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Autore: saraviktoria    20/02/2012    2 recensioni
La professoressa McGranitt non era certo Piton, né tantomeno tollerava i ritardi dei Serpeverde. In realtà, non tollerava i ritardi di nessuno … . Mentre suonava la campanella e la classe si svuotava, Millicent, in un attimo di compassione, mi aiutò a levarmelo dalla testa. Cercai di sistemare i capelli inseguendo Pansy in corridoio. Era con Draco. Ma che novità! Pensai, sarcastica.
quarta classificata al contest : "Malfoy Contest-perchè i biondi dagli occhi di ghiaccio ci piacciono eccome!" indetto da _Giuuu e valutato da Francisca Potter
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Daphne Greengrass | Coppie: Draco/Astoria
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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mia seconda storia su questo fandom... l'ho scritta per il contest "Marlfoy Contest-perchè i biondi dagli occhi di ghiaccio ci piacciono eccome!" ... e, incredibile, sono arrivata quarta!!
questo il giudizio di Francisca Potter che ringrazio moltissimo per il tempo che ha dedicato alle nostre storie

IV Classificata – SaraViktoria 

Stelle e alloro 


 

Grammatica e lessico 8,75/10: Qui bisogna fare un discorso piuttosto preciso. La grammatica non è cattiva, affatto, anzi è abbastanza corretta. I tempi verbali sono giusti, c’è anche una certa variatio lessicale. Gli unici appunti che devo fare riguardano due ambiti. Anzi, forse uno. Principalmente, la punteggiatura. Non c’è niente di esageratamente grave, per carità, però è sicuramente il tuo tallone d’Achille. Da qui deriva l’altra imprecisione piuttosto diffusa nel testo. La mancanza di maiuscole. Ho deciso di non tenerne conto, perché probabilmente è l’uso del pc che ti ha portata in questo errore. Infatti, spesso, non mette le maiuscole automatiche dopo le virgolette in alto. Però la maiuscola ci vuole. All’inizio di frase la metti, bene, ma non quando comincia un discorso diretto. Anche perché spesso dimentichi il punto a fine di frase. Sembrano sciocchezze, ma hanno un loro valore. Ovviamente, non qui, non in questo contest, dove ci limitiamo agli errori maggiori. Ok, dopo questo discorsone, ti evidenzio i principali errori della tua fic. 
Si, come no : in questo caso il sì deve essere accentato. 
dovevamo essere a lezione : meglio avremmo dovuto essere a lezione, suona meglio, è più corretto. 
Accelerai il passo lungo i sotterranei, Astoria che mi veniva dietro, arrancando : questa frase – scritta così – è scorretta. Puoi correggerla in due modi: con Astoria, che …oppure Astoria mi veniva dietro, arrancando 
ma ero certa che non aveva ore buche come me, e da qualche parte : qui ho evidenziato due errori. O meglio, uno sicuro. Il verbo all’indicativo è sbagliato, meglio un congiuntivo. Poi faccio un appunto sulla punteggiatura. Secondo me la virgola dopo me è superflua, o la metti anche prima di come, oppure io la ometterei, anche. Va beh, non è che sia grave, eh! 
Buona notte Daphne : ci vuole la virgola, prima di Daphne, perché è un vocativo. 
"ciao. Sei tutto solo?" tubò, poggiando gli artigli sulla mia spalla : a parte il già sopracitato errore nell’uso della maiuscola, secondo me, leggendo tutto, sembra che il gufo, tubando, dica quella frase, cosa che dubito tu volessi intendere. Quindi devi inserire qualcosa. Per esempio, gli chiesi e il gufò tubò, appoggiando gli artigli sulla mia spalla 

Stile e forma 8,75/10: Lo stile è molto semplice, quasi colloquiale in alcuni punti. Adatto alla prima persona, secondo me. Certo, c’è da notare che a volte lo stile semplice influisce negativamente alla fluidità della storia. So che due sorelle non parlino in termini aulici ed elevati, però nella scrittura ci deve sempre essere uno scarto rispetto al parlato, a mio parere. Quindi, il lessico è buono, come ho scritto c’è una certa variatio, ma a volte cadi nell’esagerata semplicità. Anche i dialoghi a volte rischiano di essere troppo banali. Secondo me, in alcuni casi, è meglio riassumere il dialogo. In generale, dico, non specificatamente nella tua storia. 

