Anime & Manga > Vampire Knight
Segui la storia  |       
Autore: Yume Tsukino    02/01/2012    3 recensioni
Yume è una ragazza di sedici anni. Vive con i suoi zii paterni da quando aveva tre anni; non sa niente dei suoi genitori, loro le hanno lasciato solo un ciondolo a forma di luna che lei porta sempre al collo. Il giorno del suo sedicesimo compleanno viene portata nell'Accademia Cross, da quel momento la sua vita cambierà radicalmente!
Genere: Malinconico, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hanabusa Aido, Nuovo Personaggio, Sorpresa, Zero Kiryu
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO DUE: Prima notte con i vampiri.
 
- Hai avuto qualche problema con i compiti di ieri?- mi chiese Kaori l’indomani, in classe.
- Oh no, ma credo che ritornerò in biblioteca, oggi pomeriggio -
- Se hai bisogno sappi che sono a tua disposizione -
La ringraziai ma le dissi ugualmente che avevo intenzione di andare in biblioteca per cercare qualche buon libro da leggere.
Quando il professore arrivò in classe, con mia grande sorpresa, anche Zero si presentò, dopo quasi una settimana di assenze.
- Così ti sei degnato di venire? -gli disse il professore Yagari.
Lui si passò una mano tra i capelli e disse:
- Sono stato costretto da forze maggiori -
- Mi chiedo proprio quali siano state queste “forze maggiori”- continuò il professore.
Zero rimase in silenzio, senza degnare il professore di uno sguardo. Lo avevo visto solo il giorno precedente ma, il suo modo di fare, la sua presenza stessa, era come se ci conoscessimo da una vita! 
- Cosa hai fatto alla mano?- mi chiese Kaori.
- Niente di grave, mi sono tagliata ieri -
- Sai, ho sentito che una ragazza è stata aggredita in paese, ieri pomeriggio. Tu ne sai qualcosa?-
- Io? No, perché dovrei?- le risposi agitata.
- Non so, si sono sentite quelle voci e tu oggi ti presenti a scuola con quel taglio…-
- Stai tranquilla! E’ stato un incidente, mi sono tagliata con un coltello -
- Coltello? E dove l’hai preso? Non ci è permesso entrare in cucina, con che coltello ti sei tagliata?-
“Insistente la ragazza!” pensai.
- Il direttore mi ha mandata a comprare delle cose e io mi sono tagliata nel modo di aprirgli una busta-
- Te lo chiedo solo per essere sicura! Sai, per la storia dei vampiri… -
- VAMPIRI?! E chi ha parlato di vampiri?! -
- Yume, cosa c’è che non va? Sei strana… a me lo puoi anche dire -
- Se te lo dico, promettimi che non lo dirai a nessuno! -
- Muta come un pesce!-
- Mi prenderai per una pazza, ci scommetto! …ehm, ieri, quando sono andata a fare la spesa per il direttore, ho sbattuto contro una ringhiera arrugginita e mi sono tagliata. Poco dopo ho incontrato un uomo che sembrava normale, ma…era un vampiro! Zero mi ha detto che era di livello E -
- Hai incontrato un vampiro?! Uno vero? Stai dicendo sul serio!?! Credevo che esistessero solo nelle storie horror! - esclamò lei.
- Abbassa la voce o ti sentiranno tutti! Comunque, sì! Era un vampiro! Ti consiglio vivamente di non incontrarne mai uno! Non sai che paura… -
- Posso immaginare - rispose mentre giocherellava con una ciocca di capelli.
La nostra amabile conversazione attirò l’attenzione di Zero che mi ordinò di non spifferare ai quattro venti ciò che mi era successo il pomeriggio scorso.
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
 
Erano passate due settimane dal mio arrivo all’Accademia Cross. Ogni giorno che passava mi rendevo conto di quanto fosse assurdo quel posto, per non parlare del preside!
- A prima ora ci toccano le noiosissime lezioni di etica! - si lamentò Kaori lunedì mattina.
- Fino a quando non è matematica mi va bene anche una gita all’inferno! - commentai
- Ci sei già all’inferno! - esclamò Zero spuntando fuori dal nulla.
Saltai in aria per lo spavento. Kaori, invece, sembrava non essersi fatta cogliere alla sprovvista, probabilmente era abituata al comportamento di Zero.
