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Autore: Heven Elphas    10/11/2011    0 recensioni
Si sedette sul divano a fissare quel quadretto in cui erano stati fotografati entrambi. Il ragazzo lo abbracciava e guardava verso la macchina fotografica con un atteggiamento beffardo. Gli mancava da morire quello sguardo… Sospirò affondandosi nel cuscini, sentendo qualcosa che lo infastidiva nella tasca posteriore dei jeans. Infilò una mano a vedere cos’era e si ritrovò a guardare la tessera universitaria di Darien.
-Che stordito… Non gliel’ho restituita…-
Mormorò spostando lo sguardo sulla fototessera e cercando qualcosa in quel viso. Beh, era davvero il tipo che piaceva a Pete. Un po’ come quel Ryan Ross che lavorava come modello sulle passerelle internazionali. Peccato che fosse accompagnato da quell’idota con i capelli a riccio. Appoggiò il documento al tavolino e si lasciò cadere sdraiato sul sofà, aspettando il momento di prendersi un’altra sbronza e dimenticare.
Darien Reed è un giovane modello assunto nell'agenzia per modelli di Wentz e qui incontrerà Gabe Saporta, famosissimo modello che è nel pieno di una crisi post rottura. Un AU improvvisata nel mondo dei modelli. Come disse Derek Zoolander "Have you ever wondered if there was more to life, other than being really, really, ridiculously good looking?" Enjoy it.
Genere: Generale, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Cobra Starship, Fall Out Boy, Nuovo personaggio, Panic at the Disco, The Academy Is
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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GET ON YOUR KNEES

 

Get on your knees

if you wanna reach the top

 

     

 

II chapter

 

 

Darien Reed non amava nulla al mondo se non se stesso. O almeno pareva essersene convinto da quando il suo ex lo aveva scaricato dicendogli “non c’è posto per nessun altro che te stesso nella tua vita”. Era così andato a Los Angeles sapendo di poter contare solo sulle sue forze ed il suo innato egoismo. Non aveva bisogno di nessun altro… O almeno così credeva. Non importava quanto Zane gli stesse appresso e si prendesse cura di lui come un fratello maggiore. Pensava di potersi fidare solo di se stesso. Sì, credeva che nessuno lo avrebbe mai attratto in qualche modo.

Oggi le idee di allora gli paiono folli e continua a maledirsi per essersi comportato in maniera tanto sconsiderata e stupida. Certo, oggi sa a che cosa sarebbe andato incontro in breve tempo ed è per questo che non riesce a perdonarsi. Non che sia il solo ad odiare il proprio comportamento. C’è qualcun altro che tuttora si sta macerando nel ripensare a quei giorni… Qualcun altro che non accetta quello che è successo.

Torniamo però al primo servizio fotografico di Darien e al camerino in cui truccatori e parrucchieri lo stavano sistemando. I suoi capelli castano chiaro gli arrivavano fin sopra le spalle e le punte dorate erano state sparate verso l’alto, piene di lacca profumata. Il riflesso che lo specchio gli rimandava era mille volte meglio di quello che si ritrovava a dover guardare di solito. Era proprio vero che i truccatori potevano fare miracoli.

-Oh ma il nostro novellino è davvero splendido!-

La voce che irruppe nel camerino era quella di Pete, che si avvicinò trottorellando con un caffè in mano. Guardò il ragazzo con occhi incantati, prima di sospirare come rassegnato. Al suo seguito c’era un ragazzo dai capelli rosa, che al primo momento Reed scambiò per una ragazza, a dirla tutta. Aveva dei capelli fucsia acceso ed una serie di tatuaggi su tutto il corpo. Si ricordò improvvisamente di averlo già visto, sulle riviste. Era un make up artist abbastanza famoso, nonché un modello. Quando se lo ritrovò vicino, Darien si sentì in imbarazzo per il fatto di essere nel mondo della moda senza avere un portamento simile. Sembrava un chirichetto in suo confronto e la cosa di certo non giovava alla sua situazione… Non che avrebbe voluto andare in giro con calze di pizzo e minigonna!

