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Autore: Zaafira    08/01/2012    2 recensioni
Ginevra Weasley è rispettata e temuta ad Hogwarts grazie alla sua fama di ragazza irascibile che scaglia fatture a chiunque le dia fastidio. Il suo unico difetto era, ovviamente, quello di essere ancora innamorata di Harry Potter, ma un Harry un po' diverso da quello che conosciamo!
E se tra i due si scatenasse una guerra?
E se venissero coinvolti i Serpeverde?
Se vi va lasciate qualche commento, anche le critiche sono apprezzate! Buona lettura!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Quel pomeriggio Harry Potter cercò Ginevra Weasley in tutta la Mappa del Malandrino, senza trovarla.
Alle cinque ci sarebbe stato l’allenamento di Quidditch e lei doveva assolutamente partecipare, il sabato successivo ci sarebbe stata la partita contro i Serpeverde.  E Harry non voleva perdere contro i Serpeverde, Harry non perdeva mai a Quidditch.
Ma contro Ginny sapeva che poteva perdere davvero.
Questa guerra dove li avrebbe portati?
Non sarebbe stato più semplice andare da lei e baciarla?
Ma Harry James Potter doveva fare tutto in grande stile, il Ragazzo Sopravvissuto non era il tipo da fare le cose semplicemente.
Hermione, seriamente preoccupata per i suoi amici, glielo diceva sempre di smetterla di fare l’eroe e che Ronald e la famiglia Weasley sarebbero stati contenti della loro scelta. 
Ma il problema era ben più grave.
Lui, in quanto Harry Potter, il Prescelto, non sapeva nemmeno se sarebbe arrivato alla fine dell’anno. Tanto si sapeva che entro giugno Voldemort sarebbe entrato in azione.
E lui non voleva legarsi a una ragazza che tenesse a lui così tanto, perché lui sapeva che il sentimento di Ginny era sincero e, nonostante tutto, non poteva fare a meno di sentirsi rallegrato dal fatto che la sua storia con Dean Thomas fosse finita.
Per colpa sua.
E per colpa della splendida Daphne Greengrass che la faceva andar giù di testa.
Prima o poi si sarebbe reso conto che l’idea di chiamarla alla festa era stata davvero terribile.

Quel pomeriggio Ginevra Molly Weasley si era chiusa nella Stanza delle Necessità con tutta l’attrezzatura che usavano l’anno prima durante le lezioni dell’ES a ripassate tutte le fatture che conosceva.
Doveva schiantarla, come minimo.
Dannato Harry Potter, lui e chi l’aveva messo al mondo.
Lui non poteva arrendersi alla realtà, non poteva desiderarla come faceva lei.
Cos’aveva di sbagliato? Perché poteva piacere a tutti i ragazzi della scuola tranne che al famoso Harry Potter? A lei degli altri ragazzi non gliene fregava assolutamente niente, in quegli ultimi due anni aveva usato tutti i ragazzi come diversivo.
Per dimenticare quello Sfregiato di Potter.
Bene, ormai parlava di lui come una Serpeverde.
Ma se lo meritava, sì, decisamente.
- Reducto! -
Il camino della Stanza delle Necessità andò in frantumi in un solo secondo.
Magari poteva riuscirci anche con quella stronza della Greengrass.

 