- Ma tu quando cavolo sei arrivato? -gli chiese Kaori.
- Mentre parlavate di cosa indossare per il ballo – ci informò lui con un sorrisino ebete disegnato sulle labbra.
- Non credo di venire – dissi io.
- Cosa vuol dire? Non puoi lasciarmi sola! - sbottò Kaori.
- Non mi piacciono molto i balli, troppa confusione, e poi non ho un vestito da indossare! Rimarrò in camera a recuperare qualche materia -
- Non se ne parla! Mancano pochi giorni alla festa, troveremo un vestito adatto a te! Parola di Super Sailor Kaori! – disse lei assumendo una posa da paladina della giustizia.
- Troveremo? Cosa è questo plurale? Al massimo troverete! - puntualizzò Zero.
- Hai capito benissimo! Devi venire con noi per consigliare a Yume quale vestito indossare -
- Possibilmente la divisa scolastica è l’unica cosa che le sta decentemente -
- Grazie, mister gentilezza! - risposi acida.
- Non dare conto a quel musone! Lui va sempre in giro come un derelitto! - replicò Kaori.
- Tsukino e Kiryu, dopo le lezioni a rapporto dal preside! – disse il professore Yagari.
- Oh, ma sei sempre in presidenza tu! Mi devo preoccupare? - mi schernì Kaori.
- Ma che ne so! Sono in questa scuola da sole due settimane e ho già messo piede in presidenza minimo venti volte – risposi.
Come ordinato dal professore, alla fine delle lezioni io e Zero ci dirigemmo in presidenza…
- Ci ha chiamati? – chiesi.
- Oh, miei cari! Entrate entrate! - ci accolse Cross.
- Che cosa mi rappresenta quel cappello, non sembra già abbastanza idiota senza? - gli chiese Zero
- E’ il mio cappello da cuoco! Stavo cucinando qualcosa per voi - disse Cross col muso lungo.
- Grazie, ma io non ho molta fame- dissi.
- Nemmeno io! - aggiunse Zero.
- Fa niente! Vi ho chiamati per qualcosa di più importante…-
- Sentiamo - intervenne Zero.
- La Night Class farà ritorno questa sera -
- La Night Class? - chiesi perplessa.
- Sì, ricordi il vampiro che ti ha attaccata una settimana fa? Be’, è un vampiro di livello E. I vampiri di livello E sono quei vampiri che in precedenza erano umani e che sono stati trasformati dal morso di un vampiro di sangue puro. La Night Class è principalmente formata da vampiri, vi sono anche quelli di sangue puro tra loro - mi informò il direttore.
- E perché lo sta dicendo proprio a noi? – domandai.
- Negli anni passati Zero è stato un disciplinare della scuola, sorvegliava l’area di notte, per evitare che potessero insorgere problemi…-
- Che tipo di problemi? -
Cross guardò per un attimo Zero, che stava in silenzio e sembrava parecchio irritato dal discorso.
- Le ragazze della Day Class erano, come dire... - Zero lo interruppe.
- Un ammasso di oche giulive che andavano dietro a quegli imbecilli della Night. Il nostro compito era di garantire la protezione a queste stupide ed evitare che i vampiri facessero loro del male -
- Che fine hanno fatto gli altri disciplinari? - chiesi.
- L’altra disciplinare adesso frequenta la Night Class - rispose il preside.
- E’ passata alla Night Class?! Uno studente può passare da una classe all’altra?.. E i vampiri? Non aveva paura che la divorassero?! – domandai scioccata.
- Era una faccenda delicata, non è stato semplice…- mi disse il direttore, palesemente imbarazzato.
- Ah, capisco… -
Rimasi in silenzio. Chissà perché quella ragazza aveva voluto cambiare classe, in fin dei conti era tra i suoi simili e certamente più al sicuro che con i vampiri… Inoltre mi chiedevo perché il direttore avesse convocato anche me. Ero in quella scuola da sole due settimane e, prima di allora, non sapevo nemmeno che i vampiri esistessero! Se non fosse stato per quell’incidente non sarei nemmeno mai venuta a conoscenza della loro presenza su questa Terra!
