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Autore: Lady Nobody e Pankun    12/02/2012    2 recensioni
Cosa succederebbe se d'improvviso i sentimenti che avete sempre tenuto nascosti venissero a galla? E se questi sentimenti fossero per il vostro miglior nemico? Scopritelo leggendo questa Fanfiction a più capitoli!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Coppie: Izaya/Shizuo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Quella mattina assomigliava molto ad uno zombie. Aveva passato la notte completamente in bianco, non riuscendo a dormire, causa i pensieri che continuavano a tormentarlo. A fatica uscì fuori dal caldo letto e si diresse verso la cucina, per fare una colazione veloce e dettata da uno scarsissimo appetito. Doveva darsi una svegliata, fare qualcosa che lo attivasse completamente, togliendolo da quello stato pietoso che aveva assunto. Non riusciva neanche a riconoscersi allo specchio!
I capelli in disordine, gli occhi cerchiati da un accenno di occhiaie, il volto cereo...Solitamente per risollevarsi il morale c’era un’unica cosa che poteva fare: dare fastidio a Shizuo!
Peccato che fosse proprio lui la fonte dei suoi problemi.

Diede un pugno violento alla parete accanto allo specchio del bagno. Perché, perché doveva farlo sentire così? Perché quando c’era di mezzo lui quelle fastidiosissime emozioni, che lui odiava con tutto se stesso, tornavano a bussare alla porta della sua mente, del suo cuore? Ecco, se avesse dovuto essere sincero con qualcuno avrebbe ammesso che era proprio per quello che lo odiava così tanto. Perché lui gli faceva perdere il controllo delle sue azioni, della sua mente fredda e distaccata. Sospirò e poi entrò nella doccia, cercando di lavare via anche quei sentimenti scomodi.

Verso le undici era fuori di casa e si aggirava per le vie di quella città dentro la città. Passò gran parte della mattinata a non fare assolutamente niente, si dimenticò anche di mangiare. La sua mente era ancora intenta a rimuginare su cose alle quali avrebbe fatto volentieri a meno di pensare, ma che nonostante tutto, ritornavano sempre a galla, come bastoncini sull’acqua. Aveva incontrato qualcuno che conosceva, qualcuno che in quel momento per lui valeva ancora di più meno di zero.
Forse erano le cinque quando arrivò in un parco poco affollato. Si addentrò in un sentiero fiancheggiato da ciliegi. Tutto era silenzioso, rilassante. Poco distante c’era un laghetto con delle anatre e due figure sedute su di una panchina che chiacchieravano.

Si fermò di botto. Tra le risate varie aveva sentito distintamente la voce di qualcuno che conosceva bene. Istintivamente si nascose dietro un albero per non essere visto e si sporse lievemente. Sgranò gli occhi a quella vista. Non poteva essere. Tutto quello non era vero, non era reale! Eccolo che correva di nuovo a perdifiato, per scappare dalla realtà dei fatti, per cercare inutilmente di sfuggire ad una morsa che piano piano si stava avvolgendo sempre più stretta intorno a lui.
 
Era buio, non sapeva bene che ore fossero, ma le stelle adornavano il cielo come gemme su un tessuto di velluto scuro con al centro una luna piena stupenda. Quanto era stato fuori casa? Quante volte non aveva risposto a Mairu al telefono? Non gli importava. Aveva speso i pochi soldi che aveva con se per comprare una bottiglia di birra. Lui non reggeva bene l’alcol, ma non era importante.
Era tornato nel punto lungo il fiume dove il giorno prima aveva trovato Shizuo che dormiva. Che stupido era stato a pensare di trovarlo lì. E poi perché lui doveva esserci quando ne aveva bisogno?
 
