I s n ’ t i t b e a u t i f u l ?
Il vento muoveva ritmicamente le fronde degli alberi e scompigliata i capelli chiari della ragazza.
Angela si chinò e guardò il gatto accanto a lei “Siamo rimasti soli” mormorò
Il gatto mannaro annuì ma non osò proferir parola.
La ragazza fece una smorfia “non mi hai mai detto come ti chiami” constatò lei
Retnher scelse le parole con cautela, non voleva rischiare di ferire nuovamente la ragazza ma non poteva neanche essere pienamente sincero con nessun altro, sapeva che l’unica persona con cui era riuscito ad esserlo si era definitivamente allontanata dalla sua vita qualche minuto prima “Kieran conosceva il mio nome ma è un lusso che noi gatti mannari concediamo a pochi”
Angela annuì per niente offesa da quella affermazione “Capisco..”
“Ma se vuoi” continuò il gatto mannaro “puoi chiamarmi Solembum”
La ragazza sorrise amabilmente “Bene Solembum. Ti andrebbe di stare un po’ con me?”
Il gatto la guardò stupito per un po’, non avrebbe mai immaginato una simile offerta da quella ragazza che, in realtà, conosceva così poco, poi però si sciolse in un sorriso “Tu sei la donna che Kieran ha amato, deve esserci qualcosa di lui in te, per quel poco o tanto che troverò in te, accetto”
Angela sorrise e si voltò dirigendosi verso una piccola bottega situata più o meno nel mezzo della città, vi entrò canticchiando una triste melodia.
My heart was swimming
in words gathered by the wind
My voice bounded
into a cloud-carried tomorrow
Soft tears
spilled with a stream of stars
Isn't it beautiful?
If we could walk, hand in hand,
I'd want to go
to your town, your home, in your arms
I dream of being
against your chest
my body in your keeping
disappearing into the evening
Words halted by wind are
a gentle illusion
A tomorrow torn by clouds is
the voice of a distant place
My heart that had been
in a moon-blurred mirror that flowed
Those stars that trembled and spilled
cannot hide my tears
Isn't it beautiful?
**
Angela sistemò alcuni manuali sul bancone, Solembum la osservava attentamente, se ne stava comodamente accoccolato su una bassa sedia.
La ragazza sistemò per bene i grossi volumi e si avvicinò lentamente alla piccola finestra che si trovava nella stanza.
Fuori pioveva.
Angela portò istintivamente una mano la polso sinistro e sfiorò appena il braccialetto di Kieran, fu allora che sentì una lacerante fitta al cuore.
Solembum continuava ad osservarla forse indovinando i suoi sentimenti
“Qualcosa non va?” domandò il gatto
Angela si voltò verso il gatto mannaro e scrollò le spalle “Pensavo solo al passato”
Solembum abbozzò un sorriso “non è un male. Oggi giorno pochi si soffermano a farlo”
Un sorriso mesto affiorò sulle sue labbra della giovane ragazza “Hai ragione”
Il gatto mannaro si alzò stiracchiandosi per bene “Pensavi a lui?”
Angela annuì portando immediatamente lo sguardo triste sul piccolo e modesto braccialetto d’argento. Sentiva che il suo mondo era del tutto cambiato dopo la morte di Kieran, era come se lei non avesse più nessuno a cui appoggiarsi, come se fosse rimasta completamente sola.
Solo la presenza di Solembum le aveva portato un po’ di conforto, a volte, nella notti tempestose come questa, sembrava che fossero le uniche due persone rimaste al mondo, dimenticate da tutti.
“Pensavo anche” continuò la ragazza fissando ora il temporale con interesse “A quanto strano sia l’amore. Lui se ne è andato da anni eppure ha ancora il potere di farmi soffrire”
Solembum sorrise e scrollò le spalle “strano, fa lo stesso effetto anche a me. Avremmo dovuto chiedergli quale era il suo segreto”
Il sorriso sul volto di Angela si allargò “Sai, dopo tutti questi anni sono arrivata ad una conclusione”
Il gatto mannaro la guardò con curiosità “Quale?” domandò
La ragazza si avvicinò alla porta di legno e la spalancò con un gesto netto, alcune gocce d’acqua le bagnarono le scarpe ed accennarono ad entrare dentro l’abitazione. Faceva freddo e la notte era così nera che sembrava aver avvolto completamente la città con il suo manto.
Angela prese fiato e rispose “La vita è costellata di sere tempestose come queste, sere buie e cupe ma alla fin fine dobbiamo convincerci che passeranno. Passeranno le tempeste ma il mio amore per lui durerà per sempre”
Solembum scese dalla sedia senza però avvicinarsi troppo all’uscio per non rischiare di essere bagnato dalla pioggia.
Angela chiuse di botto la porta e tornò vicino al lungo bancone “Ho come la sensazione che un giorno entrerà da quella porta e potremo ricominciare tutto da capo”
Il gatto mannaro saltò con un agile banco sul bancone “Beh vuol dire che aspetteremo insieme” mormorò strofinandosi contro l’umana.
If we could walk, hand in hand,
I'd want to go
to your town, your home, in your arms
My dream of
your face
that I softly touch
melts in the morning
Isn't it beautiful?