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Autore: Shade Owl    07/02/2012    4 recensioni
L'Alleanza delle Ombre avrebbe dovuto essere sconfitta, e la Convergenza che sgretolava la barriera fermata. E così è stato: il Pentacolo, sotto la guida di Timmi, ha salvato il mondo dalla distruzione e spazzato via l'Alleanza, nonostante il Tredicesimo Membro, che ne era capo, sia riuscito a sopravvivere. In teoria, a parte questa piccola pecca, ci sarebbe di che festeggiare, specie considerando che Nadine è rimasta incinta.
Ma così non è: il Tredicesimo Membro ha manipolato tutti, dai suoi vecchi compagni fino ai Custodi dell'Eden e, con l'aiuto di Marcus, ha risvegliato l'Anticristo.
E l'Anticristo è in realtà Demon, colui che un tempo fu il più feroce avversario della famiglia di Liz e nemesi di Daniel, l'unico avversario che entrambi sembrano temere veramente. I suoi poteri sembrano illimitati, e nessuno, a suo dire, è in grado di fermarlo.
Quarto e ultimo capitolo della serie Sangue di Demone.
Genere: Dark, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sangue di demone'
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Xander ansimava pesantemente, come se avesse corso per più di dieci chilometri senza mai fermarsi; sanguinava da un labbro e da diversi tagli superficiali sulle braccia e sulle guance, oltre che da un graffio sopra l’occhio destro. Le gambe a malapena lo reggevano, ma costrinse se stesso a non desistere, a terminare l’impresa che si era preposto.
Con uno sforzo che gli parve estremo, concentrò tutta la magia e le energie che gli erano rimaste nelle sue mani, giunte davanti al volto. Fiamme bianco rossastre arsero attorno alle sue dita, senza bruciarlo, ma spandendo attorno a loro un calore intenso.
Ignorò il sudore e il sangue che gli colavano lungo il volto e, separando di poco i palmi, soffiò con forza. Una lingua di fuoco schizzò feroce in avanti, simile ad una lama fiammeggiante.
Raggiunse un rotondo bersaglio di pietra sospeso a mezz’aria, tagliandolo in due alla perfezione lungo tutto il diametro. Le metà caddero a terra con un tonfo, sgretolandosi e poi divenendo sabbia.
- Gran bel lavoro.- disse Liz, avvicinandosi lentamente con le braccia incrociate - Quel bersaglio era tre volte più spesso dell’ultimo, e l’avevo stregato per resistere come se fosse fatto di metallo. È un risultato veramente impressionante, Xander.-
Il ragazzo appoggiò le mani sulle ginocchia per riprendere fiato, annuendo a malapena.
- Stanco, vero?- chiese la strega, mettendogli una mano sulla spalla. Probabilmente esercitò i poteri curativi per cui erano tanto famosi gli Addley, poiché in breve tempo Xander non sentì più il bruciore delle ferite né il sangue che gli colava sulla pelle, anche se fatica e sudore rimasero - Dai, sediamoci, così potrai riposare un po’.-
Lo condusse ad una delle panchine di pietra lì vicino. Si trovavano in una delle numerose stanze del palazzo del Sommo Concilio, e quella in particolare era adattata ad arena sabbiosa, dove il giovane mago si esercitava da circa un mese con Liz. Era ampia e praticamente vuota, ma il suolo attorno a loro era scavato da profondi solchi in più punti o bruciato dalle esplosioni.
- Che magia era, tra parentesi?- chiese lei, mentre si sedevano l’uno accanto all’altra - A occhio e croce direi che hai usato l’elemento fuoco, ma di solito non taglia. Immagino che fosse incompleto, giusto?-
- Non saprei dirti, sinceramente…- ammise lui, prendendo la borraccia posta lì vicino - Mi è venuto così, da sé… volevo fare qualcosa di nuovo.-
- Bhè, niente male per qualcosa inventata sul momento.- ridacchiò la strega - Normalmente ci vuole del tempo per ottenere anche una tecnica incompleta. Scommetto che, se ci lavori per bene, puoi farne il tuo cavallo di battaglia. Magari puoi anche usarlo per fare qualche bel botto.-
Al pensiero di fare esplodere i nemici con qualcosa inventato da lui stesso non poté fare a meno di sorridere.