Adesso invece si parlava addirittura di una sezione distaccata dell’Accademia Cross composta proprio da vampiri, che utilizzavano il nostro stesso edificio, ma durante le ore della notte, per evitare che le “oche giulive” della Day Class (come le aveva definite Zero) svenissero ai loro piedi e si facessero del male! WoW, diciamo che è proprio un bel casino… Be’, non penso che le cose stessero proprio in questo modo, sicuramente c’era qualcosa che il direttore aveva voluto tenermi nascosto…Così mi presi di coraggio e chiesi al direttore per quale motivo avesse mandato a chiamare anche me e cosa c’entrassi io in tutto questo.
- Tu prenderai il posto della disciplinare che c’era in precedenza, so che ne sarai in grado -
- COSA? – esclamai.
- COSA? - mi fece eco Zero, visibilmente scioccato.
- No no no, aspetti, un attimo! Che vuol dire che prenderò il suo posto?! Io non so nemmeno che devo fare…-
- Te l’ho già detto, dovrai sorvegliare tutto il territorio, garantire che gli studenti della Night Class seguano le lezioni e che nessuno studente del dormitorio “Sole” si allontani dall’edificio per spiare gli alunni del dormitorio “Luna”-
“ E ti sembra facile?! Provaci tu ad avere a che fare con un’intera classe di vampiri assetati di sangue!”
- Ma io non ne sono capace! A mala pena so badare a me stessa! Non ho la faccia di una persona   affidabile, vero?! – mi voltai verso Zero per cercarne l’appoggio, ma lo trovai assorto nei suoi pensieri - Non so nemmeno dove si trovi questo dormitorio “Luna”! – continuai.
Il direttore mi guardò battendo le palpebre e mi disse:
- Se ho scelto te ci sarà un motivo – “ Era la prima frase seria che gli sentivo pronunciare da quando ero arrivata all’accademia…”
- No, un attimo! Dice sul serio?! Ma se appena vedo uno scarafaggio muoio di paura! Come devo proteggere gli studenti della Day Class dai vampiri?! -
- Per proteggerti da eventuali attacchi, ti verrà affidata un’arma. Anche se credo che tu ne sia già in possesso… -
- Un’arma?! E secondo lei io sarei in possesso di un’arma? -
- Osservo il tuo ciondolo da quando sei arrivata in questo istituto, mi è familiare… Alzati! Te ne prego, potresti lancialo in aria? - mi sollecitò il preside.
- Io cosa??? Ma lei è pazzo! – strillai – Questo è l’unico ricordo che mi rimane dei miei genitori, come può lontanamente pensare che sia un’arma?! -
- Fidati, dai! Fallo e basta! -
“E’ fuori come un cavallo, lo sapevo! Dovevo scappare da questa scuola il primo giorno che mi ci hanno portata!”
Titubante sfilai il ciondolo dalla collana e lo lanciai in aria.
Immediatamente, come previsto da Cross, si trasformò in una specie di falce con la lama a forma di mezza luna: ero sconcertata!
- MA CHE DIAMINE?!- urlai, tentando di afferrare quella “cosa” che si era materializzata dal nulla davanti ai miei occhi. La riuscii a prendere all’ultimo secondo, per poco non mi cascava di mano: stavo rischiando di mandare in pezzi il pavimento!
- Lo immaginavo!  - commentò il direttore – Visto? Avevo ragione! –
- Lo vedo anch’io che aveva ragione! Ma com’è possibile?! –
- Questa è opera di Naoko e Takumi…quei due si sono dimostrati geniali fino alla fine… –
“I miei genitori!...ma come fa a conoscerli?!” pensai guardando scioccata prima l’arma e poi il direttore.”
- Ma…lei… i miei genitori…? -
In tutto questo Zero era stranamente silenzioso, gli occhi persi nel vuoto…l’unica reazione che aveva avuto era stata alla vista della falce, non se lo aspettava nemmeno lui.  Appena vide il ciondolo tramutarsi, le pupille gli si dilatarono visibilmente e divenne più pallido del normale. Strano per uno che cammina con una pistola nella tasca!
- I tuoi genitori ti hanno lasciato questo ciondolo per proteggerti… -
- Sì, ma da che cosa? E perché?! – ribattei allibita.
