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Autore: sissy    16/07/2006    5 recensioni
Cosa sarebbe successo se nel passato Metallia fosse stata sconfitta per sempre?
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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DUE LACRIME

DUE LACRIME

parte seconda

Ventuno primavere passarono portandosi via tutti i ricordi della guerra. Armonia era la parola d'ordine in entrambi i regni, per i quali ogni anno passato aveva portato via con sé a poco a poco tristezza e sangue, spazzati via con il vento d'autunno insieme al rosso delle foglie.

Ventuno primavere... E la principessa della Luna aveva visto il suo unico amore sposarsi con un'altra donna, una principessa che non era lei, una principessa terrestre, con la quale avrebbe condiviso ogni giorno ed ogni notte, come con lei non avrebbe mai potuto fare.

Aveva visto quella donna dare alla luce un figlio, il principe Aaren, l'erede al trono del Golden Kingdom, nato in una notte di freddo inverno, mentre sulla Terra la neve scendeva fitta a ricoprire ogni cosa, ma non sulla Luna, dove non cadeva mai la neve, se non nel cuore della sua principessa.

Aveva osservato la madre spegnersi un poco ogni giorno, acquistando pian piano l'austera bellezza argentea della vecchiaia lunare, fino al compimento dei suoi mille anni, quando posandole una debole mano bianca sul capo le disse: "Ora sei tu la regina". E chiudere gli occhi...

Li chiuse anche lei, trattenendo il respiro in fondo alla gola, in un macigno che da un momento all'altro si sarebbe sgretolato sciogliendosi in pianto. E così fu. La principessa si accasciò sul corpo freddo della madre sfogando tutto il suo dolore e la sua rabbia. E fu consapevole che lei, da quel momento in poi, sarebbe stata la nuova regina Serenity, solo questo e nient'altro per il resto dei suoi giorni.

Sua madre l'aveva infine abbandonata sola col suo destino: un grande potere, ma nessuna libertà.

Mai come in quel momento le mancarono le braccia grandi del suo amore, le sue labbra morbide, il suo corpo caldo, la sua voce gentile, il modo in cui le batteva forte il cuore quando la guardava negli occhi e poi la teneva stretta a sé. Quello stesso cuore che adesso rischiava di morire, accartocciato nella stretta di un pugno dentro il suo petto.

- Endymion... - e per la prima volta dopo tanto tempo pronunciò il suo nome.

Con gli occhi gonfi e le ciglia imperlate di lacrime la principessa alzò lo sguardo. Benché la legge lo vietasse, nonostante la promessa fatta a se stessa di non rivederlo mai più, pur sapendo che era ormai sposato con un'altra donna che gli aveva dato anche un figlio...

Per un attimo, per un solo attimo...

Ma voleva rivederlo.

Doveva rivederlo!

E lo desiderò così intensamente che alla fine il Cristallo d'Argento esaudì la sua muta preghiera. E si ritrovò sulla Terra, in quella stessa radura verde e profumata dove in un giorno ormai lontano si erano incontrati e amati. E lo vide... Lì, seduto ai piedi di una grande quercia, addormentato, le gambe piegate e gli occhi chiusi, un braccio mollemente posato sul ginocchio e il venticello fresco che gli accarezzava i capelli. Bello come se lo ricordava.

Improvvisamente paralizzata da quella visione che per così tanto tempo aveva solo sognato riuscì appena a portarsi le mani al petto per impedire al suo cuore di saltar fuori. Le faceva male quel cuore che batteva così veloce, tanto da impedirle di parlare.

I minuti passarono senza che nulla fosse cambiato. Il giovane continuava a dormire e lei continuava a guardarlo. Poi, lui si mosse, scuotendo la testa piano piano, sospirando, e aprì gli occhi, due occhi bellissimi, due occhi verdi, come gemme di smeraldo.

Il cuore della principessa che fino a quel momento trepidava d'amore mancò un battito, poi, si spezzò. Incontrollabili, due lacrime caddero dagli occhi a rigarle il viso, ma il ragazzo non poté vederle.

Col sole alle spalle la principessa era protetta dai suoi raggi dorati che abbagliavano gli occhi del giovane, il quale si portò una mano alla fronte per farsi scudo, ma tutto quello che vide fu un'ombra scura stagliata contro l'oro del cielo.

