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Autore: SwallBeth    25/10/2011    2 recensioni
In questa fanfiction non ci sarà un Harry Potter pronto a salvarci dal male e dal Signore Oscuro. Non ci saranno i suoi fedeli amici Ron e Hermione ad aiutarlo. Questa è la volta della gente normale, della gente comune. Siete sicuri di essere solo babbani? Sicuri che non sia tutto vero? Dopotutto, ricordatevi che c'è un po' di magia dentro ognuno di noi e questa volta non sarà solo un semplice sogno.
Bacchette alle mani, streghe e maghi!
Genere: Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Lo strano rumore.



Apro la porta senza neanche prendermi il disturbo di richiuderla.
Sam, maledizione. Hai scelto decisamente il momento meno opportuno per uscirtene di casa!
Percorro il vialetto accanto la strada; l’aria è gelida.
Mi stringo nelle spalle, camminando lentamente e guardandomi intorno. Giro la testa, a destra e a sinistra; allo stomaco la sensazione di quando sai che sarebbe meglio non andare da quella parte, che sarebbe meglio tornare indietro, al sicuro.
Ma posso fare altrimenti? No.
Vado ancora avanti. Aumento il passo, svoltando e imboccando la strada principale, anch’essa deserta.
Sento dei passi dietro di me.
Un brivido mi percorre tutta la schiena. Concludo l’ultimo tratto a grandi passi, quasi correndo, finché non vengo bloccata da un mano che mi stringe il braccio.
-Beth!-
-Maledizione Marc!- Sussurro spaventatissima. Accanto a lui, Luke.
-Dobbiamo trovarla.- Dice quest’ultimo; la sua mano è fasciata stretta con lo stesso tovagliolo di prima.
-Certo che dobbiamo.- Rispondo, continuando a guardarmi intorno. -Ho paura ad andare avanti. Ho una brutta sensazione.-
Marc mi prende la  mano, stringendola alla sua; guarda dritto davanti a sé, scrutando l’ambiente. -Non preoccuparti. Vieni, andiamo.-
Riprendiamo a camminare. Vorrei urlare un “SAM MALEDIZIONE, ESCI FUORI!”
Ma so anch’io che non sarebbe una buona idea. La sto praticamente già dando in pasto a qualche Dissennatore, o nelle grinfie di qualche Mangiamorte.
-Andrà tutto bene Beth, davvero. Stai tranquilla.- Mi sussurra Marc.
Continuiamo ad andare avanti; controlliamo piazze, parchi, viali e cortili. Niente.
Mi blocco all’improvviso rigirandomi verso loro due, i miei occhi sbarrati.
-Dov’è Dannie?-
-Tranquilla, è con la madre di Sam.- Risponde Luke, affacciandosi in un vicolo secondario.
-La madre?! E’ tornata a casa? Vi ha chiesto di Samantha? Cose le avete risposto?!-
-Calmati!- Luke mi prende dalle spalle. -Le ho detto che era uscita con te e che noi vi stavamo per raggiungere. E’ stato più difficile spiegarle chi fossimo io e Marc che mentirle sulla figlia.-
Lo guardo preoccupata. -Okay.- Rispondo. Mi allontano, continuando a guardarmi intorno e senza spiccicare parola per qualche minuto.
Fino a quando un rumore non interrompe le nostre ricerche.
 
Toc … toc … toc …
 
Ritorno indietro, aggrappandomi alle braccia di Luke e Marc.
-Cosa diavolo è?- Domando con un filo di voce.
Indietreggiamo. Subito ritorniamo avanti. Cosa dobbiamo fare?
-Basta, muoviamoci.- Luke prende l’iniziativa.
Facciamo qualche passo; superiamo il primo viale. Niente.
Il secondo. Lo stesso.
E intanto il rumore aumenta.
 
Toc … toc … toc …
 
La strada è chiusa. Alla nostra destra un solo sbocco. Ci guardiamo tra noi, preoccupati.
Stiamo praticamente andando nelle braccia di qualsiasi cosa produca quel rumore, e non penso sia qualcosa di buono.
 
