare che il lago che stavano attraversando, il polipo gigante che muoveva suadente i propri lunghissimi tentacoli sotto di loro, il prato verdissimo che li aspettava sull’altra sponda né tantomeno l’antichissimo castello che li sovrastava potessero essere veri. Certo, aveva sempre dato per scontata la loro presenza, in un angolo remoto del proprio mondo, ma non era abituato a sentirli così vicini, reali. Eppure c’erano, erano lì davanti ai suoi occhi, e lui poteva toccarli con le sue mani, attraversare con i suoi piedi il grande prato e varcare con gli stessi il portone del castello mentre le stelle iniziavano a spuntare nel cielo violetto. Tuttavia, quando fu finalmente con i suoi compagni nell’Ingresso, tutto ciò che lo circondava iniziò a sembrargli molto più reale … a partire dalle flebili figure argentee che veleggiavano sopra di loro.
Jane, che era accanto a lui, trasalì ammirata.
“Mi scusi” chiese con voce flebile quando un fantasma con la gorgiera l’attraversò (Al non avrebbe saputo dire se il tremore era causato dal gelo che l’aveva investita o dalla forte emozione). “Mi scusi, lei è per caso Sir Nicolas de Mismy-Porpington?”
“Chi mi desidera?” chiese il fantasma mandando lo sguardo da una parte all’altra a mezz’aria.
“Hmm, quaggiù!” esclamò Jane schiarendosi la gola e arrossendo leggermente.
Il fantasma abbassò lo sguardo sulla ragazza, con aria parecchio compiaciuta.
“Si madama, sono io, per servirla!” esclamò in tono pomposo. Poi, con la massima serietà, si abbassò in un profondo inchino togliendosi dal capo il cappello piumato facendo così ricadere da un lato la testa mezzo staccata dal corpo argenteo.
Alcuni dei nuovi studenti si lasciarono andare ad un “Oooooh!” impressionati, altri si fecero sfuggire dei “bleah!” disgustati … uno soltanto sbruffò apertamente.
Tutti si voltarono all’istante verso Scorpius Malfoy.
“Si può sapere che cosa non ti va a genio nel mio inchino?” chiese Sir Nicola, piuttosto risentito, abbandonando il tono pomposo.
“Oh nulla” fece Malfoy, con un sorrisino malizioso “ sennonché …”
“Sennonché … ??”
“Sennonché ti lamenti tanto perché non puoi far parte di quella caccia dei senza testa o che so io e poi ti vanti tanto della tua mezza decapitazione” concluse Scorpius.
“Mah-mah … bhe io … insomma, non è che io  mi vanti è solo che …” annaspò Sir Nicolas, con le guance che gli si facevano di un grigio più scuro, mentre il ragazzino si appoggiava con un ghigno beffardo ad uno delle pareti di pietra.
“Non dargli retta, Nick” disse Albus forte, in modo che tutti potessero sentirlo. “Lo sanno tutti che i Malfoy sono abituati a sparare un mucchio di bugie solo per mettersi in mostra”.
Un brusio d’assenso corse tra la folla di alunni, rendendo chiaro a tutti che i Malfoy non erano più ben accetti neppure tra quelli della loro risma. Solo Jane, Rose e lo stesso Scorpius rimasero in silenzio: la prima troppo imbarazzata, la seconda troppo impegnata a lanciare occhiatine indignate a suo cugino e il terso troppo immerso nei suoi pensieri per parlare. Anzi, quest’ultimo sembrava non essersi neppure accorto della frecciatina lanciata alla sua famiglia. Prima che se ne accorgesse, comunque, la porta della Sala Grande si aprì un poco per lasciar passare a fatica un vecchio e grosso mago vestito di un velluto verde acido che dava nell’occhio.
“Oh … bene ragazzi” disse in tono benevolo, quasi sorpreso e spaventato di trovarsi davanti a tanta gente. “Siete già tutti qui … bene, bene, bene … che ne dite di seguirmi nella Sala Grande? Io vi metterò in testa il Cappello Parlante che vi smisterà nelle Case, d’accordo?”
I ragazzi, ammutoliti dalle innumorevoli emozioni che contorcevano loro lo stomaco, si sistemarono in una fila ordinata dietro al vecchio mago.
“Oh, quasi dimenticavo” disse quello voltandosi un attimo davanti alla porta della Sala Grande. “Io sono il vostro vicepreside, il professor Lumacorno”.
E poi entrarono.
 

