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Autore: Lena G    09/11/2011    5 recensioni
Blaise e Daphne stanno insieme ma sono innamorati di altri così decidono di "scoppiare" una coppia grazie all'aiuto di un'altra persona: Hermione Granger.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Astoria Greengrass, Blaise Zabini, Daphne Greengrass | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Hola! Sono tornata con un nuovo capitolo corretto! E che capitolo! Vi spiego brevemente: siamo tornati indietro nel tempo, e scopriamo qual è stata la miccia che ha portato Blaise e Daphne a chiedere ad Hermione il suo aiuto! In più, c’è un indizio del segreto ragazzo che ha conquistato il freddo cuore di Daphne… Ma non vi dico nient’altro! Dovrete leggere!
Ringrazio le adorabili 4 ragazze che hanno recensito il prologo, la temeraria che ha messo questo aborto di storia nei preferiti e le 19 pazze che l’hanno inserita nelle seguite!
Un bacione e buona lettura!
Lena G


 
 
2- WHAT GOES AROUND… COMES AROUND

Hey girl, is he everything you wanted in a man?

Blaise guardava Astoria ridere e scherzare insieme alla sorella, Pansy e Draco che non la lasciava nemmeno un secondo. Vedeva gli sguardi e i sorrisi che la ragazzina rivolgeva al suo promesso sposo: erano spenti ma avevano una punta di felicità che gli fece contrarre le viscere. Malfoy invece, pur standole vicino non la calcolava minimamente, le uniche e poche volte che serbava considerazione verso qualcosa era solo per guardare con disprezzo il suo bicchiere di Firewhiskey.
Se ne andò al dormitorio dei Serpenti dove si sarebbe rinchiuso e sarebbe rimasto da solo a macerare nel dolore fino a quando non sarebbero tornati i suoi compagni di stanza, tra cui il suo migliore amico: Draco Malfoy.
Come poteva Astoria stare con uno come Draco? Stare con un ragazzo che non la considerava, che non si rendeva conto del piccolo, fragile e prezioso fiore che era? Come poteva stare con un ragazzo che non era LUI?

Don’t want to think about it
Don’t want to talk about it
I’m just so sick about it
Can’t believe it’s ending this way
Just so confused about it
Feeling the blues about it
I just can’t do without you
Tell me is this fair?


Come poteva finire in questo modo? A dir la verità non era nemmeno iniziata, ma per lui era stato come un alto tradimento quello che avevano fatto i loro genitori. A lui, a Daphne, Astoria e Draco.
In quel momento si udì un leggero bussare alla porta. Blaise sussultò lievemente e riprendendo la sua compostezza disse: “Avanti.”
Una manina piccola, candida ed elegante fece capolino dalla pesante porta che rivelò subito la sua proprietaria: Astoria.
La ragazzina lo guardò timida: “Mia sorella mi ha detto che non ti sentivi bene” e le sue guance avvamparono.
“Già. È un brutto periodo per me questo”
Astoria lo guardò dispiaciuta: “Mi dispiace sul serio.”
Blaise fece un cenno di noncuranza: “Tranquilla. Non devi. Non crucciarti per me, devi preparare il tuo matrimonio…”
Lei annuì: “Sì, mi sta portando via molto tempo. Per fortuna lo sposerò quando finirò gli studi e quindi sto facendo le cose molto lentamente. Per la tua cosa Blaise, spero possa risolversi nel modo che desideri”
“Non penso sarà possibile” replicò statuario.
“E perché mai?”
“Perché???” Blaise sentì un grosso fuoco di rabbia animarsi nel suo petto, ma cercò di controllarsi: “Dovresti saperlo Astoria, e anche molto bene”
La ragazza si portò una mano sul cuore: “Vuoi dirmi che tu…  Ancora”
“Sempre. Non riesco a smettere di pensarti Ria. Mi manchi, io ti volevo, tu dovevi essere MIA. NON SUA! Nonostante tu fossi consapevole dei miei sentimenti nei tuoi confronti, hai scelto lui lo stesso. PERCHE’?!” Si rese conto di aver urlato e cercò di recuperare un po’ di compostezza scuotendo la testa.

