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Autore: Gae8989    06/09/2006    4 recensioni
Vi chiedete tutti cosa sta preparando J.K.Rowling per il settimo libro di Harry Potter? Questa fan fiction vi offrirà le risposte che cercavate... risposte molto stupide ovviamente. Vi aspettavate qualcosa di serio? Mi spiace, qui esiste solo la follia!
Genere: Parodia, Demenziale, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 6

Riassunto del secondo capitolo: Petunia Evans in Dursley, ex prima ballerina della Scala, offre ricovero a Draco Malfoy, un giovane imprenditore finito in mezzo alla strada per colpa del fallimento della sua società. Petunia abita insieme al marito Vernon, un tempo trapezista del Circo Orfei, al figlio Dudley, che ha recitato piccole parti in film per la televisione, e al nipote Harry Potter, figlio della sorella Lily, spacciatrice di crack morta insieme al marito James per mano di un folle torturatore omicida. La casa ospita anche due degli amici di Harry: Ron Weasley, brillante avvocato, e Hermione Granger, affascinante psicologa di successo.

Se tutto ciò vi sembra la trama di una sit – com, l’autore vi consiglia di rileggere attentamente il secondo capitolo, di evidenziarne tutte le sequenze narrative, descrittive e dialogiche e di rispondere alle domande n°3, n°4 e n°7 del questionario a pag. 394 per lunedì prossimo, perché si faranno interrogazioni a tappeto e se stavolta la Rowling si fa trovare nuovamente impreparata, l’autore andrà a parlare con il preside. Perciò avvertitela, perché oggi è assente… così, poi non venga a dire di non essere stata avvisata!

Capitolo 3 – Rintanati

“Leotordo, tesoro, ma tu mi ami?” disse al telefono - nel linguaggio degli uccelli – Edvige, la civetta bianca di Harry. “Qui ultimamente sta succedendo un casino, poi ti racconto. Sicuramente quel rompicoglioni di Harry mi farà spedire una lettera del cazzo lì da voi… vabbè, vuol dire che ci vedremo presto… aspetta un momento… che c’è, Grattastinchi?”.

Il gatto di Hermione che era appena entrato nella stanza miagolò: “Guarda che Harry deve spedire qualcosa.”

“Figurati se non era come dicevo. Allora ci vediamo presto, amore.” Intanto Grattastinchi miagolò ancora.

“Ah, sì, Grattastinchi dice che ti saluta… Gratta, ti ringrazia. Ok, ciao, biscottino.” E riattaccò.

Harry spalancò la porta ed entrò con in mano un pezzo di pergamena: “Edvige, puzzettona di papà, ti do un servizietto da fare: devi spedire questa a casa di Ron, è chiaro? Aspetta un momento, ché devo mettere il timbro di garanzia, così possono stare tranquilli.” E tiro fuori un timbro che appose sulla lettera: SCRITTO, VISIONATO E INVIATO DA HARRY POTTER™ - TUTTI I DIRITTI RISERVATI.

Poi arrotolò la pergamena, aprì la gabbia e la porse ad Edvige, dicendo: “Mi raccomando, vai dritta, dritta alla Tana, è chiaro?”.

“Cosa ti credi, che sia una babbea arteriosclerotica?” tubò la civetta, in tono un po’aspro. Dopodichè Harry la fece uscire dalla finestra.

Era la mattina del 30 luglio, il giorno prima del compleanno di Harry. Siccome Draco aveva avvertito tutti della possibilità di un attacco da parte dei Mangiamorte proprio il giorno seguente, Harry aveva stabilito che sarebbero partiti quel giorno. Perciò aveva inviato quella lettera per spiegare il tutto, anche del suo nuovo acquisto, Draco appunto, che aveva comprato su Media shopping alla modica cifra di… no, aspettate… quello era il tostapane elettrico! Vabbè… comunque la lettera serviva a spiegare la situazione. Inoltre, per assicurarsi che i Dursley non venissero trovati dai sicari di Voldemort, Harry aveva comprato tre biglietti per una crociera lungo il Mediterraneo.

Harry scese giù, in cucina, dove trovò zia Petunia intenta a preparare il caffè, Ron e Hermione (stavolta vestiti) e Draco.

Zia Petunia sembrava visibilmente turbata: aveva ricevuto due lettere che l’avevano molto scossa.

La prima diceva:

Cara signora Petunia,

Guardi che ho capito che lei letteralmente mi sbava dietro. Le dirò che non mi dispiace avere delle ammiratrici, ma mi sento in dovere di avvertirla che se Hermione lo venisse a sapere non ne sarebbe assai contenta. So che ormai la nostra permanenza qui sta per finire e che quindi non avrebbe nemmeno il tempo necessario per provarci con me (anche se le assicuro che se ci provasse non otterrebbe alcun risultato), ma credo sia meglio che si tolga dalla testa questa sua ossessione per me.