Una voce a lei sconosciuta le chiese - Chi sei?

Non rispose, e allora lui socchiuse di più le palpebre e concentrandosi meglio riuscì a scorgere nell'ombra le fattezze di una donna dall'ampio vestito e due lunghissimi codini, con le mani giunte sul petto.

- Chi sei? - aveva ripetuto la sua domanda senza ricevere alcuna risposta. Così si alzò per andarle incontro, per vedere più da vicino quella creatura misteriosa, ma non appena mosse il primo passo una luce più accecante del sole l'avvolse e la portò via con sé.

Le guerriere Sailor, le sue guardiane, ritrovarono la loro principessa china sul corpo immobile e freddo della madre, scossa da violenti singhiozzi, ma non seppero mai che il vero motivo di quelle lacrime era il dolore sordo della consapevolezza che il suo unico amore, adesso, amava un'altra.

***

La notizia della morte della regina lunare giunse anche ai regnanti della Terra: dopo il corteo funebre che avrebbe accompagnato la sovrana nel suo ultimo viaggio, si sarebbe celebrata la cerimonia d'incoronazione della nuova regina Serenity.

Re Endymion ascoltò in silenzio il generale e suo consigliere Zoisite dare quella notizia a lui e agli altri membri della famiglia reale riuniti nella sala delle udienze: sua moglie, la regina Eos, e suo figlio, il principe Aaren. Come ogni volta che un messaggio giungeva dal Silver Millennium lo sguardo del re si era fatto assente. Quando aveva sentito pronunciare il nome della principessa Serenity i suoi occhi si erano riempiti di tristezza, così li aveva chiusi, ricacciando indietro le lacrime.

- Zoisite, avvertite gli altri generali di tenersi pronti. Questa sera ci scorterete sulla Luna.

- No. - re Endymion interruppe bruscamente la sua sposa; il tono della sua voce non era mai stato così autoritario, né nei confronti della regina Eos né in quelli dei suoi generali e amici.

Il principe Aaren rimase sorpreso più di tutti dalla reazione del padre, che seppur fermo nelle decisioni era sempre cortese e gentile, anche se a volte, distante...

- Padre, la tradizione vuole che la famiglia reale si rechi sulla Luna a rendere omaggio alla nuova sovrana per invocare la sua protezione. E' necessario per il benessere del nostro pianeta!

- No, non lo è. Serenity ha già promesso... - queste ultime parole bisbigliate solo a se stesso.

- Come desiderate maestà. - Zoisite si congedò con un inchino ed uscì dalla sala delle udienza.

La famiglia reale rimase sola, avvolta in un silenzio imbarazzato. La regina guardava suo figlio addolorata dal suo sguardo ferito. Lui non poteva sapere qual era il vero motivo della brusca reazione del padre, che con lui era sempre stato buono e affettuoso, ma Eos temeva troppo spesso distante. Che con lei fosse gentile ma freddo ormai non aveva più molta importanza. Aveva perso le speranze di vedere il suo amore ricambiato molto tempo fa, quando dopo la nascita di Aaren lui aveva smesso di chiamarla nel suo letto. Alla fine era giunta alla conclusione che era stato molto meglio così. Non poteva più sopportare quella stretta al cuore che provava ogni volta che nel sonno aveva sentito Endymion pronunciare il nome di Serenity. Ma suo figlio doveva essere felice.

- Mi ritiro nelle mie stanze. - disse la regina - E' bene che voi uomini parliate da soli.

Si fermò accanto a suo figlio per il tempo di una carezza e un sorriso. Così simile a suo padre, più di quanto credesse, aveva ereditato però i suoi occhi verdi e grandi. Lui era tutta la sua vita.

Fece un breve inchino col capo al re suo marito, il quale ricambiò il gesto meccanicamente. In realtà la sua mente era molto lontana da quel luogo.

Padre e figlio furono soli.

- Andrò io sulla Luna, da solo se necessario.

- Perchè ci tieni così tanto?

- Perchè voi no? Come potete dire che non è necessario? Se i lunari la prendessero come un'offesa? Se scoppiasse un'altra guerra?