Toc … toc … toc …
 
Ci giriamo contemporaneamente verso il vicolo cieco.
Seduta su una staccionata, Sam sbatacchia contro  il muro di fronte un sassolino dietro l’altro.
Nota la nostra presenza alzando lo sguardo, ma ritorna a lanciare pietre con il piede.
Porto una mano sulla faccia. ‘Giuro che un giorno mi farà morire.’ Penso.
Mi avvicino, continuando a guardarmi intorno furtiva.
-Sam.- Le dico, appena le sono sufficientemente vicina.
-Uhm?- Mormora, senza neanche guardarmi.
-Il Patronus di Tonks è venuto a dirci che se usciamo di casa rischieremo grossi pericoli. E noi siamo fuori di casa.- Continuo, con un tono quasi da stupida, come se parlassi a un bambino troppo capriccioso che non ha intenzione di ascoltare le tue parole.
-Siete venuti a cercarmi.- Guarda dietro di sé; il suo viso diventa duro e ferito. Probabilmente avrà incrociato Luke.
-E ti stupisci?- Roteo gli occhi.
-No.- Continua a oscillare i piedi.
-Ecco. E direi di andare, adesso. Non abbiamo incontrato nessuno fin’ora, vorrei evitare di ricredermi.-
Annuisce, ancora con la testa bassa. Scende dalla staccionata, fiancheggiandomi. Camminiamo verso gli altri due, fermi e preoccupati.
-S..-
-Sta’ zitto.- Sam, con una mano alzata in segno di silenzio, non permette a Luke neanche di pronunciare il suo nome. Lo blocca, lasciandolo in sospeso. Marc dà una pacca al fratello in segno di conforto.
Mi sento prendere a braccetto e camminando più in fretta, supero i due ragazzi.
-Luke è dispiaciuto.- Dico, cercando di tenere il passo della mia amica.
-Chi?-
La guardo stupita. -Come chi?-
-Luke? Luke chi?-
Se non avessi la premura di rientrare a casa probabilmente mi sarei fermata di botto e l’avrei presa a ceffoni.
-Sam, lui non sa. Ha sbagliato, ma non condannarlo per questo. Non l’ha fatto con l’intenzione di offenderti.-
-Certo.- Risponde, sarcastica. -Gli insulti di prima erano un modo cortese di dimostrarmi il suo affetto, vero? Che stupida che sono per non averlo capito prima.-
-Anche tu non mi è sembrato ci sia andata leggera.-
-Questi sono dettagli. E poi, io rispondevo alle sue provocazioni, non avrei mai detto quelle cose se non ce ne fosse stato il bisogno.-
-Ti ricordo che gli hai tagliato mezzo palmo con un coltello da cucina.- Aggiungo, e forse avrei fatto meglio a non farlo.
Mi molla il braccio, aumentando il passo. -Quando deciderai di stare dalla mia parte- Si indica. -Sai dove trovarmi.-
Sospiro. Ritorno da Marc e Luke, che al mio arrivo smettono all’improvviso di parlare.
-Sono di troppo?- Domando.
-Nono.- Risponde Luke. -Parlavamo di Sam. Niente che tu non sappia, comunque.-
Poggio la mano sul suo braccio destro, continuando a camminare.
-Tranquillo. Vedrai che si sistemerà tutto. È che.. non avresti dovuto.. ma non potevi sapere..- Dico, cercando di confortarlo un po’.
-Il problema- Mi guarda, tristemente. -è che non so nemmeno che cosa ho fatto per meritarmi uno schiaffo e un odio del genere. Io.. sì, sono stato uno stronzo. L’ho presa in giro, ma insomma, mi ha mutilato un arto!- Alza la mano fasciata, con voce esasperata. Roteo gli occhi.
-Eppure niente di nuovo.- Continua. -Non è la prima volta che.. discutiamo così. Ho detto qualcosa di sbagliato. Ma cosa, Beth?-
Lo guardo, vedendo un aiuto nei suoi occhi che purtroppo non posso dare.
-Mi dispiace Luke. Non posso.-
Abbassa il viso, annuendo. -No, hai ragione. Sarà qualcosa di personale. Non avrei dovuto chiedertelo, scusami.-
-Dispiace a me non potertelo dire, credimi. Sarà lei a farlo, al momento giusto. Ed è per questo che devi riuscire a chiarirci, anche perché  non potete ignorarvi.-
Tra la scuola e le riunioni con l’Altro Mondo sarebbe comunque praticamente impossibile.
-Ti daremo una mano, è solo un malinteso.- Risponde Marc, facendo l’occhiolino al fratello.
Sorride, ancora con lo sguardo basso. -Grazie, davvero.-
Davanti a noi Sam che, dandoci le spalle, non si fa vedere in faccia. Ha le braccia incrociate, cammina in fretta e a grandi falcate verso quella che, ormai visibile, è casa sua.
Varco la soglia della porta d’ingresso diretta verso la camera da letto.
-Oh no! Bibo togliti dai! Non riesco.. non riesco a finire il livello.. ecco, bravo, sono morto!-
-Dannie!- Corro ad abbracciarlo, sollevata di vederlo là. In realtà, di vederlo e basta.
-Non ti ci mettere anche tu Beth! Ho già perso tre volte per colpa di quel bavoso di un cane! Ma perché mi stai abbracciando?-
Mi stacco, prendendo in braccio Bibo e avvicinandomi alla porta. -Ecco, scusaci.- Dico ridendo, mentre riprende a giocare tutto contento.
Ripercorro il corridoio fino al soggiorno. Seduti sul divano Marc e Luke, Sam in piedi poggiata alla parete del muro con la madre accanto che le parla preoccupata.
-E’ successo qualcosa?- Chiede dolcemente.
-Diana è colpa mia.- Dico in fretta, poggiando Bibo sul pavimento e avvicinandomi. -Ho litigato con Marc e sono uscita di casa. È venuta a cercarmi, l’ho fatta preoccupare. Scusami.- Le dico. -Vero, Sam?- Sbarro gli occhi, annuendo.
-S-sì.- Risponde, raddrizzando la schiena. -Ti perdono, comunque.-
La madre si rilassa, rivolgendosi poi a me con un sorriso confortante. -Capita piccola, litigare è normale a questa età. Ma alla fine le cose ritornano alla normalità. Dopotutto una bella amicizia è fatta anche di questo.- Mi accarezza la guancia per poi allontanarsi fuori dalla stanza.
La dolcezza di questa donna è quasi indescrivibile. Non direi mai che sia la madre di una come Sam.
Inclino la testa. -Prego.-
-Oh sì.- Dice, strofinandosi gli occhi. -Grazie. Avevo terminato le scuse.-
Le sorrido appena. -Vieni, sediamoci. Cammino verso il divano bluette, ma dietro di me non c’è nessuno.
-Io resto qua, ci sento lo stesso.- Incrocia le braccia, sorridendomi forzatamente.
Mi siedo accanto a Marc che mi fa spazio spostandosi un po’.
-Okay.- Inizia, a bassa voce. -Quando te ne sei andata l’orario dell’incontro con Tonks e gli altri era saltato da qualche minuto. Non ce ne siamo accorti, presi dalla situazione. Dopo qualche secondo un lupo è entrato dalla finestra, dicendoci di non muoverci di casa. Sì be’- Si gratta la testa. -Come hai ben notato siamo comunque venuti a cercarti. E abbiamo corso un bel rischio, a pensarci bene. Comunque sia, la prossima volta, e mi rivolgo a tutti, teniamoci pronti ed evitiamo.. ogni genere di litigata.-
-Non succederà, tranquillo.- Risponde Sam. -Anche perché con te e Beth ho un bellissimo rapporto.- Scrolla le spalle. Sento Luke sospirare dall’altro capo del divano.
-Bene.- Dice Marc un po’ perplesso. -Io.. sì.. non ho altro da dire.- Si ributta sul divano.
Lo vedo cadere lentamente contro il cuscino alla sua destra, non avendo più il sostegno della spalla di Luke che, alzatosi dal divano, è in piedi davanti a noi.
Fa qualche passo, arrivando faccia a faccia con Sam.
Lei alza lo sguardo, per poi riabbassarlo. -Non ho intenzione di ascoltare le tue parole, puoi anche risiederti e non sprecare fiato.-
Ma lui rimane là, fermo. -Non vuoi ascoltarmi, mi sta bene.-
-Non che m’importi, ad essere sincera.- Aggiunge, stizzita.
-Appena potremo spostarci da qua-
‘Spero per l’ora di cena, o chi la sente mia madre!’ Dico a Marc.
-ascolterai le mie scuse.- Continua. -E spero di avere una spiegazione sul perché del tuo comportamento.-
La sento sbuffare. Luke, rigiratosi, torna verso di noi, sedendosi in silenzio.
La tensione si sente e non è piacevole, per niente. Mi giro verso Marc, trovandolo già rivolto verso di me. Gli sorrido appena; tutto questo influenza anche il mio umore.
Il jeans inizia a scottare. Salto dal divano e lo stesso succede a Sam che sobbalza appena; Luke con la mano sana sulla tasca della felpa, Marc su quella del pantalone.
Tiriamo fuori il galeone rosso fuoco, ancora caldo, sulla cui faccia iniziano a comparire una parola dietro l’altra.
 

