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Autore: goldfish    07/09/2006    12 recensioni
Al giorno d'oggi non è più molto credibile che gli eterni fidanzatini di scuola restino assieme per sempre, ma ciò non vuol dire che qualche anno dopo non ci si possa rincontare per caso! E se ci si mette di mezzo la vodka (liquido babbano di dubbia legalità)... Scusatemi, sono una Ron/Hermione convinta! Era partita come one-shot, ma l'ho spezzata perchè era un po' lunga... cmq saranno 3 capitoli, credo.
HEI! se vi piacesse c'è il seguito pubblicato da poco...un'occhiatina?!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hermione si stropicciò gli occhi, sbadigliò e si ficcò con la testa sotto le lenzuola

Hermione si stropicciò gli occhi, sbadigliò e si ficcò con la testa sotto le lenzuola. Ma cos’era tutta quella luce?

Una ciabatta in bocca, ecco cosa le sembrava di avere al posto della lingua.

Un cerchio alla testa epocale.

Nausea.

Qualcosa non quadrava.

Cercò di raccogliere le idee, e svariati flash della sera precedente le riaffiorarono alla mente.

Fiumi di vodka. Ron. Nutella. Sesso…

“Cazzo!”

Si voltò di scatto e vide la figura del ragazzo ancora addormentato a pancia in giù, spaparanzato con la bocca rigorosamente aperta.

“Oh, merda!” esclamò balzando a sedere. Lei e Ron si erano ubriacati e avevano fatto sesso. Alla grande! Perché i flash erano un po’ annebbiati, ma quello era chiarissimo.

Lottando contro i postumi della sbornia si infilò i primi vestiti che le capitarono sotto mano e si trascinò verso il bagno a darsi una sistemata. Poi andò in cucina, prese una bottiglia d’acqua e dopo aver constatato che il soggiorno era un casino totale e indescrivibile, tornò in camera (come si fossero trasferiti dal soggiorno alla camera da letto non le era ancora del tutto chiaro).

“Ron!” chiamò.

Il ragazzo continuava a russare beato.

“Ron? RON, SVEGLIA!” gli urlò nelle orecchie scrollandolo per le spalle.

“Uh?” con un grugnito incomprensibile si voltò e cercò di mettere a fuoco la ragazza.

“Mmpf. Ma che…” poi la sua espressione divenne di colpo consapevole. Consapevole e terrorizzata. “Oh porca vacca!”

Con una smorfia si portò le mani alla faccia e rigirandosi infossò di nuovo la testa nel cuscino.

“Esatto. Porca, porchissima vacca!” Lo scrollò ancora e gli porse l’acqua. “Bevi.” Poi anche lei si ributtò a peso morto sul materasso tappandosi gli occhi per la luce.

Ron si scolò in un attimo mezza bottiglia, lanciando di tanto in tanto delle occhiate a Hermione che si lamentava tra sé e sé,

“Io… io… credo di dovermi sciacquare la faccia” disse un po’ rauco, poi scappò qualche minuto in bagno e ne ritornò con un aspetto un po’ più decoroso.

“Ehm… ieri sera…” riattaccò scompigliandosi i capelli e ributtandosi a letto.

“Abbiamo bevuto come due spugne.”

“Già, e…”

“Lo sappiamo benissimo entrambi cosa è successo dopo, Ron!”

“Ok, era così, tanto per chiarire!”

“Ci siamo sversati e siamo finiti a letto assieme, non c’è poi così tanto da chiarire!”

Questa frase suonava un tantino scocciata. Dopo qualche momento di silenzio Ron esordì:

“Ho mal di testa.”

“Ma dai? Credevo fossi un fiore” commentò la ragazza con un sorriso sarcastico a mezz’asta.

“Ma quella roba là, quella vodka, è legale?! Altro che Firewhisky, sono uno straccio. E tu, da quando tieni in casa bombe simili?!”

“Da quando ho conosciuto Daniel” disse disgustata al solo pensiero di quel ragazzo. L’altro sgranò gli occhi.

Da-Daniel? Io non… e lui sarebbe…” disse titubante.

“Il mio EX. Talmente noioso che a volte lo facevo bere per risollevare la serata!”

Al che Ron parve tranquillizzarsi, il suo volto si distese di nuovo; anzi, sembrò proprio sollevato!

Allora aveva contato qualcosa quello che era successo tra di loro? Non era stata solo una notte selvaggia in seguito a una sbronza colossale, c’era qualcos’altro, perché la sua reazione sembrava dire questo.

Lui non voleva che lei fosse già impegnata. Era geloso! Ma forse si stava solo facendo dei gran film, dei colossal da premio Oscar, e lui aveva solo temuto la vendetta di un fidanzato campione di boxe.

Ron la guardò un po’ di sbieco e si mise a ridere sotto i baffi.

