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Autore: SwallBeth    08/11/2011    1 recensioni
In questa fanfiction non ci sarà un Harry Potter pronto a salvarci dal male e dal Signore Oscuro. Non ci saranno i suoi fedeli amici Ron e Hermione ad aiutarlo. Questa è la volta della gente normale, della gente comune. Siete sicuri di essere solo babbani? Sicuri che non sia tutto vero? Dopotutto, ricordatevi che c'è un po' di magia dentro ognuno di noi e questa volta non sarà solo un semplice sogno.
Bacchette alle mani, streghe e maghi!
Genere: Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Festa di Halloween con il.. botto!



-Mi raccomando ragazzi. Noi professori non ci saremo a supervisionare ogni vostro minimo comportamento e..-
-Ma sì professoressa, abbiamo già fatto questo genere di feste!- La donna viene interrotta da Finn, l’organizzatore della serata, come di ogni cosa possa essere festeggiata all’interno della scuola.
-Certo signor Green, devo ricordarle forse l’incidente dell’anno scorso?-
Il ragazzo inizia a muovere un po’ le mani, l’espressione irritata.
-No, non ce n’è assolutamente bisogno. Ed è stato solo un.. piccolo malinteso.-
Un ragazzo nudo e ubriaco che balla per la sala della palestra è sicuramente da considerarsi solo un piccolo malinteso.
-Lo spero per lei.- Risponde la Mason, con voce ferma. -Anche perché sappiamo bene chi sarebbe a pagarne le conseguenze.-
-Non si preoccupi. Tutto filerà liscio come l’olio.-
Si gira verso la classe, roteando appena gli occhi, nascosto alla vista della professoressa.
-Mi raccomando, ve lo ricordo un’altra volta, come ho fatto fin’ora in tutte le altre classi. Stasera, palestra, nove e trenta. Il programma è nel foglietto che vi ho distribuito, anche se lo trovavate già scritto nei numerosi cartelli appesi per i corridoi.-
Gialli, grandi, attaccati in ogni spazio disponibile. Odiosi.
-Mi raccomando, vedete di vestirvi il meglio possibile!- Ci sorride, per poi avvicinarsi alla porta. -Ciao ragazzi, arrivederci professoressa.-
-Arrivederci.- Risponde senza molto interesse.
-Vedete di pulire tutto appena finita la festa, eh.- Ci dice, indicandoci tutti con il dito.
Nonostante siano passati anni dalla prima festa organizzata in questa scuola, ancora si ostina e pretende che la palestra venga pulita al termine della serata. E nonostante veda che questo non viene assolutamente fatto, non demorde.
Il suono della campanella dell’intervallo mi riporta alla realtà. Sam accanto a me cerca la bottiglietta dell’acqua, mentre Luke ci aspetta accanto alla porta.
-Forza ragazze, Marc mi starà sicuramente aspettando!- Ci dice impaziente, scuotendo le mani.
Usciamo dalla classe e saliamo le scalinate, diretti due piani più su. Tanti studenti continuano a farsi strada tra di noi, chi per uscire nel cortile a prendere una boccata d’aria, chi correndo verso non so quale destinazione.
Vedo la porta della sua aula, e lo intravedo uscire con in mano il fogliettino giallo della festa di Halloween. Ci nota, salutandomi con la mano e facendoci segno di avvicinarci. Ma non è l’unico ad averci visti.
Una ragazza con dei lunghi capelli si fa strada tra la folla davanti alla sua classe, fiancheggiando Marc. Scuote appena la chioma con la mano, spostando la lunga sciarpa rosa. Ferma il suo compagno di classe, lo abbraccia con un sorriso smagliante e tanto tirato per poi, dopo avermi lanciato una rapida e intensa occhiata, baciarlo davanti a tutta la sua classe, Luke, Sam.. e me.
 
