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Autore: tokykia    23/12/2011    4 recensioni
Questa storia parla dello scambio culturale fra due licei. La storia è completamente diversa da come la conoscete. Akito e Sana non si conoscono. Anzi! Lei è fidanzata con Naozumi! Neanche lei e Fuka si sono mai incontrate. Ed è la prima storia che scrivo!
Tratto dal capitolo sei:
'-H-ho visto N-Naozumi e Fuka che si b-baciavano- detto questo mise la testa fra le mani e scoppiò di nuovo in lacrime.
Hayama strabuzzò gli occhi. Non se lo sarebbe mai aspettato! Il giorno prima li aveva visti quasi baciarsi, mielosi da far venire la carie, e ora veniva a sapere che il damerino aveva baciato Fuka... Aspetta! Fuka??! La stessa Fuka che da anni ci provava con lui?!
-Hai detto Fuka?!- Akito non capiva. Anzi, non se l’aspettava!
Sana annuì con la testa, tra i singhiozzi.
-Ahhh! Che bello! Finalmente me la sono tolta dalle scatole!- Akito sospirò sollevato.'
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sana Kurata/Rossana Smith
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Buon pomeriggio a tutte! Ecco a voi il settimo capitolo! Vi aspetto sotto...
 

Cap 7
 
-Il sushi risolve tutto-
 
 
Il pomeriggio successivo, Sana e Akito passarono il pomeriggio a far studiare la matematica alla ragazza. E anche le scienze.
Ma per Hayama sembrava una missione persa in partenza: non solo la ragazza sembrava non capirci niente nonostante gli sforzi, ma sembrava assente, come se la sua mente e i suoi pensieri fossero su tutt’altro pianeta. Infatti lei pensava al bacio della sera precedente.
“Se almeno sapesse dove fosse quel pianeta, almeno per astronomia sarebbe a posto!”* pensò lui, mettendosi le mani nei capelli all’ennesimo esercizio sbagliato di lei.
-Basta!! Non ci sto capendo niente e ho la testa che mi scoppia!! Faccio una pausa- disse Sana alzandosi e andando verso la cucina.
Anche Akito si alzò e andò a fare uno spuntino. Aveva voglia di sushi, come sempre quando aveva fame.
Entrò in cucina e vide Sana che apriva l’ultima confezione di sushi rimasta nel frigo (e aveva controllato, ne voleva sempre almeno una in casa).
Si avvicinò a lei e disse:-Lo volevo io quel sushi- con un tono minaccioso, ma non troppo.
Lei gli diede le spalle e iniziò a mangiare, fregandosene di lui. Infondo era arrivata prima lei ed era suo di diritto.
Lui si stava innervosendo. Quel sushi lo voleva.
Stava per prenderglielo da dietro ma il suo cellulare squillò: era suo padre.
-Che c’è, papà?- disse lui, cercando di scordarsi il sushi per un momento.
-Ciao Akito. Ti devo dire una cosa- disse il padre di Akito con tono cupo.
-Che cosa succede?- rispose lui, allarmandosi.
-La mamma è stata ricoverata di nuovo in ospedale: era molto debole, più del solito, e hanno preferito fare degli esami approfonditi. Ma non ti preoccupare, la situazione è stabile. Ah, tua sorella ti saluta- spiegò il signor Hayama.
-Ok, salutamela. E salutami anche la mamma- disse Akito con uno strano tono di voce.
Di sottofondo si sentì la voce di Natsumi che diceva:-Io mica lo saluto quello lì! Papà non ti inventare le cose!-
Ciò voleva dire che era ancora arrabbiata con lui. E forse aveva intuito il motivo...
-Ci sentiamo presto figliolo-
-Ciao- e la chiamata si interruppe.
Akito aveva un’aria cupa, triste, e Sana si sentì in dovere di tirarlo su di morale.
In che modo, vi chiedete?
Semplice, c’era una sola arma per far felice Hayama: il sushi.
-Tieni, dividiamolo. Non so cosa ti succeda, ma il sushi risolve tutto-
Lì, allora, lo sguardo di Akito tornò normale, per quanto uno sguardo freddo potesse essere normale...
-Grazie, sai sempre come tirarmi su, Kurata- disse lui con un leggero sorriso, quasi impercettibile ma che la ragazza notò eccome.
Allora Sana sorrise, sorpresa dal grazie, che non aveva mai udito uscire dalla sua bocca, e dal sorriso di lui, anche quello un evento più unico che raro.
Si guardarono intensamente negli occhi, ma la vibrazione del cellulare di Akito li interruppe di nuovo.
Era un messaggio di Natsumi:
Tutto quello che sta succedendo è colpa tua! Se non fossi mai nato ora mamma non starebbe male, è sempre stata male a causa tua! Non ti voglio più vedere! Ti odio!
Il messaggio lo lasciò spiazzato. Non se lo sarebbe mai aspettato da sua sorella, quel rancore nei suoi confronti era stato causato dalla sua nascita. Chissà da quanto tempo pensava quelle cose...
Il suo sguardo si fece ancora più cupo, ancora più triste di prima.
E Sana si preoccupò. Quello sguardo era esagerato perfino per lui!
Lo portò nel salotto prendendolo per un braccio, a mò di cane al guinzaglio, per parlare.
-Tu ora mi dici che cos’hai- più che una richiesta era un ordine.
-Non sono affari tuoi- ringhiò lui una volta seduto sul divano.
-Ma io ti voglio consolare! Tu lo hai fatto ieri- dicendo questo Sana arrossì – e questo è il mio modo di ringraziarti!- disse lei incrociando le braccia e facendo un’espressione seria, per fargli capire che aveva ragione e il diritto di chiedere.
-Va bene, ok.... Ti racconto tutto- acconsentì Hayama – Mia madre è in ospedale...- iniziò, ma fu subito interrotto da Sana:-Oh, mi dispiace-
-Fammi continuare. Mia madre è in ospedale... per colpa mia- disse abbassando lo sguardo.
-Come per colpa tua?- Sana non capiva.
-Sì, da quando sono nato lei sta male e passa da un ospedale all’altro. Ma mio padre prima ha detto che stavolta era più debole e..- la sua voce si fece un po’ titubante- Ed è tutta colpa mia- i suoi occhi brillavano, ma quella luce non era altro che una lacrima che lottava per uscire.
Sana, d’istinto, l’abbracciò. Ai suoi occhi, in quel momento, sembrava un bambino indifeso, da proteggere con tutte le proprie forze e bisognoso d’affetto.
-Non dire così. Tua madre è debole perché ci ha messo tutte le sue forze per farti nascere, ci ha messo tutto il suo amore. Non ti puoi incolpare se lei è in queste condizioni. Se avesse potuto scegliere se salvare lei o te, sono sicura che avrebbe scelto te. Lei non ti vorrebbe sentir dire queste cose!- a Sana iniziarono a lacrimare gli occhi. Che stupida... Voleva consolare Hayama e si era messa a piangere!
-Scusa, non volevo piangere...- disse lei passandosi il dorso della mano su una guancia.
-Scusa tu. Non avrei dovuto parlartene- disse Akito.
-Grazie- aggiunse lui –Ma non dovevamo condividere il sushi?- chiese Akito con un lievissimo sorriso.
Allora Sana si staccò dall’abbraccio e sorrise a trentadue denti.
-Oh! È vero! Vado subito a prenderlo, tu aspettami qui- si alzò e corse in cucina.
Dopo pochi attimi tornò con una confezione di sushi e due paia di bacchette.
Si sedettero vicini e gustarono quella prelibatezza insieme.
-Come hai detto tu, il sushi risolve tutto...- disse Akito prendendone un altro pezzo.
-Hai ragione..-
 