- Il tuo destino era già stato deciso, era scritto che tu venissi a studiare in questa scuola e che diventassi una disciplinare. Devi ritenerti fortunata ragazza mia, come vedi, pochi sono coloro che possono vantarsi di frequentare quest’accademia e ancor meno sono quelli che, pur stando tra queste mura, sanno realmente ciò che accade in questo luogo… -
Okay, ero decisamente sconvolta! Davvero! La storia del ciondolo, i miei genitori, il ruolo di disciplinare mi avevano proprio lasciata di sasso. Io ero un’umana e anche i miei genitori lo erano, come facevano ad essere a conoscenze dei vampiri? E com’era possibile che mi avessero lasciato in  ricordo quel ciondolo magico?! ...
E poi quell’arma pesava più di me: mi chiedevo in che modo dovessi maneggiarla senza rischiare di decapitare qualcuno!
- Questo ciondolo si chiama Kaguya. Il suo nome va ricollegato al personaggio mitico di Kaguya-Hime, la bellissima principessa che venne trovata da un contadino nel suo orto.  Kaguya-hime venne adottata dal contadino, ma arrivata la giusta età, venne riportata sulla luna per governare il suo regno. Letteralmente, Kaguya vuol dire “notte splendente”, per ciò va anche associato al significato di Luna, quindi al tuo ciondolo-
“Non ci sto capendo niente!” pensai.
- Dovrai portare questa benda sul braccio, in modo che ti riconoscano come disciplinare - disse porgendomi una fascia, con su cucito uno stemma.
“E’ lo stesso simbolo che Zero ha tatuato sul collo! ” osservai.
- Bene! Benvenuta nel Comitato Disciplinare dell’Accademia Cross. So che sarai adatta al tuo ruolo e ti farai valere perciò, buona fortuna ad entrambi! - esclamò il direttore, mostrando un sorriso a 32 denti.
- No un attimo! Io ho bisogno di altri chiarimenti, io non… -
- Non se ne parla! - mi interruppe Zero, brusco.
Cross ed io lo guardammo con aria dubbiosa…
- C’è qualcosa che non va, Zero? - gli chiese il direttore.
- Yume non sarà la nuova disciplinare! -
- Perché, scusa ? - chiesi perplessa.
- Tu non puoi fare la disciplinare, non ne sei in grado! Non sai nemmeno maneggiare quell’aggeggio, come minimo rischieresti di decapitare qualcuno! -
- Ehi, posso sempre imparare! – esclamai.
- Tu non prenderai il posto della vecchia disciplinare -ripetè Zero.
- Dammi almeno delle buone motivazioni per impedirmelo!-
- Non ti sai difendere… -
- E chi te l’ha detto che non mi so difendere? -
- Devo ricordarti la prima volta che ci siamo visti? -
- Quel vampiro mi ha preso alla sprovvista e poi io non sapevo ancora della vera natura del mio ciondolo! Se avessi saputo di essere in possesso di un’ arma, mi sarei difesa da sola e non ti saresti dovuto disturbare per salvarmi! -
- Tu non lo farai, punto e basta! E lei la smetta di cucinare omelette! – urlò furioso al preside.
- Ma sentitelo, il grande cacciatore di vampiri! Io invece lo farò e tu non potrai impedirmelo! Accetto la sua offerta! - dissi rivolta al preside.
- Che gioia! Yume sei così buona e gentile, tu sì che sei una persona valente! Zero, invece, è sempre così cattivo con me! -
- Si figuri, se posso esserle d’aiuto, questo ed altro! -
- Il tuo modo di parlare, il tuo aspetto mi ricorda tanto… - cominciò il preside.
- NO! Lei è diversa! Yume è diversa!- esclamò Zero, senza dare il tempo al preside di terminare la frase.
- Sono diversa da chi? – chiesi imbarazzata, ma al contempo incuriosita.
- A nessuno, tu non assomigli a nessuno e adesso basta con questa idiozia della disciplinare! -
Sbraitò Zero e si diresse verso la porta d’uscita dell’ufficio. Io, disorientata dal suo comportamento,  gli corsi dietro e mi affrettai a raggiungerlo.
- Ma si può sapere che diamine ti è preso?! - gli urlai contro.
- Niente! Non mi è successo niente! - mi rispose sgarbato.
- Sappi che mi hai offesa dicendo che non sono in grado di prendere il posto di disciplinare! -
- Ho detto soltanto la verità! Non sai nemmeno tenere Kaguya in mano! Con la tua destrezza rischieresti di ammazzare qualcuno!
