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Autore: Rubysage    11/07/2006    2 recensioni
(FINALMENTE CONCLUSAAAAA!!) Cosa succede quando un genietto dispettoso scambia tra loro le vite dei nostri amici? Forse impareranno ad apprezzare quello che hanno...o forse no? (Attenzione: parzialmente OOc e un pochino What if...ma proprio un pochino...)
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hikaru Matsuyama/Philip Callaghan, Jun Misugi/Julian Ross, Kojiro Hyuga/Mark, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 11

Capitolo 11

 

 

 

Tre brioches e mezzo litro di cappuccino erano decisamente troppo per Philip, che, già con i nervi a fior di pelle, non era riuscito a trovare pace nemmeno al bancone del bar.

Aveva voglia di tornarsene a casa, ma il solo pensiero di ritrovarci Benji che, nei panni della sua ragazza, flirtava con sua cugina gli provocava un attacco di colite.

Per fortuna, da lì a breve, la vera Jenny sarebbe arrivata…

La vera Jenny?

Con il corpo di Holly Hutton, i vestiti di Holly Hutton e (orrore!) quell’orribile vocetta stridula di Holly Hutton?

Non solo, ma sarebbe arrivato anche qualcun altro nel corpo di Benji, così, oltre a doversi sorbire l’anima di quel rompicoglioni, avrebbe dovuto sopportare anche la vista del suo splendido fisico ben tornito, gioia di tutte le sue fans.

Per un attimo si vide circondato da decine e decine di Benji Price che gli rompevano l’anima con ogni sorta di stronzate, Philip dov’è la marmellata, Philip piantala di cantare sotto la doccia, Philip prestami il dopobarba, Philip la mia maglietta è sudata, Philip datti all’ippica che sei una schiappa, Philip non rompermi le palle e lasciami solo con tua cugina, Philip…

Eh, no, era davvero troppo…

- Un altro cappuccino, per favore -

Il barista guardò Philip, piuttosto preoccupato, notandone il colorito verdognolo.

- Ne hai già bevuti cinque, ragazzo, non ti sembra di esagerare? –

- No. –

- Uhm…problemi sentimentali? –

- Si faccia gli affari suoi e mi porti quel dannato cappuccino.–

- Uh, okay …-

- E un’altra brioche. –

Sbuffando, lanciò uno sguardo ad una rivista che si giaceva abbandonata sul bancone.

- Speriamo che non sia un giornale sportivo – borbottò – Non sopporterei l’idea di rivedere il sorrisetto di quello stronzo di Price in copertina!-

Sfortunatamente, lo vide.

- NOOOO!!! – ruggì Philip sbattendo il giornale per terra e saltandoci sopra più volte – E’ una maledetta persecuzioneeee!!! –

Continuò a saltare e imprecare fino a quando due grosse dita gli picchiettarono la spalla.

- E tu cosa cazzo vuoi?! – sbraitò Philip girandosi di scatto. Ma quando vide a chi appartenevano quelle dita, capì che forse sarebbe stato il caso di rivolgerglisi in modo un pochino diverso.

Il tizio in questione misurava un metro e novantacinque per uno e venti, aveva due badili al posto delle mani e un’espressione da triglia, sebbene piuttosto inferocita (per quanto possa essere inferocita una triglia).

- Scusi – disse Philip, pallido come il cadavere che temeva di diventare, facendosi piccolo piccolo – Non sapevo che questo giornale era suo… -

-Infatti non è mio – disse il bulldozer – Ma quello che hai detto non mi è piaciuto, no no, non mi è piaciuto affatto. –

- Ehm…le chiedo umilmente scusa, non intendevo offenderla, è stato solo un momento di rabbia…vede, questo stronzo… -

- Cos’hai detto?!? – tuonò il tizio, ergendosi ancora di più nella sua possente statura e afferrando Philip per il collo.

- Ghaf…non…non stavo parlando con lei! Non mi permetterei mai…ghaf…di insultarla! –

- Ho capito che non stavi insultando me!-  ribadì il tizio – Ma hai insultato lui!! E questo è ancora più grave!! –

- Lui…lui chi? –

Philip credette di svenire quando il tizio prese dalla tasca un cappellino arancione con il simbolo della New Team, cosa che gli provocò un altro attacco di colite fulminante.

- A…aspetti! – biascicò – Lei non sa chi sono io! –

- Certo che lo so! – disse l’armadio, gonfiando ulteriormente il petto – Ma tu non sai chi sono io! Io sono il presidente del Price Fans Club di Hokkaido! Forza, piccola carogna, abbi il coraggio delle tue azioni e chiedi perdono al Super Great Goal Keeper! –

- Mai! – gridò Philip in un estremo impeto d’orgoglio – Piuttosto la morte! –

- Bof, se proprio insisti… -

Philip riuscì soltanto a dire “Ma io credevo che a Hokkaido tutti tifassero per la Flynet!” dopodiché il tizio gli infilò la rivista in bocca e lo gonfiò come un cotechino.

