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Autore: niki_    15/02/2012    5 recensioni
Il titolo dice tutto.
Partecipante alla challenge Chi, con chi, che cosa facevano
...
11. Di gemelli e di masochisti [Drabble] Bonus track! Ventus e Demyx hanno una relazione clandestina. Roxas li scopre
12. Di grandi ammodernamenti e di piccanti ricatti [One-Shot] Quel furbacchione di Riku ha scattato delle foto piccanti a Roxas e ora minaccia di mostrarle in giro. Se Riku non conosce l'esistenza l'esistenza delle macchine fotografiche, tanto meglio.
13. Di premi e di celebrità [One-Shot] Sora partecipa ad un reality di cucina e piange in diretta
14. Di punizioni e di distruzioni [Flashfic] Time Warp! Vanitas è tornato bambino!
15. Di macchine del tempo e di salvataggi planetari [Flashfic] Aqua ha una macchina del tempo e nessuna paura di usarla
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: Gender Bender | Contesto: Nessun gioco
Capitoli:
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30 short, random stories - 10. Di strani amuleti e di pentimenti sinceri
Buongiorno fandom! Dopo un paio di giorni di pausa per elaborare questo maledetto plot sono tornata e se tutto va bene dovrei aver vinto il premio intermedio per aver raggiunto il traguardo dei dieci.
Perciò vorrei ringraziare coloro che mi sostengono (tanto amore per voi) e l'Accademia (??).
Parlando di questa One-Shot: l'ambientazione è quella della precedente, cioè con una Naminé strega che manipola i ricordi.
Ma basta parlare! Vi lascio con Di ciondoli e di pentimenti, coccolate Demyx e Vanitas. Sì, anche Vanitas: è il suo turno di sofferenze e/o traumi.

Rating - Giallo (scuro, ma ancora giallo)
Personaggi - Axel, Demyx, Naminé
, Vanitas, Ventus
Avvertimenti - AU, One-Shot, Shonen-ai
Pairings - Vanitas/Ventus

Disclaimer - Questa fanfiction è stata scritta senza scopo di lucro; Kingdom Hearts e i suoi personaggi sono di proprietà di Nomura-sensei.
Se KH mi appartenesse la forma oscura dei personaggi non avrebbe mai avuto un gonnellino da hula. Non so voi, ma io mi sono messa a ridere vedendo Riku per la prima volta in quello stato.

Di ciondoli e di pentimenti 
(#9 - Demyx e Vanitas si scambiano di corpo, ma questa volta Naminé è innocente)
Si racconta che i capofamiglia dei Mizu e quelli degli Yami fossero rivali in una guerra dinastica per il controllo di uno dei più importanti centri culturali del paese. Per far terminare lo spargimento di sangue, una delegazione di cittadini si appellò ad una potente strega che abitava in una grotta dorata. Ella, impietosita dalle suppliche di quegli uomini che avevano attraversato mille pericoli per venire da lei, decise di aiutarli creando due ciondoli identici a forma di chiave che però avrebbero funzionato solo se i due capofamiglia li avessero indossati e recitato la formula nello stesso identico momento: i due si sarebbero scambiati di corpo e avrebbero potuto tornare al proprio solo pentendosi delle loro azioni.
I cittadini ringraziarono la strega e con un astuto stratagemma riuscirono a realizzare il loro piano: i due capifamiglia, spaventati e sorpresi, si pentirono immediatamente delle loro azioni e giurarono di far finire la guerra.
Da quel giorno i due ciondoli furono conservati con grandissima cura da entrambe le famiglie, in ricordo di quella lezione.