Via libera. Scusate l’attesa, ci spiace molto. Domani ci incontreremo, avrete risposta a ogni vostra domanda. Buonanotte.  
                                                                                                                          M. McGranitt.

 
Mi guardo intorno; ognuno con la propria moneta in mano, perso nei propri pensieri.
-Direi che è meglio andare, allora.- Dico, alzandomi per prima. -Ci vediamo domani.- Guardo ciascuno di loro, rivolgendo un sorriso. Mi avvicino a Sam, abbracciandola.
-Danniee! Andiamo che è tardi!- Prendo Bibo in braccio appena mio fratello mi raggiunge. Do un ultimo saluto a tutti, compresa Diana, per poi uscire al freddo serale. 








Spazio autrice.
Salve a tutti! Ecco il 19esimo! Ammetto che le cose stanno andando un po' per le lunghe e che all'inizio credevo di terminare la ff in almeno una ventina di capitoli .. come no.
Comunque, non penso sia un problema così grave dopotutto. xD Noto che non ci sono più recensioni! :\ Spero che questi nuovi capitoli vi piacciano, ogni commento è sempre ben gradito!
Ci tenevo a raccontarvi anche un piccolo episodio successo nella mia scuola.. La mia professoressa di latino, sì la mia "Mason personale" ha parlato di guerre e scontri, menzionando anche quello avvenuto ad Agrigento, nella Valle dei Templi. Io, e la mia amica che sa di questa ff, lei stessa ne scrive alcune (Sam Ladybird, passateci se vi va), non potevamo davvero crederci.. sarà una cavolata, ma ne siamo rimaste molto contente, soprattutto la sottoscritta u.u
Dopo questa mia miravolante avventuuuura, posso anche finirla qua! A presto! :DD
  
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