-Ma che bello zuccherino, davvero! Pete, pensavo mi mentissi quando mi dicevi quanto fosse grazioso!-

-No che non mentivo! …è davvero un peccato che io sia sentimentalmente occupato, sennò gli chiedevo d’uscire.-

-Oh, quasi quasi glielo chiedo io!-

Mentre i due parlavano, il suddetto “zuccherino” li osservava un po’ spaesato. Era abituato ai complimenti, ma non certo di quel genere. Nessun uomo si era mai messo a discutere sul voler uscire con lui. La cosa lo compiacque, anche se non lo ammise ad alta voce. Si limitò a sistemarsi la camicia e poi alzare lo sguardo verso l’androgino.

-Sono occupato… Ma un pensiero potrei anche farcelo.-

Disse, facendogli l’occhiolino ed alzandosi dallo sgabello non appena la parrucchiera si fu allontanata. Nonostante fosse già stato accanto a lui, Pete gli sembrava ogni volta più basso di quello che credeva, ma non disse nulla. Non era un campione di simpatia e gentilezza e non voleva certo essere licenziato al primo servizio fotografico. Sarebbe stato da matti. Si morse quindi la lingua e le sue labbra si piegarono in un’espressione buffa che non sfuggì al moro.

-Sei preoccupato? Vedrai che andrà tutto bene! Non è difficile…-

Il suo capo cercò di rassicurarlo, mentre Jeffree si limitava a succhiare un lecca-lecca rosso con fare poco innocente. Non avrebbe mai accettato quell’invito, dato che non era esattamente il suo tipo. Così tornò a dedicare la sua attenzione agli occhi cangianti di Pete.

-Oh no… No. Non sono nervoso.-

…e non lo era veramente. Adesso che era certo di avere un lavoro non si sarebbe fatto prendere dal panico come il giorno precedente al colloquio. Non aveva certi problemi di autostima e crisi, così s’incamminò con decisione verso il set fotografico e stette a sentire i suggerimenti riguardo alle posizioni che avrebbe dovuto prendere. C’erano una sedia, una poltrona e una panchina. Doveva fare almeno una trentina di scatti su ognuna di esse con almeno una decina di cambi d’abito e l’idea sembrava divertirlo. Decise di iniziare dalla poltrona e afferrò il libro che vi era appoggiato, facendo finta di leggerlo. Mentre gli scattavano foto riuscì davvero a sbirciare qualche riga. Era “Cime Tempestose” e il suo occhio cadde su una frase che lo fece apparire un po’ sconvolto nello scatto, tanto che il fotografo gli fece un complimento.  Talvolta ci facciamo prendere dalla compassione per creature incapaci di provare sentimenti sia per se stessi che per altri.” Diceva questa frase.

-Bravo così! Ora passiamo alla panchina! Devi essere annoiato!-

Diceva il fotografo, mentre lui si alzava e si spostava dove gli aveva ordinato. Fu mentre guardava un punto lontano che si accorse dell’entrata di Gabe Saporta. Indossava una felpa viola che era difficile non notare e, soprattutto, era stato assalito da Jeffree Star che gli stava abbracciando il collo per sussurrargli qualcosa all’orecchio. Un sorriso piegò le labbra del sudamericano, prima che i suoi occhi incontrassero quelli di Darien. Restarono a fissarsi per qualche istante, ma il castano fu costretto a spostarsi per essere fotografato in altre pose.

Dieci minuti dopo era ancora in camerino a cambiarsi abito e pettinatura ed il servizio andò avanti per almeno tre ore, finchè Pete si mise a battere le mani per richiamare tutta la troupe. Tutti si voltarono a guardarlo e lui tossicchiò, per poi lasciarsi andare in un sorrisone felice.

-Direi che ci vorrebbe un bel pranzo! Tutti a mangiare!!-

Fu così che Darien si trovò seduto nella tavola calda vicino al palazzo in cui si trovava l’agenzia. Alcune persone si voltavano curiose ad osservarlo, forse perché aveva qualche strana stoffa colorata nei capelli. O forse perché accanto a lui c’era Jeffree che giocherellava con l’insalata, mentre spettegolava con Wentz su dei certi “Ryan” e “Dallon”. Il castano guardava fuori dalla vetrata con crescente noia, quando vide che al pranzo si sarebbe unito anche qualcun altro. Gabe stava attraversando la strada con il semaforo verde appena scattato e stava andando verso il locale dove si trovavano loro.

-Finalmente GabeyBaby!!-

Pete si alzò per farsi notare –come  se ce ne fosse bisogno- e il sudamericano li raggiunse a grandi passi con un enorme sorriso sulle labbra sottili. Prese posto proprio davanti a Darien, che lo salutò educatamente. Doveva ancora riuscire ad inserirsi in quella compagnia, ma non ci sarebbe voluto molto. Il minimo di timidezza che provava ci avrebbe messo pochissimo a crollare a pezzi, mostrandolo per quello che era veramente.

