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Autore: Orihimechan    20/11/2011    7 recensioni
Ed è quando dubiti di te stesso, della tua vita, di tutte le tue convinzioni, della persona che ti sta accanto e persino delle tue scelte che dovresti fermarti un attimo a riflettere.
Riflettere su tutte quelle scelte che hai fatto fino ad ora, che ti hanno fatto amare il sole anziché la pioggia, che ti hanno fatto apprezzare Battisti anziché Venditti, che ti hanno fatto dire si quando invece avresti voluto dire no.
Che ti hanno fatto accontentare anziché renderti felice, ma felice davvero.
E quando ti ritrovi a pensare a lui, di nuovo, e ti accorgi che in realtà lui dai tuoi pensieri non c’è mai uscito, bhè in questo caso, forse, dovresti iniziare anche a pensare che probabilmente tutte le tue scelte sono state delle gran scelte di merda.
Nicole Castellani è di fronte un bivio: il ragazzo di sempre oppure l'amico che sembra conoscerla più di quanto lei è disposta a mostrare al mondo?
Dove la porterà il suo cuore?
Because life is made up of choices.
STORIA IN COMPLETA REVISIONE - 07/02/2017 ( SI CONSIGLIA LA RILETTURA COMPLETA )
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Quando si è innamorati
si finisce sempre con l’ingannare se stessi,
e forse anche gli altri.

 






POV THOMAS




Fissai il vuoto per qualche secondo.
Il telefono di casa ancora stretto in mano, schiena poggiata pesantemente contro lo schienale del divano, braccia lasciate cadere lungo i fianchi e testa ciondolante.
In lontananza sentivo mio fratello armeggiare con la chitarra e il rumore di qualcuno che aveva appena chiuso il portone di casa, ipotizzai fosse mia madre ma non ci badai molto.
Continuai a stare lì, fermo in quella posizione scomoda.
I miei arti non sembravano ascoltare l’input del mio cervello, smisi presto di preoccuparmi anche di questo.
<< Tutto bene Thomas? >> la voce calda di mia madre attirò la mia attenzione.
Quindi era lei.
Feci un lieve cenno con la testa, controvoglia mi alzai per dirigermi in camera e concedermi cinque - magari dieci o anche quindici - minuti di meditazione.
Salii le scale velocemente ed una volta arrivato chiusi a chiave la porta.
Mi accorsi solo in quel momento di avere ancora il cordless saldamente artigliato tra le mani nonostante la conversazione con Niki fosse terminata ormai da un pezzo.
Non seppi spiegare neanche a me stesso perché avevo deciso di telefonarla, rifilandole per giunta una scusa patetica. Per fortuna lei non ci aveva fatto caso, impegnata com’era ad agghindarsi per uscire con il suo fidanzato.
Che poi, non sarebbe stato più opportuno rimanere a casa e prepararsi per il compito in classe dell'indomani?
Scossi la testa contrariato.
Non m’importava un accidente con chi, dove, come e quando Nicole trascorresse il suo tempo libero ma non riuscivo proprio a spiegarmi come mai avevo iniziato a sentirmi così strano.
Avevo provato un tremendo moto di irritazione nel sapere che mi stava liquidando per uscire con Luca. Perché poi?
Non ero mica il suo ragazzo, quello ce l’aveva già e non avevo la minima intenzione di diventarlo io. A malapena riuscivamo a non ucciderci verbalmente e fisicamente durante le sei ore scolastiche, figuriamoci in tutto l’arco della giornata, il sabato, la domenica, durante le feste, al cinema, in vacanza, al mare, in montagna..

