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Autore: Nikoru    09/01/2012    2 recensioni
E dopo un lungo periodo, Yuuki torna alla Cross Accademy. Zero farà luce sui suoi sentimenti, che prova verso la " sorella ".
Ma quando tutto va per il verso giusto.. qualcuno mettendo lo zampino fa un vero casino!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaien Cross, Kaname Kuran, Yuki Cross, Zero Kiryu
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Una richiesta inaspettata.




Il primo giorno di routine per Yuuki. Chissà cosa diranno quelli della Day e Night class, appena la vedranno.
Penso che la sua compagna di stanza sarà felice di non dover più dormire al buio sola la sera.
Dopo la passeggiata di alcune ore prima, si ritorna in classe alle otto.
Io ho sonno, apro gli occhi a malapena, mentre Yuuki no.. beh, lei ha dormito. Ora sta parlando con i compagni.
Stiamo tutti aspettando il professore della prima ora, come sempre ritardatario, e qui, succede qualcosa di inaspettato. « Zero, posso mettermi qui? » mi chiede lei. La cosa per quanto mi possa sorprendere, mi rende felice.. ma non abbandono quell’aria strafottente. « Sì, fai pure » tiro indietro la sedia per farla sedere. « Perché mi fissi? Non hai mai visto uno studente che aspetta il professore dormendo ad occhi aperti? » Notavo i grandi occhi di Yuuki che mi squadravano con curiosità quasi maniacale.
« Accomodatevi tutti » La voce del ritardatario si fa strada sulle chiacchiere degli studenti, prendendo una posizione autoritaria.
La lezione passa lentamente, ed io e Yuuki non facciamo altro che buttarci occhiate. Incrociamo spesso gli sguardi, ma preso dall’imbarazzo, guardo altrove, ma quando è distratta sono pronto di nuovo a puntarle gli occhi addosso.

La campana suona, finalmente.

« Andiamo » mi alzo e aspetto che anche Yuuki si alzi, e dopo di ché, andiamo al cancello. Perché durante l’ora di educazione fisica, mentre la Night Class va nella palestra, la Day Class esce per una riunione?
La cosa è insopportabile.
Io e lei, ci mettiamo accanto al cancello: uno da una parte, e una dall'altra.
Aspetto impaziente che quei succhia sangue solchino quel pezzo di ferro che divide due specie differenti.

Eccoli.

I cancelli si aprono, e Yuuki cerca di dividere gli studenti in due parti, per far passare gli altri. C’è qualche vampiro spavaldo, che con la scusa di baciare la mano ad una ragazza, infilza i suoi canini nella carne, per succhiarne il sangue. Ma ecco, ecco lei che con il suo Artemis allontana tutti. Come i vecchi tempi.

Via libera, ora si può passare.
Yuuki ritorna accanto a me, ma faccio l’indifferente.
In palestra si fanno diversi esercizi, tutti un po’ noiosi. Poi c’è chi va a fare le vasche in piscina, o chi gioca a pallavolo. Ma tutti, prima, devono fare riscaldamento.
Io opto sempre per la piscina: anche se devo nuotare veloce, mi rilassa.
Di solito Yuuki fa pallavolo, ma uscita dallo spogliatoio dopo riscaldamento, vedo che indossa il costume. « Anche tu nuoto? » « Sì. Mi va di cambiare. »
Beh sì, più di due anni nella squadra di pallavolo.. era ora i cambiare.

Andiamo insieme in piscina, e sì, le metto il braccio intorno al collo. Lei non mi dice niente, ed io faccio il più naturale possibile.
Alcuni studenti cominciano a dire un mucchio di idiozie « Guardate la nuova coppia! » « Che fortuna Yuuki! » « Allora quel Zero prova emozioni. »
Ero infastidito da quelle voci di scherno che si confondevano alle altre, deridendoci.
Yuuki si volta verso me sorridendomi, e questa è la conferma che il mio gesto non le dispiace.
« Siete in sei a fare nuoto, e benvenuta, signorina Cross. Bene, visto questi numeri, fate tutti insieme, vediamo un po’… cinque vasche. Non deludetemi. »
La professoressa si mette a lato della piscina, mentre noi ragazzi ci mettiamo in posizione.
Suona la trombetta e tutti partono spediti, e noto Yuuki essere la prima fra tutti. Una bravura che neanche io conoscevo. Per farmi valere allungo più le braccia, arrivando da lei, mantenendo quella velocità.
Non riuscivo più a continuare, ma non potevo di certo fare brutta figura, così mi sono sforzato per nuotare ancora velocemente.

