Semplicemente amami
3 capitolo:IL MIO INIZIO SEI TU
Quella notte sembrava che il sonno non volesse arrivare.Si
scoprì leggermente per respirare e si girò verso la sveglia.Le 02.03.Le luci di
una macchina entrarono prepotentemente nella stanza e poco dopo scomparvero
insieme al rumore.Si scoprì del tutto,accaldato dalle sue stesse emozioni
rinchiuse in quella stanza.Dalla finestra poteva contare le stelle e per un
attimo pensò di sostituirle alle pecore visto che non avevano avuto molto
successo.Cominciò con uno fino ad arrivare a cinquantadue,ma poi si accorse che
in quel quadratino di cielo erano finite e quindi dovette rinunciare a
contarle.
Sinceramente non sapeva come fosse arrivato in strada.Un
attimo prima era in canottiera e boxer nel suo letto a guardare la notte e
l’attimo dopo era in strada sotto lo stesso cielo.Si strinse la giacca sul
collo quando un venticello freddo lo avvolse e cominciò ad affrettare il
passo.Rabbrividì ancora maledicendo di non essersi portato una sciarpa ma le
stelle gli erano vicine e lui continuò la sua passeggiata notturna.Quando
arrivò al collage di Worthington prese dei sassolini e cominciò a
tirarli.Uno,due,tre,quattro.Niente.Cinque,sei,sette.
“Cosa diavolo ci fai a quest’ora Witter?”.Una Joey assonnata
fece capolino dalla finestra tenendo in mano una lampada.
Pacey si avvicinò sotto la finestra e aprì la mano
mostrandogli i sassolini rimasti.
“Volevi svegliarmi con quelli?”
“E tu volevi uccidermi con quella?”.Pacey indicò la lampada
che aveva in mano Joey.
“Come potevo immaginare che quel pazzo che stava tirando i
sassi alla mia finestra alle due di notte fosse quel pazzo di Pacey Witter?”
“Dovevi immaginare che solo io posso essere così pazzo e
romantico”
“Io avrei detto così presuntuoso ma accetto il gesto”.Joey
gli sorrise.“Però non hai risposto alla mia domanda”
“Quale?Scusa ma con questo gelo non riesco a ragionare”
“Perché tu ragioni?Allora quella tua testolina serve a
qualcos’altro oltre che per mantenere insieme i tuoi capelli!”
“Ah ah vedo che la tua ironia non si riposa mai”.Pacey si
avvicinò alla finestra e cercò di arrampicarsi.
“Cosa stai facendo?”
“Non lo vedi?O vuoi che te lo disegni?”
“Non credo sia una buona idea”
“E perché?”
“E se ci scoprissero?”
“Non ci scopriranno”
“E’ quello che ha detto anche Romeo a Giulietta e guarda che
fine hanno fatto”.Joey sorrise e Pacey se ne accorse.
“Cos’è Potter questa situazione ti fa ridere?”
“Un pochino.Sembri davvero Romeo che si sta arrampicando sul
balcone di Giulietta.Ma dubito che tu ce la faccia”
Pacey ricominciò ad arrampicarsi.
“Pacey è solo una finestra oltretutto al primo piano quindi
non verrai ricordato nella storia per aver scalato un grattacielo”
Finalmente Pacey trovò un appiglio nel muro e si sollevò
velocemente trovandosi il viso di Joey proprio davanti al suo.“Non importa se è
il primo o il secondo piano bastano due innamorati per scrivere una
storia”.Posò le sue labbra su quelle di Joey dolcemente,ma con delusione notò
che quella posizione era veramente scomoda.Cercò di sistemarsi dandosi una
spinta con il piede,ma quando il bacio si stava facendo più appassionato Pacey
cadde per terra.Joey si sporse un po’ per vedere Pacey steso sul prato e non
vedendolo rialzarsi saltò dalla finestra e si avvicinò a lui.
“Questo credo che Shakespeare non l’abbia previsto”.Poi
vedendo che non si rialzava gli si inginocchiò vicino.“Ehi Pacey tutto bene?”
Pacey aprì gli occhi all’improvviso e fece cadere su di lui
Joey che rise divertita.“Che scemo”
“Dovevo per forza ricorrere alle mie innumerevoli doti di
attore e fingermi morto per far scendere Giulietta dal balcone?”
“La tradizione dice che è Romeo che raggiunge Giulietta e
non il contrario”.Joey si alzò togliendosi le ultime foglie rimaste impigliate
nel suo pigiama e poi si diresse verso la sua finestra.
“Che cosa fai?”.Chiese Pacey.
“Secondo te?Vado dentro e prendo una giacca e una sciarpa
per te e una per me”
“Perché?”
“Vuoi che venga con te in pigiama?”.Joey cercò un appiglio
con la mano e cercò di tirarsi su dando le spalle a Pacey.
“Venire dove?”
Joey alzò gli occhi al cielo esasperata,ma anche se era di
spalle Pacey la notò lo stesso e sorrise tra se.“Per quale motivo saresti
venuto se non per portarmi a casa tua?”
“Non riuscivo a dormire ecco tutto”.Joey
era riuscita ad arrampicarsi e Pacey la guardò stupefatto.“Cavoli io non ho una
ragazza ma wonderwoman.Uao!”
“Non ti montare tanto la testa Witter.Per quale motivo tu
pensi abbia passato tutti quegli anni a salire per le scale di Dawson invece di
entrare dalla porta?”.Joey gli sorrise.“Un secondo e arrivo”
“Arrivo dove?”.Naturalmente Pacey la stava prendendo in giro
e Joey non era da meno.
“Questo gelo deve essere veramente forte per aver penetrato
la tua testa dura”
“Ma…”
“Niente ma ormai me lo hai promesso e poi vuoi sprecare una
notte come questa?”
“Promesso?Non mi sembra di aver stipulato nessun tipo
d’accordo con te Potte…”.Gli arrivò la sciarpa in faccia.Se la tolse sbalordito
cercando di rispondere a tono,ma Joey non lo stava ascoltando per niente,anzi
continuava a parlare.
