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Autore: SwallBeth    02/11/2011    1 recensioni
In questa fanfiction non ci sarà un Harry Potter pronto a salvarci dal male e dal Signore Oscuro. Non ci saranno i suoi fedeli amici Ron e Hermione ad aiutarlo. Questa è la volta della gente normale, della gente comune. Siete sicuri di essere solo babbani? Sicuri che non sia tutto vero? Dopotutto, ricordatevi che c'è un po' di magia dentro ognuno di noi e questa volta non sarà solo un semplice sogno.
Bacchette alle mani, streghe e maghi!
Genere: Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Una lunga passeggiata. II



Si è alzato il vento. È strano come il tempo possa cambiare così in fretta. Un attimo prima c’è il sole, quello dopo una coltre di nuvole copre il cielo.
-Mi disp..-
-No, per favore. Se ridici un’altra volta che ti dispiace perderò definitivamente il senso di queste parole!-
-Eppure non mi hai ancora perdonato.-
Non risponde. Tiene la testa bassa, e sembra pensare al modo giusto per rispondere alla mia frase.
-Già.- Dice, dopo qualche secondo.
-Va bene.- Alzo le mani al cielo. -Ce l’hai con me, e non hai intenzione di perdonarmi. Perfetto!- Dico, irritato. -Ma almeno spiegami il motivo. Per favore.- Chiedo, quasi esasperato.
Continua a tenere la testa bassa, così bassa che ancora un po’ e non riuscirò a vederla nemmeno più.
-E’ per..- Si blocca.
Mi giro verso di lei, spronandola. -Per..?-
-E’ per quello che hai detto.- Termina.
Sospiro. -Fin qui c’ero arrivato. Ma credo di aver detto tanto l’altro giorno. Cosa in particolare?-
Silenzio.
-Nell’insieme? Ho esagerato?-
Silenzio.
-Non ero in me, davvero! E’ stato il tono forse?
Silenzio.
Ora basta. Mi fermo, girandomi verso di lei. La prendo per le spalle. Ma lei non mi guarda, continua a tenere la testa bassa.
Aspetto, ma non sembra intenzionata ad alzarla.
-Guardami!- Quasi urlo. -Spiegami che cosa ho fatto di così grave da meritarmi tutto questo!-
Alza il viso. Mi guarda, con uno sguardo triste, velato di lacrime. E qualcosa mi si incrina nel petto.
Allento la presa dalle sue braccia, senza però mollarla. Apro la bocca un paio di volte, ma non so veramente che cosa dire. Le parole si sono perse ancora prima di uscire.
-Per quello che hai detto, per l’ultima frase.- Dice, e la sua voce è roca, trattenuta.
-L’ultima.. l’ultima frase?- Domando, e la voce manca un po’ anche a me. -Io non.. non ricordo che cosa ho detto..-
-La strada, il guardare a destra e a sinistra.- I suoi occhi sono ancora più lucidi.
-Sì ma.. -
-Della macchina.. del farsi investire.- Le trema il labbro e credo che ormai non riesca più a vedermi bene da quante lacrime ci sono nei suoi occhi.
-Una macchina ti ha forse..-
Scuote la testa. -No. Non a me.-
La guardo, ma continuo a non capire dove sia diretta la conversazione.
-Se non te allora chi è stato..?-
-Mia sorella.-
Maledizione.. -Ma adesso sta bene, no? L’ho vista giocare con Dannie l’altro giorno..-
-Lei è Julia.- Risponde. -Io parlo di Camille.-
-No, lei non l’ho mai vista.- Dico, aggrottando le sopracciglia.
-E non credo potrà mai succedere.- Un mezzo sorriso si apre sul suo volto. Glaciale.
Sento gli occhi sbarrarsi, la bocca spalancarsi, involontariamente. Non riesco a ricompormi perché.. Dio, quanto sono idiota.
-Non sarà..-
Chiude gli occhi, annuendo con convinzione, e due lacrime le scendono lungo le guance.
Il sorriso si spegne trasformandosi in una smorfia di dolore, un dolore a cui non posso porre rimedio.
La tiro verso di me e l’abbraccio. L’abbraccio più forte che posso e la sento singhiozzare. La schiena sussulta e la sua fronte è poggiata sulla mia spalla.
-Ti prego, perdonami.- E lo so che non avrei dovuto dirglielo ancora, ma non ce la faccio, non posso dire altrimenti. Lei sta piangendo e la colpa è mia. Sono solo un idiota.
Non risponde. Si limita ad aggrapparsi stretta alla mia maglietta, continuando a piangere.
E adesso, in questo momento, mi chiedo: a che livelli può arrivare la mia stupidità? A costo di avere la meglio in una stupida litigata, sono arrivato sino a questo punto. Ho oltrepassato il limite dell’accettabile, perché no, non è accettabile tutto questo. Piange, per le mie parole, per quello che sono riuscito a causare con una stupidissima frase. Ho tirato troppo la corda, ecco cosa. Non potevo sapere, va bene, ma è proprio per questo motivo che non avrei dovuto infierire così tanto. Sarebbe stato meglio non toccare questo genere di argomenti.