“E’ per magia che somiglia al cielo di fuori!L’ho letto in Storia di Hogwarts!” mormorò Jane tutta eccitata, mentre passavano sotto il soffitto trapunto di stelle.
Al aveva l’impressione che aspettasse di dirlo da tutta la vita. Avrebbe sorriso, se solo avesse sentito di avere ancora una bocca e un viso.
Al non si guardò attorno (vedere i visi curiosi degli altri studenti lo avrebbe solo reso più nervoso, lo sapeva), puntò invece lo sguardo direttamente sul vecchio sgabello a quattro gambe che Lumacorno stava posizionando di rimpetto alla scolaresca. Sopra allo sgabello stava il cappello più vecchio e consunto che Albus o chiunque avesse mai visto.
Nessuno o quasi si sorprese quando sul Cappello Parlante si aprì uno spacco laterale simile a una bocca, tramite il quale il vecchio cappello da mago iniziò a cantare:



Una volta  e una sola
Ogni anno mi reclama la Scuola
Fondata dai quattro più grandi maghi
Che mai abbian congiunto in patto le nobili mani
E io c’ero, ero tra loro
Posato sul capo del fier Grifondoro!
Ammetto di esser tra voi il più vecchio bacucco
Ma voi ancor mi invocate, perché usi il mio trucco:
A me solo è affidato il gravoso dovere
Di decider di ognuno a che Casa appartenere
A Corvonero i più saggi e sapienti,
Che più tra tutti san cogliere gli insegnamenti
Buoni e giusti, che sian messere o dama,
Tutti per sé Tassorosso li reclama
Astuti e ingegnosi , che hanno alta la mira
Se puri di sangue Sepreverde li ammira
Grifondoro in fine non è da meno
E accetta soltanto chi ha il cuore fiero
Pertanto, miei giovani , venite all’istante
E mettetevi in capo il Cappello Parlante!

 