“E’ inutile che farfugli tanto non ti sento e poi dovresti
saperlo che le donne hanno sempre ragione è una battaglia persa”
“Sono abituato con le battaglie perse e quindi non butterò
l’ascia di guerra tanto presto”
“Pacey non azzardarti a guardare che mi sto cambiando”
“Fa pure tanto non sto congelando di fuori e poi
Potter…credevo che ormai sapessi che io non spio la gente mentre si veste”.
La voce di Joey arrivò a Pacey un po’ confusa.“Pacey il tuo
naso è arrivato fin qui”.Pacey sorrise ricordando a quale episodio si riferisse
Joey.
Era successo quando Pacey e Joey non erano ancora Pacey e
Joey.Erano quei due ragazzini scontrosi che passavano il tempo a rendere
peggiore la vita dell’altro con frecciatine e dispetti.Più o meno come lo sono
ora solo che Pacey non gli tira più le treccine e ora sono consapevoli del loro
amore.Quel giorno si erano ritrovati a lavorare insieme per la loro gioia
comune per la ricerca sulle chiocciole e la loro sopportazione era arrivata al
limite già prima di incontrarsi.Ma poi quando Pacey aveva pensato di instaurare
un manage a troi con le povere creature marine la situazione era precipitata.
Pacey Ehi,prima che tu corra da Rendon,guarda che
c’è una spiegazione a questo.
Joey Mh?
Pacey Te l’assicuro.D’accordo,tu hai detto che l’esperimento era basato su
quale fosse l’ambiente migliore per le chiocciole marine.Ora io sono venuto qui
ieri sera e le guardavo e continuavo a guardarle,ma non succedeva nulla,e così
ho aggiunto del cibo,e poi ho aggiunto un po’ d’acqua eppure la situazione non
è cambiata,perciò,ho pensato,magari il problema non è il tipo d’ambiente,può
darsi che queste due chiocciole non si piacciono mica possiamo obbligarle a
riprodursi.
Joey Pacey,te l’ho già detto ieri sera,questa specie di chiocciole è un
solo sesso,non ha bisogno di nessuno per riprodursi.
Pacey Giusto,e non mi è venuto in mente perché non ti sto a sentire
quando mi parli,ma, poniamo che questo animaletto sia esattamente come noi,ad
esempio uno delle sue fantasie può essere di avere due femmine insieme nella
stessa vasca,secondo me bisogna variare i ruoli non l’ambiente.
Joey Eh.Vediamo se ho capito bene,tu vuoi che le chiocciole instaurino
un manage a troi?
Pacey Bhè suona stupido dicendolo ad alta voce,ma,sai avevo visto una
chiocciola molto sexy nella vasca là fuori,e,bhè,non lo so,ieri sera mi
sembrava un’idea brillante
Joey Lasciami dire un paio di cosette.La vedi
quella bella chiocciolina fuori dalla finestra?È quella che chiamano
carnivora.E sai cosa mangia la chiocciola carnivora?
Pacey Le altre chiocciole?
Joey Già,le altre chiocciole,le altre chiocciole,cioè le nostre
chiocciole,quelle di cui abbiamo disperatamente bisogno per essere promossi in
biologia,chiaro?
Pacey Ho capito,mi dispiace,ok?So quant’era importante questo progetto
per te (Joey lo guarda male) D’accordo per noi, scusa.E va bhè.Va bene,farò
qualunque cosa,rimedierò,conta pure su di me,Joey.
Dopo che Pacey
aveva trasformato l’acquario in un cimitero marino avevano deciso di cercare
nuove soggetti per l’esperimento direttamente alla fonte,cioè al fiume ma anche
lì qualcosa non era andato e dopo aver costato che quella barca che stava
prendendo il largo,era la loro barca tornarono al furgone inzuppati dalla testa
ai piedi.
Pacey Una volta a casa tua,ci metteremo
della roba asciutta,per adesso cambiamoci con queste (gli porge una coperta)
Joey Una coperta?E dovrei mettermi quest’affare?
Pacey Sì,togliti i vestiti bagnati e avvolgiti nella coperta,come farò
io!
Joey Aspetta,tu stai dicendo che dovrei
restare nuda?
Pacey Per favore,non è per la mia gioia personale,è per la tua salute,me
se vuoi farti venire una polmonite,resta
pure vestita.
E quando Joey
aveva costretto Pacey a rientrare in macchina così poteva spogliarsi lui si era
accorto che dallo specchietto poteva vederla senza essere visto.Un po’ come
stava succedendo adesso e né allora e né adesso si era fatto sfuggire
l’occasione.
Diede un’occhiatina furtiva nella stanza e con la luce
lunare vide solo qualche tratto.Sorrise divertito della situazione sapendo
benissimo che ormai Joey la conosceva bene anche troppo.Poi la sua attenzione
fu accattivata da un’altra cosa.Nel frattempo Joey si era infilata un paio di
jeans e una giacca ed era nuovamente nel parco di Worthington.“Visto non ci ho
messo tanto”
Con le mani dietro alla schiena Pacey.“Insomma è da una vita
che ti aspetto”.Joey gli diede un cazzotto affettuoso.“Ha parlato Flash il
personaggio dei fumetti”
“No dico sul serio.E’ da una vita che ti aspetto”
Joey colse il vero significato delle parole.Pacey era
davvero il romanticismo fatto uomo.Un po’ burbero ma pur sempre romantico.
“Ora non voglio dilettarmi in una delle soliti dichiarazioni
d’amore o frasi celebri perché di quelle ne abbiamo piene i ricordi e anche
perché una certa persona”.Alludendo a Joey.“Dice che non devo costantemente
dimostrare il mio amore,perciò lascio che sia questo a parlare”.Gli porse un
quadrifoglio e Joey la guardò dubbiosa.“Sì lo so una rosa avrebbe fatto la sua
figura ma sai quanto mi sarebbe costata se mi avessero scoperto?”.Joey lo
guardava con le mani ai fianchi.“E poi il quadrifoglio porta fortuna”.Joey si
addolcì con lo sguardo.“Con te alla finestra avrebbe avuto tutto un altro
effetto ma dovrai accontentarti”.Joey guardò prima il piccolo segno della
fortuna e poi Pacey e i suoi occhioni nocciola brillarono al buio.Lo prese
dalla mano di lui e accuratamente lo sistemò in tasca.“Sì senza ombra di dubbio
sei il mio Romeo”.Si baciarono lentamente sotto migliaia di stelle che
guardavano dall’alto quei due giovani innamorati.
