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Autore: swiebers    24/12/2011    2 recensioni
Catherine ha sedici anni e può essere considerata la persona più sola al mondo.
Non un amico, non un genitore che sia presente nella sua vita. Nessuno. La sua unica certezza è Edward che, inconsapevolmente, le è più vicino di quanto creda.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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30 Maggio 2011. Ultimo giorno di scuola.

I corridoi brulicavano di studenti che correvano di qua e di là, chi si abbracciava, chi salutava compagni che non avrebbe visto per il resto dell'estate, chi scattava qualche foto in onore dell'ultimo giorno rinchiuso in quella prigione.
Catherine non aveva voglia di festeggiare, ma del resto, con chi avrebbe dovuto farlo?
Si sedette sul davanzale della grande finestra che occupava un terzo di tutta l'aula, e guardava i passanti che camminavano lungo il marciapiede dalla parte opposta alla scuola.
"Wow, sono riuscita a sopravvivere cinque mesi senza di lui. Avrei solo voluto capire cosa voleva dirmi quella sera" pensò mentre il viso si ricopriva di un leggero velo di tristezza.
Era l'unica che aveva preferito restare in classe, persino i prof. erano usciti a chiacchierare con i colleghi, ma per lei era quasi piacevole quella solitudine, la aiutava a riflettere.
La porta dell'aula era semichiusa, i banchi vuoti e il registro inerme sulla cattedra che per una volta non faceva paura: Catherine si guardava intorno con un po' di nostalgia, perché in fondo un po' si era affezionata a quella classe di matti, pur consapevole che nessuno si fosse affezionato a lei. Le sarebbero mancati in quei tre mesi.
Ad un tratto qualcuno aprì la porta, entrò e la richiuse dietro di sé con un unico gesto.
"Non può essere" pensò la ragazza.

- Io e te abbiamo lasciato un discorso a metà, non trovi? - le parole di Edward furono dirette e fredde, e il suo comportamento suscitò grande antipatia in Catherine.
- E te ne ricordi dopo cinque mesi? Wow - si sforzò di rispondere assumendo la stessa aria di superbia del ragazzo.
- Ammetto che hai ragione, ma vorrei parlare seriamente - il tono di Edward si fece più serio, stava cominciando a spogliarsi della maschera che indossava spesso per essere il vero Eddie.
- Ti ascolto -
Edward si sedette accanto a lei, sul davanzale della finestra.
- Volevo dirti che la tua reazione di qualche mese fa, quando mi hai visto con Marie, non mi ha lasciato indifferente - 
Il viso di Catherine si fece sempre più cupo: lui l'aveva vista piangere quel giorno, si era accorto di lei.
- Io... - balbettò timidamente.
- Ascolta, tu non mi hai mai lasciato indifferente, ho sempre provato qualcosa di speciale per te, qualcosa di inspiegabile, forse anche più... -
- ...Forse anche più forte dell'amore - continuò Catherine - E' esattamente quello che provo io per te -
Ancora una volta i loro occhi si incontrarono in un unico sguardo che parlava da sé.
- Che stai ascoltando? - chiese Edward ormai in preda all'imbarazzo.
Lei gli porse l' I-Pod che riproduceva "You belong with me".
- Posso? - chiese lui prendendo una cuffietta.
- Certo - gli sorrise Catherine.
I due si avvicinarono sempre di più, il cuore della ragazza batteva all'impazzata, era convinta che a breve sarebbe uscito dalla gabbia toracica, ma le emozioni mescolate insieme non avevano eguali, non aveva mai provato niente del genere.
La canzone era nel pieno del ritornello quando Edward si girò verso Catherine e, prendendole il viso tra le mani come aveva fatto precedentemente con Marie, la baciò.
Lei sentì il viso bruciare, poi una morsa al cuore; infine, pura felicità.
Si staccarono per poi restare abbracciati per diversi minuti, si erano lasciati coinvolgere così tanto dal momento che non si erano accorti che la canzone era finita e aveva lasciato posto a un'altra, più lenta.
La campanella suonò, ma Catherine non avrebbe voluto muoversi: era troppo felice, per un attimo la sua mente era stata sgombra da ogni pensiero, c'erano solo loro e nessun altro.
Quell'anno scolastico non sarebbe potuto finire meglio, nonostante il tragico inizio. 
Edward aveva capito a chi apparteneva e Catherine, che lo sapeva già, ne aveva avuto la conferma: non era una cotta quella, era amore.

  
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