- Direi che può bastare, per oggi.- sentenziò Liz, dopo qualche istante di silenzio.
- No, voglio continuare.- obbiettò Xander - Timmi avrebbe fermato l’attacco senza nemmeno sentirlo. O almeno, l’avrebbe evitato facilmente.-
Lei strinse le labbra.
- Mmmh…- disse - Non per togliergli niente, ma credo proprio che tu lo stia un po’ sopravvalutando. Scommetto che sarebbe assolutamente d’accordo con me nel dire che sei stato incredibile.-
- Forse, ma comunque abbiamo a che fare con Demon!- sbottò il ragazzo - Mi serve più potere, Liz!-
- Più di così?- ribatté lei, facendo un gesto col braccio per indicare il macello attorno a loro - Xander, credimi: i maghi sedicenni in fase di crescita, come te, solitamente hanno difficoltà anche con l’Incantesimo di Creazione o con le magie di mutazione. Tu invece hai raggiunto lo stesso livello di Lara Addley, e lei era così potente per nascita... anche se non ha mai sviluppato appieno il proprio potenziale.- ammise - In ogni caso, sei diventato un mago incredibilmente forte in pochissimo tempo. Forse un giorno potresti essere pari persino ai membri del Pentacolo.-
Le sue parole in altre circostanze lo avrebbero riempito di orgoglio, ma in quell’occasione servirono solo a farlo sospirare: da quando Demon era tornato a camminare tra i vivi rivelandosi come l’Anticristo, tutto era diventato molto più difficile.
Per far fronte alla nuova crisi, Xander era corso da Liz il giorno dopo il suo ritorno e le aveva chiesto di istruirlo e di aiutarlo a diventare più forte. La strega aveva accettato di buon grado, nonostante avesse parecchie cose da fare in quanto il Sommo Concilio, Custodi dell'Eden compresi, era alla ricerca di un modo per affrontare qualcuno che era riuscito a sconfiggere l’intero Pentacolo da solo e che non poteva essere ferito, né tantomeno ucciso.
Ben presto, Xander si era reso conto di non poter raggiungere un livello che Demon potesse considerare minaccioso, tuttavia aveva scelto di continuare con gli allenamenti: tutto sommato, un po’ di potenza di fuoco extra non era da buttar via. Specie considerano l’attuale situazione della squadra, a cui mancavano praticamente due membri su cinque.
- Si hanno notizie di Timmi?- chiese a Liz.
Lei scosse la testa.
- Non ho idea di dove sia.- ammise - Ieri l’ho cercato per chiedergli di accompagnare Skin, ma non sono stata in grado di trovarlo, e ho dovuto chiederlo a Raven.-
Il ragazzo sospirò: si era accorto dell’assenza del suo amico praticamente subito, siccome era andato da lui non appena Liz gli aveva accordato il suo aiuto. Non era in casa, e il cellulare non prendeva. Jo ed Alis parevano ignari di quanto stesse succedendo, e Nadine, che non era più uscita di casa, si era fatta quasi irraggiungibile. Ogni tanto mandava degli sms, un paio di volte aveva telefonato, ma era stata molto vaga.
Se sapeva qualcosa, di certo non voleva dirla. Alis era andata da lei, qualche giorno prima, per capire cosa le fosse preso, e una volta tornata aveva obbligato i due amici a giurare di non pressare Nadine di domande né di cercarla, almeno fino al ritorno di Timmi.
Quindi, in pratica, erano senza il caposquadra e con Nadine barricata in casa, praticamente paralizzati. Gabriele aveva detto chiaro e tondo che, per il momento, non avrebbe assegnato al gruppo alcuna missione, e che dovevano approfittare della pausa per fare un po’ di allenamento, nel modo che preferivano.
- Posso chiedere a Danny se sa qualcosa.- disse alla fine Liz.
- Dici che possa avere delle idee?-
Lei annuì.
- Certamente. È il capo del Sommo Concilio. Sarà anche un paraculo, come dice Dante, ma sa tutto quello che succede qui. Timmi non sparirebbe mai senza il suo permesso.-
Il ragazzo annuì a sua volta, contento.