Cinquecento anni dopo, Vanitas Yami si trova nel salotto di casa sua davanti alla tv con un grosso bicchiere di limonata in mano ed un pacco di biscotti al cioccolato. Ne sgranocchia lentamente uno mentre osserva disgustato l'ennesimo litigio a Uomini e Donne, troppo pigro per cambiare canale. Solo l'arrivo di Ventus che gli lancia il telecomando borbottando un "Cambia prima che quelle due assatanate si picchino" lo distrae dal suo stato catatonico.
"Sto aspettando solo quello", sorride beffardo dando un altro morso al biscotto "Magari nella lite si spogliano e posso vedere un po' di tette".
Proprio quando gli insulti si trasformarono in grida di guerra un Ventus dalle orecchie rosse si piazza fra lo schermo e Vanitas riuscendo a strappare il telecomando al moro e a spegnere la televisione.
"Mi stupisco che guardi tv spazzatura, Vanitas", Ven si guarda intorno alla ricerca di un qualcosa che lo faccia distrarre "Come mai tenete un ciondolo a forma di chiave in una teca con antifurto?".
Vanitas appoggia il bicchiere di limonata e i biscotti per terra e si avvicina all'altro. "Risale alla guerra civile del 1510, all'incirca", diventa serio e pensieroso all'improvviso, toglie l'antifurto e apre la teca "La famiglia di Demyx dovrebbe averne il gemello, credo. Comunque dicono che - ma per me sono stronzate - coloro che la indossano nello stesso momento e dicono in coro una formula ben precisa", si mette il ciondolo "Che sarebbe, se non ricordo male, Della città io voglio diventare il padrone: fra lui o me mostra chi è il migliore e magicamente si scambiano di corpo. Assurdo, no?", e ridacchia ad occhi chiusi non accorgendosi di venire avvolto da una nebbiolina leggera. Quando questa scompare il povero Ventus crede di morire d'infarto dato che al posto del moro c'è il corpo statuario di Demyx. 
"Ehi, Ventus, smetti di scoparmi con gli occhi: so che hai voglia, ma ci sono i miei in casa", Vanitas inclina la testa inarcando un sopracciglio poi, quasi orgoglioso del suo sex appeal, abbassa la testa "Dove cazzo sono finiti i miei vestiti? E dove li hai presi questi, Ven?".
"Credo che ti debba specchiare", distoglie lo sguardo afferrandolo per un braccio.
"Sei stato molto veloce a spogliarmi. Magari dopo terminiamo l'opera".
"D'accordo farò tutto quello che vuoi, ma ti prego, specchiati", lo sospinge verso uno specchio dalla cornice dorata.
Quando Vanitas si accorge che al posto del suo viso c'è quello del biondino dai capelli a spazzola prima si strofina gli occhi coi palmi, poi guarda Ven con un mezzo sorrisetto come a dire "E' uno scherzo?" e infine esplode in un ululato che - probabilmente - è stato udito fino in Cina.
"Mi sa che non erano cazzate...", mormora il biondo grattandosi la testa.

Dall'altro capo della città Axel sbatte innocentemente le ciglia mentre osserva Demyx che si è rimpicciolito, i suoi capelli diventati ribelli e neri come la pece, i suoi occhi divenuti degni di un vampiro di Twilight. "E fammi indovinare", interrompe il racconto dei ciondoli gemelli "Vi scambiate di corpo".
"Solo se lo facciamo nello stesso istante. Come fai a saperlo?".
"Credo che tu e Vanitas siate telepatici", e gli passa lo specchietto che si porta sempre dietro insieme alla matita e l'eye-liner.
"Per tutte le chitarre elettriche!", e sviene dallo shock.

"Naminé", Ventus al telefono osserva preoccupato Vanitas che si sta ancora fissando allo specchio "Abbiamo un grosso problema".
"Scusa un secondo Ven, mi stanno chiamando dal fisso...", la biondina mette in vivavoce il cellulare e si allontana "Pronto?", sente dire "Come? Demyx si è trasformato in Vanitas? Scusa un momento, Axel, rimani in linea", torna indietro di corsa "Non mi dirai che Vanitas si è trasformato in Demyx...".
"Proprio quello", annuisce Ven "E bisogna fare qualcosa alla svelta: mi pare un pochino sotto shock".
"Vieni a casa mia fra mezz'ora. A fra poco", e riattacca.
Il biondo guarda il povero Vanitas che con lentezza alza una mano per portarsela sul viso. "Naminé ci vuole vedere, andiamo su!", lo incita trascinandolo di peso fuori.