 
 
-Beth..-
-Samantha, non ho la minima intenzione di parlarne.- Guardo la lavagna, osservando il professore scrivere gli appunti di geografia.
-Ma almeno ascoltami..-
-Perché dovrei? Non voglio saperne più niente.- Dico con tranquillità.
-No, non hai visto tutta la scena! Appena te ne sei andata, l’ha subito allontanata.. e da quello che mi ha detto Luke, non è sembrato per niente contento di come si sia comportata Claire.-
Sì, ecco.. Dopo che quella gallina si era appiccicata a Marc, ho pensato bene di andarmene. Dopotutto non ci facevo niente là, ferma, a guardarli pomiciare. Con calma ho risceso le scale e sono entrata nella mia classe. No, niente corse disperate e pianti isterici. Per favore, ho una dignità io.
Alzo un sopracciglio.-Certo Sam, va bene.-
-Non mi credi eh?- Mi sussurra, più vicina.
-No.-
Bussano alla porta.
-Buongiorno.-Una voce fin troppo familiare.
Cos’è, parli del diavolo e spuntano le corna?
-La professoressa Mason mi ha chiesto di chiamare la signorina Hall, è urgente.-
Alzo un sopracciglio, osservando il professore che mi fa un consenso per uscire. Mi alzo dalla sedia e lentamente mi avvicino alla porta, mentre due occhi non smettono di fissarmi.
Esco, le braccia incrociate. Davanti a me Marc cammina, e io lo seguo; saliamo due rampe di scale, ma non svoltiamo verso la sua classe. Prendiamo il terzo corridoio, deserto. Della Mason neanche l’ombra.
Si scruta intorno e fermatosi davanti a me, mi scruta appena.
-Non è stata colpa mia.- Dice, guardandomi serio.
Spalanco la bocca. -Non avrai forse fatto finta di..-
-Sì.- Risponde irritato. -L’ho fatto e non pensare di andartene.-
Distolgo lo sguardo. Indifferenza totale, non merita neanche una risposta.
-Mi si è avventata addosso!- Dice, a voce contenuta appena.
-Ho notato, sì.- Rispondo.
-Se non te ne fossi andata avresti visto che..-
-Se non me ne fossi andata? Cosa dovevo fare? Rimanere lì davanti e guardarvi? C’era già metà scuola a farlo, la mia presenza era inutile.- Rispondo acidamente.
-Se non te ne fossi andata..- Continua, ignorandomi. -Avresti visto che l’ho allontanata subito. E mi sono unito a Luke e Sam, senza degnarla di uno sguardo.-
Sbuffo.
-E se ti chiedi per quale motivo non sia venuto a cercarti, è stata Samantha a dirmi di non farlo.-
Annuisco. È stato un bene, per lui, che non l’abbia fatto. Banchi e sedie sarebbero stati ottimi corpi contundenti.
-E poi..-
-Basta Marc.- Dico, interrompendolo. -Smettila di parlare, non ho proprio voglia di sentirti.- Mi allontano un po’. -Me ne ritorno in classe, a fare la lezione di geografia che mi stai facendo saltare.-
-Come se te ne importasse qualcosa.- Risponde sarcastico.
-In questo momento me ne importa molto più di te e delle tue stupide scuse. Perciò arrivederci Marc.-
Faccio qualche passo verso le scale, per poi rigirami e parlargli in lontananza.
-Ovviamente non aspettarti di venire con me alla festa, stasera. Ma tranquillo. Sicuramente troverai qualcuna da invitare all’ultimo momento.-
E me ne vado, senza nient’altro da aggiungere.
 
 
Qualche ora dopo..
 