- Grande!- esclamò - Quando pensi di potermi dare notizie?-
- Mmmh… ci dovremmo rivedere dopodomani, vero?-
- Sì!-
- Io e Danny dovremmo incontrarci oggi pomeriggio. Gli parlerò, e dopodomani saprò dirti cosa sa o cosa intende fare per scoprire dov’è.-
- Ottimo.- sorrise Xander, alzandosi - In tal caso, posso tornare a casa tranquillo!-
Liz rise tra sé.
- Sì, sì… e già che ci sei, vai a vedere come sta la sirena.-
Il sorriso scivolò rapidamente via dal suo volto: la sirena era rimasta da sola a casa di Timmi fino ad allora e, per quanto ne sapeva, nessuno era più andato a trovarla. Lui non ne aveva quasi avuto il tempo, e gli altri… bhè, non è che ci volesse una scusa per evitare la sirena.
- Perché?- chiese.
- Perché tremo al pensiero di cosa potrebbe combinare se restasse ancora da sola.- spiegò Liz, seria - Specie a casa di Timmi. Non sarà molto contento, se la trovasse disastrata.-
- Eh… questo è vero.- ammise Xander. Aspettò un momento, incrociando le braccia, poi alzò lo sguardo sulla maestra - Sai… io ho un po’ paura, Liz.- ammise.
Lei aggrottò la fronte.
- Lo so, è pazza.- concesse - Ma è nostra amica, e abbiamo un gran debito con…-
- Non della sirena!- esclamò lui - Io parlavo di Demon!-
La strega s’incupì nuovamente, sentendolo nominare. Per un attimo Xander ebbe paura di averla fatta arrabbiare, ma lei non fece niente.
- Sì.- disse alla fine, fissando un punto vuoto - Fai bene ad averne.- lo guardò negli occhi, con un’espressione incredibilmente determinata, e si alzò a sua volta - Xander… tu sai cosa pensa Timmi del coraggio e della paura, vero?-
- Ma certo!- annuì il ragazzo. Quella era una delle prime cose che il suo amico aveva insegnato alla squadra - Per lui, non esistono persone senza paura, ma solo persone che sanno affrontarla. E quelli sono i coraggiosi. Ricordo quando lo è “diventato” lui…- borbottò tra sé, tremando al pensiero di come aveva rivelato il proprio demone per la prima volta nella storia.
- Bhè, allora cosa credi che ti direbbe, se fosse qui?-
Xander la guardò.
- Ecco… credo che… mi manderebbe a quel paese…-
- Questo per prima cosa.- annuì lei - E poi?-
- Che dovrei essere contento di avere paura, perché è in grado di mantenermi vivo.- continuò - E che non essendo abilitato farei meglio a non starmene tra i piedi.-
- Giusto.- ridacchiò la strega - E comunque non devi preoccuparti per Demon: l’abbiamo già sconfitto una volta… Danny l’ha già sconfitto una volta… l’aveva promesso.- aggiunse quasi tra sé, mentre il suo sguardo si faceva distante. Un breve sorriso distratto le incurvò le labbra, e Xander non poté fare a meno di chiedersi se quel ricordo specifico non avesse un particolare significato, per lei - Ad ogni modo…- disse in fretta - … riusciremo ad ucciderlo. Stavolta per davvero.-
Xander le sorrise fiducioso.
- Ma certo.- disse - In fondo, voi siete il Sommo Concilio, no?-
Liz annuì.
- Sì, Xander. Lo siamo.-

***

Xander andò a casa e si fece una doccia, così da liberarsi del sangue rappreso, della polvere e del sudore. Una volta uscito da lì prese il telefono e chiamò Jo: sarebbe andato a trovare la sirena come gli aveva detto Liz, ma non aveva alcuna intenzione di farlo da solo.
Dopo essersi sorbito circa una decina di minuti di calunnie sulla propria sanità mentale, oltre ad un’interminabile lista di motivi per cui nessuna persona con le rotelle a posto sarebbe dovuta andare da lei, il ragazzo acconsentì ad accompagnarlo (Xander lo costrinse usando l’arma del ricatto, promettendogli che se non l’avesse aiutato avrebbe raccontato a Timmi chi aveva fatto crollare, sette mesi prima, un intero muro della sua casa ancora in costruzione). Lo passò a prendere lui, trovandolo di un umore che più nero non si poteva.