Mi grattai la testa irritato, chissà com’era invece con lui.
Chissà se anche con lui quando rideva abbassava gli occhi per poi rialzarli subito dopo, chissà se anche con lui si attorcigliava distrattamente i capelli quand’era nervosa o si mordicchiava il labbro inferiore quand’era assorta, chissà se muoveva freneticamente il piedi quando era sovrappensiero o se si mordicchiava le unghie quando era imbarazzata, chissà se invece quando lui faceva una battuta lei gli buttava una leggerissima gomitata sul braccio e chissà se anche a lui rifilava quelle frecciatine che inizialmente consideravo insopportabili ma che ora erano diventate quasi una necessità.
Mi strofinai bruscamente gli occhi con le mani stanco di tutti quei pensieri, potevo distintamente sentire le rotelline del mio cervellino girare a tutta velocità.
Lanciai un’occhiata verso la sveglia digitale accanto al mio letto.
Segnava le 21.34.
Probabilmente a quest’ora stavano cenando.
Alzai gli occhi al cielo esasperato, non ero neanche più padrone della mia testa ormai.
Mi stavo rincitrullendo.
Se ci fosse stata Niki mi avrebbe detto che rimbecillito lo ero già.
Presi un altro lungo respiro.
Sapevo di essere una persona apprensiva ma non credevo di esserlo anche con lei.
Certo, mi piaceva stare in sua compagnia, mi faceva anche piacere parlarci, ma non m’interessava in quel senso.
Non eravamo compatibili e non lo saremmo mai diventati.
Era indubbio il fatto che stessi iniziando ad affezionarmi a lei, ma l'amore era tutta un'altra cosa.
Con il tempo avevamo instaurato un ottimo rapporto, eravamo riusciti ad appianare le nostre divergenze e ad essere sincero non ricordavo neanche più com'erano le mie giornate quando non mi stava tra i piedi.
Un’amicizia così non l’avevo mai avuta, a volte neanche Marco riusciva a capirmi come faceva lei. Intuiva sempre il mio umore, sapeva distrarmi e nonostante si rendesse insopportabile nove volte su dieci la trovavo sempre un'ottima compagnia.
Forse tutti i miei sbalzi di umore dipendevano dal fatto che avevo iniziato a confrontarmi con qualcun altro, oltre ai miei amici di sempre.

 

 

Settembre 2010

<< Tavelli dobbiamo parlare >> Nicole mi si parò davanti incrociando le braccia sul petto.
Eravamo in cortile durante l'ora di educazione fisica, io ed Emma sedevamo sulle scale antincendio intenti a finire il nostro sandwich al salmone.
Assottigliai gli occhi circospetto << che ti serve Castellani? >>
Emma nascose un sorriso sornione e mi buttò una leggera gomitata.
Nicole continuava a guardarmi composta, sollevò entrambe le sopracciglia e si sedette accanto a noi << cosa ti fa credere che mi serva qualcosa?>> domandò con finta aria innocente.
<< Hai usato il mio cognome. Generalmente ogni discorso che include il sottoscritto inizia con 'scimmione rincitrullito' , 'deficiente patentato' o qualsiasi altro epiteto che ti passi per la testa >> puntualizzai placido dando un ultimo morso al tramezzino.
<< Come sei permaloso, siamo amici no? Tra amici è concessa qualche scaramuccia e poi non fare la carogna ho bisogno solo di un piccolissimo favore! >> rispose Nicole, sedendosi vicino.
Mi voltai verso di lei per osservarla meglio.
Aveva i soliti occhiali da vista ovali che utilizzava esclusivamente durante le ore di lezione, i lunghi capelli castani erano sciolti ed i riflessi del sole li rendevano più chiari del solito, indossava un paio di jeans scoloriti, una t-shirt bianca ed un paio di sneakers rosse. Sul volto la consueta fierezza di quando non voleva darmela vinta.
Gli occhi castani durante le belle giornate assumevano una sfumatura verde insolita, il viso ovale e privo di tutta quella marea di cosmetici che le ragazze erano solite utilizzare le coferiva un'aria dolce ed una semplicità disarmante.
Nicole era decisamente una bella ragazza ma qualcosa mi diceva che non fosse del tutto consapevole del suo fascino.
<< Quindi avevo ragione! >> la schernii puntandole l'indice sulla guancia.
Lei lo scacciò indispettita, ritornando in posizione eretta e sbruffando sonoramente.
<< Brutto idiota è mai possibile che non si possa fare un discorso serio con te? >>
<< Lo scaricatore di porto in pensione è tornato! >> dissi ad Emma che, esasperata dal nostro ennesimo battibecco, aveva tirato fuori il mio lettore mp3 armeggiando goffamente con le cuffie.
<< Siete impossibili >> pronunciò alla fine
<< Ha iniziato lui, io ero venuta in pace! >> si difese affiancando la sua amica.
<< Ok, tregua >> mi alzai anch'io rivolgendo lo sguardo verso Marco e Gennaro, che da lontano stavano facendo cenno di avvicinarmi a loro.
<< Un favore minuscolo, insignificante! >>
<< Sputa il rospo Monky >> infilai le mani nelle tasche sghignazzando
<< Finiscila di usare quello stupido nomignolo se non vuoi un pugno in faccia >> minacciò.
Si passò una mano tra i capelli avvicinandosi di qualche centimetro.
<< Quindi tu puoi chiamarmi come ti pare e piace ed io invece non posso usare un piccolissimo ed innocente soprannome? >> la provocai volutamente.
Avevo imparato a conoscerla e sapevo bene che stava cercando in tutti i modi di darsi un contegno.
<< Fai come ti pare >> fece un cenno ad Emma e si voltò per andarsene.
La raggiunsi in due falcate afferrandola per un braccio << cosa posso fare per lei signorina? >> simulai un inchino maldestro.
Nicole sospirò pesantemente, mordendosi l'interno della guancia sinistra << in disegno sono una frana >> si grattò la fronte imbarazzata, esitò per qualche istante prima di continuare << potresti aiutarmi con la tavola che dobbiamo consegnare domani? >>
Portai il pollice e l'indice sotto il mento, fingendo di pensarci su.
<< Ad una condizione >>
Alzò gli occhi al cielo << sentiamo >>
<< Tu aiuterai me con la versione di latino >> proposi
<< Affare fatto >> mi buttò un leggero pugno sul petto << alle cinque a casa mia. Sii puntale >> e si voltò.
<< Disse la regina delle ritardatarie >> le urlai dietro.
La sentii ridere ed accennò un saluto continuando a camminare.
<< Non doveva aiutarti Marco con la versione? >> domandò Emma poco dopo.
Mi voltai a guardarla. Era ancora comodamente seduta sulle rampe di scale, si era tolta una cuffia, aveva assottigliato lo sguardo e mi sorrideva sorniona.
<< Ho cambiato idea e poi doveva pur sdebitarsi in qualche modo no? >> mi giustificai con decisione.
<< Si certo >> rispose distrattamente << ne riparleremo tra qualche mese >> e riprese ad ascoltare musica.
Aggrottai la fronte confuso.
' Ne riparleremo tra qualche mese ' - aveva detto.
Che diavolo voleva dire?

