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Autore: Sophie Isabella Nikolaevna    06/02/2012    2 recensioni
N.B.: questa è la ri-pubblicazione di una storia che ho già pubblicato e che per errore si è cancellata!
"Attirerò le persone a me. E allora... allora saranno loro a creare il mio mondo!".
Un piccolo sogno e il suo innocente desiderio di vivere. Ma cosa si intende con "saranno loro a creare il mio mondo?". Qual è il mistero legato alla voce del piccolo sogno? Quale strada macchiata di rosso (ma anche di blu, verde e giallo) stanno per percorrere cinque amici?
E soprattutto, saranno ancora amici o si volteranno le spalle a vicenda?
Troverete queste risposte nelle stanza di una vecchia casa, tra carte da gioco, rose e castelli reali, nella più nera delle notti.
Genere: Dark, Mistero, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaito Shion, Len Kagamine, Meiko Sakine, Miku Hatsune, Rin Kagamine
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6 - Sogni d'oro

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Il fuoco ardeva di nuovo nel caminetto, e di nuovo illuminava i quadri e gli specchi appesi alle pareti.
I bambini si guardarono intorno, storditi. Avevano male alla testa. Un attimo prima erano in un mondo strano... la casa si era trasformata in un posto rosso, blu, verde e giallo, catapultandoli in fretta tra sogno e follia... un posto che li aveva uccisi. Com'era possibile che fossero di nuovo lì tutti e cinque?
La nonna era, esattamente come la sera prima, seduta sulla sua sedia a dondolo, gli occhi che sorridevano da dietro le lenti degli occhiali.
"Oh, ciao, bambini", li salutò. "Siete... tornati".
Era tutto uguale alla sera precedente. Uguale a prima della storia del piccolo sogno...
"Ho... ho capito!", mormorò Len. "E' stato tutto un sogno! Vero, nonna? Non ci hai mai letto la storia del piccolo sogno, non siamo mai andati di sopra, ci siamo addormentati qui... vero?".
La nonna sospirò, e qualcosa nel suo sospiro la cambiò. Improvvisamente nei suoi occhi c'era un che di diverso. Si alzò dalla sedia a dondolo e uscì dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle, senza dire una parola.
"Len, se è stato solo un sogno, allora abbiamo sognato le stesse cose", gli disse Kaito cupamente. "Anche io ho sognato la storia del piccolo sogno, e anche io ho sognato che siamo andati di sopra".
"Anche io", si unì timidamente Rin.
"Beh, Rin", tentò di ragionare il fratello, "è normale che i gemelli facciano sogni simili".
"I gemelli sì, gli amici no", gli ricordò Kaito. Diede uno sguardo preoccupato a Meiko e Miku, che se ne stavano in disparte a fissare il pavimento, i volti corrucciati... quasi arrabbiati. "Secondo me non si è trattato di un sogno. In un qualche modo, è accaduto davvero", finì.
"Ma eravamo tutti morti!", gli ricordò Len. "E' stato per forza un sogno".
"Magari non eravamo morti sul serio...", tentò Rin.
"Oh, sì che siete morti sul serio, bambini miei", disse una voce a tutti ben nota. "E vi dirò di più: tutto questo non è stato un sogno, tutto questo è un sogno. Voi state semplicemente ancora sognando".
"Piccolo sogno!", esclamarono i cinque all'unisono. Si guardarono intorno, ma del fantasmino bianco non c'era traccia. C'era solo la nonna, in piedi sulla soglia della porta, con in mano il libro di fiabe. Era andata di sopra a prenderlo...
Il primo a capire fu il piccolo Len, uno dei bambini più intelligenti che si fossero mai visti. Spalancò la bocca, ma non fu in grado di emettere alcun suono. Poi, anche Kaito realizzò, ma sul suo viso non apparve alcuna emozione. Il suo sguardo si limitò ad incupirsi.
Fu Rin a decidersi a prendere la parola:
"Nonnina, sei tu il piccolo sogno, non è vero?".
La nonna sorrise, e tutti poterono riconoscere quel sorriso. L'avevano già visto tante volte sul volto tagliato da una cicatrice di un piccolo spettro bianco...
"Ma brava, Rin. Non è esatto, però. Mi sono impossessato della cara nonna, perché avevo bisogno di voi. Ora, grazie a voi, ho tutto quello che desideravo".
"Tutto quello che desideravi?", ringhiò Kaito. "Ci hai uccisi! Ci hai usato come bestie da macello! Hai compiuto un... un sacrificio umano!".
"Senza che noi ne sapessimo niente!", si unì Len.
"Bambini miei. Non ditemi così, vi prego. Lasciate che vi spieghi.
