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Autore: Nanecch    14/02/2012    2 recensioni
Jane Sun è un'investigatrice che ha solo quattordici anni;
è molto intelligente e giovane per fare questo lavoro,
riesce sempre a risolvere i casi (anche quelli molto difficili) che le procura il suo collega Fill Jonson.
Però casi non li risolve praticamente MAI il suo collega.
Questo libro non è solo un giallo, ma parla anche d'amore, di tristezza e di morte.
Che cosa succederà a queste due persone? Eppure ci sarà anche qualcuno a mettergli i bastoni fra le ruote!
Intanto i due ragazzi continuano a svolgere senza tregua il loro lavoro.
Genere: Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sesto Capitolo: Ritorno al Passato

Sesto Capitolo: Ritorno al Passato

 

“Cosa dite? E’ in coma? Questa non ve la faccio pagare! Come avete osato buttarmi fuori! Lasciatemi entrare almeno adesso!” Aprii poco gli occhi e vidi sfocato Fill che protestava, dopodiché, li richiusi perché non riuscivo più a tenerli aperti.

 

Ritorno al Passato:

Quando io e Fill ci conoscemmo

 

“Bene, cercate anche in discoteca, dove era andata la vittima la scorsa sera” dissi io al cellulare, stavo indagando su un caso, che però non riuscivo a capire: l’imputata è una ragazza di nome Susie Jonson, incolpata di omicidio per aver sparato ad una ragazzina, una sua fan per precisazione, dicono che è stata lei solo perché aveva in mano la pistola, chi li capisce i poliziotti.

Susie è un’attrice famosa, ha fatto molti Film, anche io sono una sua grande fan ma non così tanto da farmi uccidere.

Stavo camminando per strada quando vidi un ragazzo che sta rapinando una banca. Io entrai subito nell’edificio: “Sgomberare l’edificio, scappate, sono una detective!”

Poi puntai una pistola contro di lui e alzò subito le mani, non vidi il suo viso perché era coperto da una maschera.

Mi avvicinai a lui e gli tolsi la cosa che aveva in testa per vedere chi fosse ed era… il fratello di Susie Jonson! Ma che ci faceva lì a rapinare una banca?

Lui corse davanti a me e uscì dalla porta scappando con i soldi.

“Dove credi di andare?! Ritorna qui, non hai scampo!” Urlai io, poi mi misi ad inseguirlo sempre con la pistola in mano.

Lo raggiunsi, ero dietro a lui di pochi metri quindi gli sparai alla gamba; lui continuò a correre anche se più lentamente, però svoltò l’angolo e non lo vidi più, svoltai anche io l’angolo ma non lo vidi ancora, si era come dissolto nell’aria.

Presi il cellulare e comunicai: “Fuggitivo scappato, si è come… dissolto nell’aria.”

Poi chiusi la telefonata.

Come ho potuto farmi sfuggire un ladro con anche una gamba ferita? Sono proprio una scema pensai io, poi mi incamminai per andare in ufficio.

Arrivata in ufficio vidi una persona nuova, un uomo nuovo, chiesi al capo chi fosse, lui mi rispose che era un detective appena trasferito perché ha saputo della rapina in banca.

Un detective non lascerebbe un caso di omicidio per una rapina, questa persona non è un detective, peccato che però, tutti i miei colleghi di lavoro sono così cretini da non accorgersene.

Andai da lui per fargli delle domande: “Salve, io sono Jane Sun, immagino non mi conosca visto che è di un’altra parte, allora, come si chiama?”

“Ehm, no, non la conosco signorina, il mio nome è … ecco, mi chiamo Chris Wright!” Rispose lui insicuro.

Pensa che io me la bevvi? Questo qui è scemo più dei miei colleghi. Pensai io scocciata, lo fissai e notai che aveva un proiettile nella gamba che tentava di nascondere ma feci comunque finta di niente.

“Venga con me, le faccio vedere il suo nuovo ufficio Wright. Ah, e che lei lo sappia che se non verrà solo una volta qui in ufficio o tradirà l’associazione, il capo gliela farà pagare cara, ovvero lo potrebbe anche appendere i suoi piedi ad una corda per un intero giorno così lei starebbe a testa in giù, ma se lei verrà sempre, non c’è che da preoccuparsi” dissi io, poi mi voltai e mi misi una mano sulla bocca per non scoppiare nelle risate perché, dalla sua faccia, sembrava che l’avesse bevuta!

“Ok, confesso, sono io, sono il rapinatore della banca!” Urlò, poi continuò supplicando:

“Vi prego non appendetemi a testa in giù per un giorno!”

Basta, la mia bocca non ce la faceva più, non riuscivo a trattenere le risate e scoppiai a ridere, piansi pure per il ridere!

“Certo che sei proprio stupido…” continuai a ridere mentre lui mi fissò senza capire cosa stesse succedendo.

“Era tutta una cavolata! Era tutta fantasia, l’ho detto per farti sputare il rospo, la prossima volta, ricorderai di non fuggire da Jane Sun, mai più.”

Silenzio.

Poi tutti i miei colleghi si misero a ridere mentre il signor Jonson piangeva come un cane bastonato e io, per la prima volta, mi unì ai poliziotti.

 

~~~~~~

 

Entrai in una stanza: un interrogatorio.

Lì c’era Fill che mi aspettava seduto ancora in lacrime.

Cominciai ad interrogare.

“A parte la sceneggiata di prima, ora cominciamo con le domande.”

“Non parlerò” rispose prima ancora che finissi la frase.

“Signore, se lei parla, potrà servire a salvare sua sorella probabilmente.”

“No, peggiorerei solo le cose” replicò.

“Allora potrei metterle una buona parola per il tribunale.”

“Non mi importa della mia vita, ma quella di mia sorella, già da quando eravamo piccoli, eravamo orfani e senza casa, mi presi cura sempre di lei anche se è più grande di me, sono preoccupato per lei, non per me.”

Stetti zitta: stava confessando senza accorgersene.

Poi continuò: “Ho rubato quei soldi perché siamo al verde, una persona ci ha rubato i soldi, o almeno, se noi non glieli diamo, ucciderebbe mia sorella ma lei non lo sa, pensa il contrario.”

“Signore chi è quest’uomo?”

Le sue lacrime aumentarono.

“Non posso…”

“Signore, potrei aiutare molto sua sorella, mi creda, potrei arrestare quest’uomo.” Lo rassicurai io.

“No, la ucciderebbe!” Urlò.

Io mi alzai e cominciai ad urlare anch’io: “La terremo sott’occhio, ora, la prego, si fidi di me e la smetta di fare il bambino!”

Mi guardò con aria impressionata, poi smise di piangere.

“E’… Nick Blood, è anche l’assassino dell’omicidio, la prego, difenda mia sorella”

Sorrisi.

“Non si preoccupi, sorveglieremo anche lei Jonson, con sua sorella, ora, cominceremo le indagini.”

 

Angolino di preavvisi, domande & Co

Solo in questo capitolo ho fatto questo angolino, e credo che non lo faò altre volte.

L’ho fatto per chiedere scusa del ritardo, del super ritardo.

Spero che per il prossimo capitolo non ci metta molto, scusate di nuovo!

Ciao, Nana-chan ~♥

  
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