Alle cinque, però, Ginevra Molly Weasley era negli spogliatoi già cambiata, puntuale come un orologio svizzero.
- Ginny… - Le disse il Capitano di Grifondoro, andandole in contro.
- Harry lascia perdere, non voglio parlare con te, davvero, lasciami in pace. -
- Ehi, Ginny, smettila o dirò a mamma…-
- Cosa le dirai Ronald? Che ti appiccichi a Lavanda Brown appena ne hai l’occasione, davanti a tutti i professori? O che due o tre volte sei andato con lei di notte nella Stanza delle Necessità, rischiando di perdere il tuo titolo da Prefettuccio di Mammina? -
- Cosa vuoi, sei un Prefetto anche tu! -
- Solamente meno ipocrita. -
Detto questo uscì dallo spogliatoio e, trenta secondi dopo era già in sella alla sua scopa a trenta metri di altezza, con una mazza in mano.
Guardandola dalla finestra dello spogliatoio, suo fratello sembrava molto preoccupato.
- Harry? Secondo te bisogna preoccuparsi? Perché ha una mazza in mano? -
Poco dopo videro un bolide sfrecciare verso di lei e lei, guardandolo con tutta calma, lo colpì talmente forte da mandarlo fuori dal campo.
- Secondo me, amico, finisci male. Quella sta impazzendo. Questi sono i segnali più evidenti. Come Hermione. Sono almeno due anni che te lo dico che quelle stanno perdendo la testa, tu continui a rispondermi che “è solo un  momento, passerà”, alla faccia del momento! Quelle finiranno per farci secchi, tutti e due. Ma se moriamo per loro, Harry, giuro che ti ammazzo.-
Il Capitano, però stava pensando a tutt’altro.

L’allenamento filò liscio come l’olio.
Ginny aveva restituito la mazza a Jimmy Peakes, che era il nuovo battitore, e si era allenata, come sempre, in modo eccellente.
Alla fine dell’allenamento, prima che Harry potesse chiederle qualcosa, o fermarla, o rimediare in qualche modo, quella se n’era già andata.

Dopo cena Harry Potter era nella Sala Comune di Grifondoro, accerchiato dalle sue cheerleader.
- Harry, ma non hai paura a volare così veloce? -
- Sì, infatti, sei più scattante tu del Boccino d’Oro, Harry. -
- Sei sempre così energico, quando cavalchi…la tua scopa! -
- Sarà perché ti alleni sempre regolarmente, in modo così ritmico, non perdi mai il momento per accudire la tua scopa! Sempre a lucidarla! -
- Ragazze, che termini da signore, non potreste esprimere meglio il concetto! -
- Harry, perché non trovi una ragazza fissa? -
- Romilda, dopo spezzerei il cuore a tutte le altre, ti sembra una persona del genere?-
- No, Harry, forse è meglio se rimani single. A vita. -
Brava Romilda, Harry sapeva che lì in mezzo era la più sveglia.
In quel momento Hermione entrò in Sala Comune col fiatone e, nonostante vide Ron su un divanetto con Lavanda, fece un bel respiro, lo superò e arrivò in tutta fretta da Harry.
- Harry… - gli disse, respirando ancora affannosamente. – Devi venire con me, subito. -
Si levarono degli sbuffi dalle ragazze che lo accerchiavano.
- E’ importante, Harry, muoviti! -
- Ma cosa succede? – Le rispose un po’ confuso mentre si alzava dal divano.
- Te lo dirò mentre andiamo fuori, qui c’è troppa gente. -
- Se si tratta della Weasley che fra pochi minuti sfiderà la Greengrass a duello, Granger, sappi che noi sappiamo tutto e se le tue intenzioni erano quelle di sembrare l’unica che sa i segreti di questa scuola, sappi che sei arrivata tardi.
In questa scuola, Granger, non esistono segreti, nonostante la Weasley ci abbia messo tutto il suo impegno, questa volta. -

Harry Potter si alzò di scatto dalla poltrona, neanche avesse visto Lord Voldemord in persona.
- Cosa vorrebbe dire che Ginny vuole sfidare Daphne a duello? Perché non ne sapevo niente, chi te l’ha detto, Hermione? -
- Muoviti Harry, corri, te lo dirò mentre andiamo al Club dei Duellanti. Come le tue amichette hanno precisato in questa scuola non esistono segreti, anche se Ginny è stata molto attenta a tenere il segreto. -
Harry ed Hermione, quindi, finalmente, si precipitarono nei corridoi di Hogwarts, correndo.
- Da questa parte Hermione, c’è una scorciatoia! -
Arrivarono davanti al portone del Club, ma non erano soli. Schierati, con le schiene contro la porta, c’erano Draco Mafoy, Gragory Goyle e Vincent Tiger.