-Devo per forza?-
-Sì. Dovevi anche evitare di comportarti in quel modo con Marc, dato che non ha nessuna colpa. Ma visto che non è nei tuoi piani, andrai alla festa con me.- Mi risponde Sam, indossando la gonna grigia e svolazzante.
-Certo, a fare la candela.-
Mi guarda accigliata. -Non dire cavolate!-
-Il terzo incomodo allora?-
Mi lancia la busta con il tutto il necessario per il costume da licantropo addosso. -Finiscila e inizia a vestirti.-
Roteo gli occhi.
Ma poi, sinceramente, chi se ne frega. Io ci vado e mi diverto, alla faccia di Claire, di Marc, di metà scuola e di chiunque altro.
Infilo una mano nella busta azzurra e afferro il completo nero. Mi spoglio e indosso leggins e top. Mi guardo allo specchio lungo accanto al letto nella mia stanza.
-Sono ancora in tempo a prendere un lenzuolo e mettermelo in testa.- Penso ad alta voce.
-Non ti permetterei di arrivare neanche al bagno con una coperta sulla faccia.- Risponde tranquillamente. -Okay, ora prendi l’occorrente per i capelli e il trucco. Inizia a prepararti, sono già le 8.-
La guardo scocciata: è alle prese con il fiocchetto bianco della sua camicetta sporca di sangue rosso e finto; alza lo sguardo. -Sei ancora qua? Datti una mossa!-
 
