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Autore: Gae8989    12/08/2006    2 recensioni
Vi chiedete tutti cosa sta preparando J.K.Rowling per il settimo libro di Harry Potter? Questa fan fiction vi offrirà le risposte che cercavate... risposte molto stupide ovviamente. Vi aspettavate qualcosa di serio? Mi spiace, qui esiste solo la follia!
Genere: Parodia, Demenziale, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 6

Riassunto del capitolo primo: Draco Malfoy, giovane mago mentalmente instabile, incontra una giornalista di Dipiù, alla quale confessa di essere stato violentato da un pedofilo all’età di cinque anni. Intanto Severus Piton, ispettore privato e ospite fisso a L’Italia sul Due, viene contattato da una ricca ereditiera per indagare sulla scomparsa di alcuni cimeli di famiglia. La donna rivela di avere dei sospetti su Tom Riddle (meglio noto con il nome di Lord Voldemort), proprietario della gioielleria, ubicata sotto casa sua. Più tardi, in serata, Draco Malfoy si presenta a casa di Piton, dicendo di essere una persona informata dei fatti.

Ad ogni modo, se questo riassunto non vi ha aiutato a ricordare bene la trama del primo capitolo, l’autore vi consiglia di rileggerlo interamente, in quanto il suddetto sunto non ha minimamente a che fare con gli svolgimenti del precedente capitolo e nemmeno con quelli dei capitoli a venire..

Dunque, passiamo direttamente al...

Capitolo 2 – Visite notturne

Harry Potter tentava di prendere sonno. Se ne stava sdraiato sul letto della sua stanza a Privet Drive e cercava di ricordarsi se avesse fatto la ricarica del cellulare.

Quella era l’ultima volta che era costretto a starsene a casa dei suoi zii per il periodo estivo.

Gli zii di Harry, avendo considerato ciò, avevano deciso di volersi comportare in maniera diversa nei suoi confronti. Ma quel disgraziato si era portato con sé due dei suoi strambi amici che frequentavano la sua scuola. Senza nemmeno avvertire, oltretutto! Ah, magari si fosse portato con sé Aida Yespica, pensava Vernon Dursley…

Stavolta ciò che faceva infuriare il signor Dursley non era tanto il comportamento del nipote quanto quello dei suoi compagni: avevano adibito la camera degli ospiti ad un set di film porno. E non finiva lì: si presentavano a colazione solo con la biancheria intima addosso, e sua moglie Petunia era certa che facessero qualcosa anche in bagno, perché aveva trovato suo figlio a spiare dal buco della serratura.

“Ti rendi conto che abbiamo dovuto spiegare a Dudley come nascono davvero i bambini? Fino ad oggi la spiegazione della cicogna per lui era più che sufficiente!” aveva detto il signor Dursley al nipote, lamentandosi per l’irrispettosa e irriverente condotta dei suoi amici.

“E vi prendeva per il culo. Dudley sa tutto quello che c’è da sapere sul sesso. Zia Petunia fa finta di niente, ma se vai sotto al letto di Dudley troverai un casino di numeri di Playboy.”

“Ce li hai messi tu, di’la verità!”

“Sì, come no…” Harry era troppo abituato a quelle accuse inesistenti che non ci fece troppo caso. Anche se, dovendolo ammettere, Ron e Hermione esageravano un po’troppo. Però, il fatto che questa cosa desse fastidio allo zio sembrava giustificare il loro comportamento. Sua zia Petunia, invece, non si lamentava come il marito. Era per lei un periodo difficile. Si sentiva molto insoddisfatta della vita coniugale con il marito e invidiava non poco quella Hermione. Il suo ragazzo la faceva eccitare in un modo che non ricordava dai tempi dell’idraulico che veniva a ripararle la lavatrice…

Quella sera, mentre Harry pensava alla ricarica, Ron Weasley e Hermione Granger avevano da poco terminato di fare l’amore.