Originalità 10/10: Qui non posso che dare 10. Forse ho letto poco, va bene, ma una Daphne così non l’ho mai vista. È sempre la solita perfettina Serpeverde, curata, un po’ snob e superficiale. La tua Daphne è vera. Non è super corteggiata, non è la primadonna, è una ragazza normale. Mi è proprio piaciuta, ma molto. Il particolare della piccola Astoria che si trucca per Draco dà alla storia quel senso di quotidianità che apprezzo tantissimo. Mi piace che anche Pansy sia diversa. Zabini mi ha fatto sorridere e, un po’, mi sono presa una cotta per il tuo Draco, perché è vero anche lui, non è il principe delle Serpi. Bravissima! 

Caratterizzazione 9/10: Qui devo fare degli appunti, ma prima devo dividere l’ambito. I personaggi – come credo si sia capito – mi hanno convinta al 100%, tutti. Anche Millicent, paraddossalmente, che compare una sola volta, è giusta, è ben descritta e resa. Davvero, tutti i personaggi sono molto OOC (per quello che sappiamo della maggior parte di loro) e reali. Astoria è veramente una ragazzina alla prima cotta, Daphne è un po’ goffa, imbarazzata e innamorata. Però poi c’è il tasto dolente. La Umbridge al sesto anno? Devi mettere un What if negli avvertimenti, se scrivi una cosa del genere. E sappiamo che sono al sesto anno, perché Daphne dice di aver già fatto i GUFO e che ha sedici anni. Questa, mi dispiace, ma è un’inesattezza che avresti dovuto segnalare. Poi, va bene essere un po’ isolati dalla vita scolastica, ma che ero quasi sicura fosse la Granger e un rosso con tante lentiggini, uno dei tanti Weasley. Dopo sei anni, Daphne non riconosce Hermione Granger e Ron Weasley? Mi sembra un po’… paradossale. Ok, non sono amici, si odiano, ma non riconoscerli? Sono sempre al centro delle cronaca scolastica e non. Infine ho un dubbio, Draco non ricorda il nome di Daphne? Questa è proprio una curiosità. Finge di non ricordarlo, vero? Perché dopo sei anni nella stessa casa… 

Giudizio personale 9/10: Ormai non mi è rimasto più nulla da dire in questo ambito, dal momento che credo si sia capito cosa mi è piaciuto di questa storia. Daphne mi è tremendamente piaciuta, sono contenta che finalmente vinca sulla sua sorellina (che, personalmente, non mi piace). Finalmente, Draco non ha occhi solo per Pansy. Gli elementi che non mi hanno convinta te li ho già evidenziati, ma nel complesso mi è piaciuta. Devi soltanto controllare meglio la grammatica e, magari, lavorare un po’ sullo stile. In ogni caso, complimenti! 


45,5/50 



... e ora la storia
Buona lettura
Baci
SaraViktoria



Nick: (su EFP e sul forum) SaraViktoria

Titolo: Stelle e Alloro

Paring o personaggio protagonista: Draco Malfoy/ Daphne Greengrass

Personaggi secondari: Pansy Parkinson, Astoria Greengrass, Blaise Zabini

Genere: Introspettivo, Romantico

Rating: verde

Avvertimenti: Het

Introduzione: La professoressa McGranitt non era certo Piton, né tantomeno tollerava i ritardi dei Serpeverde. In realtà, non tollerava i ritardi di nessuno … . Mentre suonava la campanella e la classe si svuotava, Millicent, in un attimo di compassione, mi aiutò a levarmelo dalla testa. Cercai di sistemare i capelli inseguendo Pansy in corridoio. Era con Draco. Ma che novità! Pensai, sarcastica.