Io e Yuuki siamo stati i primi a finire le vasche.
Senza neanche asciugarmi vado a sedermi nella panchina dentro il corridoio degli spogliatoi accanto alla piscina. Sento le mie braccia cadere da un momento all’altro, e un accappatoio sopra le mie spalle. « Grazie » le dico preso dall’affanno.
Dopo alcuni minuti, riesco a riprendere un respiro regolare. « Complimenti, sei stata brava. Dove hai imparato? » chiedo. Mi aveva sorpreso. Non conoscevo questo suo lato sportivo.
« Sarà la decima volta in tutta la mia vita che nuoto.. non so, non ho mai frequentato una scuola per il nuoto. Sarà così per natura.. »
Si stende sulla panchina, appoggiando la testa sulle mie gambe. Perché.. perché fa così? Sarò che non ci sono molto abituato, ma mi sento in imbarazzo.
Sbadiglia, ma poi si rimette subito su e mi abbraccia. Il contatto che si crea, mi fa tremare, ma non è freddo, e non so cosa sia. « Zero, tu stai tremando. » « No, tranquilla, non è niente. »

Dopo le attività scolastiche, stranamente, perdo Yuuki di vista. Penso che avrà sonno, così vado nella sua camera del dormitorio, ma non c’è. Allora provo ad andare nella mia: tentativo fallito.
Esco fuori in cortile, vedo tanti studenti gironzolare, la cerco, però, anche con tutta quella folla, non riesco a trovarla.
Mi viene in mente però una cosa. Il preside.
Salgo le scale velocemente, deve essere per forza lì. Apro la porta in modo brusco, e vedo il direttore con il suo grembiulino, il codino che tiene i capelli biondi e gli occhi zuppi di lacrime.
« Yuuuuuuki, finalmente eccoti qui! » le dice con il solito tono melodrammatico, di chi non vede la proprio figlia da dieci anni, abbracciandola.
Però poi ritorna serio. Anche lui aveva una specie di promessa fatta alla sua partenza.. ma con Kaname.
« Yuuki, perché non sei ritornata con tuo fratello? Cos’è successo? Non dovevo fidarmi di lui.. » « Non mi sono persa, non mi ha cacciata. Sono stata io ad andarmene da lì. Non riuscivo a starci.. io, io.. volevo rivedere Zero » sgrano gli occhi al solo pronunciare il mio nome, e abbasso gli occhi, vedendo quelli del preside puntati contro me, che sembravano avere tono di rimprovero. Poi continua « e lei, preside.
Dovevo svolgere sempre orrende mansioni, come uccidere un livello E, e Kaname non stava molto tempo con me. E avevo nostalgia di questo posto, della mia solita vita. Io voglio stare qui. »
Il preside va verso la finestra, sembra riflettere. Dopo cinque minuti ritorna da Yuuki. « Sono stupefatto e un po’ incredulo dal comportamento di Kaname. Ma sei tu a dirlo, Yuuki, non posso far altro che crederti. Okay, resterai qui. Ma prima o poi Kuran verrà in questa scuola, ti cercherà, ne sono sicuro. Allora la scelta sarà tua, ricorda. »
Poi viene verso me, e comincio ad indietreggiare, molto lentamente. Ho paura di quello che mi dirà. « Kiryuu, fa soffrire Yuuki, e sarò pronto a cacciarti via da qui. Lo sai quanto è importante per me. Rinnovo la promessa fatta prima, ma la rinnovo con te. Non deludermi, almeno tu. »
Il suo tono è serio, ma nello stesso tempo dolce. Non mi sta rimproverando, solo avvertendomi. Ma tranquillo, preside Cross, non la lascerò per nulla al mondo. « Stia tranquillo, mi prenderò io cura di Yuuki » rispondo gettando un’occhiata d’intesa alla ragazza.

Un tuono, lo sapevo, devo andare a chiudere la finestra.