“Hai ragione, tesoro” disse Ron. “Quando sono io a stare sotto è più arrapante.”

“Vedi che non mi sbaglio… Comunque, devo dire che stasera hai superato te stesso. Non mi sentivo così soddisfatta da quella volta che riuscii a declinare gli inviti galanti di Tom Cruise”.

FLASHBACK

Hermione: “No, Tom… se vuoi venire con me alla festa di Lumacorno le condizioni sono queste, fine della storia.”

Cruise: “Assolutamente no! Non andrò all’Oprah Winfrey Show a dire che Scientology è una cazzata e che io sono gay!”

Hermione: “E allora? Hai fatto tutto quel casino quando dicesti di amare Katie Holmes…”

Cruise: “E ti dimentichi che me lo avevi chiesto tu e poi non me l’hai nemmeno data?”

Hermione: “Dovevo studiare per il compito di Trasfigurazione, e comunque è inutile rivangare. O fai quello che ti dico o non se ne parla, chiaro? Ah, e volevo ricordarti che il cellulare dal quale mi stai chiamando si auto-distruggerà entro cinque secondi.”

FINE FLASHBACK

“Su, dammi un altro bacio.” Fece Ron.

“Mhhh, porcellone…” E si baciarono.

“Eeee stop! Fine delle riprese” disse Rocco Siffredi.

“Ma da dove sbuca fuori?” chiese Ron.

“Boh? Chissene” fece Hermione e riprese a baciarlo.

Mentre i due continuavano ad amoreggiare, Siffredi e la sua troupe smontarono il set. Una volta usciti dalla stanza degli ospiti, trovarono Petunia Dursley ad attenderli: “Allora, avete fatto le riprese?”

“Sì, signora Dursley” rispose Siffredi. “Non appena ultimerò il montaggio le manderò il filmato.”

“Mi raccomando, lo faccia recapitare presso la signora Figg, le ho già spiegato tutto…”

“Signora Figg… ah, quella che voleva girare il film mentre faceva accoppiare i suoi gatti. Non si preoccupi, ho già l’indirizzo.”

“Molto bene. Allora vi accompagno alla porta.” E li fece scendere silenziosamente - di modo che nessuno se ne accorgesse, soprattutto suo marito - al piano di sotto. Aprì la porta dell’ingresso e gli fece strada fino al furgoncino che avevano parcheggiato sul viale.

Una volta che ebbe ringraziato Siffredi, vide il furgoncino allontanarsi. Rimase qualche istante sul marciapiede, poi si girò e ripercorse il vialetto. Tutt’ad un tratto si irrigidì: udì un rumore proveniente dal cespuglio alla sua destra. Un istante dopo comparve Freddy Krueger che la minacciò con la sua mano artigliata. La signora Dursley trattenne per poco un urlo. Freddy la guardò bene poi disse: “Scusi, ma questa è Elm Street?”

“N-no, è Privet Drive.”

“Ops, mi sa che ho sbagliato. Scusi tanto, buonanotte.” E se ne andò.

Petunia resto lì, a metà vialetto, ancora qualche istante per riprendersi. Poi ritornò a camminare in direzione di casa, quando udì un rumore simile a un “pop”. Pensò: adesso non ditemi che esce Micheal Myers.

Si guardò prima a destra e poi a sinistra, quando vide all’improvviso un ragazzo dai capelli biondi.

“Chi è là?” chiese. Si avvicinò al ragazzo e notò che aveva in mano una bacchetta magica. Le fu subito chiaro tutto: “Aspetta, non dirmi che sei un altro amico di mio nipote, Harry?”

Il ragazzo titubò: “Ehm… sì.”

“Vabbè, entra dentro, è meglio.” Ed entrarono.

“Ma mio nipote sapeva del tuo arrivo?”

“Veramente no.” Fece lui.