“Sia chiaro sono il tuo Romeo solo in senso figurato”
“Cos’è Pacey Witter ha paura del sangue?O magari non sarebbe
disposto a morire per l’amore della sua vita?”.E dopo il momento di tregua
rieccoli spuntare.Il bastone e la carota,la dolcezza e il sarcasmo.
“No no io sarei anche disposto a morire per la persona che
più amo perché l’altrimenti la mia vita non avrebbe senso senza la sua presenza
costante e petulante”.Joey lo guardò offeso.“Ma soprattutto
rassicurante.Insomma non riesco a immaginarmi un futuro senza di lei”
“Chissà se è questo ciò che ha pensato Romeo quando ha visto
la sua Giulietta morta”
“Bhè di sicuro anche altre cose come il se…”
“Pacey!”
“Guarda che stavo per dire ‘il sentimento dell’amicizia’”
“Oh si certo come no!”
“Dico sul serio!Voglio sapere chi è stato quell’idiota che
ti ha messo in testa che noi maschi pensiamo solo e solamente al sesso”
“Tu”
“Bhè allora un bellissimo idiota”
“Come vuoi tu tesoro.Ma questa ragazza di cui parli deve
essere molto fortunata”
“Già glielo dico sempre”
“E lei?”
“E lei è una che non si accontenta.Devi renderla speciale e
farla sentire unica altrimenti ti relega ai lavori forzati”.
Joey offesa accelerò il passo sotto i lampioni seguita dalla
sua ombra.Pacey non tentò neanche di fermarla sapendo che presto lo avrebbe
fatto da sola.“Ma sai una cosa?A me piace così.Semplicemente così.Con quel suo
modo di essere che rende tutto più bello”.Pacey prese fiato.“…e io l’amo”
Joey si fermò.Si girò lentamente verso di lui incontrando i
suoi occhi e inclinò il capo emozionata.“Cosa?”
“Io ti amo”.Ripetè Pacey.
Lei si avvicinò a lui con le labbra serrate e gli prese una
mano.“Anch’io”
“Cosa?”
Entrambi sorrisero l’uno prendendosi gioco dell’altro e lei
lo baciò.
“Hai capito benissimo”
“Ma a me piace sentirmelo dire”
“A sì?”
“Sì ma ancora di più preferisco dirlo… ti amo,ti amo,ti
amo,ti amo,ti amo…”.Lo guardò dritta negli occhi e urlò.“TI AMO JOSEPHINE
POTTER!!!”
“Shhh scemo che ci fai scoprire”
Ma Pacey sorrise sornione aspettandosi un’altra cosa per
azzittirsi.
“Lo sai che sai essere adulatore?”
“Sì me lo dicono in tante”
“Bhè stai attento perchè una di queste notti potrebbe
ucciderti”.Joey mise le braccia intorno al collo di Pacey.
“Che sia questa la notte?”
“Che sia questa la donna?”.Si baciarono dolcemente sentendo
ogni minima emozione.Con gli occhi ancora chiusi si staccarono per poi aprirli
lentamente immergendosi l’uno nello sguardo dell’altro.Senza perdere il
contatto visivo si presero per mano continuando a camminare nella notte.
“Pacey non mi hai ancora detto il perché tu non ti
sacrificheresti per la tua Giulietta”.Le loro voci si sentivano lontane.
“Scusa Joey ma dove cavolo la trovo una boccetta di veleno
ai giorni nostri?”.Joey alzò gli occhi al cielo rassegnata e incontrò tanti
piccoli puntini che incorniciavano la luna raggiante sopra di essi.Poi il suo
sguardo lo riportò su Pacey ed è lì che lo lasciò.Lo sguardo,come il suo cuore
aveva (e ha ancora) un punto fermo.
Continuarono la loro passeggiata abbracciati.Avvolte Pacey
stringeva a se Joey per riscaldarla e all’unisono dei loro battiti e sospiri
illuminati solamente dalla luna e dai lampioni si amavano sotto le stelle.
“Pacey ma casa tua è di là”.Sussurrò Joey vedendo che
stavano prendendo una strada diversa.
“Visto?Non è vero che le donne hanno sempre ragione…seguimi”
“Dove?”
“Seguimi e basta”.
Camminarono per un po’ silenziosi sotto lo stesso
cielo,finchè i loro piedi non incontrarono la sabbia.
“Questo è abbastanza romantico?”
Un piccolo pezzetto di paradiso era davanti a loro.La notte
e il mare erano un’unica cosa,bellissima e da mozzare il fiato.I loro sospiri
si materializzavano per qualche secondo in una nuvoletta bianca e poi
scomparivano insieme alle onde che timidamente tornavano indietro.Si sedettero
vicino ad una barca ormeggiata,lui che da dietro la stringeva e lei davanti che
l’amava in silenzio.Sorrisero intrambi.Joey non riusciva a crederci.Di nuovo
insieme.Si sarebbe perso tutto questo se non avesse fermato Pacey all’aeroporto
quel giorno.Mentre i ricordi riaffioravano si strinse di più a lui.
-Flashback-
Era in macchina.Aveva da poco lasciato Jen per rincorrere
quella sua strana idea (quella stessa idea che costantemente le faceva pulsare
il cuore) e ansiosa cercava di ingranare la marcia.Distogliendo per qualche
secondo lo sguardo dalla strada accese la radio.
Due canzoni d’amore
comunque io e te
Con le stesse parole seduti a un caffè
E vorrei solo dirti ora che te ne vai
Se è amore, amore vedrai di un amore
vivrai
Si fermò.Il semaforo era rosso e con impazienza
giocherellava con le dita a tempo di musica,scandendo i secondi che mancavano alla
fine della canzone.Notò la luce verde e riaccellerò.
Dove sei
Come stai
Due anche se
Non ci sei
Io e te
Sempre o mai
Siamo noi
Siamo in due
“La canzone che avete appena ascoltato si chiama “Due” e se…”.Ecco era il momento.Tenendo gli occhi fissi sulla strada tastò sul sedile la borsa e dopo averla trovata cominciò a cercare il telefonino.La sua attenzione era concentrata interamente su quella ricerca e ormai sia la strada che la voce di Jen facevano da sfondo.Dopo qualche parole poco delicate rivolte al telefonino,riuscì a trovarlo e digitò il numero che gli aveva scritto sulla mano Jen.