 

 

-Philip! Santo cielo, cosa ti è successo? – esclamò Julia vedendo il volto tumefatto del cugino, appena rientrato a casa. Il ragazzo non rispose, ma andò direttamente da Benji.

-Cazzo! – esclamò il ragazzo – Ti sei scontrato con un TIR? -

-Ho avuto da ridire con un tuo ammiratore – bofonchiò Philip – Non credevo che aveffi perfino un fanf club da quefte parti… -

-Jenny ha un fans club? – disse Julia, incredula.

-Cuginetta – disse Philip – Avrei bifogno di parlare un attimo con la mia dolce metà…ti fpiacerebbe lafiarci foli? –

-Oh, no, affatto… - disse Julia, confusa.

-E, per favore, portami la borfa del ghiaccio… -

-Sì, certo, Philip. –

-E un paio di afpirine. Anfi, facciamo tre e non penfiamoci più… -

-Okay… - Julia uscì di corsa dalla stanza.

Benji, in fibrillazione, si era precipitato a chiudere la porta per evitare che Julia lo sentisse.

-Phil, devi fare qualcosa. La situazione è peggiore di quanto immaginassi! -

-Fenti, ftronfo – sbottò Philip – Prima di tutto potrefti anche chiedermi come fto, vifto che tra poco vomiterò anche la colafione di un mefe fa. –

-Okay, scusa. Stai bene, Philip? Senti, la situazione è peggiore di quanto immaginassi… -

-Grafie per la comprenfione – borbottò Philip – Comunque lo fo. Da’ un’occhiata qua, fenomeno! -

Philip gli sbatté sotto il naso la rivista (ormai a brandelli) che l’energumeno del bar gli aveva quasi fatto ingoiare.

-Però! – esclamò Benji guardando la sua fotografia – Non sono venuto per niente male! A parte quell’affare bianchiccio sulla mia guancia…è un tuo dente? –

-Ecco dov’era finito! – disse Philip affrettandosi a raccogliere quella piccola parte di sé – Fperiamo che adeffo il conto del mio dentifta fia un po’ meno falato…-

-Beh, sì, bel servizio. Ma ora apri bene le orecchie; tua cugina… -

-Ma fai leggere, tefta di legno?!? – esclamò Philip, esasperato – Anfi, afpetta, cofa c’entra mia cugina? –

-Oh, merda…merda!! – esclamò Benji dopo aver letto il titolo che troneggiava in prima pagina :

 

ASTRI NASCENTI O STELLE CADENTI?

All’aeroporto di Shizuoka Bejnjamin Price e Oliver Hutton si lasciano andare ad atteggiamenti equivoci – si pensa ad un triangolo amoroso che coinvolgerebbe anche la fidanzata di quest’ultimo.

Il misterioso ritiro in Thailandia di Price porta ad ulteriori sospetti sul possibile utilizzo di droghe pesanti da parte del calciatore e del suo allenatore Freddie Marshall.

Callaghan la risposta di tutto?

 

 

Il simpaticissimo articolo era pure corredato da un servizio fotografico completo sugli exploit di Holly/Benji in Thailandia e sullo strano incontro/scontro tra i ragazzi all’aeroporto di Shizuoka.

-VAFFANCULO!!! – sbottò Benji alzandosi di scatto e gettando con rabbia il giornale per terra.

-Attento, io ho fatto lo fteffo e guarda cofa ci ho guadagnato – disse Philip portandosi istintivamente una mano al volto tumefatto. Benji lo ignorò come al solito.

-Chi è quello stronzo merdoso che ha osato scrivere questa porcheria?!? –

-E’ quello che mi fono domandato anch’io appena fono riufito a tirarmi fuori il giornale dalla gola – rispose Philip – Ma non è tanto quefto che mi preoccupa. Benji, qui ne fta andando della nostra reputafione…fe ci va bene pafferemo per una manica di rincoglioniti, fe ci va male per una combriccola di drogati o peggio… -

-Ma guarda…guarda!! Questo imbecille riverso per terra sarei io?! Con quell’espressione da ebete?!? Dio non voglia che in realtà sia chi penso io…e Freddie?! Sembra un pazzo appena scappato dal manicomio!! –

-Non dirmi niente – aggiunse Philip sospirando – Fe penfo che quefto qua che fta per fvenire è Jenny e non Holly mi vene da piangere… -

-Quando cazzo è uscito questo giornale di merda?! –

-Quefto è il bello – rispose Philip – La data è di oggi. Purtroppo quefta fchifeffa la ftampano qui a Fapporo. Viva i fax, le e-mail, il WAP e tutte quelle altre puttanate informatiche che fanno volare le notifie alla velocità della luce. -