Distinti saluti

Ronald Weasley

Ma la seconda lettera era quella che più la metteva in agitazione:

Cara signora Petunia,

Sono al corrente della sua infatuazione per il mio fidanzato, e la cosa non mi fa affatto piacere. Mi pregio di informarla, inoltre, che sono in possesso del filmato che ha fatto registrare mentre io e il compagno condividevamo un momento di intimità. Per precauzione, terrò il suddetto filmato con me e le ricordo che se in futuro tenterà di intromettersi con qualsiasi mezzo nella nostra privacy, mi vedrò costretta ad adire le vie legali, e in un simile caso potrei mostrare il filmato come prova. Pertanto si ritenga avvertita.

Distinti saluti

Hermione Granger

Mamma mia, pensò Petunia, questi sono peggio dei servizi segreti. Chissà se conoscono quali misteri si nascondono dietro alla morte di Lady Diana.

Mentre questa era assillata da cotali ed altri dubbi, Il signor Dursley si presentò in cucina, seguito da Dudley che aveva in mano una videocassetta del corso di ginnastica di Jane Fonda, che dopo colazione avrebbe visto.

“Petunia, dammi la clava!” esclamò zio Vernon. Era sua abitudine, di quei tempi, di fare colazione munito di quest’arnese

“Ma tesoro, l’ultima l’hai rotta il mese scorso, dovevi andare a comprarla ieri, non ti ricordi?”

“Ah, già…”

Draco osservava la scena, non senza una punta di divertimento. Più passava del tempo in quella casa e più notava che alla fin fine i babbani non erano poi così male. Erano un po’come loro: sembravano tutti gli attori di una compagnia di avanspettacolo. E alla fine si era reso conto che anche Harry e i suoi amici non erano poi così male. Se si fosse comportato ancora male nei loro confronti, l’unico modo per avere molta visibilità in una fan fiction sarebbe stato quello di fare la parte del gay pervertito in una yaoi. Siccome non era in vena di personaggi ambigui (per quelli c’era sempre Piton) si diceva realmente contento della sua conversione.

I pensieri di Draco furono interrotti dalle proteste di Dudley: “Mamma, ma cosa cazzo ti sei fumata? Mi dai l’insalata a colazione?”

“Ma tesoruccio, tu sei a dieta.”

“Sì, ma nemmeno Rosanna Lambertucci si mangia l’insalata a colazione!”

“Beh, zia… non ha tutti i torti.” Intervenne Harry.

Hermione fece una risatina leggermente acuta.

Dopo colazione, i ragazzi andarono a finire di preparare i bagagli.

“Harry, sei sicuro che Edvige sia già arrivata?” chiese Ron, affacciandosi in camera di Harry.

“Certo che sì. Ho inviato la lettera per posta prioritaria.”

“Ah, ok.”

Siccome Draco era giunto a casa Dursley senza alcun bagaglio, Harry gli aveva fornito una particolare valigia, cioè il KIT HARRY POTTER™ DI SOLIDARIETA’ NEL CASO SI AGGIUNGA IMPROVVISAMENTE UN ALTRO MEMBRO ALLA SQUADRA – TUTTI I DIRITTI RISERVATI. Nella valigia c’era davvero di tutto. Persino alcune paia di mutande Armani Jeans.

Scesero in salotto, dove trovarono Dudley alle prese con alcuni esercizi di aerobica, mentre zio Vernon leggeva il giornale. Erano pronti per salutarli, quando comparve zia Petunia che disse: “Aspettate un momento! Mi è venuta in mente una cosa.”

“Allora diccela.” Fece Harry.

“Ehm, ecco… sapete, mi sono documentata su internet e ho letto che nel settimo libro si sarebbero sapute alcune cose riguardo al mio conto…”

Ma Hermione la interruppe: “E le sappiamo: abbiamo scoperto che è una guardona.”

“Cosa, cosa, cosa?!” esclamò zio Vernon.

“Ecco, da chi ho preso!” disse Dudley.

“No” fece Petunia, “ho letto che si sapevano altre cose a proposito della mia corrispondenza con Albus Silente.”

“E cosa aspetti?” la incalzò Harry. “Parla!”

“Be’, vedete, il fatto è che nemmeno io so che cosa devo dirvi.”

“A questo punto” intervenne Hermione, “perché ci trattiene ancora qui? Ci faccia andar via, se non sa che cosa dirci…”

“Aspetta!” disse Draco. “E se è qualcosa di importante?”

“Già” asserì Harry.

“Be’ può sempre mandarci una lettera.” Suggerì Ron

“Esatto!” esclamò Hermione, con una certa foga.

“Ma vi pare che le rivelazioni importanti si facciano via lettera?” si accalorò Harry.