Voi siete entrati nel mio mondo quando vi siete addormentati. Vi starete chiedendo come mai, se state tutti sognando, non vi siete mai incontrati prima d'ora. Ho semplicemente fatto entrare nel sogno prima Meiko, poi Kaito e poi Miku, mentre Len e Rin ci erano già entrati da soli. Avete portato al mio mondo tanti aspetti positivi e negativi del vostro. Ogni singolo filo d'erba, ogni atomo dell'aria che respiravate lo stavate portando voi stessi, senza accorgervene. Era una creazione del vostro inconscio. E ogni volta che i vostri sentimenti erano troppo forti, nasceva una rosa. Mi avete portato cose meravigliose, ma se vi avessi tenuti in vita prima o poi vi sareste svegliati, e ciò che mi avevate regalato si sarebbe dissolto. L'unico modo per far sì che non vi destaste mai era che io, il vostro stesso sogno, vi uccidessi, rivoltandovi contro ciò che proprio voi mi avevate portato. Così facendo, i vostri corpi continueranno a vivere e a dormire nella vostra stanza da letto al piano di sopra, ma in uno stato simile al coma. Non si sveglieranno mai più, e quando avrò finito con questa spiegazione, nemmeno voi esisterete più all'interno di questo sogno. Restarà solo ciò che mi avete regalato.
Per i miei cari Len e Rin, invece, è diverso. Non volevo stare tutto solo nel mio mondo, continuando ad uccidere le persone che lo visitavano. Avevo bisogno di compagnia, e ho capito subito che voi due gemelli eravate proprio chi faceva il caso mio. Ma se vi avessi uccisi io, vi avrei persi!
Dovete sapere, però, che io sono un sogno speciale, diverso da tutti gli altri. Avete presente quando, in un sogno qualsiasi, qualcuno vi uccide? Che cosa succede?".
"Ci si sveglia?", azzardò Rin.
"Esatto, Rin! Ci si sveglia. Ma non quando il sogno in questione sono io. Se qualcuno vi uccide mentre siete all'interno del mio mondo, sono solo i vostri corpi  addormentati a morire. E se solamente i vostri corpi muoiono, voi invece, che siete le menti, le anime... continuerete a vivere per sempre nel mio mondo".
I gemelli si scambiarono un'occhiata terrorizzata.
"Chi... chi ci ha ucciso?", chiese Len. Ricordava di quando Rin aveva detto di averlo visto ricoperto di sangue, ricordava di quando la mano di vecchia era uscita dallo specchio e aveva quasi afferrato sua sorella, ricordava la visione istantanea che aveva avuto di correre per il cimitero con Rin in braccio. E soprattutto ricordava che, nonostante tutto questo, avevano continuato a vivere. Erano state delle morti istantanee... non se ne erano nemmeno accorti...
Il cuore del bambino si ghiacciò quando vide gli occhi di Miku e Meiko, fino a quel momento zitte e in disparte, illuminarsi di cattiveria, e due sorrisi malvagi nascere sui loro visi.
"No...", mormorò. "Come... come...".
"Eravate nostre amiche!", urlò Rin disperata, accorgendosi anche lei dell'espressione delle due bambine. "Ci avete traditi, ci avete uccisi! Perché?!".
"E' stato il piccolo sogno a dirci di farlo", si giustificò Miku, mantenendo il ghigno.
"Ma perché gli avete obbedito?!".
"E' semplicissimo", rispose Meiko, indurendo l'espressione fino a guardare i due gemelli come nemici mortali. "Il piccolo sogno ha deciso di lasciarvi vivere. Noi invece eravamo destinate a morire. Non è ingiusto? Dovevate morire anche voi. Il piccolo sogno ci ha detto di uccidervi, e noi non abbiamo atteso un momento di più".
"Non posso crederci". Len era allibito. "Ci avete uccisi per... per invidia?!".
"Non è una motivazione più che legittima? Io ero una bellissima regina e Meiko una forte guerriera, tutto ciò che avevamo sempre desiderato essere. Se noi non potevamo continuare a fare tutto quello che volevamo, perché voi invece avreste dovuto? Così, voi non vi risveglierete più, e non vedrete più tutte le persone a cui avete sempre voluto bene. E questo, forse, è peggio della morte, miei cari".
"Eri tu qulla vecchia nello specchio, Miku?", non poté fare a meno di chiedere Rin, nonostante la rabbia nei confronti della bellissima bambina dai capelli verde acqua.
"No". Miku fece una risatina isterica. "
E' la personificazione della mia vanità. Però, quando vi ha uccisi, io non ero ancora del tutto morta, quindi dentro di lei c'era ancora un po' di me. E' stata lei ad invitarvi al castello... E' una regina, una regina che continuerà a dominare sul mondo del piccolo sogno. Una regina che probabilmente sarà per sempre arrabbiata con voi. Ma tanto, anche se tenterà di uccidervi, voi non morirete mai. Siete già morti!".
Rin prese la mano di Len, gli occhi che rilucevano di paura.
"Le nostre due amiche ci hanno uccisi. Non rivedremo mai più il nostro mondo e la nostra vita. Io... io...", balbettò Len.
"Ma bambini! Suvvia, sono sicuro che ci divertiremo tanto nel mio mondo. Anzi, adesso...". Tutto si fece scuro, la stanza svanì e la nonna si tramutò nel fantasmino bianco. Un sorriso a mezzaluna oscurò il suo viso. "Adesso inizia la nostra nuova vita!".
Caddero tutti quando nel vuoto, in un vuoto nero e risucchiante. Meiko fu avvolta da mani nere quanto quell'oscurità e svanì in una scia di petali di rosa rossi. Kaito cominciò a sanguinare alla testa e si dissolse in petali blu, mentre Miku fu stretta da spinosi rovi fino a tramutarsi in petali verdi svolazzanti.
Len e Rin continuarono a cadere, a cadere e a cadere, mentre il piccolo sogno li seguiva, beandosi di quello che sarebbe stato il loro futuro tutti e tre insieme nel suo nuovo, meraviglioso mondo intriso di petali sanguinanti.