“Ah… be’ senti, qui le stanze sono tutte occupate, non so dove posso metterti e…”

Il ragazzo la interruppe bruscamente: “Senta, devo parlare immediatamente con Harry!”

“Ma sta dormendo! Stiamo tutti dormendo… tranne me.”

“Non me ne frega!” e prese la bacchetta, dicendo: “Sonorus!”

“Niente incantesimi qui!”

Ma lui la ignorò: “Il signor Harry Potter è atteso alla cassa numero 5! Signor Potter, cassa 5”.

Intanto Harry si risvegliò dal sogno che stava facendo, in cui un TV-fonino della 3 lo inseguiva minacciosamente. Aveva sentito chiamare il suo nome da quella che sembrava una commessa di un supermercato. Scese dal letto e, guidato dal suo sesto senso, che non possedeva, aprì la porta della stanza e fu in corridoio. Dopo qualche istante vide Ron e Hermione seminudi uscire dalla stanza degli ospiti.

“Harry, hai sentito?” chiese Ron.

“Sì, devo aver dimenticato l’ammorbidente alla cassa.”

Hermione gli diede uno schiaffo. Harry si riprese: “Ah, scusa… sì, l’ho sentito.”

“Anch’io l’ho sentito” sbraitò zio Vernon, uscendo dalla sua stanza: “Tra l’altro tua zia non è a letto. Cos’hai combinato stavolta?”

“Io? Niente, lo giuro!”

“Non mentire a me!”

In quel momento comparve Dudley Dursley: “Ma che diavolo succede qui?”

Tutti emisero un urlo, nel vederlo.

“Cacchio! Potresti pure togliertela questa maschera di bellezza, Dudley!” esclamò Harry. Intanto Ron e Hermione ridevano sotto i baffi.

“Senti, nipote” cominciò cauto zio Vernon, “qui sta succedendo qualcosa di strano, e in genere le cose strane in questa casa sono in qualche modo sempre legate a te. Perciò, vedi di scoprire che cazzo sta succedendo!”

“E non ti scaldare! Adesso andiamo giù e vediamo se c’è zia Petunia e le chiediamo se ha notato qualcosa di strano. E quanto la fai lunga…” e così scesero in salotto.

Ciò che vide Harry lo lasciò completamente esterrefatto: Draco Malfoy era in salotto con sua zia Petunia visibilmente turbata.

“Ehm, Harry… questo è il tuo amico… scusa, non mi hai detto come ti chiami?” fece zia Petunia.

“Il mio nome è Malfoy, Draco Malfoy”.

“Che cazzo ci fai qui?” esclamò Harry, sfoderando la bacchetta. “Zia, questo ragazzo non è mio amico. E’un ricercato.”

“Che diavolo stai dicendo, ragazzo?” fece zio Vernon.

“Sto dicendo che quell’ominide non è affatto mio amico, e se lui è qui siamo tutti in pericolo!” disse voltandosi verso suo zio, poi avendo visto di nuovo suo cugino disse: “Porca puttana, Dudley, vai a toglierti quella merda dalla tua faccia!”

Ron e Hermione risero di nuovo.

“E che cazzo vi ridete, voi due?” sbottò Dudley, infiammandosi.

Disse Ron: “No, stavamo pensando a quella volta che vedemmo Harry con i bigodini in testa…”

“Ah, ok…” e se ne andò.

“Ma che cacchio dite?” fece Harry. “Begli amici che siete… invece di fare i cretini perché non prendete le vostre bacchette magiche?”

“Oh, be’” esordì Hermione, “devono essere sparse da qualche parte nella nostra stanza, ci perderemmo del tempo a ritrovarle.”

“Porca troia!”

“Aspettate, ragazzi” intervenne finalmente Draco. “Non sono qui per quello che credete. E poi, comunque non potrei farti alcun male, Potter… almeno non fino al tuo compleanno.”

Harry rimase alquanto stranito a quelle parole: “Come fai a saperlo?”

