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Autore: SwallBeth    30/10/2011    1 recensioni
In questa fanfiction non ci sarà un Harry Potter pronto a salvarci dal male e dal Signore Oscuro. Non ci saranno i suoi fedeli amici Ron e Hermione ad aiutarlo. Questa è la volta della gente normale, della gente comune. Siete sicuri di essere solo babbani? Sicuri che non sia tutto vero? Dopotutto, ricordatevi che c'è un po' di magia dentro ognuno di noi e questa volta non sarà solo un semplice sogno.
Bacchette alle mani, streghe e maghi!
Genere: Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Una lunga passeggiata. I



-Avete parlato ieri sera?-
-Avremmo dovuto?-
Sbatto il libro sul banco,girandomi di scatto. Mi guarda indifferente, aspettando la mia solita reazione.
-Mi sono assolut…-
-..amente stancata, dobbiamo fare pace, non possiamo permetterci di non essere uniti in una situazione come questa, mi sto comportando da bambina e non è giusto nei suoi confronti.-
Rimango con la bocca aperta. La richiudo, alzando un sopracciglio.
-L’hai detto così tante volte che ormai lo ricordo a memoria.- Termina, scrollando le spalle.
-Eppure non mi sembra tu mi stia dando veramente ascolto.- Rispondo, stizzita.
-No, infatti.- Conclude, con tranquillità.
Mi ributto sulla sedia. La porta si spalanca all’improvviso: Marc e Luke entrano col fiatone e rendendosi conto della mancanza della Mason, si rilassano sui banchi accanto a noi.
-La prossima volta puoi scordarti di venire al corso con me.- Dice Luke, annaspando.
Marc ridacchia. -Non trovavo la maglietta.-
Il fratello si gira, rivolgendogli un’occhiata carica d’odio e facendo ridere di gusto il diretto interessato.
-Oh! Ciao Beth!- Dice, notandomi da dietro il fratello. Questo si gira, rivolgendomi un sorriso. -Ehi.-
-Ciao!- Dico, ricambiando con la mano.
Sam accanto a me è intenta a far finta di leggere una pagina del libro. In presenza di Luke non saluta neanche più Marc, per evitare di dover incrociare il fratello sbagliato.
-Sa.. salv.. Buongiorno ra-gazzi.- Ci giriamo tutti verso quella che dovrebbe essere la professoressa.
Una mano sul petto, il fiato corto e i capelli scompigliati. Sembra essere stata travolta da un tornado.
-Scu.. scusa…- Si blocca, prendendo un respiro profondo. -Scusate il ritardo. La macchina non partiva e ho dovuto farmela a piedi.-  Porta una mano sulla fronte, sedendosi sulla cattedra.
-Okay, sto meglio.- Dice alzandosi e portando la pesante borsa accanto alla sedia. -Prima di iniziare, avrei da darvi un annuncio.- Sul suo viso si apre un sorriso.
-Negli ultimi due giorni ho parlato con il vostro preside.. sulla durata del viaggio d’istruzione, i mezzi che utilizzeremo, la scaletta dei luoghi da visitare.. per non parlare dei preventivi, i costi..-
-E..?- Cerca di spronarla Luke, impaziente.
-Oh sì, e.. il 20 novembre partiremo!-
-SEEEEE’!-  Ops.  -Scusi.- Dico, rendendomi conto di aver urlato.
-E fino a quando resteremo?- Domanda Sam. Vedo Luke girarsi verso di lei, e guardarla con aria triste.
-Sino al 25. Avrete informazioni sul prezzo, nome dell’hotel e ogni cosa vi interessi il prima possibile. Ma tranquilli comunque, il grosso è risolto.-
Sospiro, sollevata. E’ già qualcosa, per lo meno è certo che partiremo. E questo significa che siamo un altro passo più vicini alla soluzione.
-Ma adesso- Dice la Mason prendendo in mano il suo spesso tomo scolastico. -Aprite il vostro libro a pagina 132, sùsù.

***
 
-Ahh, un po’ di sole!- Siamo fuori dalla scuola; la campanella è suonata da qualche minuto.
-Sentite, vorrei farvi notare una cosa.- Dico, seduta sul solito gradino grigiastro. -Sono passati due giorni. Dell’Ordine o di qualsiasi altra persona neanche l’ombra. Cosa ne pensate?- Poggio i gomiti sulle ginocchia piegate, la faccia tra le mani.
-Presumo se la stiano prendendo comoda.- Risponde Luke, seduto poco sopra di me.
-O forse si sono scordati di avvertirci.- Aggiunge Sam, poggiata al muro.