- Fai meno lo spiritoso! Se ce ne sarà bisogno sono pronta anche ad uccidere! -
- Non dirlo mai più! – mi disse afferrandomi per un braccio.
- Ch…che cosa? – chiesi intimidita dal suo brusco gesto e dal suo sguardo torvo.
- Tu non devi diventare un mostro! - mi disse guardandomi fisso negli occhi.
- Che vuoi dire? - gli chiesi. Il cuore mi batteva fortissimo e sentivo un calore diffuso per tutto il corpo: i suoi occhi avevano la profondità della notte, mi davano l’impressione di essere nulla davanti a lui…
- Lascia perdere! – disse mollando la presa.
- No, aspetta, dai! Dimmelo… -
- Senti, devi farmi un favore! – si voltò di scatto.
- Quale? – dissi temendo già il peggio…” Ora mi dirà di lasciarlo in pace, lo so! Gli sono solo d’intralcio, per questo non vuole che io faccia la disciplinare… Ma come posso dimostrargli quanto valgo se non me ne da il tempo!”
- Non accettare l’offerta del preside…-
- Troppo tardi, l’ho già fatto! -
- Sei proprio testarda! – sbraitò lui di nuovo.
- Ha parlato il musone incartapecorito! -
- Intanto il musone non ha bisogno di farsi salvare da qualcun altro! -
- Non ti sopporto! Vado a cominciare la mia ronda, che tu lo voglia o no! Così vedrai chi è l’incapace – urlai furiosa, imboccando il corridoio di destra.
- La voglio vedere tutta! –
- Bene! -
- Perfetto!-
- Ottimo! – replicai.
- Buona fortuna, allora! – disse svoltando a sinistra.
- Non ce ne sarà bisogno, saprò cavarmela da sola! – e ci separammo.
Rimasi davanti la fontana del cortile a guardare Zero allontanarsi. Mi sembrava tutto così strano, il ciondolo, la scuola, il discorso del preside. Ma la domanda che mi ripetevo di continuo nella testa era “I miei genitori, come hanno fatto ad impossessarsi di un oggetto talmente strano?”.
Fui distratta da un rumore che proveniva dal bosco…
- Ok Yume, puoi farcela! Potrebbe anche essere uno scoiattolo, o un qualsiasi animale notturno -pensai ad alta voce.
Non c’era nessuno, un vento caldo si era alzato e intorno c’era una strana aria. Il cuore mi cominciò a battere all’impazzata; sfilai il ciondolo dalla collana ma lo tenni stretto in mano. Avevo paura che fosse un alunno della Day Class e se mi fossi presentata con Kaguya trasformata avrei rischiato di fargli venire un infarto. E poi, non sapevo ancora come maneggiarla, quindi avrei corso il rischio di ferire seriamente qualcuno! Mi inoltrai nel bosco, vidi qualcosa luccicare, “Forse è solo il riflesso della luce, oppure sarà la mia immaginazione: sto diventando paranoica.” pensai.
La tensione mi stava facendo impazzire, mi auguravo che qualcuno comparisse dal nulla, almeno mi sarei spaventata per qualcosa! Questo mi faceva pensare a quella volta in cui, dopo essere uscita a fare un giro con le amiche, tornata a casa, mi spaventai a morte credendo che ci fosse un uomo con un mantello sul balcone della mia camera: mi sentì molto stupida accorgendomi che si trattava solo della tenda.
- Ma guarda guarda, il direttore Cross ha ingaggiato una nuova disciplinare? - disse una voce proveniente dal buio. “D’accordo, scherzavo! Torniamo alla teoria dello scoiattolo!”
- Chi va là?! – urlai.
Un tizio con i capelli biondi e gli occhi color ghiaccio uscì da dietro un albero, con lui c’era un altro ragazzo con i capelli rossi, molto più alto di lui.
- Aidou cos’ hai intenzione di fare? - gli chiese quello.
- Niente di grave, stai tranquillo, solo fare conoscenza con la nuova disciplinare – rispose lui con uno sguardo sornione che metteva i brividi.
- Voi chi siete? – dissi a gran voce brandendo contro di loro Kaguya.