 

 

Sbruffando sonoramente mi diressi verso il computer, sperando di riuscire capire come regolarizzare l'audio delle casse che da qualche giorno avevano iniziato a fare i capricci.
Immaginai Niki prendermi in giro come al solito, riuscendo persino ad ipotizzare quello che avrebbe detto:Tutti i problemi del mondo capitano a te, ingegnere! '.
Da quanto le avevo confidato la mia intenzione di iscrivermi ad ingegneria meccanica non faceva che chiamarmi con quell'appellativo.
Alzai lo schermo del laptop trovando la pagina di facebook aperta – casualmente - sul profilo di Nicole, mi soffermai per qualche secondo sulla sua immagine personale che la ritraeva sorridente ed abbracciata al suo ragazzo, dietro di loro faceva capolino lo sfondo di un paesaggio innevato.
Arricciai le labbra seccato.
Cosa diavolo era questo vuoto allo stomaco che sentivo ogni volta?
Decisi che avrei risolto il problema dell'audio un altro giorno, spensi il pc ed iniziai a preparare il borsone per la palestra.
Ne avevo letteralmente piene le scatole del mio cervello, dei social network, di Nicole e del suo fidanzato.






 

Le convinzioni sono, per la verità,
nemiche più pericolose delle menzogne.

 



 

 

 

Innanzitutto chiedo perdono per il clamoroso ritardo, ma in questa ultima settimana ho avuto parecchi impegni, la storia procede anche se è a rilento, la mia immaginazione ultimamente è un tantino arida.. xD ma non temete! XD 
Questo capitolo è diverso rispetto ai precendenti poichè viene descritto  il punto di vista i Thomas,  i suoi pensieri e sentimenti, è anche molto più breve ma spero di farmi perdonare pubblicando il capitolo successivo nell'arco di pochi giorni!
Come sempre conto sulle vostre opinioni, sono veramente curiosa di leggere i vostri pareri, spero di non deludervi, un bacione! :))

* AGGIORNAMENTO DEL 07/02/2017: 
Per tutti quelli che sono finiti per caso a leggere questa storia e per quelli che invece lo hanno già fatto, rendendomi la ragazza più felice sulla faccia della terra, volevo precisare alcune cose: ho iniziato di recente ad effettuare delle modifiche sulla storia, fondamentalmente la trama orizzontale non ha effettuato modifiche ma ho deciso di inserire alcuni passaggi, ti toglierne altri, di spostare dei pezzi di capitoli da una parte ad un altra in base alle esigenze della storia, pertanto è possibile che la disposizione temporale di alcune scene subiranno delle variazioni, saranno inserite scene completamente nuove, flashback, dialoghi e probabilmente aggiungerò qualche capitolo intermedio. Una rilevante ristrutturazione insomma, nella speranza di rendere questo racconto migliore e più interessante.
Continuerò a postare questa piccola nota in tutti gli altri capitoli insieme all'umile richiesta di farmi sapere le vostre opinioni in merito.
Un abbraccio,
ORIHIME <3

  
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