-Semplicemente- Conclude Marc, fermo davanti a me, con le mani in tasca. -Non hanno idea di cosa fare, e il venirci a trovare comporterebbe il dover rispondere a domande di cui.. non credo abbiano risposta.-
Alzo il viso verso di lui; mi osserva tranquillo, spostando lo sguardo dalla mia faccia alle scarpe blu che scuoto appena.  Inclino un po’ la testa.
-Lo sai che hai il vizio di fissare le persone?- Gli dico, senza neanche pensarci più di tanto.
Aggrotta le sopracciglia sorpreso, per poi rialzarle ammiccando un po’.
-Il mio osservarti è piuttosto palese. A differenza tua che credi di non farti notare quando guardi le persone.-
-Ma io non guardo le persone.- Dico con tranquillità, sorridendo.
-Ah no?- Poggia la mano sul muro poco lontano dalla faccia di Sam che, sovrappensiero, vedendosi un qualcosa arrivare a pochi centimetri da lei, sobbalza spaventata.
-Esatto.-
-Vorrei ricordarti come ci siamo conosciuti, noi due.-
Ops.  -Sì, be’, e allora?-
-E allora- continua, soddisfatto. -Qualcuna era impegnata ad osservarmi , da capo a piedi.-
Roteo gli occhi. -Una volta o due può capitare, non ti conoscevo ed ero curiosa.-
-Curiosa? Di cosa?- Ridacchia.
Riesce a rigirare le situazioni a suo piacimento, è una dote innata. Proverò a farmela insegnare un giorno.
-Della tua faccia di ..-
-Ehi ehi ehi, ragazzi, per favore.- Luke da dietro di me alza le mani come per calmarci un po’.
-Non intrometterti, Beth stava terminando un discorso molto interessante.- Alza le sopracciglia, spronandomi a continuare.
-Io invece direi di smetterla qua.- Insiste il fratello scendendo le scale, scuotendo la testa e ridendo un po’.
-Pienamente d’accordo con lui!- Dico, alzandomi dal gradino.
Marc davanti a me sbuffa. -Figurati.- Si gira verso Sam, in disparte e persa nei suoi pensieri.
Ritorna a guardarmi, sul volto un’espressione complice.
‘Ohhh!’ Penso.‘Non vorrà mica..’
-Sai cosa penso, Elizabeth?- Si posiziona davanti a me, per mascherare agli altri due la sua faccia divertita.
-Cosa, Marc?- Rispondo, trattenendo un risolino.
-Non me la racconti giusta, e non ho intenzione di far finta di niente questa volta! Perciò adesso tu vieni con me, e ci facciamo una bella chiacchierata.- Mi prende dal polso, tirandomi giù da tutta la rampa di scale.
-Ma.. Beth, io..- Sam, risvegliatasi dal tono troppo alto di Marc, è perplessa e un po’ confusa.
-Non credo accetterà un ‘no’ come risposta.- Dico, fintamente dispiaciuta.
-E io cosa faccio adesso?- Risponde, incrociando le braccia.
-Stai con Luke.- Interviene Marc, scrollando le spalle. -Avete un bel po’ di cose da dirvi, ad essere sincero.-
E mi tira via, senza dar tempo a una Sam irritata o a un Luke soddisfatto di proferir anche solo una parola.


-E’ stata una bella idea, dico davvero.-
-Lo so, ovviamente.-
Roteo gli occhi. -La tua poca modestia è seriamente irritante.-
Ridacchia. -E’ un dato di fatto, non mi sto mica vantando.-
Cammina accanto a me, diretti verso non so bene quale meta. Sulla spalla il solito zaino, un paio di jeans, le mani nelle tasche della felpa verde scura, aperta.
-Mi stai fissando.-
Scuoto appena la testa. -Ero incantata, stavo pensando.-
-Tu pensi?-
-Ah-ah. Simpatico, davvero.-
Sorride. -E a cosa stavi pensando?-
Lo  guardo, trasformando la mia espressione irritata in una curiosa ed allegra.
-Secondo te dove saresti stato Smistato dal Cappello Parlante?- Domando, saltellando un po’.
Inizia a ridere. -Pensavi a questo?-
-Sì.- Rispondo, con l’entusiasmo ormai spento. -Perché?-
-No è che.. sono stupito, mi hai preso in contropiede.- Scuote la testa, ridendo.
Scrollo le spalle. -Allora? -
-Uhm.- Porta indietro i capelli con la mano destra. -Ecco.. non ci avevo mai pensato.- Si gira verso di me, con le sopracciglia aggrottate.