- Andiamo, mica stiamo finendo nella camera a gas!- osservò Xander.
- A parte che qui c’è l’iniezione letale…- sbuffò l’amico - E comunque, te la meriteresti, sai? Il tuo è stato un colpo basso… oggi devo anche andare a scuola guida…-
- Finiscila!- sbottò lui - Ora andiamo, su!-
Si proiettarono fino al cottage di Timmi, che apparve loro silenzioso e insolitamente smorto. Non sentirono alcun rumore provenire dall’interno, e questo poteva essere un buon segno, se la sirena stava dormendo o era uscita. Altrimenti, era deceduta.
- Pensi che sia al lago?- chiese Jo.
- Boh. Tanto vale provare. Cosa costa?-
- Ci costa che potrebbe aprire.- rispose l’amico.
- E con questo?- si stupì Xander - Che potrebbe succedere?
- Niente, magari.- spiegò Jo, stingendosi nelle spalle - Forse aprirà come se niente fosse, con quel bel vestito viola che le ha regalato Timmi, ma conoscendola mi sembra più probabile che ci faccia una delle sue solite sorprese.-
Il ragazzo non rispose e bussò un paio di volte alla porta. Pochi istanti dopo (probabilmente li aveva sentiti arrivare e si era appostata dietro la soglia) la sirena aprì di botto, sporgendosi talmente tanto che quasi i loro nasi si toccavano. Xander sussultò per lo spavento, e lei lo fissò negli occhi.
- Oh, ciao, caro streghetto…- sussurrò contenta.
- Ehm… guarda che sono un mago.-
- Mago… strego… che cambia?- chiese piano lei, allontanandosi.
Quando finalmente ebbe la visuale libera, il ragazzo notò che indossava solo un asciugamano avvolto attorno al corpo.
- Ehm… eri in bagno?- chiese.
- No. Ho pensato di mettermelo.- spiegò rientrando in casa - Ma se volevi, potevo aprire così com’ero. Bastava dirlo.-
Lì per lì, Xander rischiò di chiederle cosa intendesse ma poi comprese, aiutato dai borbottii inviperiti di Jo, che forse non aveva bisogno di porre la domanda.
Entrò in casa, seguito dall’amico, e la trovò sorprendentemente pulita ed in ordine. La sola cosa fuori posto era il vestito della sirena, appoggiato sullo schienale del divano. Lei era lì accanto, e stava allungando una mano per prenderlo.
- Non che avessi problemi…- continuò lei - … solo, Timmi ha insistito perché girassi vestita per la casa, con Nadine che veniva ogni giorno. Ora che non c’è nessuno non ne avevo bisogno, ma vedendo che eravate qui…- poi li guardò, aggrottando la fronte - O magari per voi è diverso? In fondo siete maschi. O forse no?-
- E piantala!- sbottò aspramente Jo, in una perfetta imitazione dei modi bruschi di Timmi.
Lei si strinse nelle spalle e lasciò cadere l’asciugamano. I due gemettero e si voltarono verso la cucina, trovando il tavolo apparecchiato per due.
- Aspetti ospiti?- chiese Xander.
- No.- disse lei, fluttuando oltre i ragazzi - Ho solo notato che Timmi manca da un mese. Chissà, forse dopo tutto questo tempo potrebbe decidere di tornare in qualsiasi momento. Era giusto che trovasse qualcosa da mangiare, dopo un lungo viaggio…-
- Tu non è che sai dove si trova?- domandò Jo.
La sirena scosse la testa, sparecchiando.
- No.- rispose - Non mi ha detto niente. Voleva solo andarsene per un po’.- mise i piatti nel lavello e li guardò - Voi invece volevate qualcosa? Vi posso cantare una canzone?-
- Ehm… no, grazie.- disse Xander - Eravamo solo venuti a vedere come andavano le cose.-
La sirena sorrise.
- Bene.- disse - Niente murene o meduse.-
- Murene o meduse?- ripeté Jo - Che cosa c’entrano le murene e le meduse?-
- Bhè, le murene sono predatori pericolosi…- spiegò lei, col tono di chi dice una cosa ovvia - … e le meduse pungono. E poi, ho visto il film che hanno fatto da quel libro di quello scrittore… Andersen.-
Xander si batté una mano sulla fronte: ecco, ora si era anche messa a guardare “La Sirenetta”.