Saluto i due presenti, chiudo la porta e vado verso la mia camera. Sta cominciando a piovere.
Lungo il corridoio vedo dalle finestre il cielo incupirsi, farsi strada nell’azzurro grigiastre nuvole. Il ticchettio di pioggia per il momento è piccolo e leggero, ma più vado avanti, più sento questo farsi pesante.
Come se ci fosse qualcosa che mi impedisce di proseguire. Ma alla fine arrivo alla porta. Accedo in camera, e vedo la finestra aperta, fogli in terra, il letto disfatto e una gran confusione. Il vento e la pioggia entrano nella stanza, e mi faccio forza tra quella tempesta per chiudere il suffisso. Subito mi abbasso per sistemare i fogli, e rifaccio il letto. Controllo il bagno, ma lì è tutto apposto.
Mi concedo una pausa: levo le scarpe e sgancio la pistola, stendendomi sul materasso.
Non faccio in tempo a chiudere gli occhi, che sento bussare alla porta. « Zero? Posso entrare? » Sento quella voce, mi precipito all’entrata. Sì, è Yuuki. « Prego.. » Apro grattandomi la nuca, sorridendo a malapena.
« Posso.. posso rimanere qui per la notte? La mia compagna di stanza si è appena trasferita, ed io proprio con la tempesta non riesco a dormire, e poi, sola.. se ti do fastidio non accettare la mia richiesta. Tranquillo, non fa niente » mi chiede. Avrei detto sì subito, immediatamente, ma non volevo dare l’impressione, beh, del maniaco.
Sarebbe stata l’opportunità per conoscerci meglio, per parlare, dato che oltre a quella sera, non abbiamo avuto più modo di discutere. « Per me va più che bene! Yuuki, non aver timore a chiedermi qualcosa » dico infine, perché mi sembrava titubante nella richiesta. « Il preside stasera ci invita a mangiare in un ristorante.. ha detto che con te è deprimente cenare! » Rido, perché era vero. Non c’era l’allegria che lei portava, ma noia. « Vado a prendere il materasso, così stasera non dovrò far fatica. » « Vuoi che ti aiuti? » « No, lascia stare! Tu riposati! »
Va verso la porta, ma prima che potesse uscire, le vado incontro. « Yuuki, sei importante per me, non dimenticarlo » e dopo la lascio andare. Dovevo dirglielo. Deve sapere che nella mia vita, lei è l’unica cosa che conta.

Mi addormento sul letto, finalmente mi lascio andare. Dopo circa un’ora, trovo Yuuki che dorme sul materasso a terra. Com’è dolce quando dorme. Le sfioro il viso, sorrido dolcemente alla bella addormentata.
Facendo attenzione a non creare rumore, vado in bagno a fare una doccia. La ciliegina sulla torta nella giornata più bella della mia vita.
Esco da bagno a torso nudo, indossando i jeans e le scarpe. Già era il momento di prepararsi. Mentre metto la camicia, chiamo Yuuki, invitandola a svegliarsi.
Dopo pochi minuti la vedo alzarsi, prendere i vestirsi e avviarsi in bagno. « Torno fra pochi minuti » mi dice con aria riposata.
Metto un po’ di profumo e sì, sono pronto. Mi siedo sul letto e aspetto che esca.
Ci sarà voluto un quarto d’ora per prepararsi, e un po’ mi risulta strano perché le ragazze in media ci mettono molto di più.
È bella con i suoi jeans chiari e la maglietta nera. Mi piace la sua semplicità nel vestire. « Andiamo » le dico facendole strada. Chiudo la porta a chiave e poi raggiungiamo il preside, che aveva finalmente lasciato il suo grembiule e vestito non più come un direttore.

Andiamo a cenare in un ristorante a poco prezzo, però si stava bene.
Discutiamo del più e del meno, quando il preside però tira fuori una battuta che mi fa imbarazzare, e non poco. « Guardate i due piccioncini.. da quant’è che state insieme? » Beh sì, è ironico, anche perché ha bevuto un bicchiere di troppo, ma sì.. sono diventato rosso.
Verso la mezzanotte usciamo fuori dal locale, e noto il preside Cross ridotto uno straccio. Io e Yuuki lo portiamo fino in camera e gli diamo un po’ d’acqua. Vedendolo ripreso usciamo via, ma prima che varcassimo quella porta, tira fuori l’ennesima battuta, anche questa abbastanza imbarazzante. « Zero, precauzioni stasera! » Evidentemente sapeva che la ragazza veniva a dormire da me.. ma sicuramente non pensavo a quello!

Andiamo in camera e facciamo a turno per andare a mettere il pigiama in bagno. Lei si stupisce vedendomi con dei semplici pantaloncini e una maglietta a maniche corte.. ma la sera sento caldo, ahimè.
Stremato dal sonno, mi butto a peso morto sul letto, incurante di quello che faceva Yuuki. Poi anche lei va sul materasso.
Sentiamo la pioggia farsi forte, mentre prima regnava la pace! I tuoni diventano più forti, e i lampi accecanti. « Zero scusami, ho paura. »
Viene da me e si ficca sotto le coperte, tenendo i pugni serrati contro la mia maglietta. « Notte » dico sussurrandole fra le orecchie.
All’inizio prendere sono è stata un’impresa ardua, ma poi, la stanchezza ha cominciato a pervadere il mio corpo, fino a far chiudere i miei occhi, che fino ad un momento fa, fissavano Yuuki.
  
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