™™™
Cassandra Reilly…
ERA SCRITTO NEL DESTINO!
Racconto a
puntate
Di Milady
™™™
16. Dritto al Cuore...
- Signorina Reilly è l'ennesima volta
che mi trovo costretto a togliere punti ai Grifondoro per causa sua! E sì che l'avevo messa in guardia...
Per Cassie le scale sembravano il
versante di una montagna scoscesa, impervia ed infinita e salirle le costava
veramente fatica, perché il "peso" di ritrovarsi al fianco Percy
Weasley, era davvero enorme.
E come se non bastasse, dall'altra
parte c'era quella faccia da schiaffi di Draco Malfoy che procedeva
con il viso severo e l'aria impettita e tronfia come se recarsi nello studio
del Preside fosse per lui, cosa fin troppo ovvia.
Non sembrava prestar attenzione a
quanto stava dicendo il Prefetto dei Grifondoro ma Cassie ne era
certa, quel maledetto Serpeverde non si era perso una sola parola e come minino
avrebbe raccontato tutto, con le ovvie correzioni e ricami del caso, all'estasiata
platea della sua Sala Comune.
Stava pensando a qualcosa di truce da
far capitare al petulante Prefetto o a quell'ignobile damerino ma all'ultimo
momento frenò il suo folle impulso...
Gli era già capitato, nella sua
vecchia scuola, di fare pensieri del
genere ed inevitabilmente era sempre successo qualcosa di veramente spiacevole
alle persone in questione...
Quindi, volente o nolente, continuò a
salire le scale e sorbirsi le noiose raccomandazioni di Percy mentre Malfoy
dall'altro lato, sogghignava sommessamente.
Giunti al cospetto del gargoyle che
introduceva nel vano delle scale per lo studio di Silente, Percy dichiarò in
modo pomposo la stravagante parola d'ordine
"Affogato variegato all'amarena
con frutta"
La faccia di pietra, dall'aspetto
inquietante scivolò silenziosamente di lato, lasciando intravedere le scale che
salivano silenziosamente verso l'alto.
- Per tutti i goblin... che razza di
parola d'ordine... - Biascicò Malfoy che troppo tardi si rese conto di essere
ascoltato dall'inflessibile Weasley..
- Signor Malfoy, sarò costretto a
togliere dei punti anche a lei! Inoltre, sappia che informerò
certamente il direttore della sua Casa, per l'ignobile comportamento tenuto con
la signorina Reilly.
- Ma non
stavamo facendo niente... di scandaloso,
Weasley! Pensi forse che mi "mischierei" con una mezzosangue, per
giunta Grifondoro?
Percy diventò paonazzo e quasi
inciampò sul gradino che saliva silenzioso verso
l'alto.
- Dieci punti in meno a Serpeverde e
sta certo che parlerò con il Professor Piton affinché ti assegni una spiacevole
punizione!
Il ragazzo lo squadrò per un attimo
con sufficienza come se le sue parole non lo toccassero nemmeno. Quindi la sua attenzione ritornò su Cassandra ed il suo
sguardo, perfido e sibillino, si
riconcentrò con visibile soddisfazione
su quello infuocato di lei.
Cassie era
semplicemente inviperita e di sicuro, se non ci fosse stato in mezzo il noioso
prefetto, avrebbe usato le unghie su quel viso beffardamente angelico.
- Anch'io non mi sognerei mai di
avere a che fare con te, Malfoy, ma vedi di capitarmi a tiro e sperimenterai le mie magie... - Urlò senza preoccuparsi di
essere al cospetto di un prefetto...
- Ma se non
sei capace di farne, dovrei avere paura di te?
- Sono migliorata parecchio, sai.
Vuoi provare?
- Non farmi ridere, Reilly!
-
B A S T A! Cosa diavolo state cianciando? Smettetela subito! - La voce
disperata di Percy riuscì a malapena a superare quella dei due ragazzi che
ormai non si risparmiavano più in epiteti e cattiverie verbali.
- Venti punti, Malfoy! E anche a te, Reilly!
Strepitò sull'orlo di una crisi di
nervi e andò quasi a sbattere, tanta la
foga di punire i due ribelli, contro l'elegante portone che dava accesso alla
stanza privata del preside.
Malgrado la situazione fosse piuttosto
"seria" Cassie si morse il labbro per evitare di sbottare in
un'irriverente risata.
Anche Malfoy era improvvisamente
ammutolito e da una fugace occhiata Cassie capì che
era impegnato almeno quanto lei nel tentativo di restare il più serio
possibile.
Percy, ignaro di ciò che passava nella mente dei due, si tranquillizzò
visibilmente ed aprì la porta, usando
pomposamente la formula "Alohomora",
quindi li precedette nell'ampia stanza di Silente come se stesse per
introdurli in una cattedrale sacra ed inviolabile.