-Vai per esclusione.- Rispondo. -Dopotutto sono quattro, non c’è molta scelta.-
-Di certo non sarei un Tassorosso.- Aggiunge con certezza.
Scuoto la testa. -Per niente. Loro suono buoni, a differenza tua.-
Mi spintona, scherzoso. -Non credo di essere un Grifondoro..- Continua.
-Assolutamente. Ti servirebbe il coraggio e soprattutto la cavalleria, che detto sinceramente, sono due caratteristiche che ti manc..-
-Ehii!- Mi massaggio un punto sulla spalla dove mi ha appena colpita.
-Insomma, ne restano solo due. Corvonero e Serpeverde.-
-Sei ambizioso?- Domando, interessata.
Scrolla le spalle. -Quando serve. Ma non mi ci vedo granché in questa Casa, ad essere sincero.-
Ci penso un po’ su. -Il verde ti sta bene però.-
Porto un dito sul mento, osservando la sua felpa. -Esteticamente parlando.-
Scoppia in una fragorosa risata.
-Che c’è? E’ un dato oggettivo!- Domando imbarazzata.
-Non rido per quello!- Scuote una mano, continuando a sorridere. -So che mi sta bene. Rido per te, e per il fatto che non stai scherzando, sei realmente seria! Il colore della felpa..!- Ha quasi le lacrime agli occhi.
Incrocio le braccia. -Insomma, smettila di prendermi in giro.-
-Ma dai, sto scherzando.- Risponde, allungando il braccio e tirandomi a lui dalla mia spalla. Mi abbraccia, ondeggiando sul posto.
-Va bene, ho capito, scherzi.- Dico, ricambiando l’improvviso gesto d’affetto. -Ma.. c’era bisogno di abbracciarmi?-
Si blocca all’improvviso, allontanandosi un po’ con nonchalance. Scrolla le spalle. -Dettagli.-
Sorrido, continuando a comminare. Arriviamo davanti a una casetta tutta azzurra, circondata dal verde delle siepi. Imbocchiamo la stradina alla sua destra.
-Corvonero o Serpeverde.- Dico, dopo un po’.
-Sicura?- Domanda, un po’ perplesso.
-Sì. Ti ricordo l’idea di oggi di allontanarci e lasciare Luke e Sam da soli e non tralasciamo il modo in cui hai aggirato i Ghermidori.- Dico, annuendo a me stessa.
-Come non dimenticare la mia eroica impresa contro quei poveracci senza cervello.- Osserva un punto indefinito verso l’altro, con sguardo fiero.
-Non faccio altro che incrementare il tuo ego, se continuo così.- Vedo il suo sguardo abbassarsi di colpo e fare una smorfia fintamente altezzosa.
-E aggiungerei di non dimenticare l’estremo grado di irritabilità che mi causa la tua vicinanza, il modo in cui ti atteggi e soprattutto- Indico la sua felpa. -Il verde!-
Ridiamo. Il discorso ha preso una piega curiosa, ad essere sincera.
-E tu in che Casa ti vedresti?- Domanda a un certo punto.
-Probabilmente sarei una Magonò. Una pecora nera anche nel Mondo Magico.- Rispondo, scherzando, ma con un tono che tradisce un po’ di serietà.
-Emarginata anche tra i non-babbani.- Aggiunge fintamente angosciato. -Povera te.-
Sorrido. -Tu che dici? Dove mi Smisterebbe il Cappello Parlante?-
-Non in Serpeverde, sicuramente. E probabilmente neanche in Grifondoro..-
Annuisco. Ambizione e coraggio non sono le mie doti più caratteristiche; sempre se si possa dire che io sia almeno un po’ entrambe le cose.
-Tassorosso o Corvonero.- Sentenzia alla fine.
Ci penso un po’ su. E’ nel mio carattere essere entrambi, dopotutto.
Credo sia un bene che un Cappello decida per te. Voglio dire, lui sa qual è la Casa adatta. Il tuo pensiero e le tue scelte influenzano la sua scelta solo se hai già le idee chiare, ma per una come me, che non ne avrebbe praticamente neanche una, è un grande aiuto che sia qualcun’altro, o meglio, qualcos’altro,  a decidere per te.
Annuisco, rivolgendogli un’occhiata. La strada è chiusa; a sinistra, una serie di porte e portoni; a destra, un paio di scalini che portano alle abitazioni vicine. Decidiamo di sederci. Poggio la schiena sul muretto dietro di me mentre Marc, buttato lo zaino a terra, è seduto cavalcioni.