“Buongiorno sono Joey Potter vorrei parlare con Lindley”
“Ora non può è indiretta”
“Si lo so sono sulla vostra stazione”.Ci riflettè su un attimo cercando le parole giuste.“D’altronde come sempre.Sa vi ascolto sempre,siete voi che illuminate le mie giornate lavorative e non”
Il ragazzo all’altro capo del telefono non sembrò convinto.“Ma dice sul serio?E che stazione è la nostra?”
Joey sussultò.Dannazione.“Emh… emh momentaneamente non ricordo perché non ho bisogno di memorizzare la vostra cifra perché è sempre qui.La mia radio conosce solo questa eh eh”
“Signorina non si preoccupi so perché sta chiamando.Qui ormai la conoscono tutti…la vostra storia ha fatto successo ed è una buona pubblicità per la nostra radio locale”
“Quindi mi stava prendendo in giro?”
“Bhè ordini di Jen…”
“Che simpatica devo ricordarmene…”
“Qualche istante e Jen introdurrà la vostra chiamata”
“Oh si certo ma che cosa dev…?”
“Dieci secondi e sei indiretta”.Continuò il ragazzo noncurante.“10,9,8,7,6,5,4,3,2,1..sei in diretta”
Joey sferzò velocemente ad una curva e cercò di riprendersi.Sentì le ultime parole di Jen che dicevano di avere una telefonata in linea.Fece un lungo respiro e prese aria.E anche un po’ di coraggio.
“Ciao amici ascoltatori vi starete chiedendo di chi è questa voce”.Ad ogni sillaba sentiva che la voce gli tremava.Era emozionata.“Bhè sono Joey e molti di voi già mi avranno riconosciuto e magari staranno anche immaginando cosa sto per dire.Ecco quello che voglio dire al mondo è semplicemente che Pacey Witter non deve partire e che questa volta lo voglio fermare.Il nostro tempismo non è stato mai perfetto e neanche questa volta credo che lo sia”.Si fermò un attimo per notare ormai troppo tardi di un semaforo rosso che aveva ampiamente superato.Scrullò le spalle noncurante vedendo di aver anche evitato di fermarsi ad uno stop.“Sono in macchina e mentre infrango una decina di leggi per guida spericolata e stop non rispettati ti voglio dire che ho sbagliato.Non voglio delle risposte o delle certezze,ma voglio te.Voglio esserci nel tuo futuro come ci sei sempre stato tu”.In lontananza notò il grande aeroporto.“Hai sempre fatto modo che io mi ricordassi di questo e ora voglio che tu sappia che io ci sono”.Parcheggiò in seconda fila fulminando un uomo che stava per informarla che la macchina che aveva appena incastrato era la sua.Cominciò a correre.“E voglio esserci…”.Passò attraverso le porte scorrevoli velocemente e con lo sguardo cominciò a cercarlo.“Dovunque andrai.D’ovunque andrò.Io voglio stare con te”.Corse,corse e corse.E lo trovò così.Seduto con la testa alzata rivolta ad un altoparlante.Con una mano strinse il telefonino all’orecchio,mentre l’altra la strinse a pugno.Si avvicinò lentamente scivolando tra le persone.
Pacey abbassò lo sguardo.
Lui era di spalle in attesa,ma all’improvviso lo vide
alzarsi e girarsi.Si guardarono.Lei con i capelli arruffati per la folle corsa
e con il fiatone e lui in piedi con il borsone a tracolla che si aspettavano
entrambi.Il cuore di Pacey stava
battendo così forte che per qualche millesimo di secondo credette veramente che
il tempo si fosse fermato.Ma poi Joey cominciò a camminare verso di lui e il
tempo ricominciò a scorrere e il mondo a girare.Pacey mosse prima un piede e
poi l’altro e quando furono abbastanza vicini da potersi toccare,Joey con la
sua mano libera presa la sua e parlò nel telefonino senza distogliere lo
sguardo da lui:
“Pacey Witter
credo di essermi nuovamente innamorata di te”.
Nell’aeroporto
si diffuse questa ultima frase e molti occhi si accorsero che quella
ragazza,quella innamorata che stava parlando alla radio si trovava veramente
davanti a loro.Nella sala dell’aeroporto,come del resto in qualunque altra
stanza,tutti si aspettavano un seguito da quel gesto così romantico,ma Joey fu
rapita da quegli occhi verdi e si ritrovò senza saliva e senza avere più niente
da dire.Pacey la guardava come se ci fosse stata solo lei in tutto
l’universo.Gli sorrise sentendo la mano sudare per la troppa felicità e
prendendo il cellulare sussurrò con voce tremante nell’apparecchio senza
distogliere lo sguardo da lei:
“Lo credi o lo
sai?”
Joey lo guardò
come per dire ‘ricordi ancora?’ e non c’è bisogno di scrivere come lui abbia
potuto rispondere.Joey gli prese il telefono:
“Lo so e credo
di averlo sempre saputo”.Joey si guardò intorno e notò che una cerchia di
curiosi si era formata intorno a loro,ma non curanti di essi continuò la sua
pazzia.“E te?”
“Joey Potter tu
mi chiedi se mi sono rinnamorato di te?”
Joey rispose di
sì con il capo.
“Ma io non ho
mai smesso”
Un gioco di
sguardi e altre mille frasi sussurrate attraverso il silenzio riportate a galla
dalla voce squillante di Jen dall’altoparlante.
“Ehm scusate
ragazzi ho la piena consapevolezza di starvi rovinando il finale,ma qui in
redazione e come d’altronde migliaia di persone si stanno chiedendo come
scriverete ‘the end’ questa volta…”.La voce di Jen scomparì e Joey fece cenno a
Pacey che sarebbe stata lei a rispondere.
“Ehi Jen e chi ha
parlato di fine?Questo è appena l’inizio,perché…”.Guardando Pacey. “…il mio
inizio sei tu e…credo che dovremmo salutarci così Jen perché c’è un aereo che
ci sta aspettando”.Pacey la guardò sorpreso non aspettandosi una richiesta del
genere ma davanti a quei occhi acconsentì silenziosamente.
“Allora a presto
e…ragazzi?Vi voglio bene”.
