D'amore e d'ombra

F e b b r a i o

Febbraio era più freddo senza Ginny.

Astoria se ne rese conto una notte, quando non trovò più le sue gambe a riscaldarle i piedi gelati. Non c'erano nemmeno i suoi capelli profumati, il suo respiro smorzato, le sue divise sporche.

Astoria non affrontava le situazioni di petto, non l'aveva mai fatto. Astoria era subdola.

Lo era stata quando ha rimestato il filtro nel calderone, quando l'aveva diluito ogni mattina nel succo di zucca, un po' per volta, cucchiaio dopo cucchiaio. Forse smetteva di esserlo solo quando si baciavano – non le sembrava ci fosse niente di subdolo in quello.

Poi aveva fatto un passo falso, uno solo, e due anni e sette mesi andarono in fumo come non fossero mai esistiti.

Era malata, stanca, e si era dimenticata del filtro quella mattina.

Quando Ginny tornò a casa da lavoro le disse solo una cosa: «Non sono lesbica».

Non si arrabbiò, non urlò, non ruppe niente. Le disse solo di non essere lesbica. Ma Astoria sapeva che stava mentendo, perché fino al giorno prima non le faceva schifo l'idea di stare con lei.

Poco contava che fosse sotto l'effetto di un filtro d'amore.

Non la rivide più per due mesi, non la cercò nemmeno. Un giorno o l'altro sa che sarebbe venuta di nuovo da lei, e allora avrebbe fatto in modo che tutto tornasse come prima.

Sarebbe stato semplice: bastavano pochi ingredienti, dopotutto. Era una pozione elementare.

Per questo conservava sempre un po' di filtro nel frigorifero, accanto alla senape a alla salsa di soia.

*

«Sono venuta a prendere le mie cose».

Ginny era davanti la porta di casa sua, con uno scatolone marrone tra le mani.

Non la guardava negli occhi. Teneva la testa bassa, a fissarsi le scarpe, le braccia avvolte attorno al cartone.

Astoria pensò che se l'aveva fatto una volta, poteva farlo ancora.

*

Astoria non aveva più freddo perché avvertiva il suo respiro caldo sulla pelle.

Gli occhi di Ginny erano un po' più vacui ora, un po' meno vivi, e i suoi gesti a volte le sembrano un po' esagerati. Avrebbe dovuto imparare a regolarsi meglio con le dosi, perché c'erano giorni in cui Ginny la guardava distrattamente, come se starle accanto fosse un obbligo, altri in cui invece veniva al San Mungo e Schiantava la Guaritrice di turno.

«Non devi farlo, Gin. Non posso continuare ad Obliviare tutti i miei colleghi, dannazione!» urlava allora Astoria.

Ma poi si pentiva subito di averla ripresa, perché si rendeva conto che Febbraio non era poi così freddo se c'era lei a scaldare l'altro lato del letto.

Note dell'autrice

Avevo detto che non ci sarebbero state né slash, né femslash. Beh, rettifico: ultimamente mi sono appassionata al genere, per cui non escludo che in futuro ci possano essere altri pairing astrusi sia slash che femslash che shippa solo la sottoscritta XD

Spero che la flash vi sia piaciuta :)

Alla prossima,

Sephora

La storia partecipa al “Riscatto del Femslash – Contest” di Roxanne Potter. E' stata betata da Eva Lilith Edwige e Unbreakable_Vow ^^