 
Ogni pomeriggio del resto della settimana lo trascorsero a studiare per l’interrogazione della ragazza in matematica.
Sana aveva fatto enormi progressi ed era tutto merito di Akito!
Quella mattina doveva essere interrogata e, in quel momento era in classe a ripassare.
Ovviamente con Hayama.
-Ora dimmi la tabella di verità della o- chiese Akito.
-Dunque... la o... sì, almeno una delle due frasi deve essere vera per ottenere una frese complessiva vere. Quindi se la prima frase è vera e la seconda è falsa, la frase in sé è vera- rispose lei con facilità.
-Brava Kurata! E quella della e?- disse Hayama.
-con la e tutte e due le frasi devono essere vere per ottenere una frase vera. Se la prima è falsa e l’altra è vera la frase complessiva è falsa- concluse Sana.
-Sono sicuro che prenderai un bel voto...- affermò lui.
-Tutto merito tuo!- lei sorrise e tornò con la testa sugli appunti.
Driiin!!
Il momento dell’interrogazione era arrivato. Sana iniziò ad agitarsi, ma Akito la calmò:
-Stai tranquilla, andrà bene!- le fece l’occhiolino e accennò un lieve sorriso.
“Che carino Hayama quando sorride! Ma cosa vado a pensare?! Mi devo concentrare!!!! Oh mamma arriva il professore!”
-Buongiorno ragazzi, sedetevi-  non sembrava avere un umore dei migliori... Povera Sana!
-Kurata interrogata- e l’interrogazione iniziò.
 