 
Arriviamo davanti all’edificio della palestra. L’esterno è decorato con un grande festone arancione e nero.
‘Qui Halloween Party!’
Arriccio il naso. Fantasia portami via.
-Andiamo Beth, Luke ci aspetta dentro.- Sam accanto a me è entusiasta.
Indossa una gonna grigia, una camicetta inizialmente bianca, sporca di sangue, e un paio di scarpe nere; ha un cerchietto e un paio di elastici fermano i lunghi capelli marrone chiaro in due codine. Il trucco rispecchia perfettamente il tema del costume. Quando vuole è un genio in queste cose.  E probabilmente, se non fosse stato per il suo aiuto, non sarei riuscita né ad ottenere una capigliatura decente né mettere le lenti a contatto rosse. Che per la cronaca, sono fastidiosissime.
Varchiamo la porta e una musica ci investe completamente. La sala è illuminata solo da qualche luce colorata; tavoli circondano la stanza, con sopra cibi, dolci e bevande. Alla destra, amplificatori e tutto il necessario, controllato da un paio di ragazzi vestiti da scheletri fosforescenti. Alla sinistra sedie e divanetti sbrindellati, presi chissà dove. L’unica cosa che più preferisco, la confusione. Non vedo niente, non distinguo le persone, posso tranquillamente far finta di non riconoscere nessuno ed eventualmente ignorare chi preferisco. Fantastico.
Ci avviniamo al primo tavolo, scansando la calca di gente.
-Ehi Luke!- Sam scuote la mano, facendosi notare da un ragazzo poco lontano da noi. Si avvicina, sorridente.
-Ehi ragazze!- Ci saluta una a una. Indossa una giacca nera sopra una maglia straccia e logora; ha un paio di occhiaie vistose, un colorito verdastro e i capelli scompigliati. Avrei voluto anche io mascherarmi in modo così semplice.
-Volete qualcosa da bere? C’è del punch verde limone decisamente corretto da quella parte.- Ci dice, indicando un tavolo accanto e il suo bicchiere semi vuoto.
-Vado io.- Dico, cercando di allontanarmi il più possibile da quei due.
Mi faccio strada tra la gente che balla o chiacchiera, arrivando davanti al tavolino. Prendo due bicchieri e mi avvicino verso il mestolo del punch. Una mano mi precede.
-Scusami.- Dico, per poi alzare le sguardo e rendermi conto a chi ho appena rivolto la parola.
-Ciao Beth.-
Ritraggo lentamente la mano, guardandolo sottecchi. -Ciao.- Rispondo, impassibile.
-Bel costume.- Dice, trattenendo un sorriso.
-Non metterti a ridere, per favore.- Anche se ne avrebbe tutto il diritto.
-Nono. Ti sta davvero bene, dico davvero. È solo che si vede che è tutta opera di Sam.-
Annuisco. Lo squadro un po’; jeans neri, camicia bianca, mantello scuro. Colorito pallido, sangue che cola, capelli disordinati
 -Dracula?- Domando perplessa.
Mi fa un inchino. -Ai vostri servigi.-
Ridacchio. -Costume scontato.- Ma perfetto.
Scrolla le spalle. -Non ho molta fantasia in queste cose, meglio di niente.-
-Giusto.- Annuisco.
Un momento, perché ci stiamo parlando?
-Io vado, Claire ti starà cercando.- Prendo i bicchieri, iniziando a riempirli in fretta.
-Sono solo, Beth.-
Alzo lo sguardo per qualche secondo, riabbassandolo subito. -Pensavo ci sareste venuti insieme alla fine.-
Sbuffa. -Non era con lei che intendevo andarci. Lo sai.-
Certo, dillo a quel bacio. -Va bene.-
-E se non potevo venirci con te, allora meglio da solo.- Continua, avvicinandoci.
-Mi dispiace.- Dice, stupendmi. -Non dovrei neanche scusarmi, visto che non è colpa mia se quella mi si è scaraventata addosso.- Puntualizza. La mia espressione lo fa ridacchiare. -Ma se serve questo per farti ritornare quella di sempre e non tenermi il muso, allora scusa. Davvero.-
Roteo gli occhi. -Non ti ho tenuto il muso.-
-No, assolutamente no, la tua era più un’espressione da ‘rivolgimi la parola e sarà l’ultima cosa che farai’.-
Sorrido. -Okay Marc. Facciamo finta che non sia successo niente.- Annuisco convinta.
-Perfetto.- Mi sorride contento.
Ci ritroviamo fermi come due stupidi, mentre intorno a noi tutti gli altri ballano, urlano e cantano. È stato un miracolo capirsi in questa confusione, ma ora non sento niente. Non sento nessuno intorno a me, ho altro su cui concentrarmi, e mi va bene così.
-Balliamo?- Domando.
-Uhm, perché no.-
Mi trascina verso il centro. -Potresti correre il rischio di essere morsa e diventare per sempre un vampiro.- Dice, maliziosamente.
-Ti ricordo che sono un licantropo.- Rispondo ridendo. -Il mio sangue a voi non piace!-
-Vedremo.- Dice sorridendo.
 La musica è allegra e invogliante. Poco lontano, Luke fa fare due giravolte a Sam che ride insieme a lui.
-Lo sai che è anche grazie a me se alla fine l’ha invitata?-
-Tranquilla, è anche merito mio. Erano giorni che non smettevo di spronarlo, alla fine si sarebbe arreso.-
-In un modo o nell’altro.-
-Mi sembra anche giusto.- Aggiunge, sorridendo.
La musica cambia, e ci prepariamo a ballare un lento.
Ma non facciamo in tempo.
Un tubo poco lontano dalla porta del bagno sembra si sia rotto perché l’acqua scende a catinelle, la sala inizia ad allagarsi.
-Ragazzi, c’è qualche problema, stiamo cercando di sal- salvare l’attrezz- elettric- prima che vada in corto circui..- Troppo tardi.
La sala si fa improvvisamente buia, la gente inizia a lamentarsi con cori di protesta. L’unica fonte di luce sono le insegne d’uscita d’emergenza accanto alle porte e sui quattro lati.
Ed eccoli.
-Marc.. Marc..-
-Cosa c’è? Dove sei?-
-Sono qui.- Mi aggrappo al suo braccio. -Guarda là, accanto alle casse..-
Una luce rossa intensa e un divanetto esplode.
-Oh ma cosa..-
-Chi cazzo è stato?!-
Un’altra luce e un tavolo crolla, facendo esplodere lattine e bevande.
-Marc, dobbiamo trovare Sam e Luke!-
-Con questo buio è impossibile! E se la gente non se ne va rischia di farsi male!-
Camminiamo a tentoni, sbattendo contro le persone, ma degli altri due neanche l’ombra.
Intanto intorno a noi gli invitati urlano proteste, insulti, mentre luci partono dalle bacchette e distruggono quello che incontrano.
Mentre Mark continua a trascinarmi da una parte all’altra, intravedo uno dei più vicini alla luce di servizio puntarsi la bacchetta contro la gola.
-Salve studenti.- E’ lui. Il Ghermidoro. -Scusateci l’interruzione, vi avremo sicuramente rovinato la festicciola. Ma tranquilli, andate pure.- Ci fermiamo, ascoltando perplessi le loro parole.
-Chi deve rimanere, lo sa.- Termina.
Iniziamo a correre, mentre la gente inizia ad uscire brontolando.
-Sam! Sam dove sei?!- Inizio ad urlare, tra il rumore.
-Luke, siamo qua vieni!- Marc deve averli avvistati. Ci avviciniamo a un gruppo di ragazzi che uno a uno si allontanano diretti fuori dalla palestra; eccoli, poggiati al muro.
-Cosa dobbiamo fare?- Domanda Sam in ansia.
-Andarcene!- Rispondo convinta.
-No Beth, rischiamo di farli arrabbiare seriamente questa volta.-
Ci guardiamo intorno, la sala è quasi del tutto deserta. Un luccichio azzurrognolo parte da una bacchetta per poi giungere sino al soffitto e diventare sempre più grande, sempre più abbagliante, illuminando tutta la palestra.
-Salve.- Dice una vocina acuta accanto all’uscita.
-Ci si rivede.- L’uomo, con cui Marc aveva contrattato, si avvicina verso il centro della sala, mentre noi ci allontaniamo sempre di più.
-Dispiace noi di avere rovinato vostra serata.- Continua un Ghermidoro, probabilmente il più tonto e brutto di tutti.
-Non c’è problema, stavamo pensando di andarcene proprio adesso.- Rispondo stizzita.
L’uomo davanti a tutti ridacchia. -Sono rammaricato dal dovervi rovinare i piani, ragazzi. Ma..- Spalanca le braccia, nella mano stringe ancora la bacchetta. -.. voi stasera andrete via con noi.-
-E noi siamo desolati- Luke pronuncia queste parole con enfasi, ma tanto timore. -Che non succederà mai.-
Vengo spinta verso la porta dello spogliatoio a poco passi da noi mentre Schiantesimi ci piovono sulla testa.
Iniziamo a correre, salire le scale, varcare una porta dietro l’altra.
-Avanti, volete giocare a nascondino babbani?- Ci urla un Ghermidoro dopo aver rotto quello che doveva essere il vetro di una porta.
È un vicolo cieco. Ci ritroviamo chiusi in una stanza, senza via d’uscita.
-Merda!- Urla Sam, portando le mani tra i capelli.
Sentiamo i loro passi in lontananza.
-Cosa facciamo? Cosa facciamo?!- Inizio a camminare avanti e indietro.
Pensa Beth, pensa.. Tiro fuori il galeone dorato.
-Perché non possiamo chiamarvi anche noi, eh?! Abbiamo bisogno del vostro aiuto, e non ci siete! Moriremo, ecco cosa!-
 