-A quanto pare oggi pomeriggio devo posare con dei boxer per Calvin Klein. E lo sapete chi ha mandato a fotografarmi?-

Domandò scazzato l’ultimo arrivato, afferrando la lista del menù e dandoci un’occhiata schifata. Jeffree si portò una mano alla bocca e poi prese a ridacchiare in modo sadico, sporgendosi in avanti in modo che Darien riusciva a sentirne il profumo.

-McCoy?-

Lo sguardo di Saporta fece intendere che aveva indovinato e tutto il tavolo sembrò ammutolirsi. A quanto pare non era una persona che stava loro simpatica… Il novellino non ne conosceva il motivo, quindi si limitò a pensare al suo pranzo come se non fossero affari suoi. D’altronde non lo erano affatto. Lui doveva pensare alla sua carriera e a Zane, non a tutti questi pettegolezzi strani. Peccato che ancora non aveva capito le regole del mondo in cui era appena stato lanciato. A proposito di Zane, quel giorno incontrare sua madre… Forse sarebbe stato meglio se gli avesse mandato un sms per sapere come stava andando. Non erano di certo in ottimi rapporti da quando lui era entrato nella mail del padre scoprendo una relazione clandestina che questo aveva con la commessa di un mini-market.

-Come sta andando la prima giornata? Ti trovi bene a fare questo lavoraccio?-

La voce di Gabe interruppe i suoi pensieri ed allora voltò lo sguardo verso di lui. Lo stava fissando curioso in attesa di una risposta.

-Finora è ok. Pensavo fosse più difficile…-

-Oh, aspetta quando ci saranno grandi nomi a voler coprire il tuo culetto. Vedrai che poi si farà difficile.-

Disse Jeffree mordendo una foglia di insalata, facendo ridacchiare Pete. Saporta gli lanciò un’occhiata eloquente, poi tornò a dedicare l’attenzione al ragazzo. Pareva interessato veramente a quello che stava provando in quella realtà distorta fatta di bei vestiti e fotografie.

-Non sarà difficile, c’è solo una cosa da fare… Mettersi in ginocchio se si vuol raggiungere la celebrità.-

-Mi stai dicendo che devo praticamente succhiarlo a chi mi porterà al successo?-

La domanda di Darien venne colta con un sorriso del moro, che annuì e si grattò il mento in maniera sensuale. Il ragazzino era molto più sveglio di quello che sembrava… Forse dietro al silenzio ed al suo bel visino, c’era molto di più di quello che dava a vedere. Era abituato a non farsi ingannare dall’aspetto, dopo aver avuto a che fare con William. Aveva capito che anche la persona con il volto più bello ed angelico del mondo, poteva nascondere dentro di sé i sentimenti peggiori.

-Capisci in fretta.-

-Se è per questo lo sapevo già. Il mondo funziona così…-

Il sorriso che piegò le labbra del ragazzo, fece scappare un risolino anche a Gabe. Fu così che Pete li osservò un secondo prima di alzare la sua cocacola-light verso l’alto attirando tutti gli sguardi.

-Un brindisi ai pompini!-

-Pete!- Gabe lo guardò malissimo, accorgendosi che molti lo stavano guardando. –Non urlarlo almeno!-

-Oh che bel brindisi!-

Osservò invece Jeffree battendo le mani, prima di alzare anche il suo bicchiere e farlo scontrare con quello di Wentz. Darien si mise a ridere, prima di imitare l’androgino lanciando un’occhiata al sudamericano. Questo aveva appena avuto la birra dalla cameriera e la alzò a suo malgrado per partecipare a quello stupido brindisi.

-…ai pompini, allora.-

Sogghignò scuotendo la testa rassegnato. Solo Pete poteva proporre una simile stronzata a cui brindare, soprattutto se si trovavano in un luogo pubblico affollato. Ciononostante, gli aveva dato un’ottima scusa per poter mandar giù la birra il più veloce possibile per ordinarne un’altra.