You know I gave you the world
You had me in the palm of your hand


“Blaise. Lo sai. Non posso oppormi al volere dei miei genitori. E poi poteva capitarmi di peggio. Draco è ricco, educato”
“MA NON TI AMA! NON TI AMA COME TI AMO IO!”
“Blaise non posso andare contro il volere dei miei. Neanche se lo volessi con tutta me stessa!”
“Ma mi stai dicendo allora che se non ci fosse Draco”
“No Blaise. Non ti dirò niente a riguardo, non voglio alimentare dentro di te false speranze. Rassegnati, ti prego”
“Io non voglio rassegnarmi! Dimmi che vuoi stare con lui perché ti piace starci e non solo perché devi!”
“Mi piace Draco” gli disse senza guardarlo negli occhi.
“Dimmelo guardandomi negli occhi”
Astoria sollevò lo sguardo, aveva gli occhi lucidi, non voleva spezzare così il cuore di un suo carissimo amico, ma doveva farlo per poter permettergli di vivere la sua vita: “Mi piace Draco, mi piace stare con lui. Blaise, vivi la tua vita senza di me”
“Quindi è un addio”
Astoria distolse lo sguardo.

Is this the way it’s really going down?
Is this how we say goodbye?


“Sì Blaise. È un addio” e abbassando il capo corse via. Lontano da lui.
Il moro strinse i pugni, sentì delle lacrime bagnargli le guance. Concentrò tutta la sua forza nel polso destro e iniziò a colpire il muro di pietra sempre più forte. Quando iniziò a sentire dolore alla mano si accasciò al pavimento e pianse il suo amore perduto.

Should’ve known better when you came around
That you were gonna make me cry
It’s breaking my heart to watch you run around
’Cause I know that you’re living a lie
That’s okay baby ‘cause in time you will find...


“A mali estremi, estremi rimedi …”