“Ehm, diciamo che “brandire” non è proprio il termine più adatto, considerando che nel tentativo di afferrarla, come sempre d’altronde, ho quasi rischiato di tagliare in due un albero! Ha proprio ragione Zero quando dice che non so nemmeno tenerla in mano! Però sarà meglio sorvolare su quest’ultimo particolare se mai dovesse chiedermelo…”
- Abbassa quel giocattolo, non vogliamo farti niente di male... – mi disse il biondino mentre si avvicinava con uno sguardo ancora più sadico ed un sorriso da maniaco stampato in viso.
- Ci risiamo! - commentò l’altro, facendo qualche passo pure lui.
- Rispondete! – ordinai, tentando di impormi un’aria quanto più da dura possibile.
- Noi siamo Kain Akatsuki e Aidou Hanabusa e siamo in procinto di andarcene, vero Aidou? – disse il ragazzo dai capelli rossi, afferrando il suo compagno per una spalla.
- No, prima voglio presentarmi come si deve - insistette lui.
Si avvicinò a me e mi fissò con i suoi occhi color ghiaccio: mi sentì pietrificare, ero immobilizzata, come se mi si fossero ghiacciati i piedi.
- Tu saresti? - mi chiese con sguardo dubbioso.
- Mi chiamo Tsukino Yume, sono la disciplinare della scuola e voi non dovreste essere in giro a quest’ora della notte! -
- Siamo studenti della Night Class, è normale per noi andare in giro di notte – ribadì lui.
“Night Class!?!…vampiri!?!….” Andai in panico.
- Cosa c’è, hai paura adesso? Sei diventata tutta pallida… - disse con un mezzo risolino.
- Non avvicinarti! - gridai puntandogli contro Kaguya.
- Aidou lasciala stare, andiamo! – intervenne l’altro.
- Che personcina interessante, lascia almeno che mi faccia perdonare per averti spaventata, cara… -
- Aidou, adesso basta, sono stufo di cacciarmi nei guai per causa tua! Sbrighiamoci a ritornare al dormitorio – gli urlò Akatsuki.
- Potresti almeno dirmi di che gruppo sanguigno sei? - mi chiese Hanabusa, cogliendomi alla sprovvista.
- Io…io credo di essere AB –
- Strano avrei detto A! Però va bene ugualmente – mi disse leccandosi le labbra.
“Ma sei cretina! Contribuisci anche a diventare la prossima preda di questo vampiro!”
- Stupida, stupida, stupida! Sono una stupida! – urlai.
I due mi guardarono come se fossi matta, be’ come biasimarli d’altronde?!
- Non è affar tuo sapere quale sia il suo gruppo sanguigno! – intervenne una voce alle mie spalle.
- Zero! - urlai voltandomi verso di lui.
- Kiryu, non ci vediamo da una vita! Anche se la cosa non mi muove affatto… -
- Sparisci, prima che ti spari un colpo...- disse Zero portando la mano alla pistola.
- Certo certo, la tua Bloody Rose, come dimenticarsi di quell’arma! - lo interruppe Hanabusa con aria di sfida.
 - Andiamo Kain… assaggerò Yume un altro giorno! – disse ridacchiando.
- Ecco bravo! Ti sei deciso finalmente –gli rispose quello allontanandosi con lui.
Prima di sparire del tutto, però, Aidou si voltò e mi lanciò un’occhiata: mi sentì gelare le vene!
- Che Kiryu abbia trovato qualcun’altra da proteggere… - e si lasciò scappare una risata.
- Che grandissimo... – disse Zero tra i denti.
Ed ecco che Zero mi aveva salvata per la seconda volta. Mi chiedevo cosa sarebbe successo se lui non fosse intervenuto: quell’ Aidou avrebbe potuto anche uccidermi! L’idea mi angosciava più che mai.
- Grazie un’altra volta per avermi aiutata! Sono una nullità se non ci sei tu! -
“Okay, quella frase suonava ambigua: potevo anche risparmiarmela”.
- Questo perché tu sai difenderti da sola! Torna in dormitorio, per stanotte la nostra ronda finisce qui - mi disse.
- Be’, ciò non toglie che io possa esercitarmi e diventare brava! -
Zero mi guardò con una faccia strana: chissà cosa voleva dirmi.
- Ehm, ok! E’ meglio che rientri al dormitorio, comincia a fare freddino!- dissi imbarazzata e mi incamminai.
- Yume… -
- Che c’è? – dissi voltandomi verso di lui.