NdA: il gufo reale grigio a cui faccio riferimento è il gufo di casa Malfoy. Spero ti piaccia.

Baci,

SaraViktoria

 

 

 

Stelle e alloro

 

"Astoria!" chiamai, preoccupata. 'ho dimenticato una cosa, torno subito'. Si, come no. Uno scalpiccio e un capitombolo, mia sorella stava stesa ai miei piedi. "Astoria!" esclamai, sorpresa questa volta. Si rialzò sollevando un po' di polvere. La sala comune era vuota: e certo, dovevamo essere a lezione! Si riassettò la gonna, guardandomi

"si può sapere cosa stavi facendo?" chiesi, squadrandola. La professoressa McGranitt non era certo Piton, né tantomeno tollerava i ritardi dei Serpeverde. In realtà, non tollerava i ritardi di nessuno. Con quel poco di attenzione che mi era rimasta, notai che mia sorella si era truccata, i capelli erano raccolti in una treccia ordinata, la camicia senza una piega. "per tutti i serpenti, vuoi rispondermi?"

"non sei mia madre!"

"grazie al cielo! Muoviti!" la spinsi verso la porta del dormitorio. Accelerai il passo lungo i sotterranei, Astoria che mi veniva dietro, arrancando

"volevo essere più bella, non posso?" rimasi sconcertata da quell'affermazione. Insomma, avete capito di chi sto parlando? Mia sorella, Astoria Greengrass, era la ragazza più pigra e trasandata del mondo. Camera sua sembrava una discarica abusiva, suoi gli abiti sciupati buttati da qualche parte. E Hogwarts non l'aveva certo cambiata … o no? Risi

"bella? Davvero esiste una parola del genere, nel tuo vocabolario?" continuai a ridere fino al corridoio della classe di Trasfigurazione. La spinsi di lato, l'ala di Incantesimi era da quella parte, feci un respiro profondo ed entrai

"ti sembra l'ora di arrivare, signorina Greengrass?" mi apostrofò la McGranitt. Non risposi e presi posto di fianco a Pansy, che stava trasfigurando un procione. Ne appellai uno dalla scatola sulla cattedra e mi concentrai su di lui. Blaise mi fece l'occhiolino. Mi girai e non risposi nemmeno a lui.

"problemi?"

"mia sorella" sospirai, provando a mormorare un incantesimo. Uno scoppiettio mi informò che l'animale  aveva cambiato colore. Lo sistemai e riprovai. Doveva ammettere che Trasfigurazione non era una delle mie materie preferite, anche se avevo continuato a seguirla dopo i G.U.F.O.

Forse non sapevo nemmeno io il perché, forse si. Pansy mi guardava comprensiva. Ma cosa ne voleva sapere lei? Lei che non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno, lei che al ballo del Ceppo era andata con Draco, Draco che a malapena mi salutava.  Diedi un colpetto alla mia bacchetta -acero e anima di farfalla - e il naso del procione iniziò a gonfiarsi. Con un sospiro, Pansy riparò il mio danno e ritornò ad armeggiare con il suo animaletto, che si muoveva da un lato all'altro del banco, cercando di sfuggirle.

"cos'hai?" chiese, per niente scortese. In fondo andavamo d'accordo, per quanto possano andare d'accordo due della nostra casa e con il nostro carattere. Scossi la testa

"niente" mormorai, evasiva.

"davvero?" il suo sguardo lampeggiò su Blaise

"no!" la anticipai "Zabini no!"