-Mio Dio… - sospirò Benji mettendosi pesantemente a sedere – Ci stanno rovinando la carriera e non possiamo farci un accidente di niente… Oh, ma quando torno me stesso giuro che li lascio tutti in mutande, questi imbrattacarte… -

-Fe mai ci tornerai, nel tuo corpo. Penfaci più tardi, al rimborfo fpefe, ora dobbiamo cercare di limitare i danni. –

-Quando arriva Patty? –

-Te l’ho già detto, oggi pomeriggio. –

-Cazzo, cazzo, cazzo… -

-Eh, già – aggiunse Philip – Ora fiamo davvero nella merda fino al collo. Ma dove diavolo è finita mia cugina? Fe non prendo fubito un’analgefico mi efplode quel che refta della mia tefta… -

-Ah, già, a proposito. Aggiungiamo merda su merda. Julia è innamorata di Holly. –

-Ah – disse Philip come se niente fosse – E allora? –

-Come, allora?!? – esclamò Benji – Sveglia Phil, stiamo parlando di Oliver Hutton!! Quello che al posto del cervello ha un neurone che soffre di solitudine!! –

-Fempre meglio di te, che al pofto del cervello hai il …-

Il pietoso campanello risparmiò Benji dalla terribile volgarità in rima che Philip, stufo marcio, stava per vomitargli addosso.

-Chi cacchio farà, adeffo? – disse Philip.

-Vai ad aprire e scoprilo, deficiente! – sbottò Benji scattando in piedi -  Magari è Patty! Forza, muoviti! –

-Ma mi aveva detto che farebbe arrivata nel pom…-

-Forse hanno anticipato il volo! – disse Benji spingendo il tentennante Philip verso la porta.

-Ma lafiami almeno fiftemare un momento! –

-Ma cosa vuoi sistemare? Ormai sei da chirurgia plastica! E muoviti… -

Il campanello squillò una seconda volta.

-E va bene, va bene, eccomi! Chi… -

Il ragazzo non riuscì a terminare la frase perché, appena ebbe aperto la porta, venne accecato dal lampo di un flash.

-Ma porcaputt…-

-Philip Callaghan? – domandò il fotografo, un ometto basso e grasso con una vocetta querula.

-Un momento, un momento…aaaah…PTUAH! Oh, non ne potevo più! Sì, sono io…–

-Ehm…tutto bene? – disse l’uomo cercando, con un saltello, di evitare la scaracchiata che Philip aveva sparato ai suoi piedi.

-Molto meglio, grazie. Potrebbe aiutarmi a trovare il mio dente, per favore? – aggiunse il ragazzo cacciandosi un dito in bocca e tastandosi la gengiva sanguinante - Un p’emola’e, c’edo. –

-Ehm…credo sia rimasto sulla punta della mia scarpa… -

-Me lo dia, svelto! Forse si può riattaccare! –

-Ma per l’amor del cielo, se lo prenda da solo!! –

-Oh, già, scusi – disse Philip, imbarazzato, mettendosi il dente in tasca – Desidera…?-

-Dave Meyers, fotoreporter dell’ “International” di Fukuoka – disse, tendendo una mano a Philip, ma ritraendola all’istante, un po’ per non sporcarsi di sangue e saliva,e  un po’ perché aveva capito al volo che Philip, il quale, nel sentire la parola “fotoreporter” era diventato di ghiaccio, avrebbe preferito mangiarsi un topo morto piuttosto che stringergliela.

-Ehm…posso entrare? –

-No. – rispose Philip, secco.

-Posso almeno chiederle di rispondere ad un paio di dom…-

-No. –

-Credo di capire che lei non ama molto i giornalisti, ma… -

-No!! –

-…probabilmente avrà potuto apprezzare il nostro ultimo servizio sulle promesse del calcio giovanile giapponese che…-

-Assolutamente no!! –

-…ah, allora l’ha letto… - disse il giornalista con voce sempre più tremante, nel vedere che Philip si stava scrocchiando le nocche ed espirava più rumorosamente di un toro infuriato - …ma deve sapere che a voi una pubblicità del genere può fruttare parecchi quattrini, dato che la mia redazione è piuttosto generosa con chi… -

-E questo chi cazzo è, Danny De Vito? – sbottò Benji comparendo sulla soglia alle spalle di Philip.

Nel vedere la ragazza, Meyers esibì un sorriso a novanta denti. – Oh, la sua fidanzata! Carissima signorina, almeno lei sia comprensiva… -

-Dagli un calcio nel culo e levatelo dai piedi – disse Benji mostrandosi molto, ma molto poco comprensivo – Odio gli accattoni. -

-Non è un accattone – disse Philip lanciando al malcapitato Meyers un altro sguardo rovente – E’ molto peggio: un giornalista. –

-Allora faccio io – disse Benji prendendo la rincorsa. Philip lo fermò.