- Ma tu non hai proprio nient’altro da fare durante il giorno?-
Lei si strinse nelle spalle, giungendo le mani dietro la schiena e guardandolo con aria innocente.
- Ieri ho vomitato.- rispose.
Jo aprì la bocca per dire qualcosa ma all’ultimo, proprio mentre un verso che poteva essere il principio di una parola gli usciva dalle labbra, scelse di voltarsi e andare via.
- Bhè, noi andiamo…- sospirò Xander, passandosi le dita tra i capelli, leggermente esasperato - Ci vediamo, okay? Fa la brava.-
Lei si limitò a sorridere mentre anche lui usciva dal cottage.
- Lo sapevo che mi sarebbe venuto il nervoso!- sbottò Jo, quando la porta si fu chiusa e loro furono fuori portata d’orecchio - Già devo convivere con la consapevolezza che il mondo potrebbe finire in qualsiasi momento, se poi ci aggiungiamo le visite a domicilio ai malati di mente…-
- Secondo te perché non è successo ancora niente?- chiese all’improvviso Xander, preoccupato, ignorando il suo sfogo.
Jo s’incupì e scosse la testa, incrociando le braccia.
- Non ne ho idea.- ammise - Se io fossi l’Anticristo, farei tutti i casini che la Bibbia mi attribuisce e tanti saluti. Magari non ha ancora imparato ad usare i suoi poteri, chissà…-
Xander annuì lentamente, guardando nel vuoto.
- Sì…- disse distrattamente - Chissà…-

***

- Tutto questo è atroce!- sbottò Liz - Assolutamente atroce!-
- Si tratta di una sofferenza necessaria, Liz.- osservò pacatamente Daniel, senza nemmeno alzare lo sguardo dal pesante librone.
Si trovavano, come la maggior parte dei membri del Sommo Concilio, chiusi in biblioteca. Era un luogo enorme, dal soffitto alto anche più di quello di una cattedrale. Scaffali e scaffali pieni di innumerevoli libri, divisi per argomento ed attinenza, riempivano l’immenso spazio altrimenti vuoto, e grandi finestroni piombate gettavano raggi lucenti che illuminavano di sbieco intere porzioni di pavimento, rischiarando almeno un po’ i corridoi bui della stanza. Innumerevoli copertine consunte facevano capolino dalle loro posizioni, con i titoli in grandi lettere di ogni alfabeto conosciuto. Alcuni erano talmente vecchi e scrostati da risultare illeggibili; altri, il titolo non ce l’avevano nemmeno.
La polvere copriva la quasi totalità dei tomi, con strati talmente spessi da dirla lunga sulla frequenza di consultazione degli ultimi vent’anni.
Tuttavia, nell’ultimo mese e mezzo la biblioteca aveva subito un drastico calo del livello della polvere, direttamente proporzionale al numero di visite: prima, Liz si era chiusa lì dentro per due settimane filate a cercare soluzioni per la Convergenza, e adesso l’intera assemblea vi si recava quasi quotidianamente per trovare notizie o riferimenti all’Anticristo. Una ricerca che, fino a quel momento, non aveva dato grandi risultati.
- Io mi sono stufata, però…- sbuffò la strega, appoggiandosi allo schienale della sua sedia - Voglio fare una dannata pausa!-
- Avrai la tua pausa quando anch’io staccherò gli occhi dal libro.- replicò con pazienza Daniel, voltando pagina.
Liz si sporse sul tavolo ed afferrò il tomo, scaraventandolo verso la pila in fondo. Il Custode dell'Eden sussultò leggermente e alzò lo sguardo su di lei.
- Oh, molto maturo, davvero.- disse - Mi complimento, Elizabeth.-
Questo le fece inarcare un sopracciglio.
- Scusa?- chiese - Da quando mi chiami “Elizabeth”?-
- Da quando tu tratti i libri della biblioteca come tratti Dante.- rispose lui - Ora, posso tornare al mio lavoro?-
- No!- sbottò lei - Ho una domanda da farti, anche da parte di Xander.-
Daniel sospirò, appoggiandosi allo schienale della sedia ed incrociando le braccia.