* * *

Il mondo del piccolo sogno aveva bisogno di tanto, tanto altro.
L'arte. La cultura. Anche la semplice crudeltà.
Il piccolo sogno è andato in cerca di nuove Alice per tanto, tanto tempo, mentre Len e Rin lo aspettavano seduti su un prato all'ombra di un albero.
Ha cercato e cercato, ma non ha mai trovato nessuno di adatto.
Ma potrebbe trovarlo in qualsiasi momento, e potrebbe trattarsi di chiunque.
Anche di te che stai finendo di leggere questa storia.
Ma dopotutto, con tutte le persone che ci sono al mondo, perché dovrebbe scegliere proprio te?
Ricorda, però, che è comunque possibile.
Non pensarci ora, però, tu che stai leggendo.
Finisci di leggere, vivi la tua giornata e vai a dormire, entrando nel mondo di quelli che si chiamano i sogni.
C'è qualche probabilità che tu ne possa incontrare uno di cui hai già sentito parlare.

Buona notte, e...

...sogni d'oro.


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.: Fine:.





Oh My Garden! L'ho FINITA! *stappa una bottiglia di spumante perché è la sua prima "long" conclusa su EFP*
No, davvero, tutto questo mi esalta.
Comunque.
Non so voi ma adoro il "mio" piccolo sogno XD questo epilogo l'ho scritto tutto d'un fiato (anche se non si può dire "scrivere una cosa tutta d'un fiato"! Semmai "di getto"! Però ci stava bene!), mi è proprio venuto spontaneo. Finalmente avete trovato tutte le spieghe! Spero abbiate capito tutto, se c'è ancora qualcosa che non vi è chiaro posso spiegarvelo senza il terrore di incappare nel pericolo-spoiler.
Niente, grazie di cuore a tutti quelli che hanno recensito (in ordine di apparizione).
NELLA PRIMA PUBBLICAZIONE DI QUESTA STORIA (miseramente cancellata):
1) FedyTsubasa
2) JessikaAruno_
3) Amy_Storm
4) Kyoto
5) Claud10107
6) MaxT
7) AliYe
8) sushiprecotto_chan
[ti voglio bene Collega Gatto Scrittore!]
NELLA SECONDA:
1) FedyTsubasa
2) Epic_chan
3) _Chibi_chan_
4) A b c
5) Ismy
E niente. E basta. E' finita. :((((
Ho in mente di tornare a scrivere sui Vocaloid... mi ci sto affezionando, più che alla musica a loro come personaggi.
Alla prossima miei cari! Vostra

Sophie Isabella Nikolaevna








   
 
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