 
La canzone del Cappello fu accolta da un fragoroso scroscio di applausi, ma Albus quasi non lo sentì. Era nervosissimo, e non sentiva per nulla di avere ‘il cuore fiero’ in quel momento. Quando chiamarono gli altri ragazzi,non prestò la benché minima attenzione allo smistamento, finché …
“Laurence, Jane!” chiamò il professor Lumacorno. Albus alzò lo sguardo sulla ragazzina che, rossa come un gambero, stava avanzando barcollando verso il Cappello. Quando cadde a metà ei gradini il tavolo dei Serpeverde esplose in un boato di scherno, ma neppure alcuni delle altre case poterono trattenere un risatina; Jane tuttavia non sembrò badarci e continuò la sua marcia verso lo sgabello. Quando arrivò e il vicepreside le mise in capo il Cappello Parlante (che le copriva abbondantemente gli occhi) lanciò un piccolo strillo di eccitazione.
“Grifondoro!” urlò poco dopo il Cappello Parlante e Jane, dopo averlo riconsegnato a Lumacorno, si andò a sedere tra i membri urlanti della sua Casa, con un sorriso che gli andava da un orecchio all’altro.
Anche Lucy Lewis fu smistata tra i Grifondoro, mentre Sandy Lennon e Mark Loucer finirono tra i Tassorosso.
‘Malfoy, Scorpius’declamò poi Lumacorno.
Mentre il ragazzo, magro e alto per la sua età, percorreva senza guardarsi attorno la breve distanza che lo separava dal Cappello Parlante un sonoro brusio si diffuse nella sala.
“Grifondoro!”  decretò il logoro cappello non appena sfiorò i capelli biondissimi del piccolo Malfoy.
Il brusio divenne un boato, ma, senza scomporsi, Scorpius si tolse il cappello e, con le mani in tasca, si andò a sedere al tavolo della sua Casa. Nessuno dei Grifondoro, tuttavia, sembrava volerlo come vicino per nla cena, e i posti accanto a lui rimasero vuoti.
Un Malfoy in Grifondoro? Se poteva accadere una cosa del genere, cosa avrebbe impedito a un Potter – persino un Potter che aveva come madre una Weasley – di finire in Serpeverde? Albus deglutì.
Non si era ancora calmato del tutto quando Lumacorno chiamò il suo nome. Avanzò verso lo sgabello cercando di darsi un contegno, ma non era semplice quando non riusciva a sentire nient’altro che il suo cuore che batteva all’impazzata dentro al petto.
L’ultima cosa che vide prima che Lumacorno gli calasse il Cappello Parlante sugli occhi furono James, Fred e Lorcan che si sbracciavano – non avrebbe saputo dire se per salutarlo o per fargli gestacci.
Poi, il buio.
“Un altro Potter …” sussurrò dopo un attimo una vocina, facendolo sobbalzare leggermente.
“Ehm, si” pernsò, nervoso.
“Scommetto che vorresti essere smistato in Grifondoro, eh?”
“Si … se non è un problema”
“E’ una nobile Casa, non c’è dubbio, ma sei sicuro che quel che va bene per la tua famiglia vada bene anche per te?” chi chiese la vocina.
“Si!” pensò Al, forse un po’ troppo in fretta.
“Ma tu sei diverso da loro … sei un ragazzo ambizioso, giusto?  c’è molto qui dentro, e Serpeverde …”
“No, Serpeverde no, ti prego!” pensò Al disperatamente “Ti prego, ti prego, ti prego non Serpeverde. Io non posso, non voglio essere un Serpeverde. E non è solo per la mia famiglia, è perché io non sono come loro: è vero, sono ambizioso, più ambizioso dei miei cugini e dei miei fratelli, ma non metterei mai la mia ambizione davanti alla mia famiglia, ai miei amici … non lo farei mai! Io non sono una serpe …”
“Bè, si vedrà. Per ora … Grifondoro!”
Albus tirò un profondo sospiro di sollievo, si tolse il cappello e corse fra quelli della sua Casa.
 Suo padre aveva ragione.
“Prewett, Penny … Corvonero!”
“Pucey, Edwin … Serpeverde!”
“Terrence, Tor … Serpeverde!”
“Torquil, Vanessa … Tassorosso!”
“Weasley, Rose … Grifondoro!”

Mentre Rose si sedeva accanto a lui, Albus non poteva proprio smettere di sorridere.
Era a Hogwarts, era tra i Grifondoro, con la sua migliore amica, e stava per gustare una delle tanto celebrate cene nella Sala Grande: dopotutto, quello prometteva di essere un anno sereno e stupendo.

Non sapeva ancora quanto si stava sbagliando.



 

L'angolino dell'autrice :)

Eccomi qui, 
di nuovo a rompervi le scatole xD
Devo ammettere che non trovo questo capitolo il più riuscito
quindi non frenate gli insulti, sono masochista :D
Detto ciò, piaciuto lo scherzetto?? 
Avevate già capito dove sarebbe finito Scorpius o sono riuscita a sorprendervi?
Beh, fatemelo sapere e, se non vi spiace troppo, continuate a seguirmi :)
Nel frattempo un abbraccio e un grazie a 
Champagnesupernova
, FloxWeasley e LunaticaLove 
per il prezioso appoggio :)
 Al prossimo capitolo (spero!),


LaRose
 


 

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: LaRose