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Autore: SwallBeth    08/11/2011    1 recensioni
In questa fanfiction non ci sarà un Harry Potter pronto a salvarci dal male e dal Signore Oscuro. Non ci saranno i suoi fedeli amici Ron e Hermione ad aiutarlo. Questa è la volta della gente normale, della gente comune. Siete sicuri di essere solo babbani? Sicuri che non sia tutto vero? Dopotutto, ricordatevi che c'è un po' di magia dentro ognuno di noi e questa volta non sarà solo un semplice sogno.
Bacchette alle mani, streghe e maghi!
Genere: Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Sguardi indiscreti.



-Pronto?-
-Ehi Marc..-
-Beth?- Come fa ad avere il mio numero?
-Se ti chiedi come mi sia procurata il tuo numero.. è stato Luke, me l’ha dato lui.-
Ah, ecco. Sembra imbarazzata; sorrido.
-Certo sì, tranquilla. Dimmi.-
-Sì ecco, avevamo intenzione di andare a prenderci qualcosa al solito bar tra un’ora. Ho chiamato tuo fratello dal telefono di Sam dicendo di avvertire anche te ma..-
-Ma ti ha detto di chiamarmi tu stessa.-
-Esattamente.-
Il solito, c’era da aspettarselo da uno come lui.
-Allora? Verrai?- Mi domanda.
-Sì, certo che verrò.- Mi guardo intorno alla ricerca della mia maglietta blu lasciata sopra una delle sedie in camera mia, o sotto la scrivania. Alzo un sopracciglio, probabilmente sarà piena di polvere.
-Perfetto.- Risponde, e la sento ridere.
-Tutto okay?- Chiedo sorridendo a mia volta.
-Sì è che.. è che mio fratello è rimasto incastrato sotto il letto.- Ride e non sembra intenzionata a smettere.
Scuoto la testa divertito. -Povero, vai ad aiutarlo!-
-Credo andrò.- Risponde, smettendo di ridere. -A dopo Marc.-
-Ciao Beth.-  Chiudo la chiamata, continuando a guardare il display del telefono. Un sorriso ebete sulla faccia. Scuoto la testa. La maglietta, dopo diavolo l’ho messa?
 