Ma Pacey e Joey
avevano già attaccato e camminando mano nella mano si dispersero fra la folla.
“Ehi pronto?Qui
in redazione mi fanno cenno che hanno attaccato…bhè ora si meritano un po’ di
vacanza.E’ proprio vero le migliori storie iniziano proprio così…e l’ha detto
prima Joey che questo è solo l’inizio,quindi dobbiamo aspettarci un loro
ritorno,ma nel frattempo voglio dedicargli questa canzone dove troverete un po’
di Joey e un po’ di Pacey e magari anche un po’ di voi”
Venivamo da esperienze sbagliate
Ben lontani dal vedersi mai più
Ma siamo qua fabbricanti di sogni
Il mio inizio sei tu
Sconosciuti tu non eri nei piani
Stiam vivendo nuove complicità
Ma era un po’
Che il cuore voleva
Funzionerà…
-Fine flashback-
Nella mente di
Joey suonavano ancora quelle parole e quella canzone.“Funzionerà?”.Sorrise
ripensando a ciò che era accaduto dopo e alla domanda silenziosa di Pacey “A
cosa pensi?” rispose “Niente”.Lui sembrò convinto e lei si intrufolò tra le sue
braccia.‘Niente’ non era proprio adatto a ciò che stava pensando e se lui lo
avesse saputo sarebbe andato su tutte le furie.Sai l’orgoglio maschile.
-Flashback-
“Cos’era quello?”
“Quello cosa?”
“Quel…quella tua uscita fuori luogo sul bisogno di scendere immediatamente…ci è mancato poco che ti buttassi dall’aereo.Pace perché non siamo partiti?”
“Non ti preoccupare ho solo dimenticato un paio di pantaloni”
“Noi siamo scesi dall’aereo per un tuo bisogno di igiene quotidiana?”
“Ehi Joey è tutto apposto”
“No non lo è.Hai dimenticato forse la parte della dichiarazione d’amore alla radio?Hai di nuovo cambiato idea?”
“No Joey su questo è impossibile che cambi idea”
“Allora cosa?Perché…”
“No ora tu non dirai quello che io penso.Non scapperò e il fatto che tu stia qui con me a parlarne è già un dato di fatto.Facciamo così.Ti accompagno da Jen e prendi questi pantaloni e io nel frattempo cerco di recuperare i soldi per il biglietto così ripartiamo,ok?”
-Fine flashback-
Ricordava ancora.Tra quelle parole era morta pensando che lui avesse nuovamente cambiato idea,ma ciò che successe dopo costatò il contrario.
-Flashback-
“Quando ho detto ‘ci vediamo presto’ non intendevo così presto”
Jen si fece da parte facendo passare una Joey alquanto esasperata.
“Risparmia il tuo sarcasmo Jen”
Jen seguì Joey in camera di Pacey.“Cosa stai cercando?”
Quando Joey entrò nella stanza di Pacey quasi urlò.“O mio Dio!Cos’è questo casino?E’ scoppiata una bomba?”
“Ti risulta che Pacey si sia evoluto in fatto di ordine?”
“No anzi credo che sia rimasto all’età della pietra”.Rassegnata cominciò a frugare nei cassetti.“Sai per caso dove mette le sue magliette Pacey?”
“Mmm la mappa dovrebbe essere qui sotto alle macerie da qualche parte”
“Jen non ho tempo da perdere”
“Mica è colpa mia se il tuo ragazzo è così disordinato,perché è il tuo ragazzo vero?”
Joey mise un paio di magliette in un borsone che aveva trovato buttato nell’armadio e si sedette sul letto ora più calma.“Non ufficialmente ma sì credo che lo sia…”
“Non ufficialmente?Cosa volevi di più ufficiale di una dichiarazione in radio?O magari volevi una cerimonia ufficiale con il presidente?”
“Sì forse hai ragione.Sono solo agitata”
“Ma che cosa ci fai qui?Non dovreste stare su un’isola tropicale a godervi una meritata vacanza?Quando un’ora fa vi ho salutato mi sembrava tutto apposto”
Ricordando il motivo della sua presenza lì Joey continuò a raccogliere i vestiti per la camera.“E’ una storia troppo complicata”
“Non si sa com’è ma quando si parla di voi è sempre tutto troppo complicato”
“Questo l’ho è davvero!”
Jen indicò un cassetto dove Joey trovò le mutande.
“E tu come cavolo lo sapevi?”
“Ehi Joey io vivo con ben due maschi tra cui uno è etero mentre l’altro è omo”
“Come ti capisco”.Joey chiuse la borsa e si avviò in salone.
“Mi vuoi dire cosa è successo?”.Poi vedendo che Joey non rispondeva.“Puoi rispondere o…magari puoi anche non far caso alla mia presenza”
Joey si ricordò di non aver preso i pantaloni perciò ritornò in camera e dopo averli cercati per tutta la stanza li trovò semplicemente piegati nell’armadio.Dubbiosa li prese e li infilò nel borsone e tornò da Jen.“Questi si erano salvati dalla furia distruttiva”.Joey si accorse che Jen era seduta sul divano con il telecomando in mano cambiando canale ogni due secondi.Aspettò qualche minuto la risposta di Jen ma vedendo che non arrivava si sedette vicina a lei.
“Questo faccione già l’ho visto”.Sullo schermo apparì per la terza volta uno stesso presentatore di quei show americani.Joey si sedette vicina a Jen e cercò di spiegare nel modo migliore possibile la situazione.
“Avvolte veramente non lo capisco.E’ stato tutto così veloce.Due secondi prima eravamo in aereo con le cinture legate che mi diceva che era felice che avessi scelto di venire con lui e due attimi dopo c’era lui che urlava all’hostess di fermare l’aereo”
“Così di punto in bianco?Strano non è da Pacey…cioè lui fa queste cose apparentemente senza senso come quando mi ha convinto che una domenica fosse lunedì solo per mandarmi alla radio e vedersi in santa pace la partita”.Joey rise.“Ho visto veramente spuntare un sorriso?”
“Davanti a lui non lo ammetterei mai ma…ma Jen io sono veramente felice ora.Lui mi fa sentire viva,mi fa sentire me stessa,mi fa sentire donna,completa insomma…è solo che queste prese di posizione alla Pacey Witter adolescente ‘agisci in fretta e poi pensa’ mi spiazzano”
“Vedrai avrà un motivo…ma tu sei sicura di non aver detto nulla di contropromettente?”