“Ho origliato Piton mentre lo diceva a Voldemort per telefono.”

Effetto musicale di sorpresa.

“Probabilmente quando sarà il tuo compleanno verrà a farti visita.” Riprese Draco.

“E tu vuoi farmi credere che hai avuto il buon cuore di avvertirmi? Credi che sia scemo?”

“Ascolta, è una lunga storia… Io, io… io sono cambiato.”

Ron spifferò qualcosa nell’orecchio a Hermione e i due scoppiarono a ridere e stavolta alla loro si accompagnò una risata fuori campo, in stile sit-com.

“Perché ridete?” chiese curioso zio Vernon.

Rispose Ron: “No, perché il fatto che lui sia cambiato è vero quanto il fatto che io sono ancora vergine.”

“No, invece è vero quanto il fatto che tu e la Granger lo avete già fatto 13 volte questa settimana.” Ribattè Draco.

I due ammutolirono. “C-come fai a saperlo?” balbettò Hermione.

“Ah…uhm, ho sparato a caso.”

Allora zio Vernon, incazzato per il fatto che fosse stato svegliato mentre stava sognando di mangiare una bistecca di brontosauro, disse: “Insomma, è tardi, volete trovare una soluzione a questa storia?” e poi aggiunse, rivolto al figlio, che era appena ricomparso: “E santo Iddio, Dudley, la vuoi smettere con questi travestimenti?”. Dudley si era infatti travestito da Mojo Jojo.

“Che palle!” e tornò nuovamente in camera sua.

Harry stava per dire qualcosa quando le luci si spensero e un faro ad occhio di bue illuminò una parte del salotto dove comparve Alfred Hitchcock. Nello stesso istante partì la sigla dell’“Alfred Hitchcock presenta”.

“Buonasera” esordì Hitchcock, una volta terminato lo stacchetto. “Dunque, in casa Dursley è arrivato un personaggio pieno di mistero. Il suo passato è macchiato da un grave delitto al quale ha partecipato. Inoltre il suo comportamento è stato sempre molto scorretto e poco amichevole. Ora davanti a questi sbigottiti spettatori dice di essersi ravveduto… Ma dov’è la verità?” E riprese nuovamente la sigla mentre l’occhio di bue si spegneva e le luci del salotto si riaccendevano.

Harry rimase per qualche secondo meditabondo finche disse: “Ma certo, la verità!” e poi si rivolse a Ron: “Vai, a prendere la macchina della verità che ha costruito tuo padre.” Ron eseguì.

“Perché, non andava bene un po’di Veritaserum?” chiese Draco.

“Oh, sai… fa più effetto la macchina della verità.” Rispose Hermione.

Dopo qualche istante Ron tornò con un bizzarro macchinario che posizionò sul tavolo del salotto. Fece sedere Draco su una sedia. Basta con i quiz e le domande, pensò tra sé e sé. Intanto Hermione collegò tutti i fili e fece inserire due dita della sua mano destra in due anelli, infine gli montò anche una cintura di sicurezza. Mentre questa eseguiva tali operazioni, Draco non potette fare a meno di notare che aveva davvero un bel seno. Altro che Mezzosangue, questa è proprio una Mezzagnocca… anzi ci toglierei pure il “mezza”… peccato che non siamo in una Draco\Hermione, pensò.

“Allora sei pronto?” chiese Harry.

“Sì.” Fece Draco.

“Bene, Ron, puoi accendere.” E Ron mise in funzione la macchina.

“Procediamo con le domande: sei gay?”

“Ma che cazzo c’entra? Dimmi piuttosto se sto mentendo riguardo al mio pentimento, è questo quello che vuoi sapere, no?”

La macchina emise alcuni rumori.

“Allora, Draco, devi rispondermi soltanto sì o no, altrimenti la risposta non è valida, è chiaro? Devi rispondere a qualunque domanda io ti faccia, anche se ti chiedessi se ti sei fatto il bidet stamattina.”