-Ti aspettavamo, Potter. – Lo salutò Malfoy.
- Levati di mezzo, Malfoy. -
- Allora cosa sono qui a fare, secondo te? Una passeggiatina? -
- No? Immagino che sei qui a farti gli affari degli altri, furetto. -
- Come te, no, sfregiato? Anzi, sono qua per evitare che tu, come sempre, ti faccia gli affari altrui. La Weasley aveva detto che sarebbe stata fortunata se tu non fossi arrivato. Ma sapeva che in un qualche modo l’avresti saputo. -
- Ginny non parlerebbe mai con te, figlio di un mangiamorte. -
- Potter, Potter, come si conoscono così poco gli amici, vero? Lo dico sempre, io. Come la nostra Greengrass, non credi? Che delusione. Sai, all’inizio mi sono incazzato da morire con lei, voglio dire, farsela con lo Sfregiato… voleva proprio rovinare la reputazione a Serpeverde. Poi ho pensato che faceva bene, molto bene. Brava Greengrass. –
- Non so cosa tu voglia dire, a cosa tu ti stia riferendo, ma voglio che mi lasci entrare senza perdere altro tempo. -
- L’erba voglio cresce solo nel giardino del re, Potter, e sicuramente non in quello di Weasley! – Il trio si mise a ridere.
- Reducto! -
- Protego. -
Draco lo guardò con uno sguardo carico di odio.
- Me l’aspettavo, idiota, mentre tu sei stata a fare il Prescelto in giro per la scuola, io sono stato al Club dei Duellanti ad allenarmi! -
- Portaci anche tuo padre allora, ne ha bisogno! Lasciarsi sfuggire un gruppetto di ragazzini! Ahah, grandi mangiamorte! -
- Serpensortia! -
- Ahahah, Malfoy, vuoi che te lo rivolti contro, il tuo serpentuccio? Sei proprio stupido. -
- Spaventalo, ma non colpirlo! – Era serpentese.
Il serpente appena evocato si stava girando verso lo stesso Malfoy.
- Expelliarmus! -
La bacchetta di Draco volò in aria e tutti rimasero sorpresi perché Harry non aveva proferito parola, intanto continuavano a guardare il serpente che aveva incominciato a girare intorno al trio.
- Fai qualcosa, Tiger!-
- Cosa? -
- Expelliarmus! – E anche la bacchetta di Tiger volò per aria.
- Ma chi diavolo è che… manda via quel serpente, Potter, o giuro che ti ammazzo! – Draco Malfoy, ormai, era in preda al panico.
- Expelliarmus! - La bacchetta di Goyle raggiunse le altre due, in fondo al corridoio.
 Hermione Granger colse l’occasione al volo e pietrificò i tre Serpeverde in pochi secondi, poi g

guardò il serpente.
- Evanesco! – Il serpente in uno sbuffo sparì. – Harry, non dovresti usare il serpentese in questo modo, è da Mago Oscuro! -
- Hermione, ha iniziato lui, io gli ho solo detto di spaventarlo, ma di non attaccarlo! -
Si guardò intorno. – Ron? Smettila di fare l’idiota e vieni fuori.-
In quel momento, a due centimetri da Hermione, Ronald Weasley si tolse il Mantello dell’Invisibilità, lasciandola profondamente turbata, o meglio, disgustata.
- Non fare quella faccia, Hermione, dovresti solo ringraziarmi, vi ho salvato la vita! -
- Ma per favore, Ronald, non dire idiozie, anche se ti vengono alquanto bene! -
Detto questo scavalcò i Serpeverde con altrettanto disgusto ed entrò al Club dei Duellanti.

 

   
 
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