- Non ci sarà nessuna guerra. Lei capirà.

- Lei? - il principe osservò le labbra di suo padre incurvarsi in un debole sorriso, mentre i suoi occhi restavano fissi su un punto lontano e inesistente - Voi la conoscevate? La regina Serenity voglio dire.

- Sì, la conoscevo. E' stato grazie al suo aiuto che abbiamo vinto la guerra. Lei...ha combattuto al mio fianco. Proteggerà la Terra sempre, per questo non è necessario andare...

- E com'è? - il principe sembrò non aver ascoltato minimamente le ultime parole di Endymion, perchè lo interruppe all'improvviso, fissandolo con occhi ansiosi di una risposta.

Il re corrugò la fronte sospettoso, fissando il figlio negli occhi, vedendoli illuminati da una luce nuova; una brillante scintilla di curiosità.

- Perchè me lo chiedi?

- Tutti dicono che sia bellissima, che sia come avvolta da un'aura di luce, accecante.

- Chi lo dice?

- Tutti... - Aaren sbatté le palpebre confuso. Perchè suo padre si era arrabbiato? Sembrava quasi...geloso...

Endymion lesse nei suoi occhi la confusione e il dubbio, e capì di aver parlato troppo. Suo figlio si ritrovò a domandarsi perché il padre fosse arrossito così all'improvviso, voltandosi per nascondere il proprio imbarazzo. Possibile che lui...

- Credo di averla vista oggi, nella radura vicino al fiume.

- L'hai vista nella radura?! - si voltò di scatto, incredulo.

- Non ne sono sicuro. Avevo il sole negli occhi; non l'ho vista bene, e quando mi sono avvicinato è sparita, avvolta da un bagliore argentato.

Era lei... Pensò il re facendosi ancora assente. Quante volte per quanti anni si era recato ogni giorno in quella radura sperando di vederla apparire con il suo sorriso... Mentre si incamminava a passo lento verso la finestra che dava sui giardini si chiese perchè. Perchè era tornata sulla Terra? Perchè proprio in quella radura? Voleva vederlo? Voleva trovare conforto in lui per la morte della madre? L'amava ancora? Perchè non era andata da lui?

Perchè non poteva presentarsi al castello. E poi, aveva visto suo figlio, ed era scappata via.

"Avrà pensato che non l'amo più? Che mi sono dimenticato di lei? Eppure, lei sapeva di mio figlio. Sapeva che era mio dovere...", si portò una mano al petto mentre sentiva il respiro venirgli meno, "Cosa proverei io vedendo il figlio che il mio unico amore ha avuto da un altro uomo?", chiuse gli occhi senza riuscire a frenare due lacrime, sole e tristi, "Serenity..."

- Aaren, andrò io sulla Luna questa sera.

- Voi l'amate, padre?

- Chi non ama la Luna, figliolo?

- Già... - sussurrò mestamente, intuendo per la prima volta il motivo della tristezza di sua madre e dell'assenza di suo padre - Portatemi con voi.

- E' meglio di no. Potresti innamorarti della Luna, e non voler più tornare indietro.

- E' successo anche a voi, padre, di non voler più tornare indietro?

Re Endymion si voltò, gli occhi ancora lucidi, e si avvicinò a suo figlio. Posandogli una mano sulla spalla e guardandolo intensamente gli disse - Aaren, so di non essere stato un padre perfetto, ma qualunque cosa tu stia pensando adesso sappi che ti ho sempre voluto bene; sei stato il mio sostegno e sono orgoglioso di te.

Era da tanto che il principe Aaren non sentiva suo padre abbracciarlo così forte. Capiva e al tempo stesso non capiva cosa stesse succedendo, ma provò pena, per suo padre e per sua madre. Ripensò all'ombra circondata di luce di quel pomeriggio e questa volta non provò curiosità né meraviglia, ma solo uno strisciante rancore.

Rieccomi qui! Piaciuto il capitolo? Vi ringrazio tantissimo per i commenti, che mi fanno sempre piacere ^^ Per il finale...ormai mi conoscete, non sono proprio capace di scrivere un finale tradizionale XD Ma non sarà neanche scontato, spero...

Un bacione a tutti! Silvia

  
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