“Adesso, non c’è proprio niente da ridere! E non fare quella faccia, ti rendi conto di quello che è successo?!” disse tutto d’un fiato Hermione, un’ottava sopra la norma. Aveva perso il controllo, e lei non perdeva mai il controllo. Non con Ronald Weasley,soprattutto, loro due erano un caso disperato.

“Ma dico, TI RENDI CONTO?!” ribadì.

“Vagamente…” rispose lui con sarcasmo, senza levarsi dalla faccia quel sorrisetto idiota (sì, idiota!).

“Non è il momento di fare gli spiritosi, Ron! È… inammissibile!”

“Beh, scusa se ti ha fatto così schifo, non mi sembrava ieri sera!” si alzò di scatto e le puntò il dito contro. Chissà, magari il suo amor proprio maschile ne risentiva un po’, vista la reazione scocciata della ragazza.

“Non fare il bambino, adesso! Lo sai cosa intendo!”

“Che palle, Hermione, rilassati un po’ una buona volta! Hai ventitre anni, non sessantatre. Take it easy!” disse esasperato.

La ragazza gli scoppiò a ridere in faccia. Take it easy?!”

“E beh?”

“Take it easy?! Ora da dove sbuca questo linguaggio giovane tipo Vee-Jay di Mtv?”

Evitando di tergiversare su spiegazioni circa le ultime tre parole, il ragazzo le mostrò il dito medio. “Gesto giovane” commentò.

Poi si mise di nuovo a ridere, seguito a ruota dalla ragazza. Le disegnò il profilo delle labbra allargate in un sorriso con l’indice.

“Così mi piaci. Sorridente.”

“Ron, noi…”

“Lo so che sei scandalizzata per la perdita di controllo di ieri, ti conosco.”

“Il fatto è che è successo così in fretta! E poi eravamo ubriachi, e anche se sul momento posso aver dato l’impressione contraria, a posteriori ritengo che si sia trattato di un errore, un comportamento avventato, perché non…”

“Allora hai gradito!” commentò malizioso e ridacchiando, scatenando le ire e l’indignazione della ragazza.

“INSOMMA! Io ti stavo facendo un discorso serio e tu fai l’idiota!”

“Stavo solo cercando di smorzare la tensione, dai! Tanto lo so dove vuoi andare a parare.”

Hermione non sapeva se ridere, prenderlo a calci o baciarlo. Perché anche se da un punto di vista obiettivo aveva un aspetto decisamente poco attraente, lei lo trovava splendido così, tutto arruffato.

Oh Merlino, lo trovava splendido nonostante i postumi di una sbornia.

Bene, la frittata era fatta e tanti saluti.

“Cretino!” e gli tirò una cuscinata, giusto per non strapazzarlo di baci. Lui spostò il cuscino di lato e le afferrò un braccio.

“Ci arrivo anche io a capire che con ieri sera ci siamo buttati in un bel casino, non servono tanti monologhi. Noi due siamo un caso disperato, lo siamo sempre stati. Ma è inutile, quando ti vedo non riesco a …”

“Non riesci a?”

“Non riesco a evitarti. A starti lontano. È così da sempre.”

Hermione non disse nulla, ma si limitò ad abbassare lo sguardo, che fino a quel momento era rimasto incollato a quello del ragazzo.

“Non c’è molto da dire, stiamo a vedere come va e basta!”

A questo punto la ragazza sentì una mano che le risollevava il volto e due occhi che cercavano i suoi; e un sorriso enorme proprio davanti a lei.

“Ron, il nostro passato è un po’, come dire, burrascoso, e io ho pensato che magari tu eri solo ubriaco e ad agire è stato il maiale che è in te, che poi è il maiale che è in tutti i ragazzi, e l’ultima cosa che vuoi da sobrio è un nostro riavvicinamento, che oltretutto anche a me sembra un po’ troppo precipitoso, e credi che invece io mi aspetti chissà che cosa, e…” ma Ron le tappò la bocca.

“Ti prego, già ho mal di testa!” esclamò implorante riaffondando a faccia in giù nel cuscino. Poi riemerse. “Il Ron sobrio non è pentito, se è questo che ti preoccupa! Tu?”

“Io…” meditò qualche istante, anche se non ce n’era un gran bisogno: lo trovava splendido la mattina dopo una sbronza (e qui chiudo).

“Sono solo sconcertata.”

Lui inarcò un sopracciglio, le carezzò la testa e la baciò in fronte.

“Dunque non c’è molto altro da dire, per il momento. Stiamo a vedere. Stop.”

Lei si sentì piacevolmente sollevata e gli appoggiò un bacio sulle labbra. Uno splendido bacio, consapevole, non dettato dall’elevato tasso alcolico nel sangue.

“Anzi, qualcosa da dire ce l’avrei!” riattaccò poi Ron.

“E sarebbe?”

La guardò, alzò un sopracciglio e sfoderò un leggero ghigno divertito.

“CAFFE’!”

Hermione sorrise.

 

  
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