"non è brutto" commentò

"non mi piace" risposi. Fletté il braccio e il suo procione diventò una bellissima bottiglia di vetro. Provai a imitarla, un po' la invidiavo, ma riuscii solo a cacciare la punta della bacchetta nell'occhio del mio animale, che mi saltò addosso. Mentre suonava la campanella e la classe si svuotava, Millicent, in un attimo di compassione, mi aiutò a levarmelo dalla testa. Cercai di sistemare i capelli inseguendo Pansy in corridoio. Era con Draco. Ma che novità! Pensai, sarcastica.

"ehi, Daphne, ce l'hai fatta?" chiese la ragazza mora, il caschetto di capelli che ondeggiava di qua e di là. Malfoy alzò la testa in quello che per lui doveva essere un saluto. Ricambiai con un sorriso. Era bello, niente da fare. I capelli biondi che scintillavano alla luce delle lanterne, ora che era inverno, gli occhi grigi, freddi come il sottile strato di ghiaccio che si formava sul lago, la pelle pallida. Una mano si poggiò sulla mia spalla. Spostai gli occhi da quella parte per vedere di chi si trattasse: carnagione scura, un vistoso anello …

"Zabini, togli subito quella mano!" sibilai dopo qualche secondo. Non si spostò di un centimetro. "sei  sordo?" rincarai

"sei troppo bella perché io ti lasci stare" mormorò, ma facendosi sentire da chi avevamo intorno. Mi stavo arrabbiando e non era certo un bene. Almeno non per lui. Con un botto, Blaise attraversò il corridoio il volo, aprendosi un varco nella massa di studenti, atterrando contro la parete di fronte -tre o quattro metri più in là- con un sonoro 'ahi'

"te l'aveva detto di lasciarla stare" rise Draco davanti a me.

Il mio autocontrollo aveva sempre avuto qualche problema, fin da quando ero piccola. Non che avessi mai fatto qualcosa per migliorare.

"Daphne!" una voce squillante mi fece voltare

"Astoria? Cosa ci fai qui?" non sapevo che lezione avesse, ma ero certa che non aveva ore buche come me, e da qualche parte doveva pur andare, come tutti gli studenti ormai scomparsi dal corridoio.

"oh … io … volevo salutarti" rispose, dondolandosi sui talloni. Ok, ora era davvero strano. Andavamo d'accordo, ma non fino a questo punto. Tra l'altro, da quando era entrata a Hogwarts tre anni prima, ci eravamo incrociate in corridoio si e no due volte. Strano. Davvero strano. Anche Pansy e Draco si erano fermati ad ascoltare

"ooh …. Lei è tua sorella? Che carina!" Pansy fece una faccia che avevo imparato ad associare all'improvvisa apparizione di un cucciolo particolarmente tenero. l'unica cosa che le scalfiva il cuore.

"si. Astoria, questa è Pansy Parkinson. Pansy, lei è la mia sorellina Astoria" si strinsero la mano

"ciao. Io sono Draco" il bel biondo le tese la mano. Perfetto! Ci mancava anche questa

"Astoria, non dovresti andare a lezione?" le ricordai, dato che il suo cervello sembrava da tutt'altra parte. Si riprese, balbettò qualcosa, e corse via. Draco continuò a osservarla mentre spariva lungo il corridoio

"è piccola, Draco" fece notare Pansy, studiandolo attentamente.

"non pensare sempre male!" ribatté lui "stavo guardando quanto somigliasse a Dani … "

"Daphne" corresse lei. Nemmeno il mio nome sapeva

".. Si … Daphne. Quanti anni ha?" chiese, voltandosi verso di me

"tredici" risposi. Stavo per aggiungere qualcos'altro, quando vidi il suo volto illuminarsi, il ghigno tornare sul suo viso

"bene bene, Potter " ridacchiò, andando verso un gruppo di Grifondoro. Il  famoso Harry Potter, un ragazzino della nostra età, magro e piuttosto alto, con gli occhi neri e i capelli verdi … o forse il contrario? Beh, la mia concentrazione non era il massimo in quel momento. Dietro di lui una ragazza dai capelli crespi che ero quasi sicura fosse la Granger e un rosso con tante lentiggini, uno dei tanti Weasley.