E io che mi lamentavo di un taglietto. Se le avessi infilzato il cuore  con quel coltello anziché con le mie parole probabilmente avrebbe sofferto di meno.
Allenta la presa, alzando la testa e allontanandosi un po’.
-E’ successo due anni fa.-
La blocco. -Non sei costretta, non devi, davvero.-
-Ma io voglio. Ti devo una spiegazione.- Risponde, portando indietro una ciocca di capelli.
-Eravamo nel parco poco lontano da casa mia. Aveva appena finito di dondolarsi sull’altalena, era una bambina molto.. esuberante.- Sorride. -Io ero impegnata a far giocare Julia mentre i miei genitori, accanto a me, chiacchieravano tra loro. E fin qui tutto normale.- Scrolla appena le spalle. -Alziamo lo sguardo, cercandola con gli occhi. Un secondo prima era là, su quell’altalena. Quello dopo, no. Vedo mia madre girare la testa a destra e a sinistra, cercandola, ma non riuscendo a trovarla. Fino a quando non ci voltiamo verso l’uscita del parco. La vediamo, ha appena oltrepassato il cancello verde, diretta verso il venditore di palloncini all’altro lato della strada. Non si è accorta della macchina che stava arrivando alla sua sinistra. Aveva solo sei anni.-
Si asciuga gli occhi con la manica della maglia, raddrizza la schiena, in un mal riuscito tentativo di ricomporsi. Tira su col naso, guardandomi sottecchi.
 Si ferma all’improvviso, aprendosi in un gran sorriso. Un bel sorriso. Bagnato, ma pur sempre bello.
-Sei sconvolto.- Dice, e ridacchia un po’.
Sbatto gli occhi un paio di volte. -Cosa ti aspettavi?- Dico, massaggiandomi la fronte.
-Sì ma, dovresti vedere la tua faccia!- Porta una mano alla bocca, iniziando a ridere di gusto.
La guardo, meravigliato. Se dovessi paragonarla a qualcosa la paragonerei proprio al tempo: tre secondi fa piangeva a dirotto e adesso? Ha persino la forza di prendermi in giro e ride come se non fosse successo niente.
E la sua è una risata contagiosa, perché mi ritrovo io stesso con un sorriso stampato sulla faccia.
-Scusami.- Mi dice, ritornando seria. -Mi dispiace, davvero.-
-Spero sia uno scherzo.-
-No, non lo è. Ti ho tenuto il muso per giorni, ti ho ignorato e non ho voluto sentir ragioni. Nonostante continuassi a scusarti, nonostante vedessi come ci stessi male.-
Abbasso lo sguardo. -Ma non c’è bisogno di..-
-Sì invece.- Mi guarda sicura; riecco la solita Sam determinata.
-Non sapevi, non potevi sapere! Non avresti dovuto, okay.. ma nello stesso modo in cui io non avrei dovuto squartarti metà mano.- Dice scuotendo la testa, esterrefatta dal suo stesso comportamento.
-Non è niente.- Alzo la mano. -Sotto questo cerotto il taglio è quasi rimarginato completamente. È tutta scena.-
Sorride. -Bene, è un sollievo.-
-Quindi.. perdonato?- Domando, giocando la miglior faccia da cane bastonato che esista sulla piazza.
-Mmh.. Devo ancora pensarci!- Risponde, tirandomi da un braccio e iniziando a camminare davanti a me.
-Ah davvero?- Dico, aumentando il passo. -Non ti conviene tenermi il muso ancora un altro giorno, potresti pentirtene!-
-Addirittura?- Mi spintona, scherzosamente. -Non stupirti se ti ritroverai presto infilzato un’altra volta!-
-Inizia a correre Samantha!-
Urla appena prendendo la rincorsa. La seguo, ridendo con lei, e felice che finalmente la situazione si sia risolta. 









Spazio autrice.
'Giorno a tutti! :) Ho avuto un po' più di tempo e ho pubblicato il prima possibile.. parla interamente, come avrete notato, della chiacchierata tra Luke e Sam e della sorellina di quest'ultima.. Sarò stata troppo dura forse, ma non ho potuto fare altrimenti. :\ 
E' moolto breve, e in realtà ci sarebbe un altro pezzo di circa due pagina da aggiungere, solo che rileggendolo mi sono resa conto che non era il caso di inserirlo in questo capitolo che volevo dedicare interamente a loro due. Così andrà nel prossimo!
Non tarderà ad essere pubblicato. :3 A prestoo! :*
  
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