Rimaniamo in silenzio. Ed eccoci che ci ritroviamo nelle nostre solite situazioni. Stiamo insieme pomeriggi interi, giorni interi. Scherziamo, parliamo, ci urliamo contro. Qualche volta il nostro non è un rapporto semplicemente d’amicizia, ma la maggior parte del tempo sì. Ed è questo il problema.
-Siamo quota a tre, Beth.-
Scuoto la testa, scacciando via quei pensieri. -Cosa? Di che parli?-
-Dovresti smetterla di incantarti a fissare le persone. Voglio dire, so che tutti si incantano a guardarmi ma.. un minimo di pudore.-
Gli tiro un pizzicotto sulla spalla più vicina. -Ahi! Permalosa.- Risponde, sfiorando appena il punto dove ho tentato di fargli male.
Rimaniamo, di nuovo, in silenzio.
Vorrei chiederli se solo a me questa situazione va un po’ stretta, se sono io a vedere cose non vere e ad avere aspettative troppo alte.
‘Beth, ti ha baciata maledizione!’ Mi direbbe Sam, e quasi mi sembra di sentire la sua voce.
Sbuffo, iniziando a giocare distrattamente con una ciocca di capelli. E’ normale stare così bene con una persona, ma allo stesso tempo sentirsi a disagio? A quanto pare, sì.
-Rischierai di tirarti via metà chioma se non la smetti eh.-
-Dall’ultima volta che mi hai baciata non ho idea di come comportarmi nei tuoi confronti.-
Cazzo.
Mollo la ciocca di capelli, preparandomi a una risposta che non credo proprio di voler sentire.
L’ho preso in contropiede. Sulla sua faccia un’espressione stupita, ma continua a guardarmi negli occhi, senza nessun accenno a cedere. Sono io ad abbassare lo sguardo, questa volta.
-Comportati normalmente.- Risponde, tranquillo. -Non voglio stare in compagnia di una ragazza che, per un bacio, si è rivoluzionata da capo a piedi. M’interessa la Beth che ho baciato, non una sua ipotetica trasformazione.-
‘M’interessa’, ‘Beth’ e ‘baciato’, nella stessa frase sono un colpo al petto.
Alzo gli occhi, probabilmente rossa in viso. Ma ho ancora un autocontrollo.. credo, così provo a ricompormi.
-Sì infatti, hai ragione.- Dico, diplomaticamente. -Mi sembra  più che giusto. Dopotutto tra scuola e riunioni, mi sembrava il minimo capire un po’ il modo in cui..- Scuoto la testa e chiudo gli occhi, interrompendomi a metà. -Basta Marc, hai capito cosa intendo dirti. E’ meglio se non aggiungo altro.-
Così magari evito di rendere questa conversazione ancora più imbarazzante di quanto già non lo sia.
Annuisce, iniziando a sorridermi. -Pensavo non me l’avresti più chiesto.- Aggiunge infine.
Cosa?
-Che intendi?- Domando perplessa.
Si raddrizza meglio, poggiano le braccia sulle ginocchia piegate. -Per un attimo ho.. creduto che il mio gesto non fosse così..- Si gratta un po’ la testa, in imbarazzo. -..significativo da meritare considerazione.-
Spalanco gli occhi. Ma allora i viaggi mentali non me li sono fatta solo io. Confortante.
-Così.. vedendo che non facevi nessuna domanda, non mostravi nessun interessamento, ho pensato: ‘Va be’, ci provo un’altra volta.’ Così allo sciopero ho tentato di baciarti ancora. Ma è arrivata Claire, e.. niente.-
Rido.
-Non mi aiuti se reagisci così, sai?- Risponde sorridendo, rosso in viso.
Continuo a ridere. -Pensavi che la prima volta non fosse andata bene, così hai tentato una seconda?- Chiedo, quasi con le lacrime agli occhi.
Si alza in piedi dandomi le spalle, una mano sulla faccia. Si rigira, cercando di nascondere una risata fragorosa.
-Dopo questa puoi scordarti di essere un Corvonero, davvero! Che idea.. stupida!-
E scoppiamo a ridere, sereni.
Non curanti di altre conversazioni che in quello stesso momento stavano avvenendo, al capo apposto.
Conversazioni più serie, senza il suono di alcuna risata.









Spazio autrice.
Buon pomeriggio! :) Finalmente sono riuscita a pubblicarlo! Haha Più della metà riguarda una chiacchierata tra Marc e Beth, e giustamente mi direte 'Quella tra Sam e Luke?' e avete ragione, ma potevo fare un capitolo lungo dieci pagine Word? Direi di no. xD Quindi e rimandato al prossimo! (;
Spero vi sia piaciuto comunque, bacioni e a presto! :** 

  
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