 

* * *

 

Travie McCoy era un fotografo affermato nel mondo della moda. Aveva scattato i migliori servizi per grandi stilisti e spesso lavorava a contatto con la grossa agenzia di Wentz. Quel pomeriggio arrivò in sede di pessimo umore e pareva quasi che avrebbe preferito andare in pasto ai cani che essere lì. La maggior parte dello staff non ne capiva il motivo, tantomeno Darien, che lo incrociò per il corridoio e quasi fu investito dalla sua furia. Gabe stava giusto camminando accanto a lui e Jeffree e lo salvò da scontro certo con l’afroamericano.

-Stai attento a dove metti i piedi, moccioso!!-

Gli aveva semplicemente detto, prima di voltare sui tacchi e continuare la sua camminata spedita. Gabe gli aveva risposto con una smorfia orribile come ad imitarlo, senza staccargli gli occhi dalle spalle mentre si allontanava.

-Stupido coglione. Viene qui e pensa di essere il padrone del mondo.-

-Tutto questo solo perché si è preso il nostro modello migliore…-

Dicendolo, il make-up artist si spostò i lunghi capelli fucsia dal viso per poi puntare lo sguardo verso il sudamericano. Senza accorgersi stava ancora tenendo il novellino per la spalla e lo lasciò un po’ imbarazzato, prima di fare un passo avanti. Non voleva sentir parlare di chi McCoy si era portato via. Non voleva nemmeno pensarci. Dannazione, con tutti i fotografi che potevano venire, proprio lui?! Non sopportava l’idea di dover posare e seguire i suoi ordini. Soprattutto se si trovava solamente in boxer. Era davvero avvilente come situazione.

-Qualcosa non va?-

Domandò curioso Darien, attirando così la sua attenzione in quegli occhi giallastri. Ci mancava solo il ragazzino a rompergli le palle per sapere che cosa stava succendendo. Ci pensò comunque Jeffree a rispondere per lui.

-Gli ha portato via il ragazzo e il nostro Gabey ora è un tantino irritato.-

-Oh.- Mormorò il castano, prima di farsi scappare una risatina inappropriata. –Certo che è sfiga.-

Saporta lo fulminò con lo sguardo e gli augurò mentalmente tutto il male possibile. Questo arrivava in agenzia e si permetteva anche di ridere delle sue sventure! Maledettissimo ragazzino, l’avrebbe preso a calci in culo se solo non avesse indossato quella lunga maglietta bianca in lino che avrebbe attutito il colpo. Per di più l’androgino si stava impegnando ad appoggiarlo, dato che a quanto pare l’aveva preso in simpatia. Sembrava che se lo volesse spupazzare allegramente, mostrando il nuovo giocattolino alla prima festa a cui avrebbe partecipato. Oh, Gabe lo conosceva bene… Quando trovava qualcuno che gli piaceva, se lo accaparrava e lo esibiva come il suo “gioiello del momento”. Era successo anche a lui, d’altronde. C’era un periodo in cui Jeffree lo portava ovunque e, scherzando, diceva che fossero fidanzati e si sarebbero sposati. Questo prima di William… Quando era arrivato lui tutti gli avevano messo gli occhi addosso. Tutti. Anche McCoy per l’appunto.

-…lo farò sentire sminuito! Quando vedrà il mio mio fratellino coperto da soli boxer aderenti la sua autostima morirà all’istante!!!-

Mentre lo diceva si portò la mano destra al cavallo dei jeans e strinse la stoffa, sotto gli sguardi divertiti degli altri due. Jeffree annuì tutto contento, asserendo però un “qualcuno l’ha mai visto a Travie per dire che non sia superdotato?”. Darien, dal canto suo si limitò a ridere in silenzio, prima che Pete urlasse il suo nome nel corridoio. Doveva tornare sul set fotografico in fretta o lo avrebbero licenziato.

-Scappo o perdo il lavoro e non potrò mai rispondere a questa domanda!.

Scherzò, prima di correre via muovendo le lunghe gambe strette in pantacollant in pelle. L’androgino lo guardò allontanarsi prima di sospirare ed appoggiare la mano alla spalla di Saporta.

-…lo zuccherino oltre ad essere carino è anche vivace e simpatico! Davvero un peccato che sia già occupato. Altrimenti me lo farei…-

-Da quando il fatto che sia già accoppiato ti impedisce di provarci pesantemente?-

Chiese complice il moro stringendogli il fianco schelettrico e scuotendolo appena. Aveva azzeccato… Jeffree era nel pieno di uno dei suoi flirt e Reed era la nuova preda. Il che era comprensibile, dato l’aspetto a dir poco invitante del suo “zuccherino”. D’altronde era un modello scelto da Pete, poteva solo essere dannatamente bello quanto tutti gli altri. ….mai quanto William. No, mai quanto lui…

-Vado anche io… Devo denudarmi per il bene dell’umanità.- Gabe si allontanò e si spogliò la maglia nel bel mezzo del corridoio, rimanendo a torso nudo. –G.A.B.E. vi farà sognare!!.