“Be’ fai come ti pare, allora. Perché noi ce ne andiamo. Se si ricorderà che Silente le aveva spiegato per corrispondenza come funziona il rubinetto dell’acqua calda, ce lo farà sapere.”

Allora zia Petunia ebbe un’illuminazione: “Ecco, si trattava di questo… o almeno credo.”

Effetto di pubblico televisivo che si meraviglia.

Harry la fissò stupito.

“Visto che ti dicevo?” fece Hermione con il solito tono da “te lo avevo detto”. “Su, muovetevi, aggrappatevi a me.”

Ognuno di loro afferò saldamente i propri bagagli e Harry si appoggiò sul fianco destro della ragazza, mentre Ron le agguantò un seno, sicché le fu leggermente difficile trovare la concentrazione per smaterializzarsi. Draco, invece, fece da solo.

“Arrivederci!” dissero tutti prima di scomparire con un sonoro “pop” (ormai questa frase mi sembra una clausola formulare N.d.A.).

Riapparvero nel giardino della Tana.

“Allora tutto a posto?” chiese Hermione.

I ragazzi fecero un cenno affermativo.

Allora Ron si sentì quasi in dovere di fare una precisazione a Draco: “Ehm, penso che tu sappia che casa mia ha un tocco… come dire? Ehm, rustico.”

“Ah, non ti preoccupare, casa mia non è il maniero che descrivono in certe fan fiction. E’ solo l’attico di un condominio. Sai, prima mi sparavo tutte quelle pose. Figurati che certe volte siamo andati in vacanza in certe bettole, perché mio padre voleva risparmiare…”

Quindi si avviarono verso la casa. Giunti all’entrata, Ron bussò alla porta. Dopo qualche istante essa fu aperta da Fleur Delacour, che li accolse assai calorosamente: “Uhhh, mammà, venit’ ccà! So’ arrivat’ Eduardo, Peppino e Titina!”.

Allora Draco sussurrò a Ron: “Ehm, sei sicuro che questa sia casa Weasley? Forse è casa Cupiello.”

“Non ti preoccupare. Non sbaglio più casa da quella volta che capitai sul set di Malcolm.”

FLASHBACK

Voce fuori campo: “In questo episodio, il ruolo di Malcolm sarà interpretato da Ron Weasley.”

Ron: “Mamma, sono tornato.”

Lois, prendendolo per le orecchie: “Dove diavolo sei stato? Per punizione rimarrai chiuso in camera tua per una settimana.”

Ron, rivolgendo un primo piano alla telecamera 2: “La prossima volta che Frankie Muniz mi indica la strada di casa glielo metto in quel posto!”

Intanto, alla Tana…

Molly Weasley (nel ruolo di se stessa): “La prossima volta che mi dici che sono una povera imbecille ti faccio una fattura al sedere. Chiaro, Ronald?”

Frankie Muniz (nel ruolo di Ron), rivolgendo un primo piano alla telecamera 2 (che non c’è): “E pensare che credevo che Hermione fosse qui… Sono venuto solo perché volevo farmela…”

Molly: “Ti ho sentito, sai… questo non è il set di un telefilm!”

FINE FLASHBACK

Poi Fleur disse: “Mammà, ce sta pure chillu giovine di cui ha scritto Eduardo nella lettera… comme se chiama? Ah, Totò!”

Allora Ron disse in napoletano: “Ccà ce manca sulo a Malafemmena e stiamo al completo.”

“Ehhh, te piace sempe pazzià! He’ visto comme o’ pparl’ bbuono l’ingles’?”

“Ohhh” esclamò Hermione, con un tono da perfetta leccapiedi, “Ma c’est magnifique!” e si salutarono baciandosi sulle guance.

“Eddie” fece Fleur, avvicinandosi a Harry, “Vien’ accà! Fatte ddà nu vas’” e diede un bacio anche a lui. Poi fece la stessa cosa con Draco.

“Ehm, e a me, nessun bacio?” chiese Ron.

Fleur stava per chinarsi a dargli un bacio, quando Hermione disse: “Aspetta, Ron! Ti dimentichi che ti sei messo quella crema speciale per il viso?”

“Crema? Qual…” Hermione gli diede un pizzicotto sul fianco. “Ah, gìà… la crema.”

“Non vorrai forse che il bel visino di Fleur si sporchi? La crema potrebbe danneggiare la sua epidermide e farle spuntare brufoli e foruncoli grandi come case!”.

“Ah, vabbuò! E’meglio che lasciamo stare… io mo’ mo’ m’aggio fatt’ ‘a doccia…” e se ne andò.

Hermione allora disse nell’orecchio a Ron: “La prossima volta che fai il cascamorto te li faccio comparire io i brufoli grandi come case, chiaro?”.