"cosa fai adesso, Potter ? Vai in giro con la scorta?"

"tu no, Malfoy?" rispose la ragazza, acida. Millicent soffocò una risata. In quel momento ricordai: Draco si era preso uno schiaffo da quella ragazza, solo qualche anno prima.  Un paio di tacchi fermarono quello scambio di cattiverie. Perché di cattiverie si trattava. Non c'era nulla che potesse giustificare quei maledetti Grifondoro. Ci avevano battuto, e allora?

"cosa ci fate in giro per i corridoi? " chiese una voce melliflua. La professoressa Umbridge fissava minacciosa i tre Grifondoro e li rispedì nella loro sala comune

"ora andate anche voi" disse, decisamente più gentile, facendo un gesto con la mano nella nostra direzione.

Era sera, ero seduta su una delle poltrone vicino al fuoco, con le gambe al petto, quando vidi mia sorella saltellare dal buco del ritratto. Prese posto vicino a me

"a cosa dobbiamo tutta questa allegria?" stavo per chiederlo io, ma qualcuno mi precedette. Malfoy camminava lento verso di noi, fino a lasciarsi cadere sul divanetto di pelle che ornava la sala comune

"niente di particolare. Questo posto mi mette sempre allegria" non c'era bugia più falsa, ma il biondino non se ne accorse . Forse iniziavo a capire cosa rendesse mia sorella tanto impaziente di vedermi, al punto da truccarsi per andare a lezione.

"verrai a vedere la partita, sabato?" le chiese, gentile.

"non lo so … non mi piace molto il Quiddich" stavolta era sincera. Lei detestava lo sport, a differenza mia.

"come può non piacerti? Dai, vieni, così porti anche tua sorella!"

"ci penserò … " si sistemò i capelli. Erano più lisci e più in ordine del solito, doveva avergli fatto qualche incantesimo "vado a letto. Buona notte Daphne. Draco"

" 'notte" borbottai. Malfoy la salutò con un gesto della mano, il fuoco che rifletteva sulla sua pelle.

"non vi somigliate per niente" era una delle poche volte che mi rivolgeva la parola, in assenza di Pansy. Rincuorante. Il ragazzo che mi piaceva da cinque anni parlava più con la mia sorellina che con me.

"sembra quasi che tu ne sia dispiaciuto" risposi, evitando accuratamente di guardarlo. Fece schioccare la lingua

"era solo un'osservazione" mi alzai, ricordando solo in quel momento che dovevo esercitarmi con gli incantesimi Avis per il giorno dopo. Lasciai la sala comune  e raggiunsi la gufiera.

"avis!" mormorai. Non c'erano gufi, probabilmente fuori per la caccia o a portare qualche lettera, tranne un grosso gufo reale dal piumaggio grigio, che osservava con interesse gli uccellini che ero riuscita a far apparire. Erano un po' malfermi e volavano storto, ma niente male come prima volta.

"ciao. Sei tutto solo?" tubò, poggiando gli artigli sulla mia spalla. Fece schioccare il becco, gli misi in bocca un pezzo di biscotto lasciato lì accanto. Mi lasciai cadere sul muretto, sfinita. Il gufo mi saltò in grembo e presi ad accarezzargli la testa. Strano, di solito i gufi fanno fatica a fidarsi degli sconosciuti.

Sabato mattina fui svegliata da un allegro tubare. Un gufo nero dal piumaggio lucente era appollaiato sul davanzale, proprio di fianco al mio letto. Aprii la finestra e presi la pergamena legata alla sua zampa.

Daphne e Astoria Greengrass

Hogwarts, Casa di Serpeverde

 tolsi il sigillo con un colpo di bacchetta.

"Care Daphne e Astoria,

Spero che vi stiate divertendo a scuola. Non vedo l'ora di riavervi a casa e sono impaziente di vedere quali nuovi incantesimi avete imparato. Come state? Novità?