Il suo urlo rimbombò e i presenti nel lungo corridoio lanciarono qualche fischio e gridolino divertito per risposta. Erano abituati a simili atteggiamenti da esibizionista ed ormai ci ridevano su, conoscendo il soggetto. Quando arrivò in camerino si levò anche i jeans ed alzò le braccia verso l’alto.

-Allora, chi vuole giocare con il mio corpo oggi?-

-Io, Gabe. Ora vieni qui, sei in ritardo e McCoy è già abbastanza incazzato!-

La ragazza che lo chiamò era una costumista che lavorava per Pete, il suo nome era Erin. Tutti avevano visto lei e Gabe uscire per andare insieme a qualche festa, ma le voci che giravano su di loro erano assolutamente false. Lei amava vestirlo, lui amava bere… Uscire insieme per le premiere o chissà quale altro appuntamento nell’alta società era solo una scusa per soddisfare i propri desideri. Lei era single, sì, ma lui era gay ed innamorato di William. Non avrebbe mai funzionato, diversamente da quel che tutti dicevano.

-Allora, mi sfili tu i boxer?-

Domandò ammiccando, ma lei gli lanciò addosso il primo paio che avrebbe dovuto indossare prima di spedirlo dietro la tenda. Andò a cambiarsi borbottando altre strane storie sulla sua virilità, mentre si specchiava. Era decisamente perfetto… Pensò con un sorrisino malizioso a piegargli le labbra. McCoy si sarebbe depresso e non avrebbe più toccato William per paura del confronto. Ne era così sicuro che arrivò baldanzoso sul set e fece l’occhiolino al fotografo. Da parte sua McCoy si limitò a guardarlo schifato, mettendosi dietro alla macchina fotografica. Si vedeva che non aveva assolutamente voglia di svolgere quel servizio, ma il lavoro non poteva essere compromesso dalle relazioni interpersonali.

Un tempo lui e Gabe erano stati amici e si erano visti anche al di fuori dell’ambito lavorativo. Collaboravano ad un photobook che avrebbe portato entrambi al successo, Gabe era stato infatti lanciato da quelle foto e Travie si era fatto notare da grossi stilisti per il suoi scatti impeccabili. Per i due era iniziata una carriera piena di impegni e pian piano si erano allontanati… Fino al momento in cui William è entrato in scena, perlomeno.

-Cerca di impegnarti a fare uno sguardo sensuale e non sembrare un pesce lesso caduto dal seggiolone da piccolo.-

All’ossevazione di Travis, Saporta semrò ribollire dalla rabbia e ciò rese difficile il suo tentativo di fare il sexy. La sua espressione, tuttavia, sembrò soddisfare il fotografo… In effetti andava bene quell’aggressività maliziosa che gli si era per errore ritratta sul volto. Il servizio andò avanti per almeno un paio d’ore e ogni volta l’afroamericano aveva qualcosa da ridire, così che alla fine Gabe era nel pieno di una crisi isterica da mestruata. Uscì infatti in corridoio con i nervi a fior di pelle ed andò dritto da Pete e Jeffree, ancora all’impresa con gli ultimi scatti di Darien.

Saporta prese posto sul divanetto accanto al moro ed incrociò le braccia sul petto. Gli altri fecero finta di niente e lui ne fu felice, restando così a fissare come il ragazzino si divertiva a posare per gli scatti passando dal broncio al sorriso più solare. Si ricordò così di quando era William quello che poteva osservare… Quando, illuminato dai flash e dai riflettori, mostrava il miglior sorriso del suo repertorio stregando tutti quanti. Lui compreso…. Sì, forse assomigliava molto a Jeffree, che era del tutto rapito dalla visione.

Per un attimo anche lui cercò di non paragonare qualsiasi volto a quello di Bill, ccsì si soffermò ad esaminare i lineamenti di Reed. Non c’era niente da dire, erano davvero armoniosi e perfetti. Inoltre aveva dalla sua la giovane età… L’unico ad essere entrato così giovane era stato Ross, mentre gli altri avevano almeno vent’anni quando hanno varcato la porta dell’agenzia. Beh, tranne lui… Lui era arrivato da Pete quando aveva ventiquattro anni e non sapeva più cosa farsene della sua vita senza speranza.