What goes around, comes all the way back around

Draco entrò nel dormitorio e vide Blaise sanguinante: “Porca miseria Blaise! Cosa è successo?!” e si buttò a terra per aiutare l’amico a tamponare la ferita: “Ti porto da Madama Chips”
“No Draco. Non ce n’è bisogno. Lasciami qui, nel mio dolore”
“Ma tu sei tutto scemo! Non ti lascio qui come un cretino con una mano sanguinante e forse rotta e gli occhi da pianto!”
Blaise lo guardò implorante.
“Ooooh! E va bene! Non ti porto da Madama Chips ma tu devi spiegarmi perché ti sei ridotto in questo stato!”
L’amico moro si rabbuiò. Non voleva che Draco sapesse. Non poteva dirgli: “Voglio rubarti la ragazza…”
Non poteva concedersi il lusso di confidarsi questa volta: “Niente, problemi a casa, a scuola e in generale… Alla fine sono esploso… Sai com’è… lo stress…”
“Sì ho capito: ti sei bevuto completamente il cervello. Vieni con me.” Blaise lo guardò titubante “Fidati Bla!” e prese l’amico per il braccio sano e uscirono insieme dalla loro camera.
Daphne e Pansy continuavano a chiacchierare, ad un certo punto videro un ragazzone moro con il braccio sanguinante scortato da un ragazzo smilzo con i capelli biondi. Daphne, da brava finta fidanzata, accorse in loro soccorso: “Oddio Blaise! Cos’è successo??”
Lui le rispose guardandola intensamente, ma per lui fu Draco a parlare: “Ha deciso di fare il deficiente sfasciando la sua mano e camera nostra”
Daphne si mise le mani alla bocca: “Ma perché Blaise?”
Era inutile chiedersi il perché, sapeva benissimo che aveva appena finito di parlare con sua sorella. Si girò verso Draco: "Lascialo a me. Lo porto io in infermeria”
In silenzio i due amici si separarono, e quando Daphne e Blaise uscirono dalla Sala Comune, Draco si avvicinò a Pansy che ruppe il ghiaccio: “Come va con Astoria?”
Draco si accese una sigaretta: “E come vuoi che vada? Male, bene? Va. Non ci piacciamo nemmeno un po’ e lei non m’ispira granchè. Faremo fatica quando dovremo mettere al mondo un bambino…”
“Non fare il tragico! È una brava ragazza!”
“Non lo metto in dubbio. Ma è una bambina. Io se devo sposarmi, voglio almeno che sia una donna!”
Pansy lo guardò, lo capiva benissimo. Astoria non era la ragazza per lui. Guardò l’orologio, era il momento di andare da Theodore, quindi si alzò. Draco per educazione si alzò con lei.
Pansy sorrise: “Non cambi mai tu…”
“Mai avuto intenzione di farlo Parkinson”
“Se mi permette signor Malfoy, il signor Nott mi attende nel suo gabinetto”
Draco la guardò divertito: “Potresti dire al tuo fidanzato che è un grandissimo pezzo di merda? Lui sa cosa voglio dire…”
“Glielo riferirò con piacere. Ciao”
Malfoy la guardò allontanarsi. Era felice per Pansy, i suoi genitori avevano scelto un buon partito per lei e finalmente poteva riscattarsi dalle voci che la dipingevano come una poco di buono comportandosi da perfetta fidanzata. Si alzò e si diresse verso la biblioteca.
Daphne e Blaise stavano camminando per i corridoi, lentamente.
Grazie ad un colpo di bacchetta, Blaise era guarito subito dai graffi e ora teneva lo sguardo fisso al pavimento. La sua promessa sposa lo teneva a braccetto e lo guardava teneramente, dopo minuti interminabili di silenzio Daphne gli chiese: “Allora, immagino sia andata male…”
“Molto più che male. Ha detto di farmi una nuova vita senza di lei… e che a lei Draco piace”
Daphne spalancò leggermente gli occhi, sorpresa: “Non l’avrei mai detto. Evidentemente Draco non è proprio male come fidanzato. Dai, pensa, poteva capitarle Goyle"
Blaise rabbrividì al pensiero di vedere il suo piccolo fiorellino avvinghiato a quel gorilla peloso e puzzolente di Goyle: “Daphne cara, così non mi aiuti. Anzi…”
“Scusami, è stato più forte di me. Lo sai come sono fatta. Allora, cosa facciamo adesso?”
Blaise questa volta la guardò negli occhi: “A te com’è andata?”
“Secondo te?” si morse il labbro e strinse un paio di volte le palpebre: “Se fosse andata bene non sarei con te a chiederti di attuare il piano.”
“Hai ragione. Scusami Daphne. È che mi sembra così strano: tu, così bella, intelligente e sensibile, per quanto una serpe possa esserlo, non riesci a intrappolare un grifone come quello nella tua rete…”
Si propagò una risata cristallina: “Blaise, e io non riesco a capire come uno come te non riesca a prendersi mia sorella”
“Perché quando c’è di mezzo il cuore sono imbranato”
“Ed è per lo stesso motivo io non sono riuscita a conquistarlo, anzi, ad avvicinarlo”
Si fermarono e continuarono a guardarsi senza dire una parola. Dopo poco Blaise ruppe il silenzio: “Quindi dici di farlo? Di coinvolgerla?”