“No ha solo detto che è una prerogativa maschile poter cambiare idea.Alla fine mi ha detto di aver dimenticato un paio di pantaloni e se potevo andarli a prendere,nel frattempo lui avrebbe trovato un modo per prenotare un nuovo volo”
“Che cosa strana”.Jen notò Joey pensierosa.“A cosa stai pensando?”
“Mmm…a Pacey che sarà sicuramente tornato e che mi starà aspettando di sotto”
Joey stava per alzarsi quando sentì la porta aprirsi.Era Jack che tornava da lezione e camminando verso la sua stanza non si accorse della presenza di Joey.“Jen non puoi capire chi ho visto qui sotto.C’è Pacey!Ti rendi conto?”.Jen cominciò a tossire ma Jack fece finta di niente.“Non doveva partire con Joey?Secondo me hanno già litigato…quanto ci giochiamo questa volta?Io dico per 20 dollari che questa volta non fanno pace prima di una settimana”.Jack sentì che Jen stava ancora tossendo.“Vuoi che vada in farmacia per comprarti qualcosa per questa tosse?”
Jack uscì dalla sua stanza e si avvicinò a Jen,ma arrivato in salone si accorse anche della presenza di Joey.Sbiancò.
“Ehi Jack cos’è questo colorito?”.Joey prese il borsone e si avviò alla porta.“Ciao io scendo giù da Pacey e…Jack?Devi 20 dollari a Jen”.Joey si diresse verso la porta,mentre Jack si sedette sul divano rivolgendo uno sguardo di rimprovero a Jen.
“Ehi Jack non mi guardare così io ho tossito per avvertirti”.
-Fine flashback-
La notte faceva ancora parte di quella spiaggia.Joey aveva chiuso gli occhi e Pacey la guardava estasiato.Sapeva cosa stava pensando prima Joey.Lo faceva ogni volta che diceva ‘niente’.Quando Pacey si era fatto prendere dall’orgoglio e aveva finto di aver dimenticato un paio di pantaloni solo per aver il tempo di cancellare quel messaggio nella segreteria che aveva lasciato quel giorno in aeroporto.Quel messaggio che non aveva mai ascoltato Joey e che a tutti i costi doveva cancellare.Ma le cose non erano andate come credeva.
-Flashback-
Credendo di averla convinta con la scusa dei pantaloni Pacey aveva guidato fino al dormitorio.Arrivato davanti alla porta della camera di Joey si accorse di non avere le chiavi e prendendo a calci la porta tornò su i suoi passi.Ci riflettè un attimo e poi prendendo la rincorsa cercò di buttare giù la porta.La prese più volte a spallate ma all’improvviso si aprì.
“Pacey cosa diavolo stai facendo?Volevi forse buttare giù la porta?”.Audrey uscì dalla stanza con un asciugamano intorno al corpo accostando la porta.
“Dov’è finita la tua ospitalità Liddell?Non mi fai entrare?”
Audrey alquanto imbarazzata cercò di trovare una scusa.“Sì sai la camera è un disordine e non vorrei fare una brutta figura con te”
“Audrey conosco la tua indole al disordine organizzato e quindi sono preparato”
“No no tu non capisci.E’ veramente osceno…mutande a destra,reggiseno a sinistra…”
“Sei sola?”
“Veramente no…”
“E lo conosco?”
“No no è uno di qui del collage”
“Entro un secondo e vi lascio alle vostre cose”
“Pace no…”
Ma Pacey aveva aperto la porta.
“Oh mio Dio”
“Emh ciao
Pacey”
“Dawson?”.
Nel letto disfatto di Audrey c’era Dawson quasi sicuramente nudo.Pacey si girò verso Audrey. “E quindi non lo conoscevo,eh?”.Si guardò intorno e notò la biancheria intima da tutte le parti.Almeno su una cosa non aveva mentito.
“Ditemi che non avete fatto ciò che sto ampiamente cercando di non pensare”
“Se stai pensando che abbiamo fatto sesso allora mi dispiace ma devo rovinarti la teoria della cicogna.Spero di non turbarti”
“Sono già abbastanza sconvolto solo a pensare a te e a Dawson nudi in un letto che non c’è bisogno di fare del sarcasmo”.Poi si rivolse a Dawson più tranquillo.“Dawson che cosa vuol dire?”
“Non so te ma io mi sento un pochino imbarazzato.Posso almeno recuperare un pochino di dignità vestendomi?”.Dawson lo guardò negli occhi e Pacey acconsentendo si girò per permettere a Dawson di recuperare i suoi vestiti e correre in bagno.
Audrey cercò di correre in bagno anche lei per sviare il confronto con Pacey,ma egli la fulminò.“Capisco Dawson ma con me non hai mai avuto problemi di questo genere”
“Che diavolo ci fai qui?Non dovevi stare dall’altra parte del planisfero?”
“Potrei farti la stessa domanda”.Pacey cercò nella stanza il telefono e spaventato si accorse che non lampeggiava.
“Ho capito.Sei tornato per questo”.Audrey spinse il pulsante della segreteria e partì il messaggio che aveva fatto Pacey all’aeroporto:
“Ti starai chiedendo il motivo di questa telefonata ma sinceramente neanche io so bene il perché.Sto ascoltando una canzone qui all’aeroporto in cui si parlava della segreteria e ho pensato che sto sbagliando e dovevo dirtelo.Ha ragione Jen.Sto di nuovo scappando.E la cosa più brutta è che io ti avevo detto che non lo avrei più fatto.E voglio mantenere la promessa.Ormai il mio aereo sta per partire,ma tra un’ora ce ne è un altro e ho deciso di aspettare.Non c’è bisogno che ti dica il motivo di questo cambio di programma.Volevi che ti dessi un motivo e io te lo sto dando.Sono qui e tra un’ora parto.Se non dovessimo vederci sappi che ti amo”.
Alla fine del messaggio si guardarono in silenzio.Fu Audrey ad interrompere l’imbarazzo.