-Non farlo, cara…se proprio vuoi pulirti le scarpe, almeno usa uno straccio pulito… -

-Sentite ragazzi, sappiamo tutti come funzionano le cose – disse Meyers allargando le braccia – Io scrivo un articolo, voi mi denunciate e vi beccate un cospicuo risarcimento. Le casalinghe sono felici perché hanno qualcosa di cui sparlare per un po’, poi si dimenticano di tutto, voi ne uscite di nuovo puliti come il culetto del mio nipotino e nel frattempo la mia testata ha avuto tirature miliardarie. Sto solo facendo il mio lavoro, capite? –

-Te la do sul naso, la testata, se non sparisci immediatamente! – disse Philip sbattendo violentemente la porta in faccia al giornalista.

-Ben fatto, socio – disse Benji.

-“Il mio lavoro”…ma che cazzo! – esclamò Philip pulendosi le mani sui pantaloni – Dare in pasto alla folla delle immense stronzate, false per giunta! Proprio un bel lavoro! –

Il campanello squillò di nuovo.

-Chi è? – disse Philip.

-Scusate – disse Meyers con un filo di voce – Potreste chiamarmi un’ambulanza? Mi sono schiacciato il piede nella porta… -

-Non ci penso nemmeno! Poteva evitare di mettercelo in mezzo! –

-Troppo buono… -

Ridacchiando, il ragazzo si allontanò dall’uscio. – Che soffra un po’ anche questo fetente! –

Per la quarta volta, il campanello suonò, questa volta molto più a lungo.

-Sì?!? – sbottò Philip riaprendo la porta, sempre più furibondo.

Inutile dire che si trattava ancora del povero Meyers, che, saltellando su un piede solo, domandò a Philip con quel che restava della sua voce:

-Almeno mi dice come ha fatto a conciarsi in quel modo? –

-Te lo faccio vedere subito – rispose Philip sganciando al malcapitato giornalista un diretto da pesi medi sul naso.

Meyers cacciò un urlo e si allontanò di corsa, per quanto glie lo poteva permettere la frattura al metatarso che si era appena procurato.

-Avrete notizie dal mio avvocato! – gridò mentre risaliva in macchina.

-E tu dal mio! – gli rispose Philip spolverandosi le mani.

-Mi sa che stavolta hai un po’ esagerato, Phil…non che non condivida, ma quello è capace di metterti nei guai. – disse Benji.

-Guai? Quelli li chiami guai? Questo – disse Philip facendo un evidente cenno con la mano verso l’intera figura di Benji/Jenny – è un guaio! Credi che mi facciano paura le minacce di un giornalista  da quattro soldi? Mi fa più paura l’idea di dover passare il resto della mia vita con te! –

-Ehm…Philip… -

Julia fece capolino dalla porta; in mano teneva un vassoio con due tazze da tè, una scatola di aspirine e un pacchetto di cerotti.

-Cuginetta, sei un tesoro!  - esclamò Philip facendosi incontro alla ragazza a braccia aperte – Sei davvero molto gentile a pensare alla salute del tuo Philip…ma ora mi sento molto, molto meglio! –

-Già, davvero un tesoro di ragazza! – aggiunse Benji calcandoci la mano – Proprio da sposare! A questo proposito avrei un amico che… -

L’ennesimo squillo del campanello interruppe lo sproloquio del ragazzo.

-Dov’è il pitale? – disse Philip precipitandosi su per le scale.

-Un pitale? E che te ne fai? Domandò Benji seguendolo.

-Lo vedrai tra poco… -

Benji e Julia si guardarono dubbiosi mentre Philip si chiudeva in bagno, uscendone meno di un minuto dopo con un vaso da notte (pieno) in mano.

-Voilà! Porcellana cinese e urina giapponese! Non c’è niente di meglio per gli scocciatori!–

-Phil, non vorrai… - disse Benji con voce tremante.

Ma non fece in tempo a fermarlo. Philip corse alla finestra e rovesciò il puzzolente contenuto del pitale sulla testa del malcapitato visitatore.

Che, però, non era Dave Meyers.

-Tiè! La prossima volta il regalino sarà solido, brutto…oddio… -

Philip sbiancò di colpo.

Sulla porta di casa Callaghan si trovava Patty, la mano ancora sul campanello, bagnata e puzzolente dalla testa ai piedi e completamente allibita. Dietro di lei, Holly e Jenny, rispettivamente nei corpi di Benji e Holly, non sapevano se ridere, essere imbarazzati o chiamare un domatore per il putiferio che Patty avrebbe fatto scoppiare…

 

 

 

  
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