Track.
 
-Avevi ragione tu, Remus.-
-Sì, impossibile ma vero. -
Ci guardano timorosi. -State bene?- Domanda Tonks.
Annuiamo all’unisono.
-Auror.- Un Ghermidoro arriva con il fiatone davanti alla porta. -Buonasera.. Stupeficium!-
-Protego!- Remus risponde allo Schiantesimo, dandoci le spalle e spingendoci verso il muro.
-Tonks, Smaterializzatevi. Vi raggiungo il prima possibile.-
-Ma sono babbani Remus!-
-Fallo e basta!-
Luci rosse e scudi scalfiscono l’aria.
-Aggrappatevi alla mia mano, non lasciatela per nessun motivo.-
Ci aggrappiamo tutti alla ragazza, mentre Lupin continua a proteggerci dalla banda di Ghermidori, dei quali solo due su cinque sono armati.
-Sto andando. Fa’ attenzione Remus.-
 
Track.







Spazio autrice.
Ecco il 25esimo! Finalmente questa festa con cui vi ho assillato per tipo quattro capitoli minimo, e che si è rivelata il campo di battaglia per il conosciuto gruppo di Ghermidori! Avranno Schiantato Claire, presi dall'euforia? u.ù
Abbiamo anche scoperto che il galeone incantato può essere utilizzato da maghi e non. Ma ne capiremo meglio nel prossimo, tranquilli! 
A presto! :*
  
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