“Senti facciamo così.Io non ho sentito nulla e tu non hai visto niente”
“Non posso non dirglielo a Joey”
“Lo so e lo sa anche Dawson.Ma io ancora non mi sento pronta a diffondere la notizia in giro.Dawson ormai è conosciuto e non voglio finire sul giornale per qualcosa che magari non avrà seguito”
“Quando avete intenzione di dirglielo?”
“Non lo so ancora dobbiamo deciderlo”
“Fatelo al più presto allora”.Pacey la guardò acconsentendo silenziosamente alla proposta di Audrey e velocemente spinse ‘delete’ e cancellò il messaggio.
-Fine Flashback-
Naturalmente Joey venne a scoprire tutto,sia del messaggio che di Dawson,ma stupendo anche Pacey prese meglio la notizia di Audrey e Dawson che quella del messaggio.Si incavolò tantissimo per quel gesto e Pacey per farsi perdonare dovette muovere mezzi Stati Uniti per riavere quella sua voce registrata.E quando Joey finalmente ascoltò quelle parole disse:“Tutto qui?”.Pacey la guardò infuriata ma lei si avvicinò e continuò:“Pace sto scherzando.Tutte le cose che mi dici per me sono bellissime e proprio perché lo sono voglio averle sempre con me”.Ora il messaggio è ancora nel suo telefono.Come del resto gli altri messaggi che ogni giorno lui non manca di farle.Pacey si sporse e vide che ancora aveva gli occhi chiusi.Sentì il suo respiro calmo e l’accarezzò.Lei aprì gli occhi e gli sorrise.Dove l’aveva già visto quel sorriso?
-Flashback-
“Possiamo entrare?”
“Sì ma con calma la signorina è stanca”.Rispose il dottore divertito da quel gruppo di gente.
Entrarono tutti:Jack,Joey,Pacey,Dawson,Audrey e la nonna.Si sparsero intorno al letto in cui riposava Jen.Pacey urtò una sedia.
“Shhh vuoi fare piano?Sei sempre il solito”
Jen aprì gli occhi e sorrise davanti alla scena.“Possibile che ogni scusa è buona per bisticciare per voi due?”
Tutti si girarono intorno a lei.“Come stai?”
“Come una che è stata appena investita”.Rispose Jen affaticata,infatti Jack si precipitò da lei e gli sistemò il cuscino.
“Perché tu sei mai stata investita?”.Chiese Pacey dandogli corda.
“No ma se è solo la metà di ciò che sento io allora posso immaginarlo”
La nonna prese una sedia e si mise vicino a lei.“Jennifer come stai?”
“Bene nonna”
La nonna la guardò con aria titubante:“Sei felice ora?”
Un’infermiera entrò portando in braccio la bambina e dopo aver individuato la giovane mamma in mezzo a tutte quelle persone gliela diede.
“Sì ora lo sono”.
Tutti si affacciarono per vedere quella piccola creatura.Joey abbracciò Pacey,mentre Audrey abbracciò Dawson.Jack si guardò intorno facendo finta di vomitare.
Jen strise forte a se la bimba e poi guardò i suoi amici.“Viene Jack abbraccia me e la nonna”
Tutti risero.
“E’ bellissimo”.Chiese Pacey meritandosi una gomitata da Joey.“Ma che ho detto?”
“Pacey è femmina”
“O si scusami Jen come ho potuto non notare la folta chioma bionda?”
Joey lo fulminò e si sedette sul letto vicino a Jen.
“Come la chiamerai?”
“Amy”.Abbassò lo sguardo verso la figlia.“Semplice come vorrei che diventasse lei.Breve com’è la parola amore,sperando che almeno per lei ci sia un’eccezione”
“Umh umh”.Pacey e Dawson si schiarirono la voce.“Hai davanti a te ben due,anzi quattro persone che simboleggiano l’amore”.Iniziò Dawson e poi fece continuare Pacey.“In amore non esistono eccezioni,perché nessuno è escluso…”.Pacey notò lo sguardo luminoso di Jen.“…e nemmeno tu Jen.Tu troverai l’amore e tua figlia ne è la prova vivente”
Dagli occhi di Jen uscirono delle lacrime e asciugandosele sussurrò.“Grazie ragazzi non sapete quanto questo vuol dire per me.Vi voglio bene e presto anche Amy imparerà a volervene”
“Ah per me sarà facilissimo”.Si intromise Pacey passando il suo dito sul piccolo pancino della bimba.Amy cominciò a piangere.
“Pacey visto l’hai fatta piangere”.Scherzò Joey.
“Joey la vuoi prendere in braccio?”.Chiese Jen.
“Non saprei…”
Jen gli passò la piccola e la strinse al petto.Amy smise di piangere.
“Meno male che ci sarà Joey per calmare i piccoli”.Disse Audrey.
“No guarda l’unico piccolo a cui dovrà badare Joey sarà Pacey”.Concluse Dawson ridendo.
Ma Pacey non li stava ascoltando.Guardava Amy che stringeva il dito di Joey ed ella che sorrideva.Non un sorriso accondiscendente,ma quel sorriso che trapela amore.In quel secondo Pacey avrebbe voluto baciare quelle labbra e assaporare cosa vuol dire quel sentimento.In quel secondo entrambi pensarono la stessa cosa.
“Speriamo almeno che i piccoli Witter prenderanno più della metà dalla madre altrimenti sono guai per tutti”.Continuò Audrey ridendo.
Pacey sussultò sentendosi chiamato in causa.“La generazione Leery sarà un bel problema…non so a chi augurare ai piccoli di assomigliare”
Risero tutti.Amy girò i piccoli occhi sfuocati e guardò verso la mamma e iniziò a piangere.
“Amy sta già piangendo dalla disperazione”.Disse Jack e Jen prese in braccio la piccola che si calmò.“Ha solo fame”.Jen stava per dare il latte ad Amy e Pacey la bloccò. “No no non qui”
“Scusa Pacey dove vuoi che vada a sfamare mia figlia?”
Joey abbracciò Pacey.“Poverino…lui ancora deve abituarsi alla storia che i bimbi non vengono dalla cicogna”
E tutti risero.