Per Darien si era aperto un universo intero che lo avrebbe portato al successo, oppure in un tunnel senza uscita. E forse non era un bene che abbandonasse gli studi per quella professione. Fu mentre pensava a questo che si ricordò della tessera universitaria che doveva restituire. L’aveva lasciata sul tavolino del salotto, ovviamente. Decise che gleil’avrebbe riportata il giorno seguente, così si rilassò e prese il muffin che Wentz gli stava offrendo.

-Allora? Come è andata?-

-Oh mio dio ragazzi!!!!-

L’androgino scosse i suoi capelli fucsia e si chinò sugli altri due mostrando l’iphone in segno di vittoria. Fu così che Gabe lesse il messaggio appena arrivato e sbuffò.

-Una festa?-

-Sì!!! Una festa all’Hilton! Non possiamo non andarci!-

Tubò allegro, alzandosi in piedi a saltellare sulle zeppe proprio mentre Darien si avvicinava con il lungo soprabito con strascico indosso. Il sorriso gli si congelò sulle labbra quando fu a due passi dal trio e notò che Gabe lo stava guardando con interesse. Infatti il sudamericano nonostante tutto non riusciva a staccargli gli occhi di dosso, preso a fargli uno scanner totale come se dovesse dargli un voto finale nella sua scala da 0 a William. Si meritava un… un 7. Cazzo, William era troppo bello per poter azzardare a dare voti alti a qualcun altro! …o forse sembrava più bello di chiunque altro solo perché lo amava.

-Checcè?-

Domandò rivolto a Saporta, ma fu Jeffree Star a buttarsi al suo collo e lasciargli un bacio sulla tempia, sporcandola di rossetto.

-Devi venire con noi alla festa di stasera, zuccherino!-

Esclamò e Gabe si sentì chiamato in causa, così si alzò in piedi e si infilò le mani in tasca.

-Io non vengo all’Hilton!-

-Massì dai GabeyBaby!!! Facciamo un po’ di casino tutti insieme!-

Pete gli si attaccò al braccio e lo guardò supplichevole, mentre Reed sembrava ancora sconvolto. Non riusciva a credere che dal suo primo giorno fosse stato invitato ad una festa con i nomi più importanti dell’agenzia. E poi… una festa all’Hilton! Rimuginò mentre veniva soffocato da Jeffree. Non in un posto qualunque, l’Hilton!

-Io ci sto.- Disse, passandosi una mano tra i capelli pieni di lacca. –Dai, Gabe, vieni anche tu.-

Si beccò l’ennesima occhiatacchia da Saporta, che alla fine annuì e diede un buffetto in testa al suo capo. Poi si avvicinò al novellino e gli appoggiò l’indice sulla fronte, facendo pressione per infastidirlo.

-Sia chiaro… Anche se sono single non permetterò a nessuno di voi di venire a letto con me!-

Gabe scherzava, ma lanciò comunque uno sguardo all’androgino che stava mangiando Darien con gli occhi. Sapeva che la star della serata sarebbe stato quest’ultimo, che avrebbe potuto mostrarsi alla società ipocrita in cui Pete l’aveva lanciato.

 

 

 

Continua…                            

 

 

 

 

___________

 

Ecco qui il secondo capitolo di questa idea senza senso!!! XD

 

 

First of all: Darien per me è così, ma castano! ;D Mi sono innamorata del modello! XD

             Darien Julyan Reed

 

Come potete vedere il protagonista indiscusso è diventato Jeffree Star XD ahahahha XD

No vabbè, è sempre Gabe, oltre a Darien! XD Però Jeffree ha preso potere in qualche modo che non saprei spiegarmi…

Non l’avevo mai messo da nessuna parte, ma in questa trama non poteva mancare!

È il suo mondo! XD

 

Comunque, oltre a lui spunta il caro Travie McCoy che si è portato via William!

Un po’ di sana Treckett non poteva mancare… U__U

 

Ora tutti i potagonisti se ne andranno a spasso per LA per andare alla festa all’Hilton. -.-‘’’

Che branco di scimmie addomesticate!!!

 

Alla prossima!!!

 

Fangs up <3

 

Xoxo

Miky

   
 
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