- Se dovesse ancora infastidirti, dimmelo –
“ Cosaaa?!?...Zero che mi dice qualcosa di carino?...WoW! ”
- D’accordo! - annuii sorpresa.
- Buonanotte Yume –
- Buonanotte anche a te!E grazie di tutto –
Aspettò che mi fossi allontanata prima di sparire nel bosco…Strano, non era mai stato così premuroso nei miei confronti! Al massimo si era limitato a qualche consiglio o raccomandazione, adesso invece mi era sembrato diverso, più umano.  Sarà che a volte rimaniamo stupiti dalle persone proprio quando queste escono fuori dagli schemi in cui noi le abbiamo inquadrate.
Zero mi era sembrato un ragazzo freddo, che non si faceva smuovere da niente, ma soprattutto da nessuno, preso com’era dal suo mondo…ma in queste due settimane avevo avuto modo di vedere il suo lato umano: sotto quella scorza da duro, nasconde un cuore d’oro e adesso ne avevo avuto la prova…
Salii in camera e mi distesi sul letto, anche se non chiusi occhio. Fuori c’era vento e i rami degli alberi battevano contro il vetro della finestra; avevo paura. Mi tirai la trapunta fin sopra la testa, non osavo tirar fuori il naso per paura che potesse esserci qualcuno davanti la finestra che mi osservava. Sentii solo uno strano rumore, come se qualcuno stesse muovendo la persiana…poi rumori leggeri sul pavimento…
“E’ solo il vento, è solo il vento! Hai lasciato la finestra aperta e questo è il risultato!” ripetei a me stessa per confortarmi.
All’improvviso sentii le mani di qualcuno scivolare sul piumone; stringevo Kaguya tra il pollice e l’indice, pronta a puntarla contro qualsiasi cosa si fosse introdotta in camera. Trattenni il respiro, allungai la mano sino a cingere un lembo della coperta e scattai in piedi sul letto.
Nel buio della stanza vidi due gemme azzurre illuminarsi.
- Non potevo resistere fino al tramonto di domani – disse una voce a me familiare…
La riconobbi  era la voce di uno dei due tizi che avevo incontrato poco prima nel bosco…come si chiamava?... Ah si, Aidou!
Invocai Kaguya, ma stavolta riuscii a prenderla senza problemi, e soprattutto senza distruggere niente! Cominciavo a prenderci gusto, mi dava sicurezza.
- Di nuovo quel giocattolino! Mettilo via, non ce n’è motivo, voglio solo presentarmi come si deve –
- E per farlo ti saresti intrufolato, come un ladro, nella mia stanza, nel cuore della notte?!? –
- Perché no? -
- Ma finiscila! Che cosa vuoi da me?-
- Mi incuriosisci sai? Sembri comparsa dal nulla -
- Che..che vuoi dire? – balbettai confusa. “Questo tizio ha la grande capacità di mettermi in confusione! E poi con quel suo ghigno malefico mette i brividi!”
- Il tuo nome… mi ricorda qualcuno, l’ho già sentito, ma non ricordo dove... Ah si! Ecco! Qualche anno fa, il direttore Cross parlava di una bambina, una certa Yume, e dei suoi genitori, però, a dirti la verità, non so a quale proposito… -
- Impossibile! I mie genitori sono morti tanto tempo fa e poi non sono nemmeno della zona, spiegami come facesse il direttore a conoscerli! –
- Ah non lo so! Questo devi chiederlo a lui…magari salta fuori che anche tu sei una qualche creatura magica ed eri già stata destinata a quest’istituto…-
- Non capisco che vuoi dire, cosa c’entrano le creature magiche? – “OK, adesso basta! Alla prossima cavolata che dice giuro che…che, che lo faccio a pezzettini!
- Potremmo scoprirlo, sai…- disse lui avvicinandosi lentamente.
- Smettila con queste frasi senza senso! E stai indietro! – gli intimai puntandogli contro Kaguya.
- Stai tranquilla è così semplice…Lasciami bere il tuo sangue, poi ti saprò dire chi sei -
- So già chi sono, sono colei che ti caverà gli occhi se non esci immediatamente dalla stanza!-
“WoW e tutto questo coraggio da dove mi è uscito? Spero solo funzioni per farlo desistere dai suoi intenti e farlo andare via…” Stavo quasi per sferrare un colpo quando mi strappò dalle mani l’arma: a contatto con la sua pelle Kaguya cominciò ad emanare una strana nebbia e delle scintille.