Qui a casa tutto bene, settimana scorsa siamo andati a cena dai Malfoy, Narcissa è una donna adorabile! Se vi serve qualcosa fatemelo pure sapere, ve lo manderò appena possibile. Vostro padre vi manda i suoi saluti, al momento si trova in Francia.

Con affetto,

Mamma" 

La mamma ci scriveva almeno una volta al mese, raccontandoci delle sue giornate e chiedendo delle nostre. Lasciai la lettera sul comodino, l'avrei fatta vedere a mia sorella, più tardi. Controllai l'ora, mentre le altre si svegliavano, indossai la divisa con il blasone a forma di serpente e scesi per la colazione.

"Astoria!" la chiamai, dato che come al solito non mi aveva visto. Si infilò nella panca di fronte, servendosi di uova e salsicce "è arrivata una lettera da casa" le porsi il foglio di pergamena. Lesse lentamente, era pigra proprio in tutto, poi prese carta e piuma dalla borsa e buttò giù una risposta. Mi passò il rotolo e la boccetta d'inchiostro.

" … la prossima volta verrò anch'io." recitava l'ultima riga. Lasciai un po' di spazio -non che ce ne fosse bisogno, avevamo una grafia completamente diversa- e iniziai a scrivere

"qui tutto bene, mamma, grazie. Saluta papà non appena lo vedi. Ancora non capisco perché hai voluto che seguissi Trasfigurazione. l'ennesima conferma di quanto sia negata in quella materia, se mai ti servisse, è che la mia ultima bottiglia ha ancora pelo e baffi.

Con affetto,

Daphne"

Sigillai il rotolino e mi avviai alla gufiera per spedirlo.

La stanza circolare era piena di gufi variopinti e piuttosto rumorosa: la posta del mattino era appena stata consegnata. Non appena entrai una pallina nera mi venne incontro. Gli legai la lettera e rimasi ad osservarlo mentre spariva oltre l'orizzonte.

Sentii una gentile beccata sulla testa e alzai lo sguardo: il gufo reale di qualche giorno prima era sospeso a mezz'aria, e mi fissava. Quando lo vidi, si spostò leggermente. Lo imitai e mi portò in un angolo buio della gufiera. Per terra giacevano pezzi strappati di pergamena. Controllai di essere sola, li raccolsi uno a uno e ricomposi la lettera.

"cara mamma,

È un po' che non ti scrivo, ma ho avuto i miei motivi. Sono molto occupato, come certo ricorderai Hogwarts non lascia mai un attimo di tregua. E quest'anno più del solito. La professoressa Umbridge è la cosa migliore che potesse capitare a questa scuola, papà aveva ragione. " mi sembrava quasi di riconoscere la scrittura, anche se ero certa di non averla mai vista

"ora sì che impariamo come difenderci dalle arti oscure (come se ce ne fosse bisogno, come se potranno servire a qualcosa quando il Signore Oscuro si riprenderà il potere!). Probabilmente è la migliore insegnante di questa spazzatura di scuola. Sai, credo che papà aveva ragione a volermi mandare a Dumstrang.

Anche se, devo essere sincero, una parte di me è contenta di essere rimasta qui. Ti ricordi la figlia dei Greengrass, quella più grande? Si chiama Daphne ed è del mio anno, credo di non averla mai guardata bene. Ora che l'ho fatto mi sono accorto che è molto carina, anche se del suo carattere non so molto. Per questo sto cercando di farmi amica la sorella  Astoria, quella bambina tanto buffa che ti faceva sempre ridere. Dopotutto, papà mi ha raccontato di come parlava con zia Bellatrix solo per farti ingelosire, perciò spero servirà a qualcosa.

 baci,

Draco"

Allora non mi ero illusa per cinque anni, allora non avevo sperato per niente. Allora era interessato a me, come nei miei sogni più belli.

FINE

   
 
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