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Autore: Maho    06/09/2006    12 recensioni
Hermione aveva chiuso lo sportellino del cellulare disgustata. Passarono alcuni secondi prima che si rendesse conto di quello che stava accadendo. Calì l’aveva chiamata per la sua festa di compleanno, lei aveva accettato e avrebbe passato un’intera giornata con Calì, Lavanda, Padma e chissà quale altra pazza furiosa.
Genere: Commedia, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Calì Patil, Hermione Granger, Lavanda Brown, Padma Patil, Pansy Parkinson
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Escaping August 7th

Escaping August 7th 

 

Capitolo Terzo: Weapons Of Hermione Destruction.

 

Il sette Agosto Hermione si girò verso il comodino accanto al letto e notò che la sveglia segnava appena le cinque del mattino. Inutile dire che neppure le sette pastigliette di Valeriana che aveva preso la sera prima erano riuscite a tramortirla, considerando che normalmente un dosaggio massimo è di tre pillole.

 

Calì era a tutti gli effetti una molestatrice professionista.

 

Nonostante l’ora Hermione si alzò dal letto per dirigersi in bagno, lì ad aspettarla, in bella mostra sul ripiano accanto alla vasca, stavano più confezioni di ceretta depilatoria.

 

Con il suo solito fare analitico la ragazza  per prima cosa si mise a leggere le istruzioni “dopo averle sfregate con forza una contro l’altra, applicare le strisce di cera sulla zona desiderata, nel senso contrario a quello della zona pilifera”

 

“Facile”, pensò Hermione, inconsapevole delle gioie della ceretta.

 

Esattamente alle cinque e sette minuti, casa Granger venne scossa da un urlo sovraumano proveniente dal bagno del secondo piano. Il signore e la signora Granger balzarono giù dal letto per recarsi di corsa verso l’epicentro di quel grido da Banshee che aveva scosso la loro dimora.

 

Aprirono con foga la porta del bagno giusto in tempo per vedere la loro primogenita stesa supina sul tappeto, con una striscia depilatoria in mano. A tal vista Papà Granger lanciò un’occhiata significativa alla moglie, come a dire “Sono affari tuoi” e si allontanò immediatamente, tornando nel suo bel lettino a sognare che il Liverpool vincesse lo scudetto, cosa che non accadeva dal lontano 1989, un po’ come fanno tutti i tifosi di quella squadra italiana chiamata Inter.

 

Intanto Mamma Granger si era avvicinata alla figlia, che ancora giaceva immobile sul tappeto.

 

Tesoro, tutto bene?” chiese dubbiosa la donna.

nghhhhhhhhh” fu tutto quello che Hermione si sentì di dire in quel momento.

La madre la prese per le spalle e la mise seduta. “Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato. Ti do una mano io, cara”

 

Così, entrambe in pigiama, Hermione e sua madre approfondirono il loro rapporto madre-figlia sul tappeto del bagno.

 

Due ore dopo Hermione aveva risolto il problema dei peli superflui e ora stava preparando la borsa da portarsi dietro. “Asciugamano, crema solare protezione 50, un libro, regalo per Calì.

 

Il regalo, essendo Calì, era stato semplicissimo da trovare: Olii essenziali e candele profumate per favorire la divinazione. La festeggiata era una fan della Cooman, che altro bisognava regalarle?

 

Ben più difficile era stata la scelta del costume per Hermione. Ieri con sua madre era andata al centro commerciale per comprarne un paio nuovi, visto che gli ultimi acquistati risalivano a quando la grifondoro aveva cinque anni.

 

Molti costumi erano carini, ma donavano poco al fisico mingherlino di Hermione.

Alla fine prese due semplici costumi interi, uno blu e uno bianco e azzurro. Gli altri colori non si armonizzavano gran che né con la personalità né con il colorito pallido della ragazza.

 

Hermione scelse di indossare quello bianco e azzurro, per usare quello blu a ritorno, standosene bella asciutta. Si infilò un paio di bermuda, una maglietta e le scarpe da ginnastica. Detestava di tutto cuore qualsiasi tipo di ciabatta, sia quelle normali che le infradito, perché con il loro materiale plastico procuravano ai suoi poveri piedi delle bolle gigantesche.

 

Fu quando Hermione salì sulla monovolume di suo padre che capì che ormai non c’era più scampo e che il piano “sono una dei vostri” andava azionato. Nel momento in cui suo padre mise in moto, la ragazza si affrettò ad accendere la radio, mise su Radio International e tese le orecchie.