- Okay…- disse stancamente - Cosa c’è?-
- Timmi.- rispose Liz, sedendosi - Dove accidenti è finito? Tu devi saperlo per forza, sei il capo, qui dentro, e lui non sparirebbe così senza il tuo permesso.-
Lui ridacchiò senza allegria, aggrottando la fronte.
- Dici?- chiese.
- Bhè… non è così?- rispose lei, sentendo la propria sicurezza incrinarsi.
Ma Daniel rise ancora, annuendo.
- Sì, è così, almeno stavolta.-
Detto ciò si guardò intorno, facendosi improvvisamente serio, poi le fece cenno di seguirlo e si alzò.
La condusse in una piccola sala di lettura con un tavolo ed una porta bloccata. Chiuse anche quella da cui erano entrati e si voltò verso Liz.
- Okay, allora, vuoi davvero sapere dov’è andato?- chiese - Perché in teoria non dovrei dirtelo. L’ho promesso a lui ed è contro le regole. Anche se, ad essere sincero, lo sarebbe stato persino mandarlo dov’è ora.-
- Io voglio saperlo.- annuì Liz, serissima - E anche i ragazzi della sua squadra lo vogliono. Devi dirci quello che sai.-
Lui sospirò e si appoggiò al tavolo, incrociando le braccia.
- E va bene…- disse - Allora… in pratica, ha avuto la stessa idea di Xander. Solo, la sua era molto più radicale.-
- In che senso?-
- Nel senso che l’esercizio lo poteva portare lontano, e molto anche, ma non oltre un certo punto, non nei tempi brevi che sperava lui. È venuto da me, chiedendomi qualcosa di più… un modo per diventare ancora più forte che va ben oltre la coltivazione delle facoltà fisiche, psichiche e magiche di cui già dispone.-
- Ma come mai voleva diventare tanto potente?- chiese Liz - Insomma… okay, Demon è il primo essere ad averlo sconfitto, e sì, con l’Anticristo in giro posso capire il motivo per cui tutti vogliono essere più forti… ma da qui a violare regole che tu stesso dovresti seguire…-
- Prima non me l’avrebbe mai chiesto.- annuì Daniel - I rischi sono enormi, e non sto parlando solamente di ciò che accadrà quando chi conta davvero si renderà conto che abbiamo infranto le regole. Si tratta di qualcosa che non ha precedenti, e che può avere degli effetti imprevisti che nessuno, nemmeno io, potrei mai riuscire a controbilanciare.-
Liz sgranò gli occhi.
- Intendi dire che… Timmi potrebbe perdere l’anima? Diventare un demone completo?-
- Può darsi.- ammise Daniel - Questa è una delle possibilità. Ma lui ha scelto di correre questo pericolo. Non ho idea di quanto sarà diverso, una volta tornato.-
- Ma… questo è pazzesco!- esclamò la strega - Avete perso il senno o che? Marek ci ucciderebbe tutti, se lo sapesse!-
- A dire il vero, temo che lo sappia. Figurati se permetterebbe alla morte di tenerlo all’oscuro.- disse cupo il Custode - Ascolta, nemmeno io volevo, all’inizio… ma è stato convincente.-
- Oh, andiamo, vorresti farmi credere che ti ha minacciato? Che ha fatto paura a un Custode dell'Eden?-
- Certo che no.- rispose lui - Mi ha solo spiegato quanto è cambiata la sua situazione.-
- Cambiata? Perché, prima era forse in condizioni diverse da adesso?-
- Eccome.- annuì - Prima non era padre.-
La faccia che fece Liz doveva davvero la più buffa che avesse mai fatto in tutta la sua vita, perché Daniel cominciò a ridere così forte da cadere dal tavolo e ritrovarsi con le chiappe sul pavimento, tenendosi la pancia. Davvero poco professionale per un Custode dell’Eden… ma in fondo era davanti a lei.
- Oh, finiscila!- sbottò Liz. Lui non parve nemmeno sentirla - Ehi! Stai diventando blu!-
Daniel si riprese a fatica, ancora scosso dalle risate.