Dopo una serie di domande a cui Sana aveva saputo rispondere più o meno bene, il prof non era ancora soddisfatto.
Sana non ne poteva più. Parlava ormai da venticinque minuti.
“Quando finirà questa tortura?!”la ragazza per il nervosismo si stava torturando le pellicine delle dita fino a farle sanguinare.
-Hum... Dimmi la tavola di verità della o- disse il professore.
“Sì!!! Questa la so!”e ripeté la pappardella detta venticinque minuti prima ad Hayama.
-Basta vai al posto. Non c’è gusto se sei preparata...- disse l’acido insegnante.
Sana alzò un sopracciglio come a dire ma questo qui che sta dicendo? Ma è fuori?!, ma andò oltre e tornò al posto.
 
 
All’intervallo...
 
-Grande Sana!! Hai preso un bell’otto!!- Hisae era più euforica di lei. Non riusciva a credere come avesse potuto Sana, imbranata cronica in matematica, mettersi in pari così velocemente e prendere pure un bel voto. Forse era successo un miracolo...
-Tutto merito di Akito-kun!- disse Tsuyoshi allegro.
La comitiva era riunita nel corridoio durante l’intervallo. C’erano tutti: la solita combriccola e i nuovi arrivati. Tutti tranne Naozumi e Fuka.
In quel momento passò di lì Fuka e Aya le andò incontro.
-Fuka dobbiamo parlare!- e la trascinò nel bagno delle ragazze senza che potesse ribellarsi.
-Che vuoi Aya?!- disse la ragazza alquanto spazientita.
Aya ormai sapeva tutto. Sana le aveva detto del litigio con Nao e la causa della loro rottura: Fuka.
-Ora mi spieghi perché ti sei messa in mezzo tra Sana e Naozumi!- disse tutto d’un fiato.
-Semplice: Sana non mi piace. Fa tanto la santarellina ma non ha perso tempo per stare appiccicata ad Akito!- spiegò lei come se fosse cosa da niente.
-Ma a Sana piaceva Naozumi! E tu hai rovinato tutto! Almeno ora sarai contenta... – disse con rammarico la migliore amica di Sana.
-No che non sono contenta!- rispose acida.
-Come sarebbe a dire?! Non ti è bastato rovinare la vita di Sana baciando Naozumi?! Sei proprio stronza Fuka!- disse Aya.
-Non mi è bastato per niente... io voglio di più!-
-Sarebbe?- chiese Aya.
-Io voglio Akito!- disse lei con occhi pieni di rabbia.
Aya quasi si spaventò a quella frase.
Ma nessuna delle due si era accorta che, da dietro la porta del bagno, una ragazza le ascoltava con le guancie rigate di lacrime.
 
 
 
*Perdonatemi la pessima battuta!
 
 
 
Lo spazio di kia:Eccomi qui!! Piaciuto il capitolo???
Questa volta è più lungo del solito!!! (per la felicità di _Silvia123_!)
Eh eh eh, azzeccato il titolo, eh?
Quanto ancora non avevo pensato al sushi mi chiedevo cosa potesse far felice Aki con poco. E poi ho avuto l’illuminazione!
Facile: il sushi! E chi meglio di Sana per offrirglielo?
Scusate l’immenso ritardo!
Avevo detto a Raven_(notato il cambio di nick!) che avrei pubblicato domenica scorsa ma sono stata talmente piena d’impegni che non sono riuscita a mettermi al computer per finire il capitolo prima di oggi! Scusa Raven_!!!!!!!!
È tornata all’attacco Fuka! Ve lo sareste aspettato?
Mentre scrivevo il pezzo pensavo: “Mamma che s****** che è Fuka!!!! Come fa ad essere così?!”
Ih ih ih! Parlo da sola...
Dopo questo lungo monologo, vorrei dirvi... BUON NATALE IN ANTICIPO!!!!!!! E augurarmi da sola buon compleanno in ritardo... che era ieri!
Follia personale a parte, che ne pensate de capitolo??? Se avete domande fatele pure, sarò felice di rispondere!
Ringrazio come sempre le recensitrici: LightDark (Mi piace la tua immagine! Anche tu sei della fazione Zero???), _Silvia123_(Riderai o piangerai in questo capitolo?), MadyInLoveWithAkito (Mi dispiace... non ho mandato ancora Fuka a quel paese!) e Raven_( Se vuoi ti presto un fucile per Fuka!). grazie a tutte!!!!!!!
Anche a chi ha messo la storia tra le preferite\seguite\ricordate o a chi legge soltanto mando un grazie speciale e spero mi seguirete ancora!
A presto spero! Tokykia
  
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