Stava tornando a casa, che si trovava un po’ fuori rispetto al centro della città. Mentre costeggiava il fiume scorse una figura seduta sul pendio erboso. Si fermò, completamente immobile. E lui cosa ci faceva lì? Il suo sguardo poi si posò su ciò che reggeva in una mano: una bottiglia e non era di coca cola. Non sapeva come mai, ma si era avvicinato leggermente preoccupato ad Izaya. Forse perché sapeva che non reggeva per niente l’alcol.
Izaya?
il moro si girò lentamente verso di lui e gli mostrò i denti in quello che doveva essere un sorriso, poi si alzò, barcollando leggermente.
Oh, ciao Shizu-chan! gli disse con tono leggermente brillo.
Shizuo si fece serio.
Perché stai bevendo?
L’altro lo guardò dapprima con aria smarrita, poi assunse un espressione che doveva essere interpretata come seria.
Per dimenticare il dolore.
ok, aveva decisamente bevuto molto constatò mentalmente Shizuo, dato che Izaya, era risaputo, non provava assolutamente niente.
Non m’importa...
Il biondo si destò dai suoi ragionamenti e poggiò lo sguardo sul volto di Izaya illuminato dalla luna.
Decise di assecondarlo.
Cosa non t’importa?
come se non avesse parlato il ragazzo continuò la linea dei suoi pensieri ad alta voce.
...Non m’importa se Shizu-chan mi odia...
Il ragazzo in questione sussultò leggermente.
...A me basta il semplice fatto che mi dedichi parte del suo tempo, sono felice perché in qualche modo stiamo insieme...Oggi però, ho visto Shizu-chan con una ragazza.
Scherzavano, parlavano e Shizu-chan sembrava felice, perché sorrideva e...lui ha un bellissimo sorriso...
Non ci stava capendo niente, cosa andava farfugliando Izaya? Era uno scherzo? No, non sembrava proprio uno dei suoi stupidissimi scherzi. Una stretta gli prese il cuore e sentiva che la voce non riusciva ad uscire.
I...Izaya...
niente, era come se lui in quel momento non ci fosse proprio.
...Allora ho pensato “Se Shizu-chan è felice con lei, mi sta bene.” Però, mentre lo pensavo,
ho provato tanto male qui...
portò una mano affusolata al petto, proprio dove si trovava il cuore. Sgranò gli occhi, mentre sentiva il battito cardiaco accelerare e fermarsi, accelerare e fermarsi.
Izaya voltò lo sguardo lontano, fissando un punto indistinto aldilà del fiume.
...E’ una cosa stupida vero? Affezionarsi al proprio nemico giurato...
tutto quello era semplicemente impossibile. Non...non riusciva a crederci! Si stava praticamente dichiarando?
Izaya
il suo tono ora si era fatto più sicuro, ma lui ancora non faceva caso alla sua presenza.
...Che...che stupido sono. Però...però è anche colpa tua...
si portò una mano tra i capelli, mentre continuava a dargli le spalle.
Basta.
Izaya.
il suo tono era duro. Non sortì alcun effetto.
...Se tutto intorno a me è così confuso. Ti prego, vattene, lasciami sol-
Ora basta!
Izaya GUARDAMI!
gli gridò praticamente, mentre gli metteva una mano sulla spalla e lo girava bruscamente. Si pietrificò in quella posizione. Lui...stava piangendo...
Agì d’impulso. Lo abbraccio, forte, ma allo stesso tempo, delicatamente, come per non romperlo.

Sentì le mani di Izaya sulla sua schiena che iniziavano a stingere forte la sua maglietta, mentre si lasciava andare ad un pianto silenzioso.
Shizuo gli prese il volto fra le mani, in modo tale da guardarlo negli occhi. Con i pollici gli asciugò le lacrime che solcavano il suo bel volto.
Non dovresti piangere, i tuoi occhi sono molto più belli senza lacrime.
sussurrò gentilmente facendo un sorriso gentile, per rassicurarlo.
Lui lo guardò e rise leggermente. Ma non con quella risata strafottente ed irritante. No, rise sinceramente ed in modo lieve, come una carezza.
Gli occhi di Shizu-chan invece assomigliano al miele...a me piace il miele!
sorrise ancora di più a quell’affermazione. Come era dolce e naturale in quel momento.
A me invece piaci tu...
e poi lo fece. Quello che aveva solamente sognato prima dall’ora finalmente si era realizzato. Lo baciò. Con dolcezza ed approfondendolo piano, per non risultare invadente. Fu l’esperienza più bella di tutta la sua vita.

Una volta separati da quell’unione meravigliosa Izaya appoggiò il capo sul petto di Shizuo e lì, come un bambino, si addormentò. Improvvisamente gli venne in mente di aver già sentito il tocco di quelle morbide labbra prima, ma quando? Cercò di sforzarsi. Poi gli venne in mente. Il giorno prima, era sdraiato proprio lì ed aveva fatto un sogno stupendo: Izaya lo aveva baciato a fior di labbra, mentre gli passava una mano tra i capelli. Che quello fosse accaduto veramente? Sospirò piano per non far rumore e mise una mano sulla testa del moro. Aveva i capelli lisci e setosi, proprio come aveva sempre immaginato. Dopo un po’, con calma e delicatezza, si issò Izaya sulle spalle. Lo avrebbe riportato da Shinra.

In realtà non stava dormendo. A dirla tutta non era neanche così ubriaco, aveva bevuto solo qualche sorso. Ma non sapeva per quale oscuro motivo, aveva fatto finta di esserlo. Forse perché in quel modo sembrava più facile parlare dei suoi sentimenti, senza poi dover dare spiegazioni a nessuno, dato che era ubriaco. Non si aspettava certo che le cose sarebbero andate a finire in quel modo. Ecco un’altra cosa che lo faceva irritare di Shizuo, la sua imprevedibilità. Mentre con passo lento si dirigevano verso Ikebukuro uno strano ricordo si intromise nei suoi pensieri. Aveva già provato quella sensazione di tepore avvolgente, aveva già sentito i battiti di quel cuore. Improvvisamente tutto gli fu chiaro. Nella sua mente sorrise e si lasciò scappare un leggero sussurro
Ti amo.
sentì che sotto di lui Shizuo era sobbalzato dallo stupore, ma poi riprese a camminare, non rispondendo alle parole di un povero ubriaco. Forse anche per lui era più facile credere che lo fosse. In quel modo il loro piccolo mondo non avrebbe perso l’equilibrio, rischiando di cadere e frantumarsi in tanti pezzi.
Perché era più facile far diventare quei ricordi sogni, che i loro sogni realtà.
 
 

  
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