La Divina L’Oscura Commedia
Nel mezzo del cammin di nostra vita
Il Signore Oscuro per
sua sfortuna
La bacchetta aveva
smarrita
Ahi quanto a dir
com’era incavolato è cosa dura
Cercò dappertutto,
voleva andare sulla luna
Ed al pensiero
persino a Piton venne la paura
Tanto furiosamente
cercò nel castello da cima a fondo
Ma la regal bacchetta sembrava sparita
E per la rabbia, Voldemort decise di distruggere il mondo
Ma in quel momento
c’era la partita
Così prese posto
sul divano
Ed iniziò a tifare
per la sua squadra preferita
Ma poi, ahimè, gli
avversari guadagnarono un punto
Ed indispettito
l’Oscuro Signore
Lanciò sullo
schermo un panino di maionese unto
Guardò attentamente
cosa successe
E con i Mangiamorte
Aprì delle
scommesse
Allora fu la paura
un poco queta
Il portiere non
prese la palla per via delle gambe corte
E l’anima
dell’Oscuro ne fu molto lieta
E come quei che con
lena affannata
Rincorrendo la
palla da centro campo alla rete
Si ritrovano sulla
fronte il sudore come una cascata
Così l’animo
dell’Oscuro ch’ancor esultava
Si volse a rimirar
il rigore
Che l’esito della
partita annunciava
Dopo aver brindato
con liquore
Riprese il pensiero
della bacchetta
Dopo aver ruttato
con vigore
Ed ecco quasi a
turbar il pensiero
Una mosca leggera e
fastidiosa molto
Gli si posò sul
cranio con ronzio leggero
E gli si mise a
passeggiar sul volto
Anzi ‘mpediva tanto il suo pensare
Ch’egli ne fu
infastidito molto
Senza esitazione
volle schiacciarla
Ma la mosca volò
via
E lui ordinò a Malfoy di riacchiapparla
Nessuno sapeva che
degli insetti aveva il timore
Il grande mago
Vide la mosca
posata su alcune more
Non vedendo
alternativa si avvicinò
Ma non sì che paura
non gli desse
E con una manata le
more schiacciò
Ma la mosca era già
volata lontano
Volata sulla fronte
di Minus che dormiva
Sicché per
schiacciarla Lucius alzò la mano
Ed una manata
potente
Fece svegliare
l’uomo all’istante
Che per prima cosa
gli disse “Demente!”
Ma la mosca volò
sulle ante
Di un grosso
armadio dipinto di nero
E Lucius ci si avvicinò desiderando un calmante
E di nuovo colpì il
solido legno
E giunge ‘l tempo
di Lucius di perder la faccia
Che ‘n tutt’i suoi
sentimenti adesso prevale lo sdegno
Della mosca
prosegue la caccia
Che volando veloce
per scappare al mago
Si posò sulla di Bellatrix faccia
La strega guardò la
mosca con un sorriso vago
E dopo averla
incenerita
Disse che andava a
fare una gita al lago
Quando vide colui
fermo nel suo giardino
“Vai via!” gridò a
lui l’Oscuro Signore
“se non vuoi finire
bruciato come un cerino”
Rispose: “Non posso
Signore,
porto una pizza su
vostra richiesta
chi la ordinò disse
che la desiderava col cuore
son venuto con la
tempesta
ed adesso voglio
che la paghiate
altrimenti chiamo
la polizia che vi fa la festa
Fattorino sono, e
non vi ho fatto aspettare
E se non mi pagate
Vi farò subito
ammanettare
Non pensi di
prendermi a sprangate
Con questo lavoro
ho imparato
E le palle ce le ho
assicurate”
“Tu mi sembri un
ingrato,
o sei semplicemente
uno che non teme l’Oscuro Signore?”
rispose lui
passeggiando sul prato
“Oh allor sei tu l’Oscuro Signore
Quello che semina
paura e oscurità
È asociale e sempre
di cattivo umore
Allora abbi pietà
Io ti lascio gratis
la pizza
E lei la testa non
mi taglierà
Non si faccia
prendere da stizza
Ho fatto solo il
mio lavoro
Ecco a lei la
pizza”
l’Oscuro ebbe un’Oscura idea
“Aspetta forse tu
mi puoi aiutare
Visto che sei qua,
cerca la bacchetta mea”
Così guardando
l’altro sgobbare
Voldemort si sedette
Mettendosi a
ridacchiare
Così guardando tra
le erbette
Il fattorino vide la bacchetta
E di sognare allora
credette
Il Signore Oscuro
si avvicinò di fretta
Non voleva che
quello la prendesse
E gli incendiasse
la sua tetra casetta
Allora prima che
fuoco gli desse
Voldemort con una risata la
prese
E l’altro credette
che la febbre avesse
Allora il fattorino
si arrese
Capire i malvagi
Era una delle tante
di Ercole imprese
Lasciando perdere
della mancia gli agi
Il fattorino
inforcò la moto
Pensando a quant’erano
strani i malvagi
Alla bacchetta
venne fatta una foto
Quel momento andava
immortalato
Senza di lei
l’Oscuro si sentiva vuoto
Credendo che fosse
malato
I Mangiamorte
Lo raggiunsero sul
prato
Pensando che era
bisogno di qualcosa di forte
L’Oscuro spedì uno
di loro
In paese a fare le
scorte
Finalmente
cantarono in coro
In ode alla
bacchetta
Una canzone di
Fabrizio Moro
Dopo aver mangiato
porchetta
Ed aver tracannato
rhum
Ognuno dalla sua
fiaschetta
Ma dopo aver bevuto
con un “Hum”
Lucius propose
allegramente
Di vedere un film
con Orlando Bloom
Allora Voldemort guardandolo malamente
Rispose che non
voleva
Adesso era tempo di
massacrare la gente
Non averlo fatto un
po’ gli doleva
Ma non poteva
davvero
Perché la bacchetta
non aveva
Non gli sembrava
vero
Poteva cercare
Potter
Per farlo diventare
nero
Allor si mosse, e gli
altri gli tennero dietro.
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Le vacanze sono
agli sgoccioli e mentre quasi tutti si dannano per il ritorno al solito tran tran io distruggo Voldemort.
E con lui messer
Dante.
Inutile aggiungere
altro, non migliorerebbe la mia situazione xD
Ringrazio chi
leggerà questo delirio poetico chi recensirà o inserirà tra preferite/storie da
ricordare.
Un bacione
Rory_Chan