Draco sbuffò: “E va bene.”

“Ripeto la prima domanda: sei gay?”

“No.”

Rumori della macchina.

“La macchina dice che è vero” annunciò Harry. “Seconda domanda: ti piacciono i romanzi Harmony?”

“No.”

Rumori della macchina.

“La macchina dice che è falso.”

Ron e Hermione emisero un gemito, inorriditi.

Anche Harry si scandalizzò: “Oh, cielo, Draco… Va bene, pass…”

“Aspetta, rifammi la domanda, ti prego.” Supplicò Draco.

“Ok. Ti piacciono i romanzi Harmony?”

“No.”

“La macchina dice che è vero.”

“Meno male!” esclamò Ron.

“Scusate, perché vi siete tanto spaventati prima?” chiese zia Petunia.

“Pensavamo fosse un Harry\ Hermione shipper.” Spiegò Hermione.

“Ah, capisco.”

“Cos’ha detto? Cos’ha detto?” fece zio Vernon.

“Niente, poi te lo spiego.”

“Allora, passiamo alla prossima domanda” disse Harry, “Ti piacciono i film dell’orrore?”

“Ehm, Harry” intervenne Ron, “questa cosa c’era già dentro Scary Potter.”

“Ah, già… allora, secondo te Marcellus Wallace ha l’aspetto di una puttana?”

“No.”

Rumori della macchina.

“La macchina dice che è vero. Allora perché hai cercato di fotterlo come una puttana?”

“Aspetta, così non ti posso rispondere con un sì o con un no!”

“Ah, scusa… vabbè, andiamo al sodo: hai veramente rinnegato tutto ciò che hai fatto in passato, sei realmente cambiato?”

“Sì.”

Rumori della macchina.

“La macchina dice che è vero. Ok, per me può bastare. Ti credo.”

“Per me è ok.” Fece Hermione.

“Anche per me.” Confermò Ron.

Poi Harry si rivolse agli zii: “Voi cosa dite?”

“Se voi dite che è ok, va bene.” Fece zia Petunia.

“Oh, sì, basta che non faccia casino qui.” Disse zio Vernon.

“Dudley?” chiese Harry.

Il cugino, che era appena arrivato lì e non aveva assistito alla scena, in quanto impegnato a prepararsi un panino prosciutto e formaggio, disse: “Va bene.”

Allora Harry prese un timbro da ufficio e lo stampò sul palmo della mano di Draco. Lo stampo diceva: APPROVATO DA HARRY POTTER™ - TUTTI I DIRITTI RISERVATI.

“Cos’è ‘sta roba?” esclamò Draco.

“E’il marchio di fiducia HARRY POTTER™” spiegò Harry. “Quando sarai con noi e ti troverai davanti a persone che conosciamo, basterà fargli vedere il marchio e capiranno.”

“Harry, però sarebbe meglio non esporlo troppo in pubblico. E’possibile che Voldemort e i Mangiamorte lo stiano cercando e se lo vedono con noi non sarà una buona cosa.”

“Giusto.” Confermò Draco.

“Va bene.” Fece Harry. “Comunque, adesso pensiamo a dove sistemarlo. Tutte le stanze sono tecnicamente occupate.”

Allora intervenne zio Vernon: “Potrebbe stare nella camera del ragazzo e il ragazzo potrebbe andare a stare…”

Ma Harry comprese subito le intenzioni dello zio: “Se stai parlando del sottoscala, te lo puoi scordare. Mi farò un po’di spazio nella stanza di Ron e Hermione. Possono sempre far comparire un altro letto.”

Ron e Hermione soffocarono uno sbuffo di disapprovazione.

Allora intervenne Draco: “Ehm, sì è carino da parte vostra pensare alla mia sistemazione, però potreste prima smontare questa macchina del cazzo e togliermi questa cintura di sicurezza?”.

  
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