Axel adagia il povero Demyx ancora svenuto su una poltrona, prende una sedia e gli si siede accanto preoccupato. "Naminé perché stai leggendo Naruto?".
Lei non distoglie gli occhi dal manga "Mi sembra tanto una cosa ninja, lo scambio di corpo", asserisce umettandosi l'indice e girando pagina "Chissà, magari trovo qualcosa che ci può aiutare".
"Come ci può aiutare lo scontro fra Sasuke e Itachi, scusa? Non mi ricordo che quei due si sono scambiati di corpo...", le fa notare.
Lei sospira e lo chiude. "Ok, non c'è niente di interessante", e inclina la testa ascoltando i passi su per le scale.
"Eccoci", entra Ven tirando per il polso il povero Vanitas che lo segue docile come un cagnolino "Siediti, Vanitas", e lo sospinge verso una poltrona.
"La storia dei ciondoli gemelli non era così fantasiosa dopotutto", il rosso inclina la testa osservando il biondino sedersi per terra ai piedi di Vanitas.
"No, è tutto vero. La strega che fece quei ciondoli era una mia antenata", sorride Naminé andando alla grossa libreria.
"Quindi tu sai come riportarli alla normalità", Axel si sporge sorridendo.
"Io, personalmente, non posso fare niente. Posso manipolare i ricordi, ma non posso scambiare i corpi: non rientra nella mia area di competenza", scuote la testa "Secondo la storia si devono pentire delle loro azioni".
"Trovo più facile scovare la civiltà segreta dei folletti, ma non Vanitas che si pente di qualcosa", Ven si appoggia alle ginocchia del suddetto con un sorrisetto tirato.
Lei si stringe nelle spalle "Io non posso farci niente. Se Vanitas rivuole il suo corpo deve pentirsi".
"Ben svegliato, Demyx", Axel gli sorride incoraggiante.
"Oh, Axel, ho fatto un sogno orrendo: ero diventato Vanitas e... Aspetta, perché siamo a casa di Naminé?".
"Non è un sogno, Demyx", con un elegante gesto della mano indica l'altra poltrona "No, dai non svenire!", scatta in piedi e inizia a scuoterlo tenendolo per le spalle "Sii uomo e non una donnicciola!".
"Smettila di maltrattare il mio bellissimo corpo!", Vanitas si rianima e agita un pugno in aria, minaccioso, poi si ferma e osserva meglio il suo corpo sbatticchiato dal rosso "Però! Sono davvero un gran gnocco...".
"Bentornato fra noi! Ora, di grazia, potresti pentirti delle tue azioni così ognuno torna a casa?", Ven, con un non rassicurante tic all'occhio sinistro, alza lo sguardo verso il ragazzo.
"Pentirmi di cosa, scusa?", sorride sprezzante, un sorriso che però stona sulle labbra di Demyx.
"Io! Io mi pento, mi pento di tutto!", Demyx si riprende e ribalta Axel che cade all'indietro "Mi pento di aver rubato le caramelle ad Axel a sei anni ed aver accusato di questo Zexion, mi pento di aver rotto i pattini di Sora, mi pento di tutto, ma fatemi tornare nel mio corpo".
"Credo che per Demyx possa andare", sorride dolcemente Naminé scompigliandogli i capelli corvini "Tu, Vanitas che aspetti?".
"Tzè, io non mi pento di niente. Le mie azioni non hanno niente di sbagliato".
Ventus inarca un sopracciglio e poi sorride, si gira verso Demyx e gli fa segno di reggere il gioco "Fai come vuoi, Vanitas. Ti mollo", sorride con calma, si alza e va verso l'altro gettandogli le braccia al collo "Mi metto con Demyx: il tuo carattere non l'ho mai sopportato, ma mi piacevi molto fisicamente. Ora non hai più neanche quello! Demyx, vuoi stare con me?".
"Uh? Ma certo...", incoraggiato da un'occhiata di Ven gli cinge i fianchi e poi rimane pietrificato quando il biondo gli dà un rapido bacio a stampo.
"GIU' LE MANI DA LUI!", scatta Vanitas e acchiappa il suo ragazzo per il colletto della maglia e lo tira all'indietro "D'accordo, bastardo, mi pento di tutte le mie azioni".
"Oh, l'amore!", ridacchia Axel, quando la nebbiolina svanisce, venendo fulminato dagli occhi di nuovo ambrati del moro.
Ven si passa il palmo sulle labbra. "Tutto è bene quel che finisce bene", sorride diplomatico e cerca di fuggire, ma Vanitas non è dello stesso parere e lo riprende nello stesso punto "Non così in fretta, biondino", ghigna "Ricordo che a casa mia mi hai promesso che avresti fatto tutto quello che avrei voluto. Ora vorrei proprio che mantenessi la parola data".
"Oh, l'amore!", ripete Naminé con un sorriso dolcissimo mentre osserva Ventus venire trascinato via implorando l'aiuto degli altri tre.

  
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