 - Mi stai facendo arrabbiare! Sarà meglio per te fare la brava… -
Gettò a terra Kaguya e mi venne incontro…“Sono nei guai,me lo sento!”
La paura mi aveva intorpidito il corpo, non sapevo cosa fare, ero così sconvolta che non avevo nemmeno la forza di gridare: la voce mi si era paralizzata in gola!
Mi afferrò un braccio e mi tirò a sé: ero immobilizzata, non riuscivo nemmeno a divincolarmi, era troppo forte!
Si chinò verso di me e mi sussurrò all’orecchio “Lascia che io assaggi il tuo sangue”.
Le sue parole mi fecero impietrire: in quel momento capì di essere perduta.
Con la mente, pregai con tutto il cuore che Zero spalancasse quella porta e venisse a salvarmi… mi sembrava tutto un incubo!
- Lasciami, ti prego! - queste furono le ultime parole che potei dire con un fil di voce, prima che Aidou affondasse i suoi canini nel mio collo…
- Non posso mia cara – rispose lui, stringendomi ancora di più.
Sentii la sua pelle sul mio collo, le sue labbra poggiarsi e poi schiudersi, il suo alito freddo ed infine il morso.
Un dolore atroce mi pervase il corpo, caddi tra le sue braccia; le lacrime cominciarono a rigarmi il volto. Con gli occhi spalancati nel buio della stanza e la testa che mi pulsava, percepivo che le energie mi stavano abbandonando. Le gambe tremavano e non riuscivo nemmeno a muovermi: era come se mi avesse ipnotizzata e ora fosse dentro di me, sentivo il suono che emetteva mentre si dissetava con il mio sangue.
Il respiro cominciava a farsi pesante, vedevo tutto sfuocato e una forte sete sopraggiunse all’improvviso. 
“Zero, aiutami!” Il grido impercettibile di queste parole proveniva dalla mia bocca riarsa… “Zero aiutami!”…ma sapevo in cuor mio che Zero non sarebbe arrivato…come poteva? Non aveva la ben che minima idea di quello che nel frattempo stava accadendo nella mia stanza.
Perciò chiusi gli occhi, non avevo nemmeno le forze per ribellarmi, per riprendere Kaguya e difendermi; chiusi gli occhi e mi lasciai avvolgere dalle tenebre…
- Vorrei poterne bere di più - disse la voce di Aidou ad un certo punto - Ma correrei il rischio di rimanere senza provviste per sempre –
Si leccò le labbra e mi adagiò per terra.
-Grazie per avermi dissetato cioccolatino! Il tuo sangue è un nettare delizioso…Ma non è ancora finita, ricordati di questa parole: per te sarò come un’ombra! – ed uscì dalla finestra.
Siete mai stati morsi da un vampiro? Be’io no!? Cosa mi sarebbe successo adesso che ero stata
morsa da un vampiro? Sarei diventata un vampiro anch’io? Rimasi immobile a terra per qualche ora, forse mi addormentai pure: il dolore e la paura sono un cocktail perfetto per dormire!
Nella mia mente miriadi di pensieri, frasi, immagini, sensazioni si accavallarono senza sosta per tutto il tempo, ma una più di tutte era nitida e costante: lo sguardo di Aidou e la sensazione orrida del suo morso! Avevo paura, avrei voluto gridare, urlare a squarciagola sino a che Zero non si fosse svegliato di soprassalto e fosse corso da me, ad abbracciarmi, ma ero un’illusa, una povera illusa! Per una volta perché non potevo cavarmela da sola? Perché dovevo sempre ricorrere al suo aiuto! Speravo che tutto quello che era successo fosse stato solo un incubo. “Magari adesso apro gli occhi e mi ritrovo a casa dei miei zii, scoprendo che non è accaduto niente di niente in questi quindici giorni. Domani andrò a scuola e incontrerò le mie amiche di sempre, non ci saranno né vampiri e nemmeno altre creature!” D’un tratto mi svegliai e avvicinai la mano alla ferita: non mi faceva male al tatto e il sangue aveva smesso di fuoriuscire. Solo in quel momento realizzai di aver provato ciò che la parola “paura” volesse davvero significare!
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Vampire Knight / Vai alla pagina dell'autore: Yume Tsukino