Cassie s'accodò
all'impettito Prefetto, decisa più che mai, una volta nello studio di Silente, ad
ignorare la presenza intollerabile di Malfoy.
Perdere
venti punti...erano già molti da digerire... Come
avrebbe fatto a spiegarlo ai suoi compagni di corso?
Una strana esclamazione di Percy la
distolse dai suoi pensieri e visto che l'inflessibile Prefetto si era bloccato
al centro della stanza, per poco non gli finì addosso.
- Per la barba di Merlino e lei chi
e? Che cosa ci fa qui? - Sbottò Percy con la voce resa
un po' stridula dall'evidente inaspettata sorpresa.
Cassie allungò
il collo per lanciare un timido sguardo oltre la spalla di Weasley e vide lo
strano personaggio che si era alzato di scatto da una poltrona e si dirigeva, per nulla turbato, verso l'austero Prefetto.
Era un uomo dall'età indefinibile,
giovane a giudicare dall'abbigliamento sportivo anche se leggermente
trasandato; ma anziano, se si notavano come aveva fatto lei, le tante sottili
ciocche di capelli imbiancate precocemente proprio all'altezza delle tempie.
Gli occhi erano chiari e dorati,
accesi da una luce di brillante intelligenza e denotavano ulteriormente la
giovinezza dello sconosciuto ma erano ombreggiati da occhiaie
scure e profonde e circondati da un fitto reticolo di sottilissime
rughe...
Di nuovo Cassie ebbe l'impressione di trovarsi
davanti ad...un "giovane vecchio", un uomo che era giovane nell'età
puramente cronologica ma che forse la vita aveva già messo a dura prova.
Malfoy al suo fianco, continuava ad
istigarla sottovoce ma lei non si curava più, né d’ascoltarlo, né tanto meno di
ribattere alle sue velenose illazioni.
Aveva incrociato per un solo secondo
l'interrogativo sguardo dello sconosciuto e ne era
rimasta folgorata, quasi che questi avesse potuto infondere nella sua anima, un
poco di quella calma saggezza che esisteva nella sua.
Era uno sguardo che andava dritto al
cuore...
Avrebbe
volentieri parlato con quell'uomo. Gli avrebbe raccontato particolari della sua
vita che nemmeno lei osava rievocare...
Ma perche?
Si domandò perplessa.
Forse perché aveva quell'aria così
dolcemente trasandata ed un aspetto così piacevolmente amichevole da farglielo
subito andare a genio?
- Ehi Reilly... sei ancora nel mondo
reale? Ci mancava anche questo straccione malvestito, adesso! - Sussurrò Draco
sottovoce in modo che potesse udirlo lei sola.
- Oh, taci Malfoy! - Ah, se solo avesse potuto prenderlo a
schiaffi...
- Stavo aspettando il professor
Silente ma posso andare via, non c'è problema...
Stava spiegando lo sconosciuto ad un
corrucciato Percy. Dopo alcuni attimi di riflessione, il Prefetto fece un severo
cenno con il capo e gli indicò la porta in modo freddamente professionale.
- Sì, grazie. La pregherei di
aspettare fuori. Silente deve prima parlare con
questi due studenti.
L'uomo afferrò di buon grado una
giacca, rattoppata e lisa in più punti e si diresse con tranquillità verso
l'uscita, non prima però di aver lanciato un fugace sguardo verso i due
ragazzi.
Malfoy ribatté all’occhiata dello
sconosciuto con un chiaro sguardo di sufficienza.
Era fin troppo
palese, cosa ne pensava di tipi come quello...
Cassie lo fissò
con un incerto sorriso sulle labbra, cercando stupidamente un cenno amichevole
in quegli occhi dorati.
Ma perché... avrebbe dovuto
trovarcelo... Lui neanche la conosceva! E che idea si sarebbe fatto di lei, se non di una sciocchina che
sorrideva agli sconosciuti?
Improvvisamente a disagio, abbassò lo
sguardo e prese a fissare con intenso interesse il pavimento di legno lucido e
levigato.
Quando lo rialzò, l’uomo era scomparso, quasi
che la sua… fosse stata una presenza immaginaria.
™
Percy, ancor più irritato
dall'inatteso fuori-programma, sedette rigido ed impettito sulla comoda poltrona di fronte alla
scrivania di Silente e con un severo gesto della mano, impose ai due
ragazzi di accomodarsi al suo fianco su
piccoli sgabelli ricoperti di velluto scarlatto.
Cassie si augurò
disperatamente che il preside arrivasse al più presto.
La presenza di quei due minacciava di
soffocarla.
La stanza sembrava troppo piccola,
stretta ed angusta, con Malfoy e Weasley al fianco.