-Fine flashback-
Il vento si era alzato e Joey sentì la presa di Pacey farsi
più forte come per proteggerla.Pacey era così.Se ti ama lo fa con tutto se
stesso.E quando gli dissi che doveva solo amarmi semplicemente senza dovermi
dimostrare nulla lui mi rispose.“Benissimo Potter.D’ora in poi mi limiterò ad
andare a lavoro e a fare lo stretto indispensabile.E se poi ti lamenterai perché
io mi dimenticherò di dirti che sei unica e che ti amo bhè ricordati questo
giorno quando hai dato un calcio al mio romanticismo”.
Ma tanto lo so,tempo qualche ora e Pacey
ricomincerà a fare una delle sue epiche imprese volendomi dimostrare il suo
amore.E io lo lascerò fare questa volta.
Si girò verso di lui e gli sorrise e poi tornò a guardare il
mare e la notte.Guardavano insieme nella stessa direzione,ma molto presto gli
occhi furono chiusi e loro labbra unite.Si sdraiarono sulla sabbia complici di
quella fuga dalla realtà e cominciarono a toccarsi l’uno desiderosi
dell’altro.Pacey si staccò divertito.
“Joey ma hai la maglietta del pigiama sotto!”
Joey sorrise al chiaro di luna.“Ed è qui che deve restare”
“Perché tu credevi che io volessi fare…”
“Bhè le tue mani risponderebbero diversamente se potessero
parlare”
“Tu dai ascolto solo al mio cuore e lascia perdere le mani”
“E cosa dice adesso?”
Pacey la guardò negli occhi e lui dopo aver volto il suo
sguardo alla notte si concentrò su di lei.“Dice che finalmente siamo di nuovo
insieme sotto lo stesso cielo”
“Romantico il tuo cuore”
“D’altronde come il resto”
“Adesso non esageriamo”.Si baciarono nuovamente.
“E il tuo cosa dice?”
“Che avevo ragione”.Joey mise una mano sulla sabbia e si
alzò trascinandosi dietro Pacey incuriosito.
“Su che cosa ha ragione?”
Joey cominciò a correre sul bagnasciuga.“Che non riuscirai a
prendermi”
Pacey cominciò a rincorrerla tra la sabbia e loro grida
divertite risuonarono in quella notte solo per loro.
A loro giudizio il ritorno fu più corto forse perché lo
passarono litigando su chi avesse acchiappato chi e tra un bacio e l’altro
cercavano di averla vinta.Arrivarono davanti alla finestra di Joey che però
trovò chiusa.Adottarono il metodo di Pacey e cominciarono a tirare sassolini alla
finestra finchè Audrey non apparì dalla stanza colpita in pieno da un sassolino
di Pacey.
“Cavolo”
“Mi dispiace Audrey”
“Ma perché ti devi far prendere dal romanticismo alle
quattro di mattina?”.Prima rivolgendosi a Pacey e poi a Joey.“E con te facciamo
i conti dopo.Dieci minuti per salutare Romeo e poi dritta a nanna”.Audrey
lasciò aperta la finestra e ritornò nel suo letto.Pacey e Joey risero per quel
‘Romeo’ di Audrey e si guardarono tristi di doversi salutare.
“Bhe allora io vado”
“Sembrerebbe di sì”
“Più tardi magari ti chiamo”
“Sì sempre se hai tempo”
“Certo o magari ti chiamo domani”
“O anche fra una settimana”
“Facciamo un mese”
“Due?”
“Ok allora addio”
“Addio”
Pacey si allontanò ma poi corse indietro.Joey era pronta per
baciarlo ma lui si fermò davanti a lei.“Sapevo che già ti mancavo”
“Non illuderti è il freddo”
“Mmm”
“Che c’è?”
“Ti aiuto a salire”
“Non userai come scusa di aiutarmi a salire per toccarmi il
sedere”
“E tanti saluti al mio romanticismo…e poi scusa,ma perché
secondo te quello è un sedere?”
Joey rise del ricordo e si arrampicò da sola provocando in
Pacey una risata.Quando fu arrivata in camera gli sorrise compiaciuta.Poi si
addolcì e gli mandò un bacio con la mano.Lui fece finta di prenderlo e gli
sorrise con gli occhi che brillavano dalla felicità.Joey rientrò dentro e andò
in bagno per svestirsi.Quando arrivò a togliersi i pantaloni mise una mano in
tasca e oltre a dei piccoli granelli di sabbia trovò il quadrifoglio.Si guardò
allo specchio.“Sì lo sono veramente”.Poi si mise a letto felice come non
mai.Rabbrividì.Si guardò intorno e si accorse di aver dimenticato la finestra
aperta.Si avvicinò e la chiuse,ma quando lo fece rimase dolcemente sorpresa.Sui
due vetri appannati c’era scritto qualcosa ma essendo scritto al contrario,da fuori
a dentro,ci mise un po’ per leggerlo.Ma quando capì la prima parola la frase
gli venne da sola:Di nuovo insieme sotto lo stesso cielo.
Inutile domandarsi di chi fosse quel s.o.s. quel folle se pur
romantico gesto d’amore.Di quella persona che pochi giorni prima aveva detto
che non avrebbe più dimostrato il suo amore.
Di Pacey appunto.
Accese la radio e abbassò il volume,stando attenta a non svegliare
Audrey e spinse play.Una dopo l’altra nella stanza buia risuonarono le canzoni
che l’avevano fatta innamorare.Si addormentò con le ultime parole che
galleggiavano nella mente e con un'unica persona nel cuore.
La nostra vita passava
cercando felicità con te un futuro ce l’ho
l’ho aspettato da un po’ niente ora ci cambierà
Con te che io voglio riempire i miei giorni
te che io voglio far veri i miei sogni
te questo viaggio forti e sicuri chiari contorni
ci sarò per la fine del mondo
ci sarò per amarti di più
e così se chiami rispondo
il mio vero inizio sei tu
The
end
N.d.A. E siamo arrivate alla fine. Ringrazio in particolare le tre ragazze che mi hanno seguito e commentato i due capitoli (vi aspetto anche per il terzo^^): Serena aka Venus (a te ho scritto tutto nell’e-mail che ti ho mandato un po’ di tempo fa), silvia90 (appena torni fammi sapere^^) e MissLeep (mi fai arrossire ^//^).
Grazie, grazie, grazie ragazze e spero di ritrovarvi anche più avanti.
Vi svelo un segreto: sto provando a scriverne una su Harry Potter e quindi tornerò presto.
Vale