***
 
-Cosa vi porto Beth?-
-Il solito Monique, grazie.-
Siamo seduti allo stesso tavolino, ed ordinato le stesse cose. Ormai abbiamo fatto anche amicizia con la cameriera bionda.
-E poi sono io la bambina, vero?- Dico, rivolta a Sam e Luke intenti a giocare a pollice di ferro. Si fermano, guardandomi impassibili.
-Comunque. Non so voi, ma io mi sono stancata di non ricevere più notizie da niente e nessuno. Il galeone è sempre con me, dorato e freddo. Sembra si siano scordati di noi!- Continuo, irritata.
-Hai ragione.- Risponde Sam. -E’ il 25 ottobre, tra meno di un mese partiremo. È passato veramente troppo tempo dall’ultima volta che abbiamo parlato con loro.-
Annuiamo.
-Ma arrivati là- Domanda Luke. -Cosa dovremo fare?-
Rimaniamo tutti in silenzio. In effetti, non è partita ancora nessun tipo di proposta.
-Incontrare gli amici di Nicola e capirci un  po’ di più.- Risponde Sam.
-Qualcuno ha preso in considerazione il fatto che noi siamo inglesi, loro italiani e che non parliamo la stessa lingua?- Domanda Marc, con voce ironica.
Ci giriamo tutti a guardarlo. No maledizione, certo che no.
-Sembra una cosa ovvia detta così.- Rispondo. -Ma credo che escluso tu ora, nessuno ci abbia pensato.-
-E’ un problema, se non ve ne foste accorti.- Continua.
Roteo gli occhi. -Troveremo una soluzione. Luke, tu non avevi un amico italiano nella nostra stessa situazione?-
-Sì, Alessandro.- Risponde annuendo.
-Ecco, non potrebbe farci da interprete?-
-Sì, credo si possa fare. Non vive in Sicilia, ma non penso sarà un problema per lui arrivare sino ad Agrigento. Proverò a sentirlo.- Scrolla le spalle.
-Perfetto.- Rispondo. -E anche questo enorme problema è risolto. Visto, Marc?- Dico, soddisfatta.
-Certo, certo.- Risponde, dando un morso alla brioche appena arrivata.
Inizio a girare il mio cappuccino, guardandomi intorno. Una signora davanti a me non smette di fissarmi. Cerco di capire meglio chi sia, rendendomi conto di averla già vista. Capelli di un biondo chiaro e tenue, portati lunghi sotto le spalle e fermati elegantemente. Occhi grandi e scrutatori, un naso prominente. E’ seduta tesa sulla sedia, ed indossa un cappotto pesante verde scuro.
Il fatto che ci stiamo guardando a vicenda sottolinea il fatto che o mi conosce e io non mi ricordo chi sia, oppure che mi stia sempre dietro dato che ogni volta che entro in questo bar c’è lei, seduta poco lontana da noi.
Sì, esatto. È sempre qua, ogni volta, ecco perché mi sembrava di averla già vista.
-Sentite.- Dico al mio tavolo con nonchalance. -Davanti a me c’è una signora, indossa un cappotto verde scuro. Ogni volta che veniamo in questo bar c’è anche lei. Credo ci segua.-
Senza farsi notare uno alla volta, chi facendo finta di stiracchiarsi, chi sistemando meglio il giubbotto sulla sedia, si girano ad osservare la donna dietro di loro.
-A me sembra una semplice signora seduta a bere una tazza di caffè.- Dice Sam, con tranquillità.
-Non sembra abbia niente, a parte un po’ di puzza sotto il naso.- Sentenzia Marc.
-Penso lo stesso anche io.- Risponde Luke, scrollando le spalle.
Sbuffo. -Okay, mi state dando della psicopatica insomma.-
-Io lo sapevo già.- Dice Sam con un sorriso smagliante.
Roteo gli occhi. -Tu sai sempre tutto vero?-
-Ovviamente.- Incrocia le braccia, alzando il mento.
-Perfetto.- Dico, pregustando la mia prossima soddisfazione. -Visto che sai tutto, dimmi un po’, hai già previsto chi sarà il tuo accompagnatore per la festa di Halloween?-
Due cucchiaini si posano rumorosamente contro le tazze di cioccolata calda. Uno sguardo imbarazzato e uno preso dal panico mi osservano con insistenza.
-No Beth, questo ancora non lo so.- Dice, con lo sguardo basso e rosso.
So che me la farà pagare cara, ma non posso fare a meno di sentirmi soddisfatta.
-E tu, Elizabeth? So che ti piacerebbe che sia qualcuno in particolare ad invitarti.- Mi dice dopo qualche secondo, e con la mano mi sprona a continuare.
Crede forse di mettermi in imbarazzo? Illusa!
Le sorrido. -Sì, ma se non si darà una mossa e mi inviterà con troppo ritardo probabilmente gli darò buca.-