Il tempo non scorreva... le lancette
parevano incollate al quadrante dell'orologio, quasi fosse
stato scagliato su di loro un incantesimo incantante...
Percy, non ancora pago di ramanzine e
pomposi consigli, continuava a borbottare al loro indirizzo con aria di gran
disapprovazione.
Malfoy aveva stampata
sulla faccia la classica espressione dell'annoiato incurante della situazione,
quello a cui tutto scivola addosso perché tanto "qualcuno” aggiusterà ogni
cosa...
Cassie lo detestava sempre di più.
Quindi perché, lì… nel corridoio che
portava all'infermeria si era sentita così ... maledettamente attratta da lui?
Sì, proprio da quel ragazzino antipatico ed indisponente?
Spinta da un pensiero fulmineo ed
istintivo, lo sbirciò un po’ in tralice...
Aveva occhi così chiari da assumere, nell'incerta luce dorata, la
sfumatura fredda del platino.
Cassie se ne accorse
perché anche lui la stava fissando... e
benché all'improvviso il cuore avesse preso a batterle frettolosamente
nel petto, decise di sfidare quello sguardo indecifrabile...
Non si sarebbe piegata di fronte a
sbruffoni come lui.
No, non l'avrebbe fatto mai.
Cosa nascondeva quello
sguardo gelido?
Quali
torbide emozioni si celavano nelle profondità di quell'espressione
indecifrabile?
™
Draco Malfoy cominciava ad averne
abbastanza di quella pagliacciata. Non vedeva l'ora di poter uscire di li e mandare un gufo a suo padre.
Avrebbe raccontato del pessimo
trattamento subito da quell'inetto ed inqualificabile prefetto di Grifondoro,
lamentandosi oltremodo del comportamento generale tenuto dal preside di
Hogwarts...
Il sorriso gli stava nascendo sulle
labbra carnose, piegate nel solito ghigno strafottente, quando si sentì
trafitto da una strana sensazione.
Alzò lo sguardo e incontrò quel riflesso
adamantino, quello smeraldo straordinario racchiuso in quegli occhi da strega.
Lo fissava anche lei... lo sguardo
torvo ed il viso rabbuiato non ne smorzavano di certo la bellezza sfrontata,
quasi irriverente, in una ragazzina tanto giovane.
Draco dovette abbassarsi all'evidenza
ed ammettere, almeno con se stesso, che una come lei,
poteva fare male...
Poteva trafiggere e centrare dritto
al cuore...
Cosa nascondeva quello
sguardo gelido?
Quali
torbide emozioni si celavano nelle profondità di quell'espressione
indecifrabile?
™
La porta dello studio si spalancò
d'improvviso e Silente con passo tranquillo entrò nello studio.
Weasley scattò sull'attenti
come un perfetto soldatino, seguito con meno ardore da Cassandra e Malfoy.
- Sedete, sedete
pure ragazzi. - Borbottò lui.
Sembrava piuttosto pensieroso e
dall'espressione che Cassandra colse sul suo viso, non s'aspettava certo di trovare loro tre nel
suo studio.
S’accomodò e li squadrò tutti, con i
suoi occhi limpidi e celesti.
- Bene, signor Weasley, può andare. Parlerò con i ragazzi da solo, ci sbrigheremo più in
fretta...
Cassie ebbe
la spiacevole sensazione che il povero Weasley fosse stato congedato in modo
frettoloso da Silente.
Chissà... forse anche lui lo riteneva
sì, un ottimo elemento... ma tremendamente noioso!
- Ehm... certo, certo, signor
Preside. - Convenne con ossequio il giovane Prefetto. Sempre impettito e
composto, si diresse verso l'uscita ma proprio prima di sparire dietro
l'elegante battente come preso da un pensiero improvviso, si volse verso l'anziano mago.
- Mi scusi... signore, vorrei
informarla che nel suo studio ho incontrato uno strano personaggio...Lei era al corrente di codesta visita... o...
Un lieve cenno della mano e del capo
di Silente, bastò a farlo ammutolire.
- Sì, molte grazie, signor Weasley.
Ho avuto modo di parlare con il professore nel corridoio da basso.
Percy sbiancò come
un cencio... Aveva sentito bene? Silente aveva accennato a quel ...
tizio, con l'appellativo di "PROFESSORE???
Cassie rievocò
mentalmente il viso strano ma simpatico dell'uomo... e sorrise all'idea che
fosse un professore, sembrava quasi impossibile.
Malfoy recepì
la notizia con un’impercettibile alzata di spalle... Che razza di professore
poteva essere, uno dall'aspetto talmente "babbanofilo" e trasandato?
Percy sembrava aver accusato molto
male il colpo e restava immobile con la mano posata sulla maniglia della porta
quasi avesse voluto cercarvi sostegno...
- Oh...beh, ecco io... - Prese a
farfugliare ma Silente liquidò la faccenda, una volta per
tutte, con poche ma chiare parole.