 

Su Radio International sono adesso le 8.00 a.m. di sabato 7 Agosto! Siete pronti per la Top20, con le canzoni più in voga dell’estate?! Yeaaaah! A seguire il programma di Nina, con tutti i pettegolezzi più hot sulle vostre star preferite! Ma ora alla posizione numero 20 troviamo i Red Hot Chili Peppers conDani California’…”

 

Papà Granger guardò Hermione sorpreso, notando come fosse attenta alla radio

 

“Da quando ti interessano la Top 20 e i pettegolezzi, Hermione?”

Shhh…” rispose Hermione, voltandosi verso suo padre con sguardo diabolico “sto studiando

 

Vedendo una luce strana brillare negli occhi della figlia il signor Granger non ebbe il coraggio di risponderle e una volta uscito da Londra imboccò l’autostrada che portava a est, verso Clacton-on-Sea, dove viveva Calì con la sua famiglia.

 

“Calì e la sua famiglia… perché mi sembra di essermi dimenticata qualcosa?” rifletté Hermione. “Oh mio Dio. Padma! ho scordato Padma. Sono gemelle!”

 

Realizzato di aver dimenticato una sorella, Hermione chiese a suo padre di fermarsi alla prima stazione di servizio, per acquistare qualcosa per la sorella di Calì. Una volta arrivati all’autogrill, Hermione arraffò un peluche a forma di gufo e andò alla cassa per pagare e farselo incartare.

 

Là trovò un commesso piuttosto singolare: era circa sulla settantina e la targhetta lo identificava come “Norman C.”, era grasso e pelato e benché i cartelli dicevano che non si potesse fumare, aveva tra le mani una pipa malridotta, che emanava un odore nauseabondo.

 

“Questo, grazie” disse Hermione passandogli il peluche.

“Sono 19.98£, cocca” rispose Norman C., espettorando nel contempo una quantità inumana di catarro senile.

“Ehm… potrei avere un pacchetto regalo?” chiese la ragazza, facendo due passi indietro, questa volta preparata alla scatarrata del commesso.

“Certo, tesoro”.

 

Detto questo Norman tirò fuori un’orrida carta marroncino, che assomigliava alla moquette di un motel di serie Z. Dopo aver strangolato il peluche con quella pellicola-simil-moquette e versatovi sopra un po’ del tabacco marcio della pipa, diede il colpo di grazia al pupazzo privandolo dell’aria e applicando sulla busta un fiocco arancione.

 

“Ecco qui, hai degli occhi adorabili, zucchero” disse Norman, con la dentiera che gli ballava.

Hermione lasciò venti sterline sul bancone e scappò prima di avere il resto.

 

Rientrò in macchina e si aggrappò strenuamente al sedile, intimando a suo padre di partire a tutto gas, terrorizzata dal fatto che Norman potesse seguirla per darle i suoi due cents di resto.

 

Quando si fu calmata, Hermione guardò bene i due pacchetti e dopo aver appurato che Padma l’avrebbe odiata per tutta la vita per quel regalo raccapricciante, li mise sul sedile posteriore.

 

Due ore dopo varcarono la soglia di “Marine Parade East”, la strada lungomare di Clacton, dove abitava Calì. Trovare la casa non fu difficile: era l’unica con il giardino anteriore pieno di palloncini rosa, ragazzine festanti e tavoli pieni di Aloo Gobi.

Quando scese dalla macchina, Hermione, con un atteggiamento insolitamente sicuro, pronunciò la fatidica frase “It’s show time”.

 

Questo prima di vedere Pansy Parkinson e inciampare nello scalino del vialetto, cadendo irrimediabilmente a faccia avanti.

 

Continua…

 

*

 

Allora, allora. Qualche nota e parecchi ringraziamenti:

 

*1989: Quell’anno il Liverpool non ha vinto lo scudetto, bensì nel 1990, ma ho preferito mantenere la somiglianza con l’Inter ^^.

 

*Non so assolutamente dove e come vivano Calì e Padma con la loro famiglia, quindi da questo capitolo in poi è tutto di pura invenzione, quindi non è colpa di J.K. Rowling!

 

*Leggendo le recensione al capitolo precedente ho notato che molti hanno scritto “Ma che razza di famiglia ha Hermione?”. Arriva tutto da esperienza e pranzi di Natale della mia famiglia, dove dopo due bicchierini di grappa i miei zii sembrano degli irlandesi che fanno a botte XD.

 

*Un enorme GRAZIE ad Dalastor, per avermi fatto notare l’errore presente nel secondo capitolo, cioè che Hermione di secondo nome non fa Anne, ma Jane.

 

*Per il resto ringrazio davvero tutti voi, che commentate e non, perché solo il fatto che arriviate a leggere fin qui è una gioia per me^^!

 

A presto, con il nuovo capitolo, finalmente quello della festa^^!

Maho.

  
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