- Scusami…- ridacchiò - Ma… avevi una faccia…- fece un profondo respiro per calmarsi e la guardò sorridendo - Comunque, scommetto che la mia non fosse poi tanto diversa, quando lui l’ha detto a me.- sospirò, guardandola in un modo che le sembrò un po’ strano… quasi nostalgico - Ad ogni modo, voleva poter proteggere Nadine e il bambino. Io non ho saputo dirgli di no.-
Liz annuì, sorvolando sulla propria sensazione di disagio e di imbarazzo suscitata dal suo sguardo.
- Okay… quindi è questo che è successo.- disse - Allora potrò dire a Xander che sta bene?-
- Sì, certo.- annuì - Ma non usare parole come “perdita di anima” o “pericolo mortale” senza smorzare un po’ il carico. E non dirgli niente di Nadine, vuole farlo lui quando sarà tornato.-
- E questo quando avverrà?-
- Non saprei dirlo…- ammise - Ma ormai dovrebbe mancare poco. L’ho avvertito di non aspettare più di qualche settimana.-
- Bene.-
- Okay, se non c’è altro, direi di tornare di là…-
- No, non di nuovo si libri!- esclamò lei - Dov’è finito il Danny che mi ha portata al Luna Park?-
- Se l’è svignata.- sbuffò il custode - E poi, quella volta è stato incastrato da Dante e Kate. Non fa testo.-
Prima che Liz potesse ribattere la porta si spalancò di botto, mentre chi la stava aprendo inciampava apparentemente nei propri piedi. Era Trys, trafelato, con la giacca per traverso ed i capelli ancora più disordinati del solito.
- Danny… Liz…- ansimò - Demon… Cancelli… avvistato… nei guai… Chupacabra!-
I due si scambiarono un’occhiata, senza aver capito niente, poi riportarono lo sguardo su di lui.
- Eh?- chiesero all’unisono.
- Che c’entra Demon con un Chupacabra?- chiese Liz.
Trys riprese fiato e si alzò, passandosi un braccio sulla fronte.
- Okay… il Chupacabra mi è scappato, non c’entra niente…-
- E allora perché hai fatto irruzione qui dentro?- domandò Daniel.
- Perché Demon è stato avvistato dai Cacciademoni a guardia dei Cancelli del Male.-
Daniel sbiancò.
- Cristo…- gemette.
Non poteva aprirli ancora! Non dopo l’ultima volta! Persino per lui era stato un disastro!
- Okay, non perdiamo la calma!- esclamò Liz - Dobbiamo restare lucidi!-
- Eh, la fai facile…- sbuffò il Folletto, incrociando le braccia - Tu non c’eri, non hai idea di cosa sia capace il Demone Sovrano … non mi va di ritrovarmi Armageddon tra le scatole un’altra volta.-
- Ripasseremo storia più tardi!- sbottò Daniel - Liz, cerca immediatamente Darth, Raven e Skin, oltre a tutti quelli che riesci a mettere insieme, poi corri ai cancelli! Trys, tu va’ con loro!-
Lui annuì e corse a prendere ciò di cui aveva bisogno per affrontare Demon.
- Tu che farai?- chiese Liz.
- Io vado a raccattare i miei fratelli, ovunque siano finiti. Più siamo e meglio è.- fece per andarsene, ma prima la guardò un istante, aggrottando la fronte - Posso fidarmi?-
La strega sgranò gli occhi.
- In che senso?- chiese.
- Nel senso che stiamo parlando di Demon.- rispose lui - Non l’hai mai affrontato in vita tua, e solo perché dovevi risparmiarti per i Custodi dell’Eden. Ora è più forte di prima, se ti distrai rischi di rimetterci. E di farci rimettere anche altri.-
- Non preoccuparti.- sbottò lei - Non farò idiozie. Penserò io a tutto.-
Daniel sospirò.
- Sai, è proprio questo che mi preoccupa.- le disse.
Liz uscì dalla stanza, fingendo di non sentire.

Ringrazio i fidi lettori per la pazienza, e auguro a tutti un buon divertimento anche con questa storia, che chiude la tetralogia. Vi annuncio fin da ora che sto pensando di pubblicare anche una sorta di "spin-off" della serie, ma non vi anticipo altro, per adesso. A presto, gente!

   
 
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