- Ah, la prossima volta, la pregherei di non mettere alla porta le
persone che incontra nel mio studio. Se si trovano qui, c'è un preciso
motivo... Comunque è tutto a posto, signor Weasley.
Può andare.
Percy sparì come fosse
stato colto da una fretta terribile e la porta si richiuse
silenziosamente dietro di lui.
™
Sul viso di Malfoy aleggiava un
ghigno ancora più subdolo ed appagato... Cassie lo fissò
con evidente disgusto, pensando già a cosa avrebbe raccontato il serpeverde ai
suoi amici...
Poi la voce di Silente la distolse
dalle sue considerazioni.
- Molto bene, ragazzi. Allora... non
mi pare di aver visto così infuriata la Chips... vediamo... dal giorno in cui
Neville Paciock si ustionò con la pianta urticante della Nuova Caledonia...
Volete, pertanto spiegarmi che costa stavate facendo
nel corridoio dell'infermeria?
Cassie e Draco iniziarono all'unisono
a dare spiegazioni, con il risultato che non si capì un bel niente di quello
che volevano dire.
Alzando una candida ed affusolata mano,
il preside impose loro di tacere.
- Uno alla
volta, per favore. Signor Malfoy...
- Io, stavo uscendo dall'infermeria,
signore. - S'affrettò a rispondere il ragazzo.
Cassie non poté
fare a meno di notare come era diventato accondiscendente e mellifluo il suo
tono di voce.
Ancora una volta andò su tutte le
furie... Se solo avesse potuto dire che cosa in
realtà pensava di lui…
- Ma perché usare l'uscita di emergenza, quando poteva uscire dalla porta
d'ingresso...Aveva l'autorizzazione ad uscire, signor Malfoy o devo
pensare che lo stava facendo di
nascosto?
- Non mi permetterei mai! Vede
quell'uscita da’ direttamente sulla scalinata che porta al sotterraneo di
Serpeverde, e... io ecco...
Si stava diligentemente giustificando
Malfoy ma Cassie all'improvviso perse il filo del discorso e tornò mentalmente
sulle parole che aveva appena pronunciato il preside.
Era vero, come aveva fatto a non
pensarci prima... forse, con qualche accorgimento o furbizia, si poteva
lasciare l'infermeria indisturbati, magari senza la
necessaria autorizzazione; e alla stessa maniera ci si poteva fare ritorno.
Già, e... magari Malfoy il maledetto giorno dell'incidente non
era dove tutti pensavano che fosse...
Un brivido pazzesco le fece battere
più forte il cuore...
"Signorina Reilly.... Cassandra?!
La voce dell'anziano mago la scosse
di nuovo dai suoi pensieri.
- Oh...sì?
- Sto aspettando la tua
spiegazione...
- Oh, ecco io pensavo di fare visita
a Ginny Weasley ma mi sono perduta e non so come sono
finita in quel corridoio...ed ho incontrato Malfoy.
Albus Silente la fissò con quegli
occhi penetranti ed espressivi e lei si sentì arrossire come una sciocca.
Eppure aveva semplicemente detto la verità
o forse era ricordare quel che era successo dopo fra lei e Malfoy, a farla arrossire... Ma, cosa era successo, in verità?
Niente. Un bel niente...
- Uhm… che strano,
il signor Malfoy qui, dice che lei lo ha
deliberatamente insultato...
- Non è vero! - Replicò con fermezza
Cassandra scoccando un'occhiata piena di risentimento verso il ragazzo.
- Beh, qui si tratta della sua parola
contro quella del signor Malfoy... Non c'era nessun
testimone, giusto? - Convenne con calma il preside - Non sono quindi in grado di capire chi di voi stia
mentendo, per cui
vi ritengo entrambi responsabili e pertanto punibili...
Un silenzio pesante scese nella
stanza, Cassie avrebbe voluto gridare ma comprese che
sarebbe stato sciocco lasciarsi di nuovo prendere la mano dal nervosismo e la
tensione. Ancora una volta avrebbe subito un'ingiustizia,
tanto ...era la storia della sua vita!
Piegarsi all'imponderabile destino
che segnava da sempre la sua esistenza.
- Parlerò con i Direttori delle
Vostre Case, che decideranno le rispettive punizioni. Confido,
ovviamente in una sempre serena convivenza fra gli studenti delle varie Case e
un comportamento rispettoso, senza dover ricorrere alle punizioni, è
chiaro ragazzi? Potete andare...
Malfoy s'alzò per primo, scattante e
veloce, e con un cenno del capo si congedò dall'anziano mago.
Cassie lo stava
seguendo in tutta fretta ma la voce dell'uomo la immobilizzò.
- Ah, signorina Reilly, un attimo
ancora per favore...