-Beth ti va di venire con me alla festa di Halloween?-
Mi giro con gli occhi sbarrati verso un Marc, seduto accanto a me, che dopo avermi parlato con una velocità impressionante, mi guarda attendendo una risposta.
D’altro canto, Luke ride piegato sul tavolo.
-Sì!- Rispondo annuendo. Mi chiedevo se ci fosse bisogno di aspettare così tanto, poco mancava che mi avrebbe invitata per l’anno prossimo.
-Non ho idea per quale motivo tu stia ridendo in questo modo.- Dico, guardando perplessa Luke, steso sul tavolino, una mano sulla faccia.
-N-no.. niente, niente..- Si asciuga una lacrima. -Adesso non dovrai dare buca a nessuno Beth. Vero Marc?- Riprende a ridere convulsamente.
Mi giro per guardare Marc, e noto solo ora di quanto sia rosso e imbarazzato, con la testa bassa e un sorriso sulla faccia.
Scuoto la testa. -Non ho capito nulla, non credo di volerci capire qualcosa.- Sentenzio alla fine.
In tutto questo, Sam guarda Luke con un’ira in corpo senza eguali. Probabilmente lo prenderebbe a capate se non fosse per il suo autocontrollo.
-Lucas.- Dico dopo poco. -Usciresti fuori con me?-
-In che senso?- Mi chiede aggrottando le sopracciglia.
Porto una mano sulla faccia. -Fuori dal bar Luke, devo chiederti una cosa.-
-Ahhh. Sì, certo.- Risponde ridacchiando e alzandosi dalla sedia.
Oltrepassiamo la porta d’ingresso, lasciando soli Marc e Sam entrambi perplessi.
-Ascoltami.- Dico appena uscita fuori, stringendomi nelle spalle per il venticello freddo.
-Tu vuoi invitare Sam alla festa, lei vuole che tu la inviti. Manca meno di una settimana e lei vorrà avere il tempo di organizzare il tutto, capiscila, è una ragazza. Quindi, non per metterti fretta.. ma hai tempo fino a domani per farlo. Senza considerare il fatto che tuo fratello ti abbia preceduto e che quindi siate rimasti sistematicamente solo voi due senza accompagnatore e accompagnatrice. Non farti prendere dall’entusiasmo e non osare correre adesso da lei e invitarla, perché si mangerà la foglia e capirà che sono stata io a spronarti. Dalla tua faccia è evidente che tu non sia intenzionato a fare niente di tutto questo ora, anzi, sembri piuttosto spaventato.-
Annuisce, con gli occhi sbarrati. -Speravo mi avresti chiesto qualcosa su Marc. Non mi aspettavo un monologo su Sam.- Risponde spaventato.
-Questi sono solo consigli.- Dico, annuendo. -Tu sei timido, e non sarà certo lei ad invitarti.- Gli sorrido. -Il mio non è un modo per metterti paura, ci tenevo ad essere schietta. E poi, ora che ti ho detto che lei spera nel tuo invito non dovresti avere problemi. Non riceverai di certo un no come risposta.- Scrollo le spalle.
Annuisce ancora, stavolta più serio. -Domani mattina la chiamo. Ci incontreremo. Le chiederò di venire con me alla festa. Fine.- Risponde, più a lui che a me.
-Perfetto.- Gli do una pacca sulla spalla. -Entriamo ora, prima che vengano a cercarci.-
-Grazie comunque, davvero.-
-Figurati.- Gli sorrido, per poi varcare la porta insieme.
Ci avviciniamo a Sam e Marc, in piedi accanto a Monique.
-Stiamo andando via?- Chiedo perplessa.
-Sì, devo correre a casa, impegni con mio padre.- Risponde Marc. -Ho pagato io per tutti, tranquilla.-
Annuisco ringraziandolo. Mi avvicino alla sedia dove avevo lasciato giubbotto e borsa. Mi affretto a prendere la mia roba, per poi alzare lo sguardo.
E incrociando ancora una volta quello della strana signora.
Mi fissa con insistenza, e sembra quasi si stia per alzare verso di me.
-Avanti Beth, sei pronta?- Mi domanda Sam poco lontana.
La donna abbassa lo sguardo, ignorandomi totalmente.
-S-sì, eccomi.- Indosso il giubbotto e la borsa a spalla, uscendo dal bar e lasciando la signora misteriosa.
La prossima volta sarà là, ad aspettarmi. Ne sono certa.








Spazio autrice.
Buongiorno cari! Ecco il 23esimo, si è fatto attendere. Si parla ancora della festa, ma ecco una new  entry. Chi sarà mai questa misteriosa donna? Eheh dai, magari qualche idea ve la sarete già fatta! (; Tra pochi minuti pubblicherò il 24esimo e il 25esimo, non vi lascio aspettare insomma!
A tra poco! :3
  
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