Si accomodarono in cucina, dove furono accolti nuovamente in maniera calorosa, ma stavolta dalla signora Weasley. La quale, dopo aver abbracciato o, meglio, stritolato tutti i ragazzi, si dedicò alla sua attività preferita: il rimpinzo. Nonostante fossero solo le nove di mattina, e i ragazzi avessero già fatto colazione.

“Cosa? NON-VOLETE-MANGIARE?!” esclamò Molly, furente, quando ebbe udito il rifiuto a cibarsi della sua mensa. “Io che mi faccio il mazzo così per…” ma non disse più nulla, perché fu improvvisamente pietrificata da Fred e George.

“Scusatela” fece Fred, “Stiamo testando su di lei, a sua insaputa, le pillole umorali.”

“Già” continuò George, “pensavamo che fosse il tipo adatto per questo genere di cose.”

“Ah, abbiamo il nuovo acquisto, vero, Harry?” chiese Fred, rivolgendo uno sguardo a Draco.

“E, adesso che sei dei nostri, Draco” intervenne George, “potrai usufruire dei singolari privilegi del nostro negozio Tiri vispi Weasley. Sconti, buoni acquisto e molto altro…”

“Inoltre, potrai partecipare alle nostre inchieste sul mercato. Sai, stiamo cercando di aprire anche un sexy shop, un supermarket, un negozio di elettronica...”

“Uhm” fece Draco, “sapete mi piacciono i negozi di elettronica.”

“Mentre io sarò la cliente numero uno del sexy shop, insieme a Ron, è ovvio…”

Mentre discorrevano di queste cose, Harry si avviò al piano di sopra, perché, aveva avuto l’impressione di vedere una persona dai lunghi capelli rossi che li osservava dalle scale. Una volta arrivato al piano superiore, intravide Ginny vestita come Taddeo dei Looney Tunes, armata di un fucile. Allora si mise due orecchie da coniglio, due incisivi finti e prese una carota che iniziò a rosicchiare. Poi si avvicinò a Ginny e disse: “Ehm… che succede, amico?”

Ginny rispose: “Sto cevcando uno stupido coniglio, lo conosci, pev caso?”

“Ha due denti come questi?” e indicò i denti di plastica.

“Sì, sì!” esclamò trionfante.

“E ha due orecchie lunghe come queste?” e indicò le orecchie da coniglio.

“Sì, sì, sì!”

“E saltella in giro in questo modo?” e prese a saltellare su e giù per il corridoio.

“Sì, sì, sì!” Ginny si eccitava sempre più.

“E dice ‘che succede, amico?’ in questo tono?” pausa: “Ehm… che succede, amico?”

“Sì, sì, è pvopvio lui!”

“No, non lo conosco.” E se ne andò in camera di Ron, dove si tolse il travestimento, poi disse: “Povera Ginny… mi dispiace trattarla così, però è meglio che si scordi di ciò che c’è stato tra noi.”

Poi, all’improvviso, la porta si spalancò: Ginny entrò e sparò: “Credevi di farmi fessa?”

“N-no… ecco…”

Poi Ginny si avventò su di lui, facendolo cadere sul letto, e iniziò a baciarlo.

“Dai, Harry… facciamolo! Lo so che lo vuoi.”

“Ginny, ti prego, lasciami!” Ma Ginny prese a leccargli la cicatrice.

“Ginny, smettila: lo sai che questa non è una NC-17!”

Intanto, nella fortezza di Barad-Dur…

“Ah, maledizione!” esclamò Voldemort. “Chissa se è il solito Mangiamorte che fa porcate con il Marchio Nero o è qualcuno che fa porcate con la cicatrice di Potter! Ma perché non riesco a godere dei piaceri altrui?”

Ginny stava per sbottonare la camicia di Harry, quando si aprì la porta, rivelando Ron e Hermione.

“Harry” stava per dire Ron, quando poi vide la scena. “Ehm… meglio non disturbarvi.” E sparì seguito da Hermione, lasciando così sull’uscio Draco, il quale disse: “Ah, ecco, è meglio che me ne vada anch’io…”

“No, no!” esclamò Harry, e si divincolò finalmente da Ginny. “Ehm, Ginny, ti volevo presentare Draco…”

Ginny si mise in piedi e disse: “Guarda che lo conosco, deficiente!” poi si rivolse a Draco: “Comunque, mi fa tanto piacere che ora tu sia dei nostri” e lo bacio sulle guance, poi gli fece un occhiolino e gli rivolse un’altra occhiata, come per dirgli: non vederci una Draco\Ginny, chiaro? Però, non prendere impegni qualora avessi bisogno di un aiutino.

“Benissimo, allora andiamo, Draco?”chiese Harry.

“Oh, sì…” Draco uscì.

Allora Ginny disse a Harry: “Dove scappi? Tanto sempre da Ginnina tua devi tornare… piripì” e fece un gesto malizioso con la mano destra.

  
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