“Dico proprio di sì”
“E perché proprio lei?”
“Perché è l’unica che potrebbe riuscirci sul serio! Hai bene in mente com’è fatta?” Blaise annuì.
“Ecco! Ora pensaci due secondi e poi dimmi!”
Il ragazzo distolse per un attimo lo sguardo e poi convenne: “Hai ragione. Meglio di lei non c’è nessuno. La avviso io?”
“Ma certo! Scusami, ma io il lavoro sporco non lo faccio. E poi non dimenticarti che tu hai avuto l’idea e se tutto questo va in porto e ha successo, ne giovi solo tu!”
Blaise si portò le mani nei capelli: “Ok, fammi solo pensare un modo per dirglielo ma che desti anche la sua fantasia. Non è un’ oca, è una delle menti più brillanti del mondo magico”
Daphne sorrise: “Secondo me dovresti giocare su dove è più debole…” e gli lanciò uno sguardo complice, enigmatico e malizioso.
“Cos…? Ah… Ah! Ho capito… Ma tu guarda che mi tocca! Va bene, da domani potremo attuare tutto quello che ci serve. Mi chiamo Zabini, la classe non è acqua. Potrei convincere un cammello a bere Firewhiskey nel bel mezzo del Sahara”
La bionda rise di gusto: “Sì certo. Ora però non fare il cretino che diventi anche non credibile!”
“Ma come?! Sotto Imperius…”
“Blaise?”
“Sì?”
“Era pessima. Fila in dormitorio…” 
“Agli ordini!” e si mise a correre veloce come un neutrino mentre il gelo ritornava a circondare l’unica e indiscussa regina di ghiaccio di Serpeverde.
La mattina in Sala Grande era un casino: ragazzi dagli 11 ai 17 anni che alle sette del mattino scendevano a fare colazione, chi più assonnato, chi meno, si scambiavano saluti, consigli ed eventuali regali.
Per Hermione Granger scendere in Sala Grande significava solo avere l’occasione per ripassare le ultime cose prima dell’inizio delle lezioni. Non si definiva secchiona so-tutto-io, era semplicemente una ragazza nata-babbana con un innato amore verso lo studio e voleva fare vedere a quel mondo, di cui una piccola parte non accettava le persone come lei, che lei esisteva, che valeva come il migliore dei Purosangue nobili, anzi, di più. Niente e nessuno era capace di fermarla. Quel giorno Hermione aveva intenzione di ripassare per l’ennesima volta Astronomia e si era svegliata piuttosto di buonumore: Harry e Ron avevano fatto i compiti da soli e quindi oltre le sue tanto agognate 8 ore di sonno conciliatore, era pure riuscita a scrivere la miglior relazione mai scritta in tutta la sua carriera scolastica. Velocemente aveva percorso tutte le scale che dalla Torre di Grifondoro arrivavano alla Sala Grande. Con un sorriso a trentadue denti si avviò verso il tavolo della sua casa… ma qualcosa glielo impedì: una forte stretta sul braccio, una giravolta molto veloce su se stessa, e la povera ragazza si scontrò con un torace ampio e muscoloso. Mentre cercava di realizzare di chi potesse essere e soprattutto cosa era appena successo, la voce del proprietario sussurrò proprio vicino al suo orecchio: “Buon giorno Granger. Noto che per te è una bella mattina. Ti aspetto alle 23 sotto i portici del chiostro, quelli che portano all’aula di Difesa contro le Arti Oscure. Non mancare” il misterioso interlocutore alzò il busto e fece incrociare i suoi occhi blu con quelli marroni della ragazza che rispose piccata: “Oh certo Zabini. Non posso perdermi un’occasione simile.” 
Fece retrofront e si sedette al tavolo sbuffando: “Lo sapevo che qualcosa sarebbe andato storto! Mannaggia a quella serpe di Zabini! Figurati se farò quello che mi ha chiesto, lascerò lui e la sua combriccola di bisce a bocca asciutta! Non si scherza in questo modo, davanti tutta la Sala Grande con Hermione Granger! Proprio non si fa!”
“Hey Herm! Tutto bene?”
La ragazza sussultò: “Oh, Harry! Si tranquillo, tutto benone!”
“Ma stavi parlando da sola prima…”
“Non ti preoccupare… Sai com’è lo stress” e accennò una risata isterica e nervosa.
“Va bene, come vuoi” e il bambino sopravvissuto si riempì il piatto di gustose pietanze.
Al tavolo di Serpeverde due persone stavano guardando la scena.
“Dici che abbiamo fatto bene a coinvolgerla?”
“Penso sia l’unica in grado di risolvere i nostri problemi”
“E se non dovesse accettare?”
“Non ti preoccupare, accetterà. E se non dovesse aiutarci direttamente, lo farà ugualmente. Indirettamente.”
“Non capisco cosa tu intenda dire…”
“Non ti preoccupare ti ho detto. Stasera la incontrerò perché è troppo curiosa di sapere e conoscere. Vedrai riuscirò a plasmarla